Guadalupa 2011
Francia d'oltre mare
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Guadalupa 2011 E allora….eccoci a raccontare in maniera sintetica, sottoscritto e consorte, il nostro ultimo viaggio di circa 10 giorni nella farfalla caraibica. Il viaggio esistono sostanzialmente tre vettori aerei che raggiungono l’isola, la Corsair, l’Air Caraibe e l’Air France, tutte in partenza dall’aeroporto di Orly Parigi con conseguente disagio di cambio di aeroporto per chi come noi proviene dall’Italia (dove generalmente tutti i voli atterrano a CDG). Noi abbiamo optato per Air France con partenza da Orly alle 15,00 ed arrivo a Pointe a Pitre alle 18,00 (fuso orario di + 5 ore). Considerando l’alzataccia per i vari transiti, si arriva belli fusi…e non solo per il cambio di orario. Il meteo, il periodo prescelto (primi di marzo) cade nella stagione secca garantendo, in teoria, il periodo migliore. Come a dimostrare che nulla è scontato, ha piovuto più di qualche giorno, anche se il disagio apportato è tutto relativo perché poi altrettanto repentinamente torna il sole. La sistemazione considerando l’alta stagione, è consigliabile muoversi per tempo per trovare l’optimum tra le tante offerte di studio, appartamentini e camere, sia tra privati sia tra agenzie. I siti che maggiormente le raccolgono sono: l’homelidays, le hamac, l’a-gites, tripadvisor etc. Noi abbiamo soggiornato a Le Cap Malò una residenza di 4 studio raccolti in un piacevolissimo giardino con piscina annessa, vista e accesso mare situato tra S. Anne e San Francois. Il nostro appartamento (chiamato appunto studio) era composto da una camera, bagno, grande terrazza con cucina attrezzata e….quiete assicurata. Le Cap Malò è gestito da Saverio, un cittadino del mondo di origine italiana che lo cura in maniera eccellente. Per chi ci dovesse capitare, sarà sicuramente una fonte d’informazioni e suggerimenti . Il paesaggio, come sapete Guadalupa è formata da due isole distinte separate da uno stretto canale ben diverse tra loro. Una, Grandi terre che a differenza del nome è la parte più bassa e piatta con al centro distese di piantagioni di canna da zucchero e coste con spiagge bianche caraibiche “difese” dalla barriera corallina. L’altra, Basse terre molto più lussureggiante montagnosa e vulcanica. Vi sono inoltre isole minori (Maria galante, Le Saints, Desiderate) più o meno vicine alla costa. Il soggiorno tra mare ed escursioni si è svolto in maniera assolutamente tranquilla e piacevole nei seguenti luoghi: Nella parte di GRANDI TERRE Sainte Anne con un colorato mercatino di frutta e verdura sul lungo mare dove rifornirsi, e bellissime spiagge (Le Caravelle, la spiaggia comunale, Bois Jolan); Saint Francois ricca di ristorantini, un porto turistico nonché un campo da golf è la cittadina turistica più sviluppata. Anche qui spiagge spettacolari (Le saline, La gourde, Rasins Clairs); Le Moule la cittadina con più caratteristiche caraibiche, con una grande piazza centrale e case tipiche. Le spiagge di Le Moule non sono il massimo….se non la spiaggia di anse a L’eau che si trova prima di arrivare al paese venendo da San Francois. Anse Bertrand e Port Luis due piccolissimi paesi con due spiagge da vedere (La Souffleur e la spiaggia della cappella). A BASSE TERRE abbiamo visitato nella parte centrale percorrendo la route de la traversè, le cascate di aux ecrevisses a pochi minuti di cammino dalla strada, la casa della foresta con un percorso all’interno della folta vegetazione di circa un’ora, e il parco delle mammelles. Le Soufriere il vulcano, dove due volte che siamo andati abbiamo sempre preso l’acqua ma ne è valsa la pena…vicino ci sono da visitare le cascate del fiume Carbet circa 30 minuti di cammino dalla macchina. Le spiagge visitate sono state dalla parte di Deshaies la grande anse e la spiaggia delle perle entrambe di sabbia scura dorata subito profonde con discreta corrente. In conclusione..macchina indispensabile (noi l’abbiamo presa alla Contat, agenzia sita in Sant Anne a prezzi concorrenziali e la comodità di essere presi e riaccompagnati in aeroporto) i ristoranti vanno dai 15/20 euro i creoli oltre i 50 quelli franciosi. Comunque la cucina non è il massimo, noi abbiamo privilegiato il self made con prodotti del mercato di Sant Anne e il pesce del porto di San François. Per gli amanti della movida…cambiate posto, la sera è tutto veramente mooolto tranquillo. Oltre al Rum, non ci sono altre cose tipiche, quasi totalmente assente l’artigianato locale. Guadalupe è veramente la Francia d’oltre mare, qui la presenza francese sia quella turistica che quella stanziale, è altissima è difficilissimo incontrare stranieri turisti e non, all’infuori di loro (se non parlate francese è un po’ dura con le altre lingue, inglese compreso). Il cordone ombelicale che lega l’isola all’Europa fa sì che il livello di vita anche dei creoli sia decisamente buono. L’unica cosa è che si sono abituati talmente bene da non sviluppare un’autonomia interna e dipendono tutto e per tutto dalla Francia (al supermercato troverete acqua, uova, frutta etc. etc. provenienti da lì…) a parte questa forte presenza dei “cugini” l’isola va vissuta in assoluta tranquillità e libertà secondo i propri gusti turistici.