Grecia – Penisola Calcidica
Una volta sbarcati a Salonicco e ritirata l’auto, abbiamo percorso i circa 100 km per arrivare alla nostra destinazione su una superstrada che collega Salonicco alla Calcidica. Presa la nostra diramazione per Sithonia, seguendo le indicazioni che ci erano state fornite, abbiamo trovato la nostra casa. E’ stato solo un po’ difficoltoso comprendere quale fosse la strada bianca che conduceva lì dalla strada principale, in quanto il cartello era in greco e non troppo visibile, ma una volta trovata, abbiamo sgranato gli occhi per la meraviglia: una palazzina a tre piani, recentemente ristrutturata, con un grande giardino ben curato e, importante, parcheggio all’ombra per l’auto, a qualche passo dalla spiaggia. Il proprietario, persona anziana, parlava solo greco, ma questo non ci ha impedito di apprezzarne la cordialità: spesso ci riforniva di fichi freschi colti in giardino e ci lasciava a disposizione sdraietti per la spiaggia. Il mare antistante sembrava una grande piscina, degradava lentamente ed essendo una baia, l’acqua era calma e calda fin dalla mattina. Il numero massimo di persone, che ho contato in spiaggia un giorno, arrivava a 15. Era frequentata solo da chi alloggiava nelle case della zona. Naturalmente, era libera, non attrezzata, ma quasi tutti i giorni passavano degli addetti per pulirla. La vegetazione, come nel resto della penisola, arrivava quasi fino al mare, lasciando solo una fascia sabbiosa di pochi metri. Le bambine si sono divertite molto a fare snorkelling, in quanto la fauna marina era folta, fino a riva.
Abbiamo visitato il resto delle spiagge di Sithonia, fino alla punta meridionale, ma, obiettivamente, la nostra era una delle migliori. Degna di nota Kalamitsi.
La Macedonia era la terra di Aristotele ed Alessandro Magno. Abbiamo fatto un giro in auto nell’entroterra, raggiungendo Stagira, dove vi è una statua dedicata proprio ad Aristotele. Abbiamo visitato anche Salonicco, città portuale che, a parte la zona vecchia alta, si presenta moderna, con quei palazzi bianchi che sembrano tutti uguali, ma che, a ben guardare, riserva qualcosa da vedere: la torre sul mare (simbolo della città), il museo archeologico con reperti dell’epoca alessandrina, le chiese ortodosse, i resti romani e bizantini.
Poi abbiamo fatto una crociera di un giorno per costeggiare la penisola del Monte Athos e vedere, almeno da lontano, i tanti monasteri ortodossi che sorgono sulle coste. Siamo partiti da Ormos Panagias, sostando poi ad Ouranopoli per il pranzo. Il Monte svetta con i suoi duemila metri, all’estremità della penisola, e devo ammettere che, con il vento e i delfini che accompagnano la nave mentre si avvicina, l’esperienza risulta abbastanza suggestiva. I monasteri, grandi e compatti, sono complessi fortificati di edifici, sparsi su entrambi i lati della penisola. Alcuni sembrano quasi appesi sulle rocce, altri annidati su piccole baie ed altri ancora situati all’interno di una fitta vegetazione. Al di fuori dei muri esterni ci sono le costruzioni ausiliarie di ogni monastero, come magazzini e stalle. L’accesso alla penisola è rigorosamente vietato alle donne, e gli uomini possono accedervi solo dietro autorizzazione preventivamente richiesta alle autorità locali, quindi ci siamo accontentati della vista da lontano.
La penisola di Cassandra, invece, la prima a svilupparsi a livello turistico, risulta più frequentata. Caratteristico il paese di Afitos, tutto in pietra a vista.
Siamo stati molto soddisfatti di questa vacanza, che ci ha fatto conoscere un po’ di Grecia autentica, lontano dalle mete del turismo di massa, e ci ha calati nel turismo locale greco. Una Grecia che risulta un po’ atipica rispetto ai paesaggi brulli che siamo più abituati a vedere: verde, rigogliosa, fertile. Siamo stati in mezzo alla natura al mare, in un’atmosfera molto tranquilla e rilassante. Le spiagge non hanno nulla da invidiare a quelle, per esempio, di posti come il Costa Rica. L’acqua cristallina abitata da una miriade di pesci e molluschi testimonia la sua purezza. Una vacanza a misura di famiglia e di pace.