Gruppo di amici paesani padani in marocco
In una calda mattinata di giugno con la mia compagnia di “quasi cinquantenni” ci siamo imbarcati da Milano Malpensa alla volta del Marocco.
Gigi lo storico del nostro gruppo aveva avuto un’idea geniale dopo aver visto un documentario su Discovery ripercorrere il viaggio intrapreso dal Sultano Mouly Hassannel 1893 per tentare di riunire sotto un’unica bandiera le varie tribù berbere.
Il sultano era partito da Fès per raggiungere Marrakech ,noi per questione di organizzazione voli abbiamo fatto il contrario.
.Nonostante siamo sempre stati un po’ “turisti fai da te” per avventurarci in Africa ,Marocco in particolare dove non conoscevamo posti ,usi e costumi ci siamo rivolti ad AMIRATOURISME ,una organizzazione gestita da due splendidi ragazzi italiani con i loro collaboratori del posto. Dopo scambi di emeil per conoscere i nostri desideri e anche quanto si voleva spendere abbiamo avuto la possibilità di scegliere su tre preventivi che comprendevano di tutto dai trasporti al pernottamento alle sedute negli hamman.
Marrakech è stata la prima tappa,una città verde nel deserto grazie a speciali canalizzazioni dell’acqua che arriva dalla catena dell’Atlante,distante una cinquantina di chilometri dal centro storico.
Fa caldo nell’ora di mezzogiorno ma non si sente umidità ed è più sopportabile che da noi (padani di Pavia). La nosrta guida, autista e beby sitter, fa un giro panoramico nella Palmerie dove tra campi di golf,ville ed alberghi lussuosissimi è tutto un trionfo di piante, fiori, palme e giardini.
Siamo davanti alla porta più anica della città con un nido di cicogna sulla sua sommità, ma Eug il nostro esperto cacciatore si accorge che la cicogna è finta, roba per turisti.
Alloggiamo in un riad,un tempo tipica casa marocchina nella Medina, costruita tutto intorno ad un cortile interno, ora ristrutturata ma con un fascino tutto arabo. Ci riposiamo intorno alla piccola piscina nel patio circondato dal giardino sorseggiando thè verde in vista della serata.
La nostra guida Mohamed ci scorta al ristorante Safitel dove assaggiamo le loro specialità tra cui i piccioni e il tajine, stufato di carne cotto in una pentola di terracotta con il coperchio a cupola, che tutte noi donne abbiamo poi comprato.
A piedi abbiamo poi raggiunto la Piazza Jam’a-el-Fnad, immensa non per niente riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Qui la notte è animata dagli incantatori di serpenti , giocolieri, cantastorie e saltimbanchi in una atmosfera che riporta al Medioevo. Tantissimi i chioschi di ristorazione dove noi abbiamo solo annusato i profumi dei cibi speziati, infatti ci è stato consigliato di non assaggiare il cibo per strada e a bere solo da bottigliette confezionate (meglio tornare a casa con la confezione di Bimixin intatta).Di sera la temperatura diventa molto gradevole,anzi soffia un leggero venticello e questo ci ha invogliati a visitare i souks (mercati nellaMedina) dove ci siamo ripromessi di non comprare per non appesantire il bagaglio subito all’inizio del viaggio.La Maria in verità non si sarebbe mossa dai souks attirata da mille acquisti diversi,spezie,scarpe e borse di pelle,tappeti e mille oggetti dell’artigianato locale.Solo la guida è riuscita a schiodarla di lì dicendo che a Fès o nei villaggi berberi che avremmo attraversato avremmo trovato souvenir ancora più belli.Il mattino successivo è stato dedicato alla visita della città partendo dal suo simbolo la Koutoubia,le tombe Saadiane,il palazzo della Bahia,i giardini e il bacino della Menara.La serata è stata trascorsa all’Hotel la Mamounia con puntatina al suo Casinò.
Un consiglio a chi come noi ha effettuato spostamenti a piedi, attenti nell’attraversare c’è molto traffico e la precedenza ai pedoni è un optional.
Il terzo giorno attraverso il passo del Tichka (2260 m) con panorami mozzafiato raggiungiamo Quarzazate ,città famosa per i set cinematografici dove si possono vedere gli scenari usati in molti films famosi come il Gladiatore ,Asterix, Gesù di Zaffirelli e altri.
Sul nostro comodo e confortevole minibus della società AMIRATOURISME proseguiamo verso Tinghir per la visita alle maestose Gole del TODRA’.Appena arrivati in prossimità delle gole ci siamo come sentiti rinascere per sensazione di aria fresca sulla pelle. Abbiamo poi fatto una salubre passeggiata sempre con il naso all’insù per ammirare la maestosità della natura tra le rocce rosa che baciate dal sole diventano ocra. Abbiamo prenottato e mangiato al Yasmina dove fanno un cus-cus strepitoso, nei pressi delle gole.
Ormai siamo al quarto giorno e ben riposati pariamo alla volta di Erffoud , visitando prima la città santa di Rissani con la Kasbah del XVII secolo.
Nel primo pomeriggio ci aspettano due fuoristrada sempre procurati da Amiratourisme per un escursione sulle dune di sabbia di Erg Chebbi e assistere al suggestivo tramonto del sole.
L’escursione ci era stata anche proposta a dorso del cammello ma data la nosta giovane età avevamo scelto un mezzo comodo.
Da Erfoud per arrivare a Fes attraversiamo la regione boscosa delle montagne del Rif che viene considerata la “Svizzera marocchina”, in nuerosi villaggi viene lavorato il legno del cedro e nelle oasi innumerevoli sono le coltivazioni di datteri.
Ci fermiamo nel pomeriggio per visitare Meknes che invece si può paragonare a Versaille con il palazzo del Sultano e le imponenti scuderie reali capaci di ospitare 1200 cavalli.
Arriviamo di notte a Fes e l’indomani dedichiamo l’intera giornata alla visita di questa città che è la capitale culturale del reame, perche qui fu fondata la prima Università religiosa dell’Islam.
La visita termina nei souk della Medina dove finalmente possiamo contrattare ed acquistare fino a notte. Tornati in hotel ci concediamo il lusso dei trattamenti di bellezza all’hamman.
L’indomani mattina dall’aeroporto Saiss di Fès via Casablanca siamo ritornati nella Pianura Padana.
La prossima vacanza seguirà il tour delle città imperiali?Già sognamo…