Grecia in scooter

GIRO DELLA GRECIA IN SCOOTER (13/08/04-22/08/04) Note: 6 persone - Simone e Paola di Città di Castello (PG), Luigi e Sonia di Sansepolcro (AR), Marco e Franca di Lama di S. Giustino (PG). · Itinerario: Igoumenitsa – Kalambaka – Delfi e giro del Peloponneso ( Pylos – Mistras - Penisola del Mani – isola di Elafonissos – Monemvasia –...
Scritto da: rajo81
grecia in scooter
Partenza il: 05/08/2005
Ritorno il: 15/08/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
GIRO DELLA GRECIA IN SCOOTER (13/08/04-22/08/04) Note: 6 persone – Simone e Paola di Città di Castello (PG), Luigi e Sonia di Sansepolcro (AR), Marco e Franca di Lama di S. Giustino (PG).

· Itinerario: Igoumenitsa – Kalambaka – Delfi e giro del Peloponneso ( Pylos – Mistras – Penisola del Mani – isola di Elafonissos – Monemvasia – Patrasso).

· 3 scooter (Yamaha Versity 300, Yamaha T-Max 500 e Yamaha Majesty 180).

Totale chilometri 2300, Percorsi alla media di 60 km/orari.

· Traghetto Ancona – Igoumenitsa (andata) e Patrasso – Ancona (ritorno) con Superfast Ferries · Pernottamenti in hotel ed affittacamere · Spesa approssimativa 900 € a testa traghetto dall’Italia compreso.

05/08/05 Città di Castello – Ancona (160 Km) Il ritrovo per la partenza è fissato per le ore 15,00 da Città di Castello per arrivare al porto di ancona due ore prima dell’imbarco, previsto per le ore 19,00. Partiamo secondo l’orario previsto ed arriviamo ad ancona alle ore 17,00, ritiriamo i biglietti e siamo pronti per imbarcarci nel traghetto della Superfast che ci dovrà portare in 15 ore, fino ad Igoumenitsa.

Saliamo quasi per ultimi, ma l’attesa è ripagata dalla bellezza della nave che assomiglia più ad una nave da crociera che non ad un traghetto. Le cabine sono confortevolissime e silenziose per cui, dopo aver fatto una doccia rilassante e dopo aver trascorso un paio d’ore a parlare, in uno dei numerosi bar della nave ci ritiriamo nella nostre camere.

06/08/05 Igoumenitsa – Kalambaka (Meteore) 210 km Ci svegliamo riposatissimi, facciamo colazione e verso le ore 11,30 la nave attracca al porto di Igoumenitsa. Appena scesi ci dirigiamo subito verso la strada che attraversando la catena montuosa del Pindo, arriva fino a kalambaka dove pernotteremo per visitare poi le meteore. La strada è molto trafficata e, per arrivare al passo del katara, presenta da notevoli pendenze. Il paesaggio della zona è un tipico paesaggio alpino con ragguardevoli picchi montuosi che sovrastano il piccolo paese di Metsovo che si estende subito ad ovest del passo. Il paesaggio del Pindo offre l’immagine di una Grecia diversa da quella tradizionale ed anche il clima ricorda molto più quello delle nostre zone alpine. In questa zona il freddo e l’umidità si fanno sentire e siamo costretti nostro malgrado, ad indossare le tute antipioggia anche per la presenza di minacciose nuvole nere. A metà pomeriggio arriviamo a kalambaka e prendiamo possesso delle camere all’hotel Orfeus (costo della camera doppia 62 € con prima colazione a buffet) che avevamo prenotato via internet dall’Italia. L’hotel è molto carino e pulito con delle camere spaziose con vista sulle meteore. Abbiamo anche il tempo per farci un bagno nella bella piscina dell’albergo ed i ragazzi del gruppo non si fanno sfuggire questa occasione, pur non essendo poi così caldo. Per cena optiamo per un ristorante nel centro del paese e ci facciamo una buona mangiata a base di carne. Dopo cena appena il tempo di fare “due passi” per kalambaka, che come tutti i paesi della Grecia è molto allegro movimentato e ricco di locali, e poi a letto pronti per il giorno successivo che ci vedrà impegnati nella visita ai monasteri delle meteore.

07/08/05 kalambaka – Lamia (140 Km) Ci alziamo di buon mattino e dopo una abbondante colazione carichiamo con i bagagli i nostri scooter e ci dirigiamo verso i monasteri. La strada che da kalambaka porta alle meteore è bellissima e molto suggestiva, si vedono infatti a destra e a sinistra questi edifici straordinari arroccati su pinnacoli di roccia altissimi e apparentemente irraggiungibili. Il nome “Meteora” significa infatti letteralmente , rocce in aria, ed infatti l’occhio viene naturalmente portato verso l’alto ad ammirare questi strani cilindri di roccia di color grigio nelle cui sommità sono ubicati questi bellissimi monasteri. Molti di questi monasteri possono essere visitati anche all’interno e noi decidiamo di entrare in quello più in alto e di dimensioni maggiori, “Megalou Meterou” (Grande Meteora). Per entrare Paola Franca e Sonia, come tutte le donne sono costrette ad indossare una simpatica gonna a fiori che viene consegnata all’ingresso, contestualmente al pagamento del biglietto. Anche internamente i monasteri sono molto belli e si respira un’area di pace e misticità pur essendo visitati da molti turisti. Molto bella è anche la superba vista sugli altri monasteri, che si gode dalla sommità di questi picchi. Terminata la visita ripartiamo contenti e consapevoli di aver visitato un luogo meraviglioso che da solo potrebbe valere un viaggio in Grecia.

Ci fermiamo a pranzo in un piccolo ristorante lungo la strada e subito dopo mangiato, fatta una ventina di chilometri, Marco si accosta per rispondere al telefonino che squilla e finita la telefonata si accorge di avere una ruota a terra, panico!! Interviene subito Luigi ( il “tecnico” del gruppo ) che come al solito e dotato di ogni attrezzatura, ed anche in questo caso non si smentisce. Oltre ad avere con se la bomboletta spray necessaria alla riparazione di piccole forature dei pneumatici, ha infatti un kit di riparazione del tutto simile a quello che utilizzano i gommisti per riparare le gomme in modo definitivo. Il foro nel pneumatico è infatti troppo grande, e la bomboletta da sola non basterebbe, utilizzando questo kit riusciamo a riparare la gomma e ripartire fiduciosi. Dopo sette, otto chilometri di strada, la riparazione salta improvvisamente, il foro è troppo grande! Decidiamo di fermarci ad un distributore vicino per chiedere se, pur essendo domenica, ci sia la possibilità di chiamare un gommista. I gestori dell’area di servizio (un uomo e tre ragazzine) si dimostrano gentilissimi e fanno di tutto per aiutarci. Riusciamo a far venire un gommista che, per 25 € effettua una riparazione del tutto simile a quella già fatta precedentemente da Luigi. Tutti noi siamo scettici sulla riparazione, anche se almeno inizialmente la gomma sembra reggere, ma percorsi cinque, sei chilometri, siamo da capo e la gomma si sgonfia ancora. Ci dicono che a lamia, il paese più vicino, ci sono diversi gommisti per cui il nostro obiettivo e quello di arrivare lì. Con altre due riparazioni consecutive e dopo mille difficoltà impieghiamo tutto il pomeriggio per arrivare ad un hotel (hotel Tria – 70 € a camera) che,come ci è stato spiegato, si trova di fronte ad un gommista molto fornito. L’albergo è molto bello e ci ripaga della fatica della giornata e ancor più veniamo ripagati dalla fantastica cena in una piccola taverna, a base di mousaka e suvlaki che ci costa appena 34 € in sei persone! 08/08/05 Lamia – Delfi – Pylos (450 Km circa) Ci alziamo presto (ore sette) facciamo colazione (nel frattempo Marco ha sostituito la gomma del suo scooter) e si riparte, bisogna assolutamente recuperare il tempo che abbiamo perso con la foratura di ieri! Verso le 11 arriviamo a Delfi che decidiamo di visitare con calma. Con la sua posizione maestosa sulle pendici di un piano di alta montagna, e reso unico dai grandi e minacciosi picchi del monte parnaso, è facile capire perché gli antichi greci credevano che Delfi fosse il centro della terra. Oltre la bellezza di questo scavo archeologico è infatti proprio la sua posizione che lo rende unico e per questo passiamo due piacevolissime ore a camminare per le antiche vie di Delfi, attorniati da templi e teatri di varia grandezza. Dopo pranzo ripartiamo, attraversiamo il nuovo ponte che collega la Grecia continentale a Patrasso nel Peloponneso e arriviamo a sera a Pylos dove pernotteremo due notti. La scelta per l’alloggio ricade sull’hotel Arvaniti (60 euro a camera con colazione) al centro del paese, l’unico ad avere la disponibilità di tre camere doppie, che si dimostra non proprio bellissimo, anche se pulito.

09/08/05 Pylos (Spiaggia di Voidhokilià) Passiamo l’intera giornata a rilassarci al sole di questa bellissima baia del Peloponneso. Questa spiaggia, una deliziosa distesa di sabbia che si arrotola intorno alla spettacolare baia è considerata una delle più belle del Peloponneso, ed è effettivamente incantevole. La spiaggia è tutta contornata da una folta vegetazione ed è sovrastata da una collina alla cui sommità si erge un antico castello e poco sotto vi è la presenza di una bellissima grotta (la grotta di Nestore) con un foro nella parete superiore che si dice che sia la caverna nella quale, in base all’Odissea, Nestore e Neleo avrebbero tenuto le loro mucche e nella quale Hermes avrebbe nascosto il bestiame di Apollo. Nella spiaggia depositano ancora le loro uova le tartarughe marine ed effettivamente ci sono delle parti della spiaggia racchiuse da piccole staccionate formate da bastoni, dove non si può passare per la presenza di uova di tartaruga. Dopo tutto il sole ed i bagni in questo splendido mare la sera siamo quasi ustionati e dobbiamo dire grazie alla proprietaria del nostro albergo che, impietosita ci ha prestato un ombrellone che abbiamo in parte utilizzato, altrimenti sarebbe stato ancora peggio.

La sera ci facciamo una grandiosa mangiata di pesce presso un ristorante lungo il mare al centro del vivace paese di Pylos, spendendo circa 12 € a testa.

10/08/05 Pylos – Mistras – Penisola del Mani (200 Km circa) Partiamo subito dopo colazione per dirigersi innanzitutto a Mistras, vicino Sparta che dista circa 120 chilometri da Pylos. La strada è bellissima e sale attraversando una strettissima gola fino ad un passo a 1350 metri s.L.M. Per poi ridiscendere verso Sparta e poco prima si incontra la bellissima Mistras, luogo glorioso che abbraccia un ripido fianco del monte Tayetos.

Mistras è una sorprendente città bizantina che una volta aveva un a popolazione di 20.000 abitanti, dove si può circolare attraverso vicoli, porte monumentali, case, palazzi e soprattutto una fila di chiese bizantine, diverse delle quali affrescate superbamente. Il caldo è opprimente e si fa sentire, specialmente perché, per visitare queste rovine bisogna camminare molto e superare un discreto dislivello. Facciamo una pausa all’interno dell’unico monastero abitato ancora da alcune suore, e ne approfittiamo per acquistare delle belle icone che riporteremo a casa per ricordo. Dopo pranzo ripartiamo alla volta della penisola del Mani e arriviamo abbastanza agevolmente nel primo pomeriggio. L’impatto con questa penisola è a dir poco meraviglioso ed unico. Il Mani è infatti la penisola più a sud della Grecia ed è un paesaggio selvaggio, arido equivalente mediterraneo della Cornovaglia o delle Highlands scozzesi. Il tutto è contornato dalla presenza di numerosi paesi antichi costituiti da bellissime case-torri in pietra, dove il tempo sembra essersi davvero fermato. Non c’è nessun’altra parte della Grecia in cui una regione sembri così vicina al proprio passato medievale. Come se non bastasse, il mare dove si gettano queste bellissime scogliere è bellissimo e con dei colori meravigliosi. Decidiamo di dormire in un hotel presso Stavri (Hotel Tsitsiris 80 € a camera), consigliato dalla guida, situato in un castello costituito dalle caratteristiche case torri che è un po’ più costoso della media, ma di una bellezza impagabile. Il tempo di posare i bagagli e subito scendiamo in una caletta naturale per farci uno stupendo bagno rilassante che ci “rimette al mondo”.

Per cena, seguendo il consiglio del proprietario dell’hotel che, coincidenza incredibile, ha un figlio che parla benissimo italiano, il quale studia a Perugia e che a detta delle ragazze del gruppo, è anche un bel ragazzo, andiamo a Porto Kayio che è un paese veramente incantevole con tre piccole taverne lungo il mare e dove vi sono attraccati dei bellissimi Yacht. Passiamo una serata veramente bella, mangiando dell’ottimo pesce cucinato benissimo in un posto davvero rilassante che sembra distante anni luce dall’affollamento di agosto delle nostre mete turistiche.

11/08/05 Penisola del Mani – Isola di Elafonissos (110 km circa) Dopo una bellissima dormita ed una abbondantissima colazione a buffet nel nostro castello, ripartiamo alla volta di Elafonissos, ma non prima di aver fatto ancora un giro in scooter per scattare delle foto in questa meravigliosa piccola penisola. Il viaggio verso Elafonissos è abbastanza agevole e dopo aver effettuato una veloce sosta per il pranzo, in una specie di pizzeria a Yithio, dove lavora una bella ragazza soprannominata Penelope da Luigi, arriviamo a all’imbarco per l’isola verso le tre del pomeriggio. Il servizio dei traghetti è molto efficiente (uno ogni 15 minuti) per cui in pochissimi minuti siamo nell’isola che è vicinissima dalla terra ferma. Impieghiamo un po’ per trovare una sistemazione, visto che gli alloggi sono pochi e siamo in altissima stagione, ma alla fine riusciamo a trovare una bella camera in un hotel (camera doppia e colazione 70 €) e due camere comunicanti presso un affittacamere (60 € a camera) che si approfitta della mancanza di sistemazioni e ci chiede sicuramente una cifra più elevata rispetto alla qualità dell’alloggio. Posiamo i bagagli e anche se è oramai tardi andiamo a fare un bagno in una bellissima spiaggia dell’isola. La sera a cena in un ristorante, accuratamente scelto da Simone e Marco dove apparentemente mangiamo abbastanza bene.

12/08/05 Isola di Elafonissos La mattina non comincia bene, Luigi ci comunica che Sonia non sta bene, è afflitta da disturbi intestinali, nausea e dolori e che per questo non possono venire in spiaggia. Ci dispiace moltissimo e decidiamo di avviarci al mare sperando di essere raggiunti al più presto dai nostri amici. Il disturbo di Sonia è abbastanza grave e c’è bisogno della visita di un medico che ci dice che molto probabilmente la malattia è dovuta dal pesce mangiato al ristorante la sera precedente, il quale non gode di una buona reputazione, specialmente per ciò che riguarda la pulizia; e pensare che lo avevamo scelto tra i numerosi locali dell’isola!! Nel pomeriggio le condizioni di Sonia migliorano e può raggiungerci in quella meravigliosa spiaggia di sabbia bianca ed a tratti rosa, con un mare cristallino dai colori incredibilmente belli che non ha nulla da invidiare a quello della Sardegna, anzi è probabilmente migliore. Dietro la spiaggia c’è una folta vegetazione di cedri dove alcune persone, piantano le loro tendine e passano la notte in quel bellissimo posto privo però di qualsiasi tipo di comodità. Per la sera costretti dal disturbo di Sonia, facciamo spesa e mangiamo nel piccolo cortile del nostro affittacamere che è dotato di una piccola cucina che ci permette di cucinare da soli, spaghetti e riso in bianco accompagnati dall’immancabile vino rosè resinato, tipico della Grecia che come al solito fa “girare la testa” a Simone.

13/08/05 Isola di Elafonissos – escursione a Monenvassia Il posto è troppo bello e così decidiamo di restare lì ancora per un giorno senza spezzare il viaggio di ritorno verso Patrasso in due tappe con fermata intermedia presso Nauplia, più a nord , come avevamo precedentemente previsto. Passiamo ancora una bellissima giornata tra sole e bagni, riparandoci all’ombra dei nostri piccoli ombrelloni, acquistati provvidenzialmente in paese. In questa spiaggia vi è la presenza di molti naturisti tra cui una bella ragazza che attira per tutto il giorno la presenza di due adolescenti che giocano a palla in prossimità della giovane donna, due pseudo-canoisti di natura più selvaggia ed un po’ meno belli e tante altre figure del genere che ci fanno passare in allegria un’altra giornata in questa fantastica spiaggia della Grecia. Verso le 16,00 prendiamo i nostri scooter per fare una escursione nella terra ferma al paese di Monenvassia che dista da Elafonissos, una quarantina di chilometri . In poco più di mezz’ora arriviamo a questo paese che si erge inespugnabile su una grande massa di roccia simile ad un’isola e che ci ricorda un po’ Mont Saint Michel, in Normandia. La parte bassa della città è un curioso miscuglio di luoghi storici, pieni di atmosfera, combinati con negozietti e bei bar con vista sulla rupe. Giriamo per un paio d’ore il paese e ci gustiamo un frappe in uno di questi locali, per poi ripartire alla volta della nostra isola, dopo aver visto un posto unico e molto affascinante. La sera, a cena presso un ristorante consigliato dalla dottoressa che ha visitato Sonia, che si trova a Kato Nissi, l’altro piccolo centro abitato dell’isola, dove mangiamo una buonissima zuppa di pesce e carne, in un ambiente bellissimo e spendendo appena 12 € a testa.

14/08/05 Elafonissos – Corinto – Patrasso (400 Km circa) E’ ora di ripartire, e dopo aver preparato gli scooter e contrattato un po’ con la signora che gestisce la nostra “Domatia” (affittacamere), dalla quale riusciamo ad avere un piccolo sconto, ci reimbarchiamo, con una certa malinconia per il bellissimo posto che dovremo nostro malgrado salutare, nel piccolo traghetto che ci riporterà nella terra ferma, dalla quale raggiungeremo Patrasso. Decidiamo, per fare presto, di prendere la strada nuova (una bella autostrada a pagamento che attraversa il Peloponneso da nord-est a sud ovest) e verso l’ora di pranzo facciamo una sosta all’istimo di Corinto che è sempre un posto molto emozionante e molto particolare, da visitare. Verso le 17,00 siamo a Patrasso e alle 18,00 ci reimbarchiamo nella nostra nave (Superfast Ferries) che con una puntualità “svizzera” salpa dal porto alle ore 20,00. Dopo cena facciamo un ultimo brindisi alla Grecia ed in particolare al Peloponneso che ci è piaciuto veramente tanto, e poi tutti a letto nelle nostre belle cabine.

15/08/05 Ancona – Città di Castello (160 Km) Dopo una grandissima dormita nelle nostra cabine, ci svegliamo e mano a mano che ci avviciniamo all’Italia il tempo peggiora e comincia a fare più freddo. Questo contribuisce ad aumentare il sentimento di malinconia che tutti noi manifestiamo, per il volgere al termine di questo splendido viaggio. Sbarchiamo addirittura in leggero anticipo, indossiamo le tute anti acqua, e ripartiamo per casa dove arriviamo un po’ infreddoliti e tristi, al ricordo dei posti che abbiamo lasciato, ma assolutamente contenti per il viaggio che abbiamo fatto che è stato in generale molto bello ed assolutamente da consigliare.



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