Grecia del nord

Sette giorni itineranti tra Salonicco, il Pelio, Meteore, laghi di Prespa e una settimana a Sithonia, nella penisola Calcidica
Scritto da: dimodriver
grecia del nord
Partenza il: 13/06/2015
Ritorno il: 27/07/2015
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
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Diario di viaggio : Grecia del Nord, giugno 2015

Sabato 13/06/15

Partiamo da Ciampino in un assolato pomeriggio di metà giugno, con un volo Ryanair veramente economico (200 € a/r in quattro), che in un’ora e mezza, ci porta a Salonicco. Il viaggio di 15 giorni, prevede una prima settimana piuttosto itinerante, con soste di 2-3 gg nel Pelio, alle Meteore e sui laghi della Prespa, al confine tra Grecia, Macedonia e Albania, e una seconda settimana più rilassante nella penisola Calcidica. Tutti gli hotel, sono già stati prenotati su Booking.com con largo anticipo. Anche per l’auto abbiamo già prenotato su Facebook con Grecia Mia, una cat. media per 2 settimane: 390 Euro con assicurazione scacciapensieri a copertura di ogni rischio e senza franchigie. Fuori dal terminal dell’aeroporto, attendiamo solo pochi minuti la consegna dell’auto: una navigata Hyundai Accent con ben 165.000 km sulle spalle, beh, speriamo regga per altri 2000…..Rapidamente arriviamo a Salonicco, dove, in verità avevamo prenotato l’hotel Tourist, che oltre ad una posizione centralissima, aveva anche un prezzo ottimo, ma un mese prima di partire, ci comunicarono che avevano fatto un errore e scusandosi, ci proponevano l’hotel Egnatia, a poca distanza. Non me ne sono voluto approfittare troppo, ma per il disagio ho preteso e ottenuto che almeno ci pagassero il garage per l’auto. Sul calar della sera ci mettiamo in marcia per le vie della città balcana. Le strade somigliano a quelle di Atene, con ampi marciapiedi limitati da filari di acacie. Ci sono parecchi giovani greci in giro, c’è un’aria festosa a dispetto della drammatica situazione politico-finanziaria che sta attraversando il paese. Giungiamo in piazza Aristotelous, affacciata sul mare e circondata da bei palazzi illuminati dall’accesa luce del tramonto. Percorriamo il lungomare pieno di vita, fino alla famosa Torre Bianca, testimonianza tangibile dell’influenza Ottomana, poi ci infiliamo in una taverna e gustiamo la prima cena greca.

Domenica 14/06/15

Dopo una sostanziosa colazione, santifichiamo la domenica con una visita ad Agios Dimitros, mentre si celebra la funzione religiosa ortodossa. La chiesa all’interno è bellissima, con imponenti colonne che sorreggono i soppalchi laterali. Proseguiamo per la Rotonda e l’arco di Galerio, poi carichiamo in auto i bagagli e lasciamo Salonicco, puntando a sud. L’autostrada per Volos è semideserta. La sagoma del Monte Olimpo, con la cima ancora innevata, si staglia davanti a noi. A Lithoro, facciamo una breve deviazione, salendo sulle pendici della montagna sacra, fino ad un punto panoramico con vista sul mare e sul canyon. Ardimentosi si cimentano nella scalata di un’impressionante parete, mentre noi proseguiamo il nostro viaggio. Si avvicina l’ora di pranzo, ed una provvidenziale interruzione dell’autostrada, ci costringe ad una deviazione, per cui attraversiamo il piccolo insediamento di Platamon, con un’invitante taverna panoramica sull’antico castello. Un’insalatona greca, un souvlaki e via verso il Pelio. Superato Volos, la strada s’inerpica su per la montagna e raggiunge la caratteristica Makrinitsa. Ne approfittiamo per sgranchirci le gambe, anche se ci limitiamo a visitarne il centro, dato che il paese si sviluppa lungo un pendio su cui le case, dai tipici tetti di lastre di pietra, sono disseminate a cascata. Bella anche la piazza principale con i platani e una chiesa intorno a cui si avvitano i vicoli lastricati. Continuiamo in auto verso Mylopotamos, dove abbiamo prenotato l’hotel Faros. Il paesaggio, si fa sempre più verde, la strada è quasi inghiottita dalla fittissima foresta. L’ultimo tratto che porta verso l’hotel, scende in vertiginosi tornanti e termina con un tratto sterrato. Il Faros, è un piccolo agriturismo familiare, isolato tra gli ulivi a pochi metri sul mare. Dal nostro terrazzo la vista è sublime. Pochi gradini portano a degli accessi al mare. Io ne approfitto subito per una bella nuotata fra gli scogli e un’incredibile quantità di pesci. In dieci minuti approdo sulla rinomata spiaggia di Mylopotamos che a quest’ora è già all’ombra e quasi deserta. A cena optiamo per la taverna che sovrasta la spiaggia, dove gustiamo un bel pesce scorpione fresco di giornata. Il ritorno all’hotel è divertente, percorrendo alla debole luce delle nostre torce, il breve sentiero nel boschetto, tra le lucciole ed un cielo pieno di stelle.

Lunedì 15/06/15

La colazione al Faros sulla terrazza panoramica, inondata da un sole già caldo alle 8 del mattino, è a base di prodotti fatti in casa: burro, uova, marmellate, yogurt, miele, frutta, tutto viene dalla fattoria. Data la vicinanza alla spiaggia di Mylopotamos, ce la possiamo gustare con tranquillità ed arrivare per primi nella spiaggetta oltre l’arco roccioso, dove per quasi tutta la mattina siamo in solitudine. Per il pranzo prepariamo un’insalatona greca e ce la mangiamo comodamente sulla bella terrazza della nostra camera. Nel pomeriggio, ci spostiamo solo di pochi metri, fino ai sottostanti lettini dell’hotel. Da qui con delle comode scalette, si accede ad un mare subito profondo e pieno di vita, con pesci di ogni razza, davvero un’abbondanza rara! Per la serata, optiamo per Tsangaradha, un piccolo paese abbarbicato a 500 metri sul mare, immerso in una fittissima foresta verde. Per giunta, nella piazza principale, fa bella mostra di se un gigantesco platano, che pare sia uno dei più vecchi della Grecia (1100 anni), davvero una stazza impressionante! Chiedendo informazioni per una buona taverna, un loquace signore greco di mezza età in vacanza, ci fa un po’ di storia recente di Tsangaradha: prima della crisi economica, dice, questa piazza dove ora ci sono solo un mucchio di tavoli e sedie vuote, era stracolma di gente del posto. Lavoravano tutti per il governo di Gheddafi, ma con la caduta del regime e la crisi attuale, solo in pochissimi hanno ritrovato un lavoro…addirittura, la chiesa della piazza, venne costruita con i finanziamenti volontari dei cittadini, un tempo benestanti. La taverna è quella proprio accanto, mi ricordo di aver mangiato bene come spesso accade da queste parti, spendendo anche il giusto.

Martedì 16/06/15

Dopo la giornata riposante di ieri, questa mattina partiamo in auto alla scoperta del Pelio, andando verso sud. Dopo una decina di chilometri o poco più, il paesaggio cambia abbastanza rapidamente, la fitta foresta si dirada sempre più, lasciando spazio agli uliveti. Dopo aver attraversato un paio di anonimi paeselli nell’interno, scendiamo sulla costa sul lato chiuso nel golfo Pagasitico. A Milina, l’acqua del mare è immobile e verdolina, ma la spiaggia non ci entusiasma, così, seguendo i consigli della proprietaria del Faros hotel, torniamo sul versante orientale del Pelio, in una località chiamata Potistika, dove si aprono alcune ampie baie sabbiose, separate da scogli e piccoli promontori. Il mare è bello e ci accampiamo in un angolino solitario.

Nel pomeriggio torniamo verso l’hotel, ma un chilometro prima prendiamo un’altra strada bianca, che ci porta sulla spiaggetta di Limmionas. Acqua verdeggiante incastonata in una baia di poche decine di metri e pochissime persone, che dopo poco, ci lasciano l’esclusiva di quest’angolo idilliaco. Stavolta ceniamo in hotel dove gustiamo un ottimo agnello al forno.

Mercoledì 17/06/15

Dopo una bella nuotata mattutina e un’adeguata colazione, lasciamo l’hotel Faros. La tappa odierna ci porterà a Kalambaka. La strada che attraversa la penisola del Pelio, tagliando la fitta foresta, passa da Milies, un paesetto dalle tipiche case in pietra e la solita platìa ombreggiata dai platani. Muoviamo un po’ le gambe in vista delle 2-3 ore di viaggio che ci separano dalla meta. Da Volos a Larissa, viaggiamo veloci in autostrada, ma anche successivamente il percorso è piuttosto lineare in una pianeggiante campagna. Già una ventina di chilometri prima di arrivare, le meteore più alte, si stagliano davanti a noi alla fine di un’interminabile rettilineo d’asfalto. A Kalambaka facilmente troviamo l’hotel Pineas, appena fuori dalla cittadina e quindi molto tranquillo e confortevole, con un ampio spazio verde attorno alla bella piscina, in cui passiamo in relax il resto del pomeriggio. Ceniamo nel bello e buono “Meteore”, proprio nella piazza principale di Kalambaka.

Giovedì 18/06/15

Dopo il caldo dei giorni scorsi, il tempo sta un po’ cambiando, comunque anche stamani il sole si fa presto largo tra le nuvole. Iniziamo il nostro giro delle Meteore in autonomia. Con la nostra Hyundai, percorriamo in senso antiorario la strada che gli gira intorno. Quindi iniziamo da Agios Stefanos, che è anche uno dei monasteri a cui si accede più facilmente. L’ingresso costa 3 €, attorno al curato cortile, ci sono la chiesa, il museo con antichi preziosi cimeli, e gli alloggi. C’è anche una terrazza dalla quale ci si può affacciare per un panorama a strapiombo su Kalambaka. Proseguiamo la visita delle altre Meteore, apprezzandone più il lato naturalistico che quello monumentale-religioso. Certo l’uomo avrà fatto delle imprese epiche nel realizzare opere così maestose in punti così inaccessibili, ma quello che a me impressiona di più, è la straordinaria bellezza e particolarità di questi enormi pinnacoli di roccia arenaria, che l’erosione ha modellato nei secoli. Diciamo che qui la perfezione della natura, va a braccetto con l’ingegno e l’abilità umana, e che l’una sfrutta l’altra esaltandone vicendevolmente la bellezza e creando uno scenario unico, surreale. La strada, per una decina di chilometri, gira alta sopra le Meteore e offre molti punti panoramici davvero scenografici. I monasteri visitabili all’interno, sono sei, ma ci limitiamo ad osservarli dall’esterno. Il percorso termina nell’abitato di Kastraki, proprio alla base di un gruppo di formazioni rocciose. Pranziamo a pita giros e l’intenzione sarebbe quella di un sano relax in piscina, ma un bel temporale ci fa rimandare il programma. Per cena andiamo al Gardenia di Kastraki, buono e con il 10% di sconto portando un depliant pubblicitario onnipresente.

Venerdì 19/06/15

Con un meteo ancora variabile, partiamo di buon ora, visto che oggi abbiamo forse la tappa più lunga. Dobbiamo arrivare ai laghi della Prespa al confine con Albania e Macedonia, ma prima vogliamo esplorare la zona attorno alla gola di Vikos. Un’autostrada nuova, attraversa la catena del Pindo e sfiora la cittadina di Metsovo. Ci fermiamo per una breve visita, l’aria qui a mille metri è proprio fresca. Il paese è un tipico posto di montagna, con strade e tetti in pietra. Bella la chiesa con un grande porticato perimetrale. Sarebbe il luogo giusto per fermarsi a gustare i prodotti locali (vino e formaggio), ma è un po’ presto, soprattutto per me che ho approfittato un po’ troppo della colazione del Pineas. Quindi si prosegue, per un tratto sulla strada tutta curve che si snoda tra le cime. Aver mollato l’autostrada, non è stata proprio una mossa azzeccata, così la imbocchiamo di nuovo alla prima occasione e velocemente siamo a Ioannina, il capoluogo dell’Epiro, affacciata sulle sponde del lago Pamvotida. Le diamo uno sguardo fugace e prendiamo la statale in direzione nord. Fatti una ventina di chilometri, un cartello per Vikos gorge, ci immette su una strada che si inerpica su per una collina sempre più verde, che alla fine diventa vera montagna. Seguiamo le indicazioni per Oxia, fino a giungere ad un piccolo piazzale dove termina la strada ed in cui la segnaletica invita a proseguire lungo un breve sentiero lastricato, fino ad un punto incredibilmente panoramico, che si affaccia sulla gola di Vikos, da qui visibile praticamente per tutto il suo tratto più scenografico da un’altezza di almeno 500 metri. Per arrivare fin qui, abbiamo attraversato il paese di Monhoendri, molto carino, in cui abbiamo già inquadrato la taverna in cui pranzare. Quella centrale dove la strada principale fa un tornante, ed è un’ottima scelta. Dopo pranzo, per favorire la digestione, facciamo una passeggiata sulla vecchia mulattiera che porta ad un monastero incastonato nella roccia, abbarbicato a strapiombo sul canyon. Anche da qui, oltrepassando la costruzione, il panorama è superbo. Ci rimettiamo in auto e su consiglio della ristoratrice, ritorniamo verso Ioannina e con l’autostrada, facciamo a ritroso, cosa che odio, un bel po’ del tratto percorso stamattina. La mia intenzione, sarebbe stata quella di proseguire il giro da Monhoendri verso Kastoria attraverso le montagne dello Zagori, ma la signora ci ha vivamente sconsigliato, sia per la tortuosità delle strade, sia per la durata del tragitto, ma soprattutto per la mancanza di segnaletica adeguata, e questa è la cosa che ha pesato di più sulla decisione. Effettivamente, anche col percorso più semplice adottato, arriviamo a Kastoria nel tardo pomeriggio, le diamo uno sguardo, compriamo due cosette al supermarket e continuiamo per la Prespa. La strada è piacevole, piuttosto veloce scorre in un verde sempre più fitto. L’ultimo tratto devia dalla strada principale e supera una collina dalla cui cima finalmente si ammirano i due laghi della Prespa illuminati dagli ultimi raggi di un sole ormai al tramonto. Arriviamo alla piccola villa Platyteya, la struttura che abbiamo prenotato per due notti. L’appartamento è grande, ma con mobili vecchi e un po’ trasandati, però abbiamo davanti la piscina, e in cima ad un palo della luce accanto a noi, un grande nido con le cicogne! Siamo stanchi, mangiamo qualcosa e rimandiamo tutto all’indomani.

Sabato 20/06/15

Oggi è il compleanno di Daniela, la donna della family e vogliamo festeggiarla con una bella giornata. Il meteo è buono quindi cominciamo con una passeggiata sull’isolotto di Agios Achillios nel lago piccolo, collegato alla terraferma da un pontile di circa un chilometro. Tra i canneti intorno, si aggirano varie specie di uccelli e sull’isola oltre alle rovine di un monastero e una basilica, ci sono alcune abitazioni dei locali, per lo più pescatori, coltivatori e allevatori, infatti ci imbattiamo in una mandria di mucche che pascolano beate sulla lieve altura dell’isolotto, e in un branco di bufali che si crogiolano in acqua. Proseguendo l’esplorazione della zona, ci dirigiamo a Psarades, adagiato in una stretta insenatura del Megali Prespa, il lago grande. Più o meno al centro del lago, si incontrano i confini di tre stati: Grecia, Albania e Macedonia. Il piccolo paesino affacciato sul lago, è in pratica una fila ininterrotta di taverne, con i tavoli rivolti verso le acque. La zona della Prespa, è un’importante area faunistica, un santuario ornitologico. Da un gruppetto di barcaioli, se ne alza uno e ci viene incontro proponendoci un giro sulla sua barca per fare birdwatching. Per 20 €, ci portiamo a casa uno dei più bei ricordi di questa vacanza. Ci avviciniamo a stormi di gabbiani, cormorani, aironi e tante altre specie. La varietà e il numero degli uccelli è impressionante. Il simpatico gondoliere, come si è definito con le sue essenziali parole in italiano, ha capito la mia passione per la fotografia, così avvicina il più possibile gli animali, fino a farli volare. Davvero un’esperienza da fare, anche per apprezzare i bei colori del lago in alcuni punti. Al rientro, è ormai l’ora di pranzo, quindi senza esitare, ci accomodiamo ad uno dei tavoli della prima taverna a partire dal lago. Mi ricordo di aver mangiato benissimo, in particolare dei fagioli grossi, che qui sono una specialità, cucinati in un sughetto…..squisiti. Fra l’altro questa taverna è gemellata con un’altra che si trova ad Agios Germanos, il capoluogo (si fa per dire) della zona. Così dopo un pomeriggio di relax in piscina, sotto lo sguardo vigile delle cicogne, per cena proviamo altre ghiotte specialità in un ambiente molto caratteristico. Particolarmente apprezzato il dolce della casa simile al nostro tiramisù.

Domenica 21/06/15

Ci congediamo dalla dinamicissima signora della villa Platyteya, non prima di aver acquistato un po’ di fagioloni della loro produzione con tanto di ricetta culinaria. E’ una giornata grigia, quindi l’ultimo sguardo ai laghi dall’alto della collina, non è dei più suggestivi. All’incrocio che immette sulla strada principale, subiamo anche un controllo della polizia locale, molto numerosa in questa zona dai confini molto labili. Oggi abbiamo l’ultima tappa lunga di questo tour del nord della Grecia. Viaggiamo in direzione est, dopo aver superato questa zona montuosa molto verde, oltre Florina la strada dritta, attraversa ampie pianure e velocemente siamo a Edessa. Prima di trovare la cascata, giriamo un po’ a vuoto ingannati dalla segnaletica carente. Alla fine, bastava parcheggiare in zona centrale per trovare i giardini, in cui scorrono veloci alcuni corsi d’acqua, seguendo i quali ci ritroviamo accanto alla cascata. Non è molto alta, ma le piogge dei giorni scorsi sulle montagne intorno, l’hanno gonfiata parecchio e poi un percorso passa dietro al muro d’acqua, dando una prospettiva insolita. E’ ancora un po’ presto per pranzare, ma ci sono alcune anziane signore che vendono delle ciliegie che hanno l’aria di essere parecchio buone.. L’impressione era giusta, sono le migliori che abbiamo mai mangiato e dolcemente ci accompagnano sulla strada verso Salonicco. Intorno alla città troviamo un po’ di traffico, un sacco di targhe dell’est europeo, Bulgaria, Serbia, Ucraina, Romania, ci accompagnano sull’autostrada che conduce alla penisola Calcidica. La nostra meta è Vourvourou, nel dito centrale, quello di Sithonia. Abbiamo qualche difficoltà a trovare il Dimitris apartment, ma poi chiedendo in giro, ci mettono sulla strada giusta, una bianca che va verso la spiaggia. Lì a pochi passi dal mare, in un ampio giardino c’è la palazzina del mio omonimo. Otto semplici appartamenti con grandi terrazze, cucina, due camere, aria condizionata, per 45 € al giorno. Fra l’altro il proprietario, ha studiato ingegneria a Bologna, quindi vita facile! Ne approfitto subito per avere buone info sulla zona, ad esempio scopro che ad Agios Nicholaos, a pochi minuti da qui, il venerdi sera c’è una bella festa in piazza. Vourvourou, non è un vero e proprio paese, ma una distesa in ordine sparso di appartamenti per le vacanze, intervallati da qualche taverna. Il mare davanti a noi non è il top della zona che offre spiagge fantastiche, però per una nuotata della sera nell’acqua calma protetta dall’antistante isolotto, va benissimo! Stasera i figli, vogliono riassaporare la pizza, a Vourvourou ci sono alcuni locali dai nomi italianeggianti. Noi proviamo quella di Gousto, che pur costando sui 15 €, sono discrete, ma più che altro enormi. In pratica una occupa buona parte del tavolo e basta per tre persone.

Lunedì 22/06/15

Come da previsioni stanotte è piovuto e stamattina è molto nuvoloso, così visto che qui Dimitris non ha ancora portato una stampante, e noi dobbiamo fare il check-in on line per il volo di ritorno, approfitto della disponibilità del proprietario, che dovendosi recare dal suo commercialista, mi invita ad andare con lui in modo da stampare i documenti. Visto il tempo incerto, ne approfittiamo anche per fare la spesa e per un giretto a Neos Marmaras, un simpatico paese sul mare, dove mentre il sole comincia a riaffacciarsi, acquistiamo souvenir per amici e parenti. Durante il tragitto, notiamo alcune belle spiagge affacciate sul versante occidentale di Sithonia, e il pomeriggio infatti lo passiamo su quella di Koviou, dato che ormai il meteo pare essersi ristabilito completamente. Ceniamo in uno dei locali di Vourvourou. Il Paris, è stato forse il posto dove abbiamo mangiato meglio in tutta la vacanza. Davanti al mare, gustiamo gamberoni e polpo alla griglia, morbidi e squisiti, porzioni belle e prezzi in linea con la media. In più alla fine, dessert omaggio esagerato, con anguria, melone e quattro tipi di dolce!

Martedì 23/06/15

Oggi andiamo alla scoperta della zona più naturale della costa di Sithonia. Nei 30 chilometri che separano Vourvourou da Sarti, non ci sono insediamenti umani, la strada sale e scende da queste verdi colline, ricoperte di pini che arrivano a lambire il mare. Lasciamo l’auto in una radura lungo la strada dove già ce ne sono altre e attraverso un breve sentiero nella pineta, dove qua e là si sono accampati campeggiatori liberi, arriviamo ad una spiaggia idilliaca. Portokali è una caletta divisa in due da una piccola formazione granitica, l’acqua è celestiale, la sabbia bianca e la cornice di questi pini slanciati è fantastica. La somiglianza con alcune zone della nostra Sardegna è significativa, l’unica cosa non in linea con le aspettative, è la troppa gente che già a fine giugno frequenta questi luoghi. Faccio una passeggiata verso sud e mi imbatto nell’attrezzata, musicata e super affollata Orange beach. Penso che deserta deve essere bellissima….Proseguo ancora alla ricerca di qualche angolo più tranquillo, ma a parte qualche misero pezzetto di sabbia tra i graniti, già occupato da naturisti, mi ritrovo sull’ampia spiaggia di Platania, concessa in gran parte ai campeggiatori, senza aver trovato il paradiso che cercavo. Quindi non mi resta che tornare su quella di Portokali per ricongiungermi con i miei e per un bel bagno rigeneratore. Al pomeriggio ci rilassiamo sulla vicina Lagonisi, una bella mezzaluna bianca con vari isolotti a chiudere l’orizzonte. La sera ceniamo da Edra, per una buona cucina greca.

Mercoledi 24/06/15

Sulla spiaggia davanti al nostro appartamento, ci sono un paio di noleggi di barche a motore, per scoprire le spiagge dell’antistante isolotto di Diaporos. Così di buonora vado ad acquistare i panini per trascorrere una bella giornata in mare. All’apertura, prima delle 9, siamo pronti a partire, ma con nostro grande stupore, scopriamo che di circa 30 barche, non ce né nemmeno una disponibile, sono già state tutte prenotate! Ma guarda un po’ questi bulgari come ci hanno fregati. Prenotiamo subito per venerdi e partiamo per un giro completo della penisola di Sithonia, in auto! Prima tappa, una caletta vicina a quella dove siamo stati ieri mattina e che avevo visto su Google earth e che secondo me dovrebbe essere meno frequentata. Purtroppo sbaglio la zona di parcheggio e costringo tutta la famiglia ad un lungo e difficile cammino nella boscaglia. Dopo varie peripezie e conseguente “infamature” a mio carico, giungiamo finalmente all’idilliaca Duke beach, che effettivamente è quasi deserta, anche se più piccola di Portokali. Come sempre, vado poi ad esplorare i dintorni e fra le tende dei campeggiatori liberi piantate nelle posizioni più suggestive, trovo anche un facile sentiero, che in soli dieci minuti o poco più, porta alla radura dove avevamo parcheggiato l’auto il giorno precedente….. Per farmi perdonare dai miei, per le gambe graffiate e per la gratuita faticata, vado a recuperare subito la Hyundai e devo camminare più di un chilometro lungo la strada per trovarla…..Dopo però posso finalmente godermi questo angolo di paradiso difficile da lasciare. Dopo il pranzo, riprendiamo il giro. Superata Sarti, la costa è più frastagliata in ampie baie che però ci pare non abbiano i colori folgoranti delle precedenti. Noi proseguiamo verso Toroni con la sua lunga spiaggia circondata dal verde, ma ci fermiamo solo su quella di Destenika, poco oltre, dove c’è un bel mare, sabbia e poca gente.

Giovedì 25/06/15

Dopo il gran giro di ieri, stamattina andiamo nella vicina Karidi, dove ci conquistiamo una angolino appartato tra i graniti. Le due bianche spiagge di Karidi, sono circondate dalla una pineta in cui spuntano qua e là ville e villette. Qui si arriva facilmente quindi nel proseguimento della mattinata arriva parecchia gente. Dopo un bel po’ di tempo riapprezziamo il gusto di una bella pastasciutta ai sughi Barilla, sulla comoda terrazza dell’appartamento. Pomeriggio di relax sulla spiaggia dinanzi, anzi, facciamo una passeggiata fino a raggiungere la lingua di sabbia di Livari, che separa il mare da una laguna. Osservando il breve tratto di mare fra noi e l’isola di Diaporos, sarei tentato di raggiungerlo a nuoto, ma poi, vuoi per il via vai di barche sull’ora del rientro, vuoi per le acque non limpidissime in questo punto, che mi impediscono di vedere il fondo, desisto, confidando nella gita dell’indomani. Ceniamo nell’altro locale sul mare di Vourvourou: il Gorgona, buono ma non all’altezza dell’imbattibile Paris.

Venerdì 26/06/15

Siamo fra i primi a presentarci al noleggio barche, davanti casa e questa volta, forti della prenotazione, dopo un’essenziale spiegazione dei comandi, salpiamo con un bel 30 cavalli in vetroresina con lettini a prua, divanetto a poppa e tettuccio per l’ombra. Il motore è al secondo giorno di vita, quindi mi raccomandano accortezza. Siamo i primi ad approdare su quella che pare essere la più bella spiaggia dell’isola di Diaporos. Mirsini, è una falce bianca in una baia riparata con acqua bassa e trasparente. Solo per pochi minuti abbiamo il privilegio di goderci questo paradiso in esclusiva, perché a poco a poco, le barche riempiono quasi completamente la linea del bagnasciuga. Ripartiamo e gettiamo l’ancora alla blue water, un passaggio tra due isolotti con acqua turchese e 2-3 metri di profondità, il posto ideale per i nostri pargoli di cimentarsi in evoluzioni e tuffi dalla barca. Per consumare il pranzo al sacco, scoviamo una piccola spiaggetta tranquilla sull’isola di Peristeri. Sull’altura sopra di noi, ci sono un paio di belle villette al momento disabitate, facciamo un giretto e curiosiamo tra i porticati e le meravigliose viste. Nel pomeriggio si alza un po’ di vento, quindi rimaniamo sul lato protetto di Diaporos, facendo un paio di fermate su spiaggette poco frequentate, con acqua calma e bassa, anche se non limpidissima. Rientriamo appagati della giornata di mare, alla fine il prezzo del Bluewater Boat è di 90 € compreso il carburante e l’utile frigorifero da viaggio, fornitoci gratuitamente. A cena andiamo ad Agios Nicholaos nella taverna Elià, proprio nella piazza dove ogni venerdi sera si esibisce un gruppo con canti e musica popolare greca. In breve tutti i tavoli dei locali della piazza si riempiono di gente. C’è una bella aria festosa, con i bambini che giocano e si rincorrono, e arzilli vecchietti che aspettano il momento delle danze. Fra l’altro mangiamo anche bene ed è un modo più che degno per celebrare l’ultima cena greca.

Sabato 27/06/15

Ci alziamo sotto un cielo molto incerto. C’è da dire che in queste due settimane di vacanza il meteo è stato un po’ altalenante, ma fortunatamente le giornate peggiori erano per noi giorni di trasferimento o di partenza, quindi tutto sommato bilancio positivo, anche se la Grecia del Meltemi degli ultimi viaggi ci aveva sempre assicurato il sole. Oggi rientriamo a casa, quindi prepariamo le valige e ci congediamo dalla cortese famiglia che gestisce la struttura e lasciamo Sithonia. Abbiamo il volo nel pomeriggio, per cui facciamo una capatina nella penisola di Kassandra e ci accorgiamo subito di come sia molto più costruita e di come le zone intatte siano davvero poche. Ci fermiamo ad Afytos sulla costa est, un piccolo paese molto grazioso con delle invitanti taverne, sarebbero ideali per un ultimo assaggio di cucina greca, ma vogliamo raggiungere Possidi sul lato opposto di Kassandra. Qui una lingua di sabbia, si protende verso ovest. Ci incamminiamo verso la punta mentre un raggio di sole s’insinua tra le nuvole. Il luogo è particolare con il mare che è tutt’intorno, anche se visto dall’alto fa un altro effetto….Per il pranzo ci fermiamo in una delle taverne sul mare per un ultimo souwlaki.

Complessivamente posso dire che il viaggio è stato ben calibrato come luoghi e come tempi, dovendolo ripetere non cambierei niente. Della drammatica situazione sociale che i telegiornali rappresentano in questi giorni non ne abbiamo avuto il minimo sentore, tutto era tranquillo, abbiamo trovato solo persone cortesi e non abbiamo mai avuto nessun timore né a Salonicco, né altrove.



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