Grupp… Oslo!

DEZ INCREDIBOL!!! Tuttincarrozza!.....si parteee!!!! Questa volta la meta è Oslo. La prima città che aveva disponibilità e costi sostenibili per tutti. Il numero degli Associati Tuttintuta che hanno aderito all’iniziativa è salito vertiginosamente rispetto alle uscite precedenti. Non ci credevamo nemmeno noi, ma quando abbiamo tirato le...
Scritto da: Tuttintuta
grupp... oslo!
Partenza il: 18/04/2009
Ritorno il: 19/04/2009
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 500 €
DEZ INCREDIBOL!!! Tuttincarrozza!…..si parteee!!!! Questa volta la meta è Oslo. La prima città che aveva disponibilità e costi sostenibili per tutti. Il numero degli Associati Tuttintuta che hanno aderito all’iniziativa è salito vertiginosamente rispetto alle uscite precedenti. Non ci credevamo nemmeno noi, ma quando abbiamo tirato le somme ci siamo accorti che… … eravamo in 35!!! Il ritrovo è previsto alle ore 06,15 presso il Mitico parcheggio della Mitica stazione della Mitica Bressana Bottarone per chi prende il pullman per Orio al Serio, e alle 8,15 per chi ci raggiunge direttamente in aeroporto. Stranamente siamo tutti puntuali! Anche il buon Ragno questa volta è puntualissimo. In ordine di arrivo: la Tesoriera Samantha con la Maestra Laura, la Sindaca Maria Teresa con il Prode Umberto, la Vicepresidente Antonella con il fido Scudiero nonché Consigliere Giorgio “Verderame”, la Mitica Mariuccia al battesimo del volo e Mamma Lucia, lo Zio Roberto con il Fratello Alessandro, la Presidente Stefania con l’altro Consigliere Tiziano detto “Ragno”, Giummara con Ilenia, Giummarino con Giuditta, la Toti, la Benve e il Franci (i soliti Toscani in arrivo da Firenze) ed infine i Prossimi Futuri Genitori Elisabetta e sotto-Marino. Il pullman si mette in viaggio, iniziamo a sbrigare le prime pratiche come la distribuzione dei biglietti aerei di andata e gli opuscoli con le informazioni ed i numeri utili, corredati da pianta dei mezzi pubblici e cartina di Oslo in caso qualche pecorella si smarrisse. Il trasferimento è tranquillo, c’è chi sonnecchia e chi inizia a ciaccolare di prima mattina. Arriviamo a Orio in un’ora e 15 minuti. Anche troppo presto ma, come si dice, il mattino ha l’oro in bocca. Salutiamo l’autista ricordandogli di venire a prenderci al ritorno. Il buono di essere in anticipo, ci permette di fare colazione, conoscere i nuovi Associati che non sono pochi, e attendere il resto del gruppo. Un caffè, un cappuccino, una brioche, qualche visita alla toilette e pian piano ci riuniamo tutti. Arrivano nell’ordine Un-Uomo-Un-Mito il nostro Consigliere Fabio “Cologna” addetto all’information technology (se non vi piace il sito la colpa è sua!) con la moglie Michela e Brian (non si sa se sia più bello o più buono!), il Valter “Epifanio”, Iris “figlia di Epifanio” e Beatrice “moglie di Epifanio”, tutti direttamente da Verona. Da Milano la “Zia” Graziella accompagnata da Claudio “Silenzio” entrano in aeroporto quasi in contemporanea con Silvia “Cambio Valuta” accompagnata da Davide. Notiamo che sono arrivati anche Alessandra e Marco. Ma la Coppa “Kekkoraggio2009” viene assegnata senza ombra di dubbio alla coppia Franz-Gianeli e Patrizina che, sposando appieno la filosofia del “tutto-si-può-fare-basta-volerlo”, arrivano direttamente da Perugia! La compagnia è adesso al completo, le ultime presentazioni, le ultime consegne e ci dirigiamo verso il gate per l’imbarco. Come sempre il check-in è già stato fatto nei giorni precedenti e ciò ci consente di risparmiare tempo. Ci mettiamo in fila, oltrepassiamo, spogliandoci, il controllo bagagli e alla fine riusciamo a passare incamminandoci verso il Gate n. 13 in attesa che annuncino il nostro volo. Rispetto alle altre volte, ha qualche minuto di ritardo, la fila all’imbarco non va mai avanti e noi, con l’adrenalina in corpo, non vediamo l’ora di salire sull’aereo. La partenza era prevista per le ore 9,55 ma in realtà decolliamo alle 10,20. Ci accomodiamo sulle comodissime poltrone che la Ryanair ci mette a disposizione, chi preferisce stare davanti, chi vicino al finestrino, chi lontano dalle ali… ognuno trova il posto a sé più consono. Ci aspetta un volo di 2 ore e mezza ed il nostro pilota recupera alla grande. Il volo è tranquillo, atterriamo alle 12,20 come previsto. Ci tuffiamo giù dall’aeromobile verso l’uscita per controllare se il pullman per il trasferimento all’hotel è arrivato. La Presidente e la Tesoriera vanno in avanscoperta: una marea di pullman occupa il piazzale antistante l’aeroporto, ma ne spunta uno con un cartello inconfondibile: “TUTTINTUTTA” (con 2 T!). Grandioso, stupefacente, tanto che la Presidente, con gli occhi sbarrati esclama: “Oddio, non ci posso credere!!!”. Riuniamo tutti gli Associati, facciamo la conta dei presenti e partiamo alla volta di Oslo Centro. Ci aspetta un viaggio di 110 minuti. La fame attanaglia i nostri stomaci, dai nostri zaini escono varie leccornie, tutti, o quasi, in silenzio facciamo andare le mandibole ed in seguito ci lasciamo andare ad una bella pennichella. La giornata non è splendida, ma almeno non piove e non fa freddissimo. In meno di due ore arriviamo allo Scandic KNA, il nostro hotel. Il pullman ci scarica tutti e ci attende dopo mezz’ora per farci fare il giro della città. Ognuno si appropria delle chiavi e si dirige verso la stanza assegnatagli. L’hotel è nella norma, niente di stratosferico, ma pulito ed accogliente. Le camere sono ampie ed il bagno in ordine. Lasciamo il bagaglio che non serve, scendiamo nella hall tutti puntuali e saliamo sul pullman. Oslo si trova nella parte più interna dell’Oslofjorden (Fiordo di Oslo) lungo ben 100 km. Le 40 isole del fiordo sono popolari per gite ed escursioni, alcune di esse sono facilmente raggiungibili dal centro con traghetti pubblici. Più della metà del Comune di Oslo è coperto da boschi e zone verdi. Oslo è davvero una città verde dove le zone naturali non sono mai lontane dalla città. Il clima di Oslo è più mite di quanto la latitudine faccia pensare. In estate la temperatura è spesso sopra i 20 gradi ma gli inverni sono abbastanza freddi da permettere ad Oslo di essere una popolare destinazione sciistica. La prima tappa è al Vigelandspark, l’area verde più importante della città e anche una delle sue maggiori attrazioni turistiche. Uno dei più famosi scultori norvegesi, colui che dà il nome al parco stesso, ha realizzato qui il suo capolavoro: il “Ciclo della vita”. Un lungo asse, che taglia a metà l’area, ospita più di 200 gruppi di statue in bronzo e granito modellate dalle mani di Vigeland. L’artista ha anche realizzato la struttura architettonica e curato la disposizione delle statue stesse, dividendo il grande spazio verde in 5 unità: l’entrata principale, il ponte, la fontana, la zona del monolito e la ruota della vita, in un percorso lungo quasi 1 km. Dopo aver varcato uno dei 5 enormi cancelli e percorso un centinaio di metri su un delizioso prato all’inglese si arriva al ponte. Questo parco non è come tutti gli altri parchi del mondo. Le prime 58 statue raffigurano bambini, uomini e donne, da soli o a gruppi, a simboleggiare le relazioni, spesso conflittuali, che si instaurano tra di loro. L’imponente struttura, costruita tra il 1925 e il 1933, ospita anche la scultura forse più famosa, Sinnataggen, il bambino arrabbiato, diventato un po’ il simbolo di Oslo. Dopo il ponte si entra nell’area dell’enorme fontana di bronzo. La colonna di granito è alta più di 17 metri e contiene 121 figure umane. Uomini e donne, bambini e anziani, plasticamente ed idealmente fusi insieme si protendono verso il cielo alla ricerca del divino. Intorno alla struttura sono collocate varie altre statue, sempre di granito, che comunicano i più diversi sentimenti della vita. E’ difficile non allungare una mano e toccarne i visi e i corpi. E nulla lo vieta. Proprio qui è il successo di questo grande parco, un’arte popolare sempre disponibile, anche al contatto diretto. La zona progettata da Vigeland si chiude con la Ruota della Vita, una summa del drammatico e allo stesso tempo affascinante tema del parco. Uomini, donne e bambini uniti in una rappresentazione del viaggio dell’umanità dalla vita alla morte, attraverso gioie, dolori, speranze e delusioni, rabbia e amore. E forse sono proprio questi sentimenti che, ripetendosi nel corso del tempo, legano l’uomo all’eternità. Alla fine di questo spettacolare percorso decidiamo di rifocillarci nell’unico bar aperto all’interno del parco. Dopo le esperienze passate non ci fidiamo molto a prendere un caffè, per cui ci gettiamo su varie alternative. C’è chi si accomoda ai tavolini esterni, utilizzando le tipiche coperte appostate sulle sedie per coprirsi le gambe. Franz Gianeli è uno di questi… o meglio… è l’unico!!! Il pullman ci aspetta per proseguire la visita della città. In meno di 15 minuti ci porta davanti ad un’altra attrazione: L’OPERA. Abbiamo un’ora di tempo per visitarla. Il Teatro norvegese dell’Opera e del Balletto, fondato nel 1957, rappresenta infatti la principale istituzione per le arti musicali e teatrali, è un importante simbolo della nazione norvegese ed esprime il ruolo chiave che l’opera e il balletto svolgono nella società. Il nuovo Teatro dell’Opera rientra nel progetto la “Città del Fiordo” che prevede la realizzazione di un quartiere residenziale e commerciale sul Fiordo di Oslo. Un’immensa distesa di marmo bianco tutto italiano, pari a 4 campi da calcio. Una giuria internazionale ha deciso che il premio di quest’anno per la migliore opera architettonica doveva essere assegnato alla nuova Opera di Oslo. L’edificio dell’Opera è stato disegnato dallo studio norvegese di architetti Snøhetta, e costituisce il maggiore progetto architettonico culturale degli ultimi anni in Norvegia. E’ infatti il primo edificio al mondo dove i visitatori possono passeggiare sul tetto. Ci dividiamo in modo che ognuno abbia la facoltà di visitare ciò che più preferisce, sia all’esterno che all’interno. La visione è impressionante, ovunque ti giri non vedi altro che bianco, un bianco candido come la neve, tranne in un angolino dove si nota un “mucchietto nero” (parole espresse dalla nostra Vicepresidente alla sua mamma)… Ma nooooo Mamma Lucia!!! Anche qui!!!! Per fortuna non ti sei fatta male, ma hai fatto spanciare dalle risate tutti coloro che attorno a te si sono accorti della tua caduta… Dopo la visita che affascina tutti, risaliamo sul pullman e, sulla via del Ristorante “Kaffistoffa”, ammiriamo il Palazzo Reale, il Parlamento e le vie del centro tutte ampie, pulitissime e piene di aiuole, giardini e sculture…un numero impressionante di sculture di tutte le forme e di tutte le dimensioni. Oslo è davvero una bella città. Il nostro autista ci lascia davanti al ristorante alle 18.15 circa, entriamo e ci accomodiamo nella zona a noi riservata. Ognuno prende posto e, praticamente in un lampo, cominciano ad arrivare gli antipasti. Menomale che la tesoriera, super-organizzata, ha con se la lista dei piatti scelti prima della partenza dagli Associati perché, a giudicare dalle domande che ci pongono, nessuno si ricorda che cosa ha ordinato…. Prosciutto, salmone, prosciutto, polpette, salmone, polpette, torta, e via così…. Tutti riusciamo ad ingurgitare più di quanto i nostri stomaci riescano a contenere… ma non possiamo rinunciare alla classica torta al cioccolato norvegese con le candeline appositamente preparata per i nostri associati da festeggiare: la Sindaca Maria Teresa, la Vicepresidente Antonella e il Perugino Gianeli.. AUGURI!!! AUGURI!!! AUGURI!!! Al termine della cena, usciamo dal ristorante e, con meraviglia di tutti, è uscito un sole spettacolare (così tardi!!!); con energia nuova dovuta sia al clima che alla pancia piena, ci incamminiamo verso il Palazzo Reale che, dopo averlo visto dal pullman, ci è rimasta la voglia di ammirarlo con più calma. Il progetto venne ideato dall’architetto danese Hans Ditlev Franciscus Linstow; la costruzione venne approvata nel 1821 e la prima pietra venne posata dal re Carlo III nel 1825. Il palazzo venne poi ultimato nel 1849 durante il regno di Oscar I. Durante il regno di Olav V, fra il 1957 ed il 1991, il palazzo non venne restaurato ed andò incontro ad una manutenzione insufficiente. Quando il sovrano Harald V, il successore di Olav V, iniziò un’opera di restauro in grande stile, venne criticato a causa dell’alta cifra necessaria per riportare l’edificio ad una condizione soddisfacente. A partire dal 2002, al termine dei lavori, il palazzo venne aperto al pubblico. Il Palazzo attualmente viene usato come residenza ufficiale della monarchia norvegese. Il piazzale e le scalinate sono ancora in parte ricoperte dalla neve scesa nell’ultimo periodo, per cui mancano le fioriture tipiche, ma attira comunque la nostra attenzione. Abbiamo pure la fortuna di assistere al cambio della guardia. Uno spostamento notevole di militari, con un buffo-quasi-ridicolo pennacchio in testa, che marciano da una parte all’altra, entrano ed escono da cancelli dorati ma che alla fine rimangono ognuno al suo posto. Tutto il gruppo è comunque fermo a fare fotografie perché davvero ne vale la pena. Al Museo Munch non ci andiamo perché è chiuso e poi non c’è il famoso Urlo di Munch perché è fuori dal paese per altre esposizioni. Proseguiamo il nostro percorso verso Akker Brigge, la movida norvegese, ma arrivati a metà strada ci dividiamo, chi è troppo stanco per proseguire e preferisce rientrare in hotel, chi vorrebbe ritornare nella zona del ristorante per andare all’Hard Rock Cafe, chi vorrebbe proseguire per il porto e raggiungere Akker Brigge. In ogni caso la parte più numerosa del gruppo arriva al porto, dove, in anteprima, riusciamo a vedere Helena, il galeone che il giorno dopo ci porterà a fare un giro nel fiordo di Oslo. Tentiamo di andare a bere qualcosa, ma non è possibile perché Giuditta non ha 21 anni e dopo aver provato in alcuni locali sempre incontrando lo stesso problema, riprende la via del ritorno insieme a Giummarino. La giornata è stata davvero intensa e ben organizzata. Questa volta essendo in tanti, non si poteva andare “allo sbando” ed infatti il risultato e che nessuno si è stancato e, anche se in soli due giorni, siamo riusciti a visitare la città. Rientriamo in hotel e….buonanotte a tutti! La mattina successiva colazione alle otto…. Abbiamo la possibilità di accedere al “large buffet” che prevede ogni ben di Dio: croissants, pane tostato di ogni qualità, marmellate, per poi passare al salato, pancetta, salumi, uova, e poi la frutta, lo yogurt, vari tipi di the, succhi di frutta e caffè. E anche la colazione è andata benone. Ci incamminiamo a piedi al porto dove la Helena, un galeone bellissimo, ci aspetta per imbarcarci e farci fare il giro del fiordo. In fila, uno per uno, saliamo. La giornata è splendida e ci aspetta un’ora e mezza di navigazione. Incontriamo l’Opera che da lontano sembra ancora più maestosa……… Scattiamo qualche foto insieme al capitano che sembra un vero lupo di mare. E’ l’ora di pranzo e i nostri stomaci cominciano a brontolare. Il galeone ha un bar fornito solo di birra light, caffè, the e muffins dove si forma la fila per le ordinazioni. Consumiamo il pranzo fuori sui tavoloni, sotto un sole bellissimo e piacevolissimo. Veniamo a sapere che lanciando una corona in mare si può esprimere un desiderio che potrebbe avverarsi. Non uno si esime dal mettere in pratica questa leggenda ed ecco che decine di corone norvegesi (sono bucate!) volano in mare…. Speriamo che si avverino i desideri di tutti! Al rientro ci dividiamo, chi raggiunge un negozietto di souvenir (l’unico aperto in tutta Oslo) per acquistare ricordini (finalmente la nostra Presidente ha trovato la tanto agonista palla con la neve) da riportare in patria, chi si dirige verso le mura dell’Akershus Fortress e chi preferisce inoltrarsi in città. La Fortezza è veramente bella, fu edificata dal re Haakon V verso la fine del XIII secolo. La fortezza ha resistito a diversi assedi, il primo dei quali fu posto dal duca Erik di Södermanland nel 1308; nessun assediante ha mai preso il castello in battaglia, sebbene i difensori si arresero nel 1940 ai tedeschi nel corso dell’Operazione Weserübung, ovvero l’invasione di Danimarca e Norvegia. Nella fortezza sono stati sepolti anche diversi monarchi norvegesi, tra cui Haakon V, Sigurd I, Eufemia di Rügen, Haakon VII, Maud di Sassonia-Coburgo-Gotha, Olav V e la principessa Märtha di Svezia. Il ritrovo è previsto per le 14,00 presso l’hotel, dove ci aspetta il pullman che ci riporta all’aeroporto. Tutti puntuali, tranne Giorgio che arriva con qualche minuto di ritardo a causa di un olandese caduto dalla bici a cui il nostro prode amico ha prestato soccorso esprimendosi nel suo classico dialetto olivese utilizzato anche negli altri viaggi. Saliamo, stanchi morti, ma pienamente soddisfatti e ci dirigiamo verso l’aeroporto. Non abbiamo la forza nemmeno di chiacchierare, ci addormentiamo tutti immediatamente per risvegliarci in dirittura d’arrivo. Siamo come sempre un po’ in anticipo e come sempre ci facciamo un giro dell’aeroporto. Qualche souvenirs, uno spuntino e in fine il raggruppamento per raggiungere il gate d’imbarco. Questa volta sono stati particolarmente gentili e ci hanno evitato di spogliarci totalmente. Abbiamo ancora qualche corona da spendere, qualcuno, senza saperlo, entra nella zona del gate per fare qualche acquisto al duty free. C’è però un problemino, si trovano costretti a dover uscire e ripassare ancora al controllo bagagli…non chiedeteci il perchè. Tutti riuniti attendiamo che annuncino il nostro gate, quando ad un certo punto inizia a suonare un allarme… tutti pensiamo che qualcuno sta fumando nei bagni.. Poi scopriamo che c’è un clandestino che lo ha fatto suonare per protesta. Per fortuna che non sono partite le docce del sistema antincendio altrimenti c’era da divertirsi!!! Finalmente ci imbarcano e…si decolla! Volo stranamente in lieve ritardo…ma buono. Atterraggio sereno e, appena messi i piedi per terra…il Presidente ed il Vice Presidente si lanciano all’impazzata fuori dall’aeroporto di Bergamo Orio al Serio alla ricerca del pullman che, a causa del ritardo, temono se ne sia andato…e invece no: Eccolo lì che ci aspetta! Il gruppo arriva all’esterno dell’aeroporto, uno alla volta ci ritroviamo per i saluti finali. Baci, abbracci e appuntamento alla prossima…chi dice Praga, chi dice Edimburgo e chi propone mete alternative… staremo a vedere. Il rientro è sereno ed il pullman concilia il sonno… arriviamo mezzi addormentati ma felici di aver visitato, ancora una volta, una città bellissima che se non fosse stato per la Tuttintuta non ci sarebbe venuto in mente di visitare!! Aspettiamo tutti voi, Associati e non, a seguirci con la prossima proposta!


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