Grecia continentale… solo in bus
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Divido il diario nella sezione itinerario, alberghi, cibo e consigli, non soffermandomi molto sulla descrizione dei siti archeologici, non volendo essere questa una guida e poi, perchè, ognuno vive l’arte a proprio modo.
Non consiglierò ristoranti, tranne che ad Atene, poichè ovunque con poco si può mangiare molto bene.
Il viaggio è stato fatto da me e da una mia amica per 21 giorni ed esclusivamente con i mezzi pubblici e i bus locali…in perfetto stile Donna Avventura. Il budget complessivo (aereo, alberghi, cibo ed extra) è stato di circa 2000 euro a persona.
Itinerario
04/08
Partenza da Roma Fiumicino con volo Alitalia alle ore 22.30 circa (con un’ora di ritardo rispetto all’orario ufficiale, ma con mezz’ora recuperata in volo per fortuna) e arrivo ad Atene circa all’una di notte. Cerchiamo subito sul marciapiede di fronte agli arrivi, il bus X95 che in circa 40 minuti (Euro 5) ci porta a Placa Syntagma. Veniamo subito assalite dai famosi taxisti greci (vedi sezione consigli), ma non abbiamo bisogno di loro perchè sappiamo che il nostro albergo è vicinissimo alla piazza e con una cara mappa di google map, scaricata in Italia, ci arriviamo facilmente circa alle 2:30 di notte.
5/08
Decidiamo di prendere confidenza con la città in questo primo giorno, ma soprattutto di procurarci subito gli orari dei bus per le altre mete che visiteremo e, quindi, cerchiamo l’ufficio turistico Eot… mai impresa è stata più ardua, perchè la nostra cara Lonely Planet (che farà una degna fine) segnava un indirizzo assolutamente sbagliato. L’Eot si trova a Dhyonisa Aeropayita 18-20. Lì abbiamo reperito gli orari dei bus che partono dal terminal A e B di Atene per le varie città della Grecia Continentale (conservateli molto bene, perchè saranno i pochi orari scritti che riuscirete a reperire in Grecia). Dopo di che passeggiamo per la Plaka e Monastiraki, imbattendoci continuamente in ristoratori che ci invitano ad entrare nei loro locali e negozianti che vogliono a tutti i costi che diamo un’occhiata ai loro souvenirs. I quartieri sono carinissimi, ricchi di viuzze piccole e fiorite tutte da fotografare e sempre guardate dall’alto dal magnifico Partenone. Dopo aver mangiato qualcosa, decidiamo di fare il biglietto per uno dei bus che fanno tour della città e da cui è possibile scendere e salire quando si vuole. Per Euro 18, prendiamo il biglietto dell’Athens Open Tour che ci fa vedere in un’oretta quasi tutta Atene e, inoltre, il biglietto è valido anche per il giorno seguente. Con le cuffiette è possibile anche ascoltare delle brevi storie sui posti toccati dal bus. Non siamo abituate a prendere questo genere di bus, ma ci è sembrata una buona idea questa volta per farci un’idea della città e poi perchè raggiunge proprio l’entrata per il Partenone, mentre la metro si ferma abbastanza lontano (non so i bus pubblici). Concludiamo la giornata con una cena in una taverna a Monastiraki, sotto lo sguardo incantevolmente illuminato del Partenone…una visione che rimane nel cuore per tutta la vita.
6/08
Ci svegliamo presto per raggiungere il prima possibile il Partenone, soprattutto perchè questi primi giorni ad Atene sono stati caratterizzati da temperature infernali (sui 45° in media) che hanno richiesto litri e litri di acqua e integratori. Arriviamo lì verso le 8:45 e c’è già un po’ di fila che però riusciamo a superare in circa in mezz’ora. Il biglietto costa Euro 12 e comprende il Partenone, l’Antica Agorà e il Teatro di Dioniso.
Anche se è uno dei monumenti più inflazionati al mondo, è di una bellezza impressionate, così come il piccolo Eretteo al suo fianco. Peccato solo per l’enorme calca di persone e il caldo terrificante. Decidiamo di non vedere l’Antica Agorà, poichè la guida non dice niente di buono in merito e ci dirigiamo al Teatro di Dioniso, uscendo completamente dal sito del Partenone e percorrendo uno stradone che lo costeggia sino ad arrivare facilmente al Teatro. Dopo aver mangiato un buonissimo yogurt greco fresco con frutta, ci dirigiamo verso il Museo Archeologico Nazionale (Euro 7). E’ assolutamente imperdibile, scoprite al suo interno moltissime opere d’arte studiate ai tempi della scuola e famosissime in tutto il mondo. Inoltre sarete immersi in un’atmosfera davvero millenaria, girovagando tra vasi perfettamente integri e bellissimi nonostante abbiano “solo” 3 mila anni, tra meravigliosi ori scoperti dall’archeologo Schliemann a Micene sino ad arrivare alla famosissima maschera di Agamennone (detto tra noi sono convinta anche io che tutto ciò che fu narrato da Omero sia vero). La sera scopriamo la taverna che non lasceremo più per tutti il soggiorno ad Atene: “Efxaris” in via Andrianou 49A (zona Monastiraki). L’accoglienza è ottima, il nostro amico Andreas ci ha trattato benissimo e con affetto ogni sera (offrendoci sempre qualcosa a fine cena) e, soprattutto, si mangia benissimo a pochissimi euro.
7/08
Oggi ci aspetta un’escursione fuori porta a Capo Sounio. Prendiamo il bus in via Fillenon (ad un centinaio di metri da Placa Syntagma) di fronte all’EuroBank (la fermata è indicata da un palo color rosso con su scritto “Sounion”); il prezzo del biglietto A/R è di Euro 12.60. Mi raccomando prendete il bus che fa il percorso costiero (circa un’oretta) perchè è bellissimo: vedrete un mare cristallino, calette incontaminate, colori meravigliosi…e infatti eravamo talmente prese da questo paesaggio che abbiamo dimenticato sul bus la Lonely Planet. Anche se abbiamo vissuto momenti di sconforto per questa cosa, alla fine è stata una benedizione perchè la Lonely per la Grecia Continentale era estremamente approssimativa e carente. Ci dirigiamo al Tempio di Zeus che sovrasta Capo Sounio e l’intera costa sotto di lui. E’ un panorama veramente suggestivo ed imperdibile; inoltre c’erano pochissimi turisti e ci siamo godute in silenzio questo posto incantevole. Ritorniamo ad Atene e ci dirigiamo subito in una libreria turistica dove compriamo la Guide Routard in inglese della Grecia che si rivelerà molto più dettagliata della oramai andata Lonely. Dopo di che andiamo al Terminal B dei bus dove acquistiamo i biglietti per le Meteore per il giorno dopo. Per raggiungere il Terminal B prendete la metro da Placa Syntagma e scendete ad Attiki; nella stazione uscite dove vedete l’indicazione “Liasson”, in modo da trovarvi subito alla fermata dei bus. Quasi tutti i bus che passano di lì vi porteranno al Terminal in poche fermate; per sicurezza chiedete al conducente.
8/08
Giungiamo al Terminal B dove prendiamo il nostro bus per Trikala, dove cambieremo per prendere quello per Kalambaka. Il bus si ferma di fronte ad un piccolo ufficio turistico che mi indica, con non poche difficoltà linguistiche, dove si trova la fermata della KTEL e la postazione Taxi. Alla Ktel faccio i biglietti per Delphi per il 10/08, litigando non poco con una nulla-facente stanca anche di dovermi scrivere gli orari dei cambi che dovevamo effettuare (e saranno tantissimi sia i cambi che i nulla-facenti maleducati della KTEL). Prendiamo un taxi per Kastraki dove c’è il nostro albergo, proprio ai piedi delle Meteore e dove ci riposiamo per tutto il pomeriggio chiacchierando con il proprietario “senior” Paulos, un personaggio simpaticissimo che tra greco, tedesco e inglese stentato ci rallegra le prime ore a Kastraki.
9/08
Alle ore 9:00, di fronte l’albergo, prendiamo il bus (c’è anche alle 11, e alle 13 l’ultimo; passano solo dal Gran Meteoron e da Varlaam) che ci porta direttamente al Gran Meteoron, il più grande dei monasteri e anche il più alto. Il panorama è mozzafiato e non sarete mai stanchi di fotografare ogni angolo di terra che si dispiega sotto di voi, chiedendovi continuamente quale mente malata abbia potuto partorire l’idea di costruire questi monasteri su dei pinnacoli rocciosi altissimi e lontanissimi dalla civiltà. Per ogni monastero si paga Euro 2 e le donne possono entrare rigorosamente indossando gonne lunghe e magliette a maniche corte; gli uomini in pantaloni e t-shirt. Io avevo un pantalone sotto il ginocchio e, in ogni monastero, mi hanno dato un pareo da indossare sopra e da lasciare all’uscita. Il Gran Meteoron è enorme e molto bello, con all’interno più musei e una bella chiesa. Uscite da lì avevamo poca scelta: o vedevamo di fretta e furia Varlaam (a 10 minuti a piedi da Gran Meteoron) per tornare giù con il bus delle 13 o continuavamo a piedi sino a Kastraki visitando gli altri monasteri sulla strada…in pieno stile donna avventura optiamo per la seconda scelta che si rivelerà non poco insidiosa, ma spettacolare. Pertanto percorrendo circa 10 km a piedi su una strada stretta piena di curve con macchine che sfrecciavano continuamente al nostro fianco, ma fortunatamente in sola discesa, abbiamo visto Varlaam, Rossanou e St. Nikolas. Varlaam, a mio parere è esteticamente il più bello, ma anche gli altri non sono da meno, tutti con panorami mozzafiato. Per vedere gli altri monasteri, che si trovano ad ovest di Kastraki, è necessario avere l’auto o affidarsi ai tassisti (un certo George è ovunque in qualsiasi momento e potete contrattare con lui un buon prezzo per farvi fare il giro di tutti i monasteri). Ora una piccola digressione su questa “camminata”: purtroppo, a causa del fatto che non c’è alcun marciapiede lungo questo strada, si è costretti a percorrerla sul ciglio facendo estrema attenzione all’arrivo di macchine e camion (tutti erano sorpresi di vederci a piedi e qualcuno ci ha anche chiesto se volevamo un passaggio, gentilmente rifiutato) e in totale solitudine (solo verso Kastraki abbiamo incontrato un altro pazzo che pensava, forse, di poter fare il percorso in salita…mi chiedo se sia ancora vivo); successivamente abbiamo saputo che i monasteri sono collegati da una serie di sentieri interni in una specie di zona forestale, ma che si incontrano molti serpenti…pertanto sono contenta di aver scelto la strada carreggiabile. Il percorso è faticoso e duro, non lo nego, ma è anche vero che ho potuto guardare i pinnacoli rocciosi da qualsiasi angolazione possibile, ammirando variazioni di luci e colori in totale silenzio. Un percorso che mi rimarrà impresso per sempre. Solo a Gran Meteoron e Varlaam sono presenti dei chioschetti dove comprare qualcosa da mangiare e bevande; tenetelo presente per l’eventuale discesa che dovrete affrontare insieme ai migliaia di scalini per raggiungere i restanti monasteri.
10/08
Comincia la tremenda avventura per raggiungere Delphi. Alle ore 8 ci facciamo prendere in albergo da George che ci porta per Euro 15 a Trikala, dove alle 9 prendiamo il bus per Lamia. A Lamia arriviamo alle ore 11 e alle 12.45 prendiamo la coincidenza per Amfissa dove arriviamo alle 14. Alle 15:30 prendiamo finalmente l’ultimo bus per Delphi, attraverso un percorso inquietante in totale salita su stradine strette a strapiombo sulla montagna e senza guardrail…insomma io ho preso il travelgum e ho chiuso gli occhi. Ora, secondo me, ci deve essere un modo meno arzigogolato per raggiungere Delphi, ma io sono finita nelle grinfie della maleducata sopracitata a Kalambaka che non si è sbattuta per nulla nel trovare altre possibili soluzioni. Forse la perduta Lonely Planet diceva che era meglio cambiare a Larissa, ma dovete controllare.
Sfinite, ci riposiamo e facciamo una breve camminata prima di cena. Delphi è davvero piccolissima con un’unica via centrale dove si concentrano negozi e ristoranti, tuttavia ha un che di magico e antico che la rendono una perla imperdibile della Grecia.
Mangeremo per tutte le sere nel ristorante Epidaurus consigliato dal nostro albergo. Si mangia discretamente, nulla di eccezionale, nonostante vogliano far credere di essere un ristorante prestigioso.
11/08
Sempre di buon ora ci dirigiamo verso il sito archeologico dove acquistiamo i biglietti (Euro 9) che permettono anche l’entrata al museo archeologico. Il sito è meraviglioso; il tempio di Apollo dove risiedeva l’oracolo è molto suggestivo e maestoso. Tenete conto che il percorso è accidentato e che ci sono tantissime api (questo perchè lì è il periodo del mosto), quindi armatevi di scarpe da trekking ed eventuali spray anti-insetti.
Uscendo dal sito, potete visitare gratuitamente la fonte Castalia (l’acqua è freschissima e sgorga da migliaia di anni) e il Tholos di Apollo (molto bello e mantenuto benissimo). Dopo di che ci siamo recate al bellissimo museo archeologico, dove potrete ammirare la Sfinge dei Nassi, l’Auriga di Delfi e i due giovani korai, bellissimi e maestosi. Il museo è davvero imperdibile e dopo la lunga escursione nel sito sotto il sole cocente, ci ha permesso anche di godere di un po’ di fresco.
12/08
Partiamo alla volta di Nafplio. Alle 11 prendiamo il bus che in 3 ore ci porta ad Atene (Terminal B). Da lì con un taxi raggiungiamo il caotico, confusissimo, enorme e sporco Terminal A dove al volo prendiamo il bus per Nafplio alle 14:30 con arrivo alle 17 circa. Per raggiungere l’albergo prendiamo un taxi, anche se poi scopriamo che la strada immediatamente alla destra della KTEL station conduce in 10 minuti al nostro alloggio. Nafplio è un gioiello atipico a livello architettonico e culturale, ricca di negozi bellissimi e viuzze carinissime, nonchè di una passeggiata lungo il mare veramente bella, soprattutto di sera. E’ una cittadina che ricorda molto i bei paesini del mio Salento da una parte e dall’altra il fascino barocco di Venezia. Imperdibile e ricca di movida se siete interessati. Inoltre è molto ben organizzata a livello di mezzi pubblici per i vicini siti di interesse e per il mare.
13/08
Prendiamo dalla KTEL station il bus che in un’ora raggiunge Epidauro per visitare il teatro e il santuario. Il teatro è meraviglioso ed è veramente impressionante sedersi negli ultimi gradini in cima e riuscire a sentire la gente parlare al centro del teatro come se fossero a pochi metri da te. Del santuario di Asclepio purtroppo è rimasto veramente poco e molto è in fase di restauro, quindi non riuscirete a farvene un’idea reale di quello che era.
Al ritorno da Epidauro, essendo primo pomeriggio, decidiamo di prendere una delle barche che portano all’isolotto Bourtzi di fronte a Nafplio (Euro 4 a/r), dove c’è l’oramai abbandonata fortezza.
Da lì potete fare molte foto alla stessa Nafplio e godervi la vista del mare e la sua brezza in totale tranquillità.
14-15/08
Passiamo due giornate al mare per rilassarci un po’ e prendere un po’ di sole. Prendiamo dalla strada che fa ad angolo con quella dove c’è la KTEL il bus per Tolo e ci fermiamo alla Psiali Beach allo stabilimento “Da Angelo” che per Euro 7 ci dà ombrellone e due sdraio (più una bacinella che si riempie d’acqua e permette di pulire i piedi dalla sabbia prima di metterli sulla sdraio…per me era una novità). Il mare è pulito, ma essendo la sabbia scura non aspettatevi le Maldive. Il litorale è pieno zeppo di ristoranti e alberghi (secondo me abusivi, perchè non so come abbiano potuto costruire a 2 metri dal mare) ed è abbastanza caotico, tuttavia avevamo bisogno di riposo e ci va più che bene.
16/08
Alle 10 prendiamo il bus che ci conduce a Micene in un’oretta. Il sito (Euro 6) è veramente suggestivo, se si pensa che potrebbe essere davvero la cittadella di Agamennone…io ci credo. Come tutti i siti che visiterete sono faticosi, tutti in salita e accidentati nel percorso, ma ne vale veramente la pena. Alle 15 ritorniamo a Nafplio dove ci prepariamo per la brutta avventura del giorno dopo.
17/08
Alle 8:30 prendiamo il bus che in due ore ci porta a Tripoli dove abbiamo prenotato un albergo per 2 notti, con l’intenzione di fare base qui per andare ad Olympia. La Lonely Planet affermava che da Tripoli ad Olympia fossero sufficienti 3 ore, quindi pensavamo che, anche se con non poca fatica, fosse possibile organizzare un’escursione in giornata. Scopriamo, però, alla KTEL di Tripoli che ci vogliono almeno 5 ore per Olympia con annesso cambio a Pyrgos. Sconfortate, decidiamo di recarci comunque in albergo e capire se fosse possibile andare da qualche altra parte. Il tragitto Ktel – Hotel, però, ci ha subito allarmate, perchè la città ci è sembrata estremamente degradata, poco sicura, sporca e senza la benchè minima attrattiva. Ci sistemiamo in albergo e decidiamo di andare immediatamente a fare un giro per capire di più del posto, premettendo che non c’è neanche una mappa di questo posto tanto è poco (per niente) turistico. Insomma, per farla breve, dopo un’ora avevamo lasciato l’albergo e ci trovavamo di nuovo alla KTEL per recarci a Sparta. Questa tappa, pertanto, è stata davvero un errore e non pensate minimamente di utilizzarla come base per vedere altro. La città è talmente triste da averci fatto scappare a gambe levate. Arriviamo a Sparta nel primo pomeriggio e ci rechiamo direttamente in albergo. Anche Sparta non offre nulla, ma quanto meno è più pulita, ordinata e sicura rispetto a Tripoli. Ceniamo in albergo (poichè non abbiamo visto alcun ristorante degno di nota) e mangiamo molto bene a dire il vero, pertanto non lo lasceremo per tutti i giorni che soggiorneremo a Sparta.
18/08
Ci dirigiamo a Mystras con il bus che alle 10 passa vicino al nostro albergo e conosciamo anche una simpaticissima americana trapiantata in Grecia, ma con molto poco amore per i greci (lo stesso poco amore che purtroppo abbiamo sviluppato noi in queste 3 settimane). Mystras è un meraviglioso sito bizantino, imperdibile e faticosissimo. Infatti non siamo riuscite a salire sino al Castello per mancanza di acqua, visto che durante il lungo e accidentato percorso in salita non vi è nè un distributore di acqua nè delle fontanelle, il che l’ho trovato veramente assurdo, pertanto armatevi di molta, moltissima acqua. In realtà, l’americana ci aveva detto che a volte gli autisti dei bus invece di lasciare all’entrata inferiore del sito, portano alla superiore permettendo di fare il percorso in discesa (e credetemi che cambia tutto). L’autista di quello delle 10, però, si è fermato ovviamente ai piedi del sito e ancora non saprei dire se per pigrizia o perchè, realmente, quella corsa si fermasse lì. Dal sito, scendiamo a piedi (circa 2 km) sino al piccolo e grazioso villaggio di Mystras dove pranziamo e alle 14.30 prendiamo il bus per rientrare a Sparta. Arrivate vediamo la statua di Leonida e ci rechiamo a quelle che vengono chiamate rovine di Sparta…risparmiatevi la camminata, perchè non c’è assolutamente nulla a parte due pietre in croce. Decidiamo di chiedere in albergo se potevamo andar via il giorno dopo nonostante avessimo prenotato sino al 20 e acconsentono senza problemi. A Sparta, oltre a Mystras, non c’è nulla da fare quindi 2 notti sono più che sufficienti.
19/08
Partenza alle 13:30 per Monenvasia con un bus diretto per fortuna. Arriviamo un paio di ore dopo e la sola ricerca dell’albergo porta via almeno 40 minuti, poichè nessuno sapeva dove fosse. Dopo esserci sistemate, ci rechiamo alla stazione della KTEL (che è anche un’agenzia viaggi) e prendiamo la navetta che porta al Kastro. Monenvasia è divisa infatti da un ponte lungo 1 km nella zona “moderna” che è Gefyra e quella “antica” che è il Kastro. Da Gefyra non si vede altro che la maestosa roccia dove sorge il Kastro, ma null’altro del medesimo. La navetta ci lascia all’ingresso di questo carinissimo borgo antico ricco di alberghi e negozietti che apre la strada alle rovine bizantine di Monenvasia. Ceniamo qui in un locale con una splendida vista sul mare e riprendiamo la navetta per Gefyra subito dopo.
20/08
Uno dei motivi che ci hanno fatto decidere di fare stazione a Monenvasia è che pensavamo di poterci muovere nei suoi dintorni con i mezzi per vedere le spiagge e anche l’isola di Elafonissos. Scopriamo invece che non ci sono mezzi pubblici diretti, ma che bisognerebbe fare cambi improponibili ad ore altrettanto inverosimili. Anche questo ci scoraggia molto e decidiamo di lasciare l’albergo il giorno dopo (pagando purtroppo la penale) e dirigerci verso Atene, dove vedemmo, all’inizio della vacanza, spiagge molto belle e facilmente raggiungibili. Il resto del giorno lo consumiamo a visitare il Kastro. C’è molto meno rispetto a Mystras, ma merita sicuramente una visita. Inoltre non me la sono goduta a pieno, perchè per tutti i giorni a Monenvasia c’è stato un vento devastante e molto molto fastidioso. Sembra essere una consuetudine qui, il che rende impossibile pensare di fare il bagno nelle pochissime spiagge ciottolose di Monenvasia.
21/08
Ripartiamo per Atene (6 ore) con un bus che doveva essere diretto, ma che ci fare un rocambolesco cambio inaspettato a Sparta. All’improvviso il bus si ferma, cominciano a scendere tutti e vediamo l’autista che scarica tutte le valigie e non parla neanche una parola d’inglese per farci capire cosa dovevamo fare. Insomma andava preso il bus al suo fianco che proseguiva per Atene. Arriviamo nel primo pomeriggio ad Atene e decidiamo di visitare il Museo dell’Acropoli che era chiuso nei primi giorni del nostro soggiorno. E’ veramente molto bello, anche se scopriamo che i pezzi più belli del Partenone sono custoditi al British Museum…insomma un po’ come la nostra Giocanda.
Dal 22 al 24 Agosto
Ci rechiamo con il tram ogni giorno al mare della costa Ateniese, perchè decidiamo che di attività fisica, scalate, discese e faticacce ne abbiamo fatte abbastanza (vi basti sapere che, nonostante abbia mangiato moltissimo, ho perso due chili). Noi siamo scese alla fermata Zephyros, dove ci sono dei bei stabilimenti (Euro 5 a persona per tutto il giorno; Euro 7.50 nei week end), ma dopo la fermata Edem il mare è ovunque.
25/04: Giorno di partenza purtroppo. Raggiungiamo l’aereoporto con il bus X95. Se pensate di pranzare o cenare o mangiare qualsiasi cosa prima di imbarcarvi, ricordate che all’aereoporto di Atene dopo i controlli ci sono solo 2 bar e nessun ristorante o negozio.
ALBERGHI
Atene, Central Hotel: La posizione è ottima, vicinissima sia a Placa Syntagma che a Monastiraki, alla Plaka e alla zona del Partenone. E’ il classico albergo moderno, un po’ freddo, ma che compensava con un bar e una vasca idromassaggio sulla terrazza da brividi, proprio di fronte al Partenone che illuminato di sera era un colpo al cuore. Nel bagno, però, vi è un lavandino delle Barbie e in stanza le tende non sono abbastanza scure, così che la luce invade sempre la stanza. La colazione è abbastanza mediocre, con prodotti confezionati o surgelati e il personale della reception non è per nulla “friendly”. Certo la posizione è impagabile (e la si paga abbastanza anche), quindi comunque lo consiglierei.
Meteore, Hotel Meteoritis: L’albergo si trova a Kastraki, proprio al di sotto delle meravigliose Meteore quindi godete di un panorama fantastico. La hall ha un arredamento estremamente curato e carinissimo, mentre le stanze sono più spartane, anche se molto grandi. Purtroppo c’è solo la vasca nel bagno senza una tenda (allagamento sicuro) e manca una cassaforte. Pulizia ottima così come la colazione e la simpatia dei proprietari. Nessuno può sfuggire ai racconti misto greco-tedesco di Paulos. Consigliatissimo.
Delphi, Acopole Delphi Hotel: Albergo veramente carino con una vista mozzafiato su una distesa infinita di ulivi. Solo quella vale il soggiorno. La camera è funzionale, anche se sempre con la stessa tenda svolazzante nella doccia. La cosa che mi ha stupito è che in tutta la camera c’è una sola presa elettrica, un po’ scomodo a dire il vero. La colazione è buona e l’hotel si trova vicinissimo all’entrata del sito archeologico. Consigliato anche questo.
Nafplio, Palazzo Rooms & Suites: Bellissima palazzina con camere arredate in modo impeccabile, moderno e di design. Lo staff della reception è cordialissimo e ci ha dato sempre consigli giusti e utilissimi. Manca la colazione, ma potete farla nelle decine di bar nelle vicinanze dell’albergo. L’unica nota stonata è che per raggiungerlo dovrete fare sempre una cinquantina di scale un po’ripide. Ultra-consigliato.
Sparta, Maniatis Hotel: Senza voler fare una pessima battuta, è veramente un hotel spartano, un po’ caro per quello che offre. Comunque pulito e colazione decente. Il ristorante è molto buono. Consigliato, anche perchè non credo ci sia di meglio.
Monenvasia, Mpalkoni Sti Monemvasia: L’albergo è rustico, ma carino. Le stanze sono piccine, ma dotate di balcone (e alcune con splendido affaccio mare) e piccola cucina (senza forno o piano cottura). Il bagno è piccolissimo; la porta del bagno non si apriva neanche completamente poichè urtava sul lavandino. Offrono per la colazione, in un cestino, delle fette biscottate, marmellate pre-confezionate, burro e succo d’arancia. Insomma una miseria, facevano prima a non dare nulla. E’ un po’ decentrato e difficile da trovare. Il proprietario con noi non è stato molto “friendly”. Secondo me c’è di meglio.
CONSIGLI
Abbigliamento: Vi prego, le vacanze non sono fatte per sfoggiare il guardaroba e le vostre scarpette con il tacco o le infradito ingioiellate (parlo per le donne soprattutto). Se volete vedere la Grecia Continentale, in estate, senza rischiare di rompervi una caviglia o l’osso del collo, dovete avere scarpe adatte da trekking, abbigliamento comodo e assolutamente il cappello.
Acqua: Se andate in estate in Grecia dovete contare almeno 4 litri di acqua al giorno. Per fortuna è molto economica, infatti una bottiglietta costa 50 centesimi (mi ricordo i 3 euro di Parigi!). Prima di arrampicarvi per i vari siti, tutti sempre rigorosamente in salita (infatti tutto il paese è assolutamente proibitivo, purtroppo, per i diversamente abili), comprate l’acqua alla base degli stessi.
Bus: Abbiamo scelto questo mezzo per tre motivi: risparmio, nessuna voglia di guidare in un paese con il più alto tasso di mortalità su strada dell’Europa e per mischiarci davvero alla cultura locale. Dovete, però, essere armati di infinita pazienza (che a me a volte è mancata) per avere a che fare con gli addetti e gli autisti della KTEL. Scorbutici e totalmente indifferenti alle difficoltà che puoi avere; ovviamente tra loro greci sono cordialissimi, il che è vergognoso. Tuttavia, chiedete sempre se è il bus giusto o le ore di percorrenza; meglio beccarsi la loro maleducazione, che sbagliare destinazione.
Ogni paesino ha una KTEL station dove informarsi su tutte le località raggiungibili; tenete conto che se siete a Sparta, per esempio, potete conoscere solo gli orari dei bus da e per Sparta e così come per ogni città della Grecia. Non vi è un sito internet dove prenotare o dove trovare gli orari, quindi appena giungete in una località prendete i fogli informativi sulla stazione KTEL di quel posto.
I bus sono puliti, condizionati e ben guidati (una rarità in Grecia). Solo quelli molto locali sono un po’ più vecchiotti. Dai capolinea i bus partono sempre puntualissimi, ma nelle stazioni intermedie possono fare un po’ di ritardo. Niente di clamoroso comunque.
I cambi più massacranti sono stati nella Grecia del Nord, molto più diretti quelli nella parte Sud.
In conclusione, se siete avventurosi, pazienti e poco comodi, potete benissimo farcela, altrimenti mollate l’impresa e prendete l’auto come fanno tutti.
CIBO: Io ho mangiato bene ovunque a prezzi realmente modici (un piatto unico molto grande e acqua non più di 10 euro). Mi sono innamorata follemente dello yogurt greco (neanche lontanamente simile alle ciofeche vendute in Italia) impreziosito dal loro incredibile miele. E poi meravigliosi pomodori, insalate, verdure, ottima carne, buonissimo tzatziki, moussaka (una specie di parmigiana di melanzane), souvlaki e tanto altro. Ricordate però che tutto, e dico tutto, viene servito con le patatine fritte. Se non le amate, come noi, chiedete che vengano tolte e sostituite con riso o insalata. A volte faranno finta di non capire, ma nella maggior parte dei casi vi asseconderanno.
Entrate ai siti: In genere sono abbastanza economiche e includono più posti di interesse. I giornalisti entrano gratis ovunque, quindi portatevi il tesserino dietro.
Greci: A parte rarissime eccezioni (come il nostro amico Andreas nel ristorante di Atene), purtroppo sono rimasta molto delusa da loro. Non hanno nessuna cura del turista, non si prodigano per nulla per lui o per aiutarlo, mai un sorriso, mai un approccio cordiale (soprattutto nella Grecia del Sud ad esclusione di Nafplio) e soprattutto parlano male l’inglese. Alla fine ero talmente esasperata che avevo timore a chiedere un’informazione e cercavo di essere più autonoma possibile, anche rischiando di perdermi.
Orari: La Grecia è famosa per cambiare a loro piacimento gli orari di entrata dei siti archeologici. Informatevi bene, quindi, prima di organizzare le vostre giornate, soprattutto alle Meteore, visto che i Monasteri hanno tutti orari diversi.
Taxi: Volete farvi fregare? Prendete il taxi! Il tassametro è un optional, loro contrattano e basta. Se ti sta bene è bene, altrimenti ti arrangi.
Conclusione
La Grecia è meravigliosa. Un patrimonio storico inestimabile, paragonabile solo a quello dell’Italia. Godrete di panorami stupendi, siti mozzafiato e millenari, cucina ottima e colori, odori e sapori ineguagliabili. Siate molto pazienti, però, perchè non tutto sarà semplice e immediato, soprattutto per la mancanza di aiuto da parte della maggior parte dei greci. E soprattutto, preparatevi a scarpinare per kilometri e kilometri. Ne uscirete rinvigoriti nell’anima, nel cuore e nel corpo.