Grecia, dal Pireo alle isole

Dovevamo passare una settimana di vacanza ad Agiapostoli, in Grecia, raggiungendo i genitori di mio marito, I quali avevano prenotato due settimane, ma per nostra fortuna loro non sono potuti partire e cosi ci siamo goduti noi 15 giorni nel Peloponneso. Partiamo dall’Aeroporto di Bologna verso le ore 10.00, destinazione Roma; arriviamo...
Scritto da: steber
grecia, dal pireo alle isole
Partenza il: 03/08/2008
Ritorno il: 18/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Dovevamo passare una settimana di vacanza ad Agiapostoli, in Grecia, raggiungendo i genitori di mio marito, I quali avevano prenotato due settimane, ma per nostra fortuna loro non sono potuti partire e cosi ci siamo goduti noi 15 giorni nel Peloponneso. Partiamo dall’Aeroporto di Bologna verso le ore 10.00, destinazione Roma; arriviamo all’aeroporto Leonardo da Vinci dopo un’ora di volo, usciamo per fare una foto ricordo con il grande Leonardo, e poi partiamo per Atene con l a Olimpic airlines. L’arrivo ad Atene ci delude un po‘, caldo soffocante ed una cappa grigia sulla città.Un vecchio pullman carica i turisti bolognesi, noi riusciamo a prendere un posto davanti, vicino all’autista, di fianco a noi si sono sedute due ragazze che hanno circa la nostra età. Il panorama non è bellissimo, collinare, secco, con molte curve, inoltre la guida dell’autista è un po’scarsa. Tutto questo ci fa lamentare un po‘, mio marito fa le sue critiche, le ragazze ci guardano e ridono: di noi? Giunti ad Agiapostoli, un piccolo villaggio di pescatori, non è difficile trovare l’albergo, ce ne sono infatti solamente due. L’albergo non è un gran chè, a noi viene assegnata una camera, direi standard, al primo piano con vista sulla piscina. Giunta l’ora di cena ci troviamo tutti all’ultimo piano dove si trova il ristorante con vista sul paesino, prendiamo posto al nostro tavolo assieme alle ragazze che sedevano vicino a noi sul pullman. I camerieri sono uomini di colore, provenienti da Egitto e Sierra Leone, vestiti con giacca e cravatta, forse non molto indicato vista la temperatura. La cena viene servita: spaghetti al semolino, montone e fagiolini, così grossi, che all’interno si trova già il fagiolo. I visi sudati dei camerieri fanno temere tutti i commensali: chi sà in quale piatto cadrà la goccia di sudore? La sfortuna ha voluto che il piatto era il mio. Non me ne sono accorta, Luisa me l’ha detto, ma solo dopo aver digerito il pasto. Dopo aver esplorato brevemente I dintorni, l’albergo e aver fatto due chiacchiere con i nuovi amici, ci rechiamo nella nostra camera per il riposo notturno. La camera si trova direttamente sulla discoteca dell’albergo ed il riposo notturno è impossibile prima delle 2.00 del mattino. Mio marito, incavolato nero si fa assegnare il giorno seguente un’altra camera. Ma la sfortuna vuole che la nuova camera sia situata sul giardino, e lì si trova la cuccia di un cane, il quale è legato ad essa e per protesta abbaia tutta notte. Il primo giorno ad Agiapostoli andiamo alla scoperta della spiaggia. Dal nostro Hotel si percorre una stradina non asfaltata, verso il mare. La spiaggia non è sabbiosa ma di ghiaia, l’acqua è cristallina, si possono vedere anche qualche pesce e stelle marine. Purtroppo la spiaggia non è attrezzata e la permanenza, a causa del sole cocente (oltre 35 gradi) e la ghiaia sotto al sedere, diventa un pò faticosa. Ogni tanto si ode un grido: “sica, sica”, a molte persone scappa da ridere, forse questo nome ricorda qualcosa, ma poi arriva un asinello con il suo padrone, i due cesti che porta l’asinello contengono fichi meravigliosi ed a buon prezzo. Qualcuno compra i frutti, dopo un po’ i due venditori se ne vanno e come saluto lasciano un bel mucchio di cacca sulla spiaggia. Questo si ripete ogni giorno. Ad Agiapostoli nascono nuove amicizie e nuovi amori, Rossella ha trovato un bellissimo Greco, noi abbiamo trovato due amiche. I pranzi e le cene dell’ hotel non sono di nostro gradimento e cosi, mio marito, ad ogni telefonata con sua madre si lamenta, e lei, al suo arrivo, ci mostra cos’ha portato dall’Italia. Incredibile ma vero, nel suo bagaglio troviamo una bella mortadella, un vaso di nutella, pane, salame, ed altre leccornie.A causa delle lamentele di molti ospiti, proprietario dell’agenzia viaggi, arriva assieme al nuovo gruppo, per verificare la scarsa qualità del nostro albergo. Come consolazione ci offre una serata al Pireo con assaggio del tipico vino greco, aromatizzato con resina di pino. Le serate le passiamo o al vicino hotel Calamos, dove si po’ assistere a balli Sirtaki, oppure ad Agiapostoli, villaggio di pescatori. Durante una serata con Anna e Luisa, decidiamo che la mattina dopo saremmo andati ad Atene. Ci alziamo al mattino presto, percorriamo un po’ di strada verso Agiapostoli senza un’ idea precisa di quale sarebbe stato il mezzo di trasporto che ci avrebbe portato nella capitale greca. Non ricordo di chi è stata l’idea, ma ad un certo punto decidiamo di fare autostop. L’attesa è breve e la prima macchina che passa si ferma e carica tutti e quattro. Il signore alla guida, è molto gentile, si dimostra interessato, si informa da dove veniamo, dove vogliamo andare etc. E dopo un’oretta di viaggio e tante chiacchiere, ci scarica direttamente davanti all’Acropoli. Sono le nove del mattino. La scalinata che porta al Partenone è invasa di gente e la salita, vista la temperatura, diventa faticosa. Arrivati in cima si gode di una bella vista sulla città, colonne, statue, tanti reperti ed il bellissimo Partenone, tempio dedicato alla dea Atena. Davvero una bella atmosfera, che ci riporta ai tempi dell’antica Grecia. Lasciata l’Acropoli, esploriamo la città, mangiamo in un ristorante tipico un buon schaschlik a cui segue un giro al mercato dove, dopo varie contrattazioni, compriamo un candelabro in ottone. Il ritorno a Agiapostoli è in pullman. Ormai siamo giunti agli ultimi giorni della nostra vacanza, decidiamo di non partire senza aver visto le isole greche. La nostra nave salpa da Atene al mattino presto per portarci sull’isola che si chiama Hidra, molto bella, le cui case basse, d’un bianco brillante fanno un bellissimo contrasto col cielo blu. Lungo il porto ci sono la barche che trasportano bestiame, io faccio una foto mentre uno scaricatore di pecore è al lavoro, lui non la gradisce e si infuria con me: forse non voleva essere ripreso per il modo in cui scaricava le pecore, le prendeva per la lana e le scaraventava giù dalla barca. La nostra nave ci porta su varie isole, ci delude il pranzo consumato sulla nave stessa: pollo arrosto con patate fritte; noi ci aspettavamo una bella grigliata di pesce! I 15 giorni ad Agiapostoli sono passati in fretta, ci siamo lamentati molto perché il villaggio è senza strutture balneari, come siamo abituati in Italia e l’Hotel non è stato di nostro gradimento. Comunque ricordo volentieri questa vacanza, non si può visitare un paese straniero, pensando di trovare sempre ciò che hai a casa tua, per questo è bello viaggiare, conoscere altre culture, paesi poveri dove ti devi adattare, o ricchi dove hai tutti i comfort. Di Agiapostoli ricorderò sempre la totale semplicità del posto, il sole cocente, l’acqua cristallina e le tante risate fatte con Anna e Luisa.

         



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