Grazie karpathos
Volo, appartamento e prima colazione per 2 settimane per 2 adulti e un bimbo: Euro 2.100,00 Abbordabilissimo.
Ed eccoci qui a Malpensa Terminal 2 pronti in fila al banco del check in Alitalia. Cosa ? 6 ore di ritardo, che sfortuna, perdiamo il primo bagno a Fokia Beach! 11.30 pm di Lunedì 31 luglio, areoporto di Karpathos, si aprono le porte dell’Airbus 321 Alitalia, eccoci, ci siamo, scendiamo la scaletta, un vento caldo ma irritante ci da’ il benvenuto a quello che sarà il nostro paese per i prossimi 15 giorni.
Ma dove siamo finiti?? L’isola appare subita spenta (anche per via della quasi inesistente illuminazione stradale), un taxista un po’ incavolato per il nostro super bagaglio ci porta velocemente all’appartamento dopo un saliscendi tra mulattiere e strade poco asfaltate. AIUTO! L’edificio visto sul catalogo ci appare nel buio, le valigie vengono faticosamente scaricate e la Sig.Ra Irini, proprietaria degli appartamenti, ci conduce frettolosamente al nostro nido d’amore. La luce si accende e con nostra grande sorpresa ci troviamo in uno studios splendido. Cucina, frigorifero, letti comodi. Armandio e un bagno molto accogliente. Ok, inizia l’avventura.
Al mattino seguente scopriamo che lo studios si affaccia su una baia a dir poco favolosa … Fokia beach (il nome deriva dal fatto che le foche venivano proprio in questa baietta per dare alla luce i loro piccoli. Romantico, non credete ?). Colazione rigenerante e molto deliziosa.
Appuntamento alle 13 per incontrare Arianna, assistente Alpitour che ci illustrerà tutto su Karpathos.
Priorità: noleggio scooter e prenotazione escursioni.
Per 19 Euro al giorno troviamo due ottimi scooter un po’ pazzerelli (come noi del resto) con full insurance inclusa per la nostra scoperta dell’isola. Sul più piccolo, ovvero Chappy, salgo io, sull’altro stile anni ’60 il mio compagno Alessandro e il piccolo Marco. Entrambi gli scooter sono equipaggiati di cestino e portapacchi, l’ideale per tutta la nostra attrezzatura.
Per la nostra prima avventura scegliamo la parte ovest dell’isola con destinazione Finiki. Chappy non si ferma davanti alle 1000 salite da arrampicare, mentre il mezzo dei “due figli dei fiori” si stanca facilmente.
Una nuvola poco simpatica e un vento alquanto fastidioso ci accompagnano per quasi tutto il tragitto, ma dopo circa 20 minuti, eccolo, un sole fantastico in un cielo blu che si perde in un mare da lasciarci senza parole. Bagnetto rigenerante mentre i due lupi di mare si allontano muniti di pinne, maschera e fucile subacqueo.
Che relax … E’ il 2 agosto, siamo in un paradiso e non c’è neanche una persona, ah si, è arrivata una bimba con la sua mamma! … Dopo un buon panino (da notare che nella maggior parte delle botteghe vendono pane cotto direttamente nel forno ..), nel pomeriggio optiamo per cambiare spiaggia e saltiamo veloci sui nostri mezzi. Altra collina da superare e ci si apre un paesaggio ancora più bello del precedente. La baia con acqua azzurra sembra un’immensa piscina e le rocce sul fondo sembrano appositamente posizionate per formare un disegno al centro. Ci troviamo sopra Finiki, difficile ricordare il nome del posto ma non potete sbagliare perchè si percorre l’unica strada asfaltata.
Cena da Sofia in centro a Pigadia (capoluogo dell’isola): super e in compagnia di molti gatti, molto affamati.
Altro giorno altra spiaggia: Amoopi, a pochissimi kilometri da Fokia Beach. Anche qui restiamo a bocca aperta: baia di sassi e mare ricco di pesci, ombrellone con tre sdraio noleggiato per tutto il giorno per soli 7 Euro, totale 10 persone!! Cena da Esperida, locale vicino ad Amoopi. Abbiamo letto di questo locale in un diario di viaggio pubblicato proprio su questo sito da una coppia che ha visitato l’sola nel 2003. Siamo rimasti talmente affascinati da questa pubblicazione tanto da abbondonare tutte le perplessità nate prima e dopo la prenotazione in agenzia viaggi. Voto della cena: 10 e lode (consigliamo il pesce “sargos” e il vinello bianco della casa). La prossima volta opteremo per menù a base di carne.
La nostra voglia di scoperta non si è ancora placata e il giorno successivo si parte alla volta di Olympos in compagnia di Alpitour.
Parcheggiato i nostri mezzi al porto e passato l’appello di Maurizio, altro simpaticissimo assistente Alpitour, ci imbarchiamo sul traghetto.
Le baie di spiaggia bianchissime e i mille colori di questo mare ci fanno compagnia in questo tragitto lasciando un ricordo indelibile nel rullino della nostra macchina fotografica ma soprattutto nella nostra mente. Marco è entusiasto e mi ripete che sta vivendo la vacanza più bella della sua vita e credo che non sia l’unico.
Il porto di Diafani si apre davanti a noi con le sue barchette, con le sue taverne e le casette bianche e blu.
Cosa all’acquisto di una mega bottiglia d’acqua freschissima, il vento ci ha un po’ abbondonato e il sole caldissimo si fa sentire … Breve viaggio in pullman fino ad Olympos.
Eccolo, il paese arroccato sulle colline di Karpathos, praticamente raggiungibile solo da Diafani, con i suoi mulini, le donne vestite con i costumi tipici e … Si, sono loro, gli stivali di pelle di pecora, quelle che si racconta debbano durare tutta la vita. Fashiosissimi, glamour, trendissimi: mi vedo già l’inverno prossimo a passeggiare per le vie di Brescia con a piedi questa chicca di stivali … Il sogno dura poco: si trovano in un un’unica bottega dell’unico calzolaio di Olympos che li fabbrica appositamente sul tuo piede per … 200 Euro! Nulla da invidiare alla collezione autunno – inverno di D&G.
Maurizio ci emoziona con i racconti su questo paese, sulla sua gente e sulle tradizioni. La visita alla chiesa ortodossa, alla casa tipica di Olympos e al forno millenario ci lasciano stupefatti.
Così come la cucina del ristorante .. Con i nomi sono proprio una frana, comunque parlo del ristorante con il mulino, impossibile sbagliare.
Marco ed Alessandro, avventurieri anche nel cibo, ordinano i Makarunes, tipica pasta fatta mano cucinata con un soffritto di cipolla e formaggio di capra. Le loro facce sono sodisfatissime e i piatti rimangono vuoti in pochi secondi.
Io mi lascio consigliare da Maurizio e ordini un piatto di gamberetti: sono molto “small” ma gustosissimi.
Rientro a Diafani e sosta ad un baretto gestito da italiani per gustarci un eccezionale Tiramisù. Per arrivarci è facilissimo: posizionatevi davanti alla barca che vi ha portato a Diafani dando le spalle al mare, sulla vostra sinistra c’è un baretto color azzurro ai piedi di una piccola strada in salita.
Rientro a Pigadia in pieno relax a goderci del sole caldissimo. Siamo già abbronzatissimi! I nostri ormai inseparabili Chappy e Anni ’60 il giorno sucessivo ci portano, in compagnia di una coppia di amici conosciuti a Fokia Beach – Ronald e Sabry, alla spiaggia soprannominata “dei surfisti”. Si trova vicino all’areoporto e l’indicazione dalla strada è “Devil’s Bay”.
Non soffermatevi all’inizio dove ci sono i surfisti, ma inoltratevi fino alla fine della spiaggia, verso sinistra e vi troverete in un paradiso dal mare e dai pesci tropicali. Poca gente, tanto sole e poca ombra, per questo vi consigliamo di portare un piccolo ombrellone.
I surfisti si destreggiano nel mare azzurro con le loro vele colorate, le onde si infrangono negli scogli con un rumore così piacevole, quasi cullante, i due lupi di mare sono ancora alle prese con la pesca, un sonnellino non me lo toglie nessuno…
I nostri nuovi amici ci portano in una taverna scoperta quasi per caso all’inizio di Finiki: una grigliata di pesce ( … E che grigliata!) per due persone per soli 30 euro. Assolutamente da provare. Paesaggio ovviamente mozzafiato sul piccolo porticciolo e per finire Ouzo … Non dimenticate.
Siamo arrivati ormai alla fine della prima settimana e già siamo pentiti di non aver neanche lontanamente pensato di restare tre settimane … In ogni caso ci stiamo avvicinando sempre più all’idea di ritornarci il prossimo anno.
Gita all’isola di Saria: se possiamo consigliarvi diciamo che non vale esattamente tutti i 30 Euro pagati all’Alpitour, nel senso che ci si impiega circa un’ora e mezza per arrivarci e la sosta vera e propria sulla spiaggia di questa isola è poco più di due ore. Il paesaggio non ha nulla da invidiare ai luoghi precedentemente descritti con l’aggiunta però di abitanti un pochetto particolari: i padroni dell’isola sono infatti le capre che vengono portate qui dagli abitanti di Karpathos. Niente paura, sono un po’ invasive e curiose, ma essenzialmente buone.
Ottimi scogli per tuffi e per “cogliere” gli squisiti ricci di mare.
Cena ancora nella taverna Esperida: questa volta menù a base di carne di pecora. Anche questa volta il voto raggiunge il massimo e il conto è quasi ridicolo.
La spiaggia dei surfisti ci ha lasciato un non so che e decidiamo di ritornarci e facciamo proprio bene visto che il bottino di pesci aumenta sempre più tanto da convincerci ad organizzare una vera e propria grigliata dai toni selvaggi: Marco prepara il fuoco sulla spiaggia facendo attenzione a posizionare bene le pietre in modo che le fiamme non invadano la poca vegetazione del posto; Alessandro pulisce il pesce in riva al mare e io resto a guardare incredula. Infilziamo il pesce nel tridente del fucile subacqueo e proprio come quelli veri, tipo Cast Away, cuciniamo la nostra cenetta! Da non crederci…
Che pacchia questa vacanza e che pacchia farsi trascinare dalle onde del mare di fronte alla spiaggia di Apella, considerata una delle spiagge più belle dell’isola ed è vero. Baia di sabbia bianca, mare dai colori indescrivibili, contorno di pini marittimi dai profumi tipo Ambre Magic per intenderci, con note di odori emanati dalla salvia e dal timo selvatico. Sembra di essere in erboristeria! Tante volte ci pizzichiamo per renderci conto se tutto questo sia frutto di un sogno dalla fantasia coloratissima oppure sia realtà e credetemi, i pizzicotti li sentiamo e questa è realtà.
La sera siamo troppo ubriachi di emozioni, di profumi e di immagini esagerate che decidiamo per una bella spaghettata in appartamento con panorama da cartolina.
Il colore marrone scuro della nostra pelle ci ricorda che siamo arrivati alla fine della vacanza e il penultimo giorni vogliamo regalarci ” la ciliegina sulla torta” di questa super super super vacanza.
Destinazione spiaggia di sabbia bianca nei pressi dell’areoporto.
Seguiamo le indicazioni tramandateci dai turisti italiani conosciuti alla spiaggia di Apella e dopo circa 8 Km. Di strada non asfaltata, di polvere e di sedere alquanto indolenzito nonostante il confortevole sedile del mio Chappy, arriviamo al top dello splendore.
Il mio pensiero e quello di Alessandro è comune e tutti e due contemporaneamente esordiamo con la frase ” siamo ritornati alle Maldive”.
Una lunga e stretta lingua di sabbia bianchissima si allunga in un mare dai toni chari, quasi trasparenti e finisce in una piccola collinetta di sabbia mai calpestata abitata solo da piccoli arbusti verdi e artisticamente sagomati dal vento.
Marco è esterefatto, Alessandro è già immerso in questa piscina naturale e io non lascio tregua alla macchina fotografica.
E’ arrivato il momento di riportare i nostri Chappy e Anni ’60 e, con grande tristezza salutiamo Francesca, la proprietaria di Galouise Rent a Car.
Le valigie sono già davanti alla reception, Irini con il marito e la gentilissima Regina sono pronti a salutarci brindando con l’Ouzo e trasportandoci in una tipica danza greca.
“Siamo arrivati come clienti e siamo partiti come amici” riporta una frase sul guest’s book di Fokia Beach, ed è proprio così.
Ultimo sguardo all’appartamento, alla terrazza sul mare, alla cagnolina Amore, alla barchetta di pescatori, al taxista ancora arrabbiato per il carico di valigie, alla spiaggia dei surfisti, ai mulini sulla collina, al cosidetto areoporto.
Ultima annusata al profumo di mare, al profumo di basilico fresco, alla salvia selvatica, al mirto, ai pini marittimi. Ultima folata del vento Melteni …
Arriverdi Karpathos e GRAZIE per averci regalato emozioni, paesaggi, ottima cucina, splendidi amici ma soprattutto ricordi spattacolari.
Francy, Alessandro e Marco