Gruppo vacanze Bali
3 Giugno: giornata in spiaggia … trattati da 40mila Rp a 25mila Rp a testa (circa 2 eu) per lettino e ombrellone, senza insistere neanche tanto. Avremmo voluto buttarci sulla sabbia ma i numerosi cani che facevano pipi’ e pupu’ ovunque ci hanno convinti ad investire sul comodo. A Bali troverete moltissimi i cani randagi o semi randagi, non sono pericolosi ma pare che ogni tanto i balinesi facciano “pulizia” a causa delle malattie e del sovraffollamento. Gianni e Gio’ partono in esplorazione per cambiare i soldi: il cambio varia tra i 12250 e le 12450Rp per 1eu. Conviene partire con gli eu e cambiarli in una banca ufficiale o prelevare con il bancomat (anche con la carta di credito ma le commissioni, in genere, sono piu’ alte) Sconsigliatissimi i tuguri di cambio che con le loro lavagnette sui marciapiedi ti tentano con tassi assurdi! E NON cambiate in aeroporto! Appena varcate l’uscita del controllo passaporti vi trovate di fronte una schiera di uomini e donne che come le sirene di Ulisse cercano di incantarvi con la loro litania : changee! changeeee! Changeeeeeeee! Tentando di attirarvi nei loro gabbiotti per farvi cambiare a soli 11900Rp per eu! Munitevi di tappi per le orecchie e non incrociate il loro sguardo o sarete perduti! Ma torniamo in spiaggia, e’ passata piu’ di un’ora e noi preoccupatissimi per le sorti di Gio’ e Gianni ci addormentiamo al sole! Quando finalmente arrivano facciamo un bel bagno tutti insieme ignorando la bandiera rossa! NON FATELO! Il mare non e’ molto affidabile, ci sono delle correnti forti e anche se le onde non erano altissime io sono stata salvata da Maximiliano che mi ha trascinata fuori da una buca insidiosa dalla quale non riuscivo piu’ ad uscire perche’ non toccavo! Credo mi abbia salvato la vita, ma questo lui non lo deve sapere se no mi ricatta e comunque, prima di partire, abbiamo stipulato una polizza assicurativa via internet con Viaggi Sicuri, ci sono diversi “formati” scegliete quello che piu’ vi si addice in base a quanto pensate di essere sfortunati e imbranati! Verso le 16 prendiamo un taxi (24eu andata e rit cioe’ meno di 4 eu a testa) e ci facciamo portare ad Uluwatu ad un oretta di strada. Andateci ma attenti alle scimmie che sono addestrate dai “guardiani” per rubarti il “rubabile”! A me hanno tolto l’infradito dal piede: mi hanno attaccata in due, testimonia il video di Giannino che mentre riprendeva e rideva di me ha subito lo stesso attacco!!! Non mordono, non graffiano, hanno le manine morbide ma la sorpresa di sentirtele addosso ti destabilizza e se non hai altro a portata di zampa ti sfilano anche le mutande! Cosi’ poi sei costretto a dare una mancia ai quei signori, che dovrebbero essere li’ a tutelarti, affinche’ ti recuperino il maltolto corrompendo le scimmie con del cibo! A Katia hanno sfilato gli occhiali da vista, attimi di panico, quindi occhio. Passiamo un’oretta su’ e giu’ per la scogliera a far foto e ci perdiamo la danza Barong!!! Vabbe’ torniamo a Seminyak perche’ dopo tutte queste emozioni ci sta una bella una passeggiata sugli sconnessi marciapiedi di Bali a causa dei quali sfuma la speranza di Roberta di indossare le sue inutili scarpe con il tacco! Andiamo al Mannekepis che propone anche piatti balinesi, consigliato dalla Lonley e anche da noi! Una portata a testa,tipo il pollo ai funghi che e’ squisito, qualche antipasto, birra, acqua, caffe’e amaro 10eu a testa. La Bintang da 33cl che e’ la birra ufficiale molto buona costa 30mila Rp (poco piu’ di 2eu).
4 Giugno: check-out dal Pondok , salutiamo Alessandra, una ragazza italiana che lavora alla reception e partiamo per il Lake Bratan. Durante il tragitto facciamo una sosta al Pura Tanah Lot, il tempio costruito sullo scoglio. Bellissimo, si consiglia di visitarlo al tramonto ma noi non abbiamo sufficienti tramonti nell’arco della vacanza e comunque anche di mattina e’ stato sensazionale. Pranziamo con il nostro autista nel ristorante appena fuori dal tempio, molto turistico ma la fame e’ fame e spendendo 650Rp (meno di 60eu) abbiamo assaporato un’ottima cucina balinese e lo staff e’ stato cordiale. Riprendiamo il cammino verso Villa Bukit Berbunga a Pancasari in Bedugul, consigliatissimissimissima!!!! Trovata tramite Poul il proprietario della Lakeside Villa che era il nostro iniziale obbiettivo, ma siccome era occupata Poul ci ha introdotto Kiki la manager della Berbunga. Se volete vedere le foto cercate la Lakeside Villa, tanto sono uguali, Noi abbiamo pagato 600milaRp a notte (50eu da dividere in 7) Se si e’ 5 o 6 il prezzo scende a 500mila Rp! La posizione di questa villa di legno e’ indescrivibile, arrampicata su una collinetta immersa in un giardino rigoglioso e ben curato con vista sul lago Bratan! Piano rialzato: cucina attrezzatissima con salotto fornito di adattatore casse per i-pod, veranda e 2 camere da letto matrimoniali (una con bagno privato) e bagno comune. Primo piano: camera con letto king size (ci stavamo in 3!) salottino con vetrata panoramica fornito di TV, lettore Dvd e CD, libreria e divano sul quale ha dormito Paola. Siamo a 20min a piedi Candikuning dove si trova il Pura Ulun Danu Bratan ovvero il tempio sul lago Bratan dedicato alla dea Dewi. Nel salotto della villa troviamo un libro guida che spiega dove andare e cosa vedere e suggerisce anche la strada da seguire a piedi per raggiungere il lago. Ormai e’ sera usciamo a piedi e compriamo un po’ di cibo da asporto al Caffe’ Teras che si trova alla fine della discesa verso la fine di Pancasari, in zona golf club. Per tornare la salita e’ faticosa e buia e ci sono le lucciole! Portate delle torce e anche una felpa perche’ qui di sera la temperatura e’ bassa. A tavola ci accorgiamo che hanno sbagliato a consegnarci un paio di piatti ma noi onoriamo tutto con gusto! Il mattino successivo, seguendo le istruzioni del libro guida, ci incamminiamo tra i campi incrociando gli abitanti che ci aiutano a trovare il sentiero tra i le coltivazione di basilico, riso,fragole e ortaggi vari. Passiamo attraverso la Rubbish way che tradotto sarebbe Via della Spazzatura. Il libro la suggeriva come via breve per giungere al tempio ma pensavamo fosse un soprannome simpatico, invece e’ proprio un sentiero che si snoda lungo la sponda del lago ed e’ costellato di plastica e cartacce. Sbuchiamo in un campo di fragole,ci mettono in mano dei cestini e ci invitano a raccogliere quelle che vogliamo per poi mangiarle, un cestino 10mil Rp. Proseguiamo per vie traverse e finalmente ci troviamo davanti al Pura Ulun Danau Bratan, bellissimo! E siamo fortunati perche’ questo w-end e’ festa, ci sono molti balinesi e tutto il parco del tempio e’ addobbato! Anche i lati della strada principale sono adornati con ombrellini gialli e bianchi simboli sacri di prosperita’.Curiosiamo nel giardino e poi i ragazzi decidono per un giro in motoscafo; noi ragazze compriamo un po’ di frutta: mango, ananas, dragon fruit, papaya e ci facciamo tentare dai sacchettini di patatine fritte alle alghe, al riso, piccanti, gialle, verdi insomma da provare! Ci sediamo sul prato a fare pic-nic e un paio di turisti asiatici ci fotografano. Intanto tornano i ragazzi: NON fate il giro in motoscafo! Noioso, breve e nulla di interessante da vedere. Decidiamo di avviarci al giardino botanico …a piedi… NON FATELO!!! Cercate un mezzo di trasporto!! Si trova a piu’ di un’ora di cammino su una strada infernale da percorrere tra falo’ di spazzatura, cani (strano!), auto e scooter! Sappiate che a Bali le norme stradali non esistono. Qui le leggi sul moto di Newton non trovano fondamento! Oltretutto il giardino ci ha delusi un po’! A parte qualche habitat ricostruito ad hoc per ospitare specie non autoctone o cmq in fioritura fuori stagione; i prati erano disseminati di cartacce e spazzatura, generoso lascito delle della famiglie in gita domenicale! “Per fortuna” c’e’ la zona ludica che ospita un parco di tree top cioe’ un vertiginoso, insensato, faticosissimo percorso da effettuare spostandosi da un albero all’altro appesi a corde, carrucole e ganci e imbragati come un arrosto! E devi pure pagare 200mila Rp!!! Io ho mollato il colpo alle terza tappa dopo essermi lanciata come Tarzan e capitolando contro una rete tipo mosca nella ragnatela! Paola, Gio’ e Giannino hanno finito tutto il giro deliziandoci con le loro urla! Alla fine ci siamo trovati fuori dal parco senza idea di come tornare a casa e siamo circondati da una fredda nebbiolina umida, cosi’ chiediamo aiuto ad un ragazzo con lo scooter e lui in 5 minuti raduna una flotta di 7 motorini; ci caricano e si parte serpeggiando tra auto, cani e altri motorini i cui conducenti ci salutano divertiti, la gita diventa quasi una competizione: PEGGIO DEL TREE TOP!!!! Finalmente giungiamo sani e salvi al Teras caffe’, ci congediamo dai simpatici scooteristi e visto che siamo qui tanto vale ordinare del cibo! Appena ci vedono entrare ci corrono incontro con dei soldi e mille scuse per aver confuso il riso con la zuppa la sera prima! Rimaniamo sbalorditi! Avevano gia’ le Rupie pronte da restituirci, che non abbiamo voluto! Carichi di borse di cibo ci facciamo la salita a piedi a lume di cellulare e torce improvvisate. Fermi a guardare Il cielo stellato: incredibile!! E quante lucciole! Cena e partita a scala quaranta.
6 Giugno: alle 10 arriva Koman per portarci a Ubud. Prima tappa Mengwi al Pura Tana Ayun, il tempio reale o meglio ex tempio reale ora usato anche dagli occidentali come luogo per celebrare i matrimoni … I giardini sono ombreggiati e rilassanti, silenziosi e lontani dal caos cittadino ed e’ tutto circondato da un canale d’acqua, insomma il posto ideale per la meditazione! E infatti veniamo illuminati dall’idea di andare a pranzo all’Ibu Oka e servirci del taglio especial di maialino: un po’ piccante ma veramente buono. Anche Koman si siede con noi e gusta il suo piatto! Stop alla Monkey Forest …non devo spiegare di cosa si tratta, vero? Poi finalmente ci dirigiamo verso l’hotel. Pernottamento a Villa Nirmala in localita’ Tellagangan (dove ci sono le risaie) a 10 minuti dal centro di Ubud. Se prenotate qui e non avete l’auto o lo scooter siete fregati; noi abbiamo dovuto affidarci al simpaticissimo autista del resort per spostarci! Il posto e’ gestito da un romano sposato con un’indonesiana. Ci sono piscina e bungalow immersi nel verde per 12eu a notte colazione compresa ma le stanze non sono bellissime e se accendi il phon salta la corrente fino in Malesia! La prima sera ceniamo al Bampung cafe’, suggerito dal nostro ospite romano, il pollo ai funghi e’ sensazionale come al solito!
7 Giugno: Qui ci dividiamo : noi ragazze con 300mila Rp ci facciamo portare al mercato a fare shopping, a Celuk per comprare l’argento, e all’Elephant Cave. Al mercato armatevi di pazienza: Paola e’ una maestra del contrattare e si e’ prodigata per tutte al fine di ottenere i prezzi “giusti”! Anche a Celuk ci siamo infilate in un negozio; quando ne siamo uscite i commessi avevano i capelli bianchi perche’per una collana Paola ha spuntato 175$ al posto degli iniziali 400$ e poi gliel’ha lasciata li’… solo per il gusto di vincere la sfida!! L’Elephant cave è una piccola caverna buia e cosi’ fumosa di incenso che non siamo riuscite a rimanerci neanche per 2 minuti. L’ingresso è scolpito imitando, pare, le fattezze di un elefante.. ma anche no! Comunque ci sono almeno un paio di versioni a proposito dell’origine di questo tempio! Noi abbiamo trovato intrigante il percorso verso le cascate, che si snoda nei pressi della caverna e durante il quale ti imbatti in un presunto santone che in cambio di soldi ti benedice! Gli ingressi nei templi variano da 10mila 20mila Rp ovvero da meno di 1eu a 2eu. L’acqua non costa piu’ di 3milaRp, pagatela 5mila se volete farvi fregare consapevolmente! Dopo la grotta raggiungiamo un bel vedere dal quale si ha una panoramica del del Monte Agung e del lago e poi via al tempio madre: il Pura Besakih! Qui cercano di spillarvi soldi con la scusa delle donazioni. State attentissimi alle guide rompiscatole e quasi minacciose! L’ingresso costa 10milaRp e noi abbiamo dato 50mila ma il tipo non voleva darmi il resto … allora con decisione ho insistito per pagare solo le 40mil Rp “dovute” e lui mi ha lanciato 10milRp con disprezzo, sono pochissimi eu ma per principio mi sono impuntata e allora ho sfoggiato il mio sorriso ebete … Lo porto sempre dall’Italia per occasioni del genere: uno bel sorriso falso di quelli che vendono al Piccol (cit. televisiva). E lui ha cominciato ad insistere fortemente affinche’ pagassimo una guida che ci doveva accompagnare nella zona proibita. Noi abbiamo eluso le loro attenzioni fingendo fretta e distribuendo sorrisi falsi e anche un po’ di “ottusaggine” da turista monolingue! Uno ci ha seguito dicendo che non si poteva salire senza di lui ma non e’ vero! La parte “attiva del tempio” e vietata ai non fedeli!!! Come in tutti altri templi!!!! Ma nelle zone comuni e non dedite alle cerimonie si puo’ andare tranquillamente! Alla fine l’abbiamo scampata ottenendo la nomination all’oscar come migliori attrici Italiane all’estero. Abbiamo scalato le terrazze dei 22 o 29 o forse 30 templi che lo compongono e quasi tutti i gradini che portano al vertice ma purtroppo c’era foschia e stava gia’ diventado buio quindi non abbiamo goduto del panorama del Monte.
Max, Gio e Giannino, per la modica cifra di 500milaRp (40eu) a testa, hanno scalato il vulcano. Anche qui le guide “sono decisamente obbligatorie” e Maximiliano ci ha detto che il loro accompagnatore aveva anche qualche problemino intestinale … cosi’ gli ha dovuto prestare diverse volte le salviette igieniche altrimenti quello si puliva con foglie o qualunque altra cosa trovasse per terra adattabile allo scopo! Hanno anche avuto la fortuna di assistere ad un rave party di australiani che ballavano musica a tutto volume, ben forniti di alcolici e tende!!! Giunti sulla cima del monte fanno merenda preparata da Mister Dissenten, proprio con le sue belle manine e sfruttando il calore dei vapori vulcanici che scaturiscono dal terreno! Meno male che banane e le uova si sbucciano! A fine giornata ci ritroviamo insieme al Casa Luna un ristorante sulla Jalan Raya a Ubud cibo buono sempre tipico indonesiano ma decisamene il piu’ caro di tutti. Rientrati in camera i ragazzi ingaggiano una lotta impari per scacciare un geco gigante che si arrampica sule pareti della camera e durante lo scontro scoprono anche una rana gigante sotto i letti… quesi sono i piccoli inconvenienti quotidiani che si possono riscontrare anche nel migliore albergo perche’ comunque, alla fine, vincono sempre loro: gli animali!
E’ l’8 Giugno e dopo un paio di telefonate tra me e Daniela, un’amica trasferitasi a Gili Trawangan,decidiamo di partire con un giorno di anticipo da Ubud e cosi’ il programma che prevedeva Lembongan come tappa finale svolta! Intanto appena possibile comprate una Sympaty card e fatela attivare. Per motivi antiterrorismo le schede telefoniche devono essere intestate, quindi chiedete al primo balinese sveglio che ve la sistema. Caricatela con 50milaRp che saranno sufficienti per un paio di settimane se vi limitate alle telefonate nazionali. Daniela si propone di organizzare transfert e alloggio per l’isola a prezzo di costo. Come dire di no? Abbiamo navigato con la blu water express, il mare era calmo e siamo sempre stati sul tetto dell’imbarcazione, Occhio alle scottature pero’! Abbiamo ottenuto un prezzo di favore perche’ Daniela ha rinunciato alle spese di agenzia ma il costo e’ di 1380000Rp (112eu) Rp a testa andata e ritorno. Ovviamente la nostra amica ci ha anche prenotato delle camere al Villa Grasia un resort con piscina, SPA e palestra ad un prezzo irrisorio. Il suo resort ha solo 4 camere ed era pieno. Trascorriamo cosi’ gli ultimi 4giorni alle Gili. Pranziamo quasi sempre sulla spiaggia del Danima resort da Daniela e suo marito Pancrazio, la loro cuoca indonesiana si destreggia tra piatti locali e spaghetti ai frutti di mare! Adottiamo uno dei tantissimi gatti che popolano l’isola, e’ un tigrato arancio con la coda contorta battezzato Godzilla e trascorrera’ le pause pranzo con noi a ingurgitare vongole e a difendere il territorio dagli altri gatti! In questa periodo l’isola e’ relativamente tranquilla ma appena messo piede sulla terra ferma i simpatici isolani ci offrono senza pudore marjiuana e droghe varie e la loro specialita’: i funghi! Non quelli che usano per il pollo ma quelli allucinogeni dei quali vantano le proprieta’ con slogan pubblicitari sparsi nei locali del centro! La movida si concentra sul lato est dell’isola, dove la strada principale e’ costellata di diving center, agenzie per escursioni, bar, ristoranti, negozietti, ragazzi in bici, cavallini e balinesi in cerca di affari. Spostandosi verso nord la situazione si calma e il panorama e’ piu’ naturale se non addirittura selvaggio, Gili T. si gira in un’oretta passeggiando ma molti si dedicano al jogging; come il nostro Gio’ che forse corre solo per sfuggire all’occhio insistente della telecamera di Giannino e alle sarcastiche battute di Maximiliano! Per fortuna abbiamo fatto amicizia con Nina, una ragazza svizzera in vacanza da sola; cosi’ i maschietti si distraggono un po’ mentre Roby, Paola, Katia ed io ci dedichiamo all’abbronzatura e al nuoto sincronizzato con le tartarughe. Il mare e’ stupendo nonostante le maree e in alcune zone le spiagge sono caraibiche, il fondale è ricco di pesci e di corallo vivo. Ci siamo anche svegliati alle 5.30 per goderci l’alba e ne e’ valsa davvero la pena! Per esplorare l’isola ci siamo affidati, oltre che ai nostri piedi, anche ai cidomo cioe’ i tipici carretti a due ruote trainati dai cavallini (50mila Rp,circa 4 eu a corsa) e con una “barca” abbiamo visitato anche Gili meno e Gili Air al modico prezzo di 800mila Rp (65eu) neanche 10eu a testa.
12 Giugno: I giorni passano in frettissima è gia’ ora di salutare Daniela e Pancrazio e alle 13 siamo gia’ sulla via del ritorno, ma la barca della blu water express rompe un motore e a causa del danno e del mare mosso dirottiamo verso il porto di Padangbai a due ore di taxi dall’aeroporto di Denpasar. Per fortuna i ragazzi della barca ci avevano offerto una pastiglietta antinausea e narcolettica. Quando salgo sul taxi sono ancora stordita … l’autista ci garantisce che in un’ora e mezza ce la faremo ma i lavori sulle strade e il traffico intenso non sono dalla nostra parte e accumuliamo ritardo! Rimaniamo piu’ volte imbottigliati e mi perdo nei miei pensieri guardando fuori dal finestrino seguendo le rotte degli aquiloni, cosi’ ne “adotto” uno e lo seguo con lo sguardo e come usano fare i balinesi invio il mio pensiero agli dei. NON FATECI PERDERE L’AEREO! Poi ci penso e tutto sommato non mi dispiacerebbe trascorrere un’altra settimana a Bali, 12 giorni sono troppo pochi! Intanto arriviamo in aeroporto, il volo e’ alle 20 e sono le 19! Salutiamo Paola, il suo volo per Sydney partira’ un paio d’ore dopo il nostro, in tutta fretta giungiamo al gate e io rischio di lasciare i documenti in bagno e la valigia in giro…sembriamo ma per fortuna ce l’abbiamo fatta! Arrivederci Bali , che dire, non e’ stata certo un’esperienza mistica…forse il poco tempo e il gruppo numeroso hanno impedito di vivere la spiritualita’ dell’isola. Abbiamo visto donne officiare gli dei disperdendo i fumi dell’incenso con eleganti gesti della mano e con la stessa digitare sull’i-phone. Abbiamo assistito ad una cerimonia, scandita dal suono dei campanelli, in una zona isolata di un tempio invaso da turisti in cerca di souvenir. Abbiamo sorpreso una coppia che si faceva benedire in mezzo alla strada tra auto e smog e scooter formato famiglia e piu’. Abbiamo goduto di albe e tramonti mozzafiato mentre cumuli di spazzatura bruciavano. Tradizione e modernita’? Misticismo e razionalita’? Purezza e vizio? Equilibrio spirituale e sistemi caotici! Chi è Bali