Grazie africa!!!

Ciao, se state leggendo quanto scrivo è perché anche voi come me sognate di poter andare prima o poi in Africa, dunque con le mie parole e la mia esperienza spero di chiarirvi le idee o, meglio ancora di invogliarvi a partire perché veramente non ve ne pentirete !! 04.01.2005 ore 22.45 volo Milano Mombasa: inizia l’avventura di Annamaria e...
Scritto da: Cristina 62
grazie africa!!!
Partenza il: 04/01/2005
Ritorno il: 12/01/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Ciao, se state leggendo quanto scrivo è perché anche voi come me sognate di poter andare prima o poi in Africa, dunque con le mie parole e la mia esperienza spero di chiarirvi le idee o, meglio ancora di invogliarvi a partire perché veramente non ve ne pentirete !! 04.01.2005 ore 22.45 volo Milano Mombasa: inizia l’avventura di Annamaria e Cristina, due veronesi al loro primo viaggio in Africa all’inseguimento di un sogno che si sta per realizzare.

Iniziamo con ringraziare i turisti per caso per le dritte su cosa portarci e per averci dato una prima idea di cosa avremmo trovato poi durante la nostra “avventura”.

Nonostante il tragitto aereo sia stato un po’ pesante, alle 10:30 ore locale arriviamo a Mombasa dove, giusto il tempo di scendere dall’aereo e ancora sulla pista, iniziamo già a farci le prime foto per immortalare le nostre pallide facce.

Beh, da viaggiatrici principianti dobbiamo ammettere di essere sempre state molto fortunate, iniziando dalla puntualità del volo che, essendo un charter, è di fama incerto fino al decollo.

Vedrò di essere breve per quanto possibile.

Il nostro viaggio prevedeva 4 giorni di safari per poi spostarci al mare altri 4 giorni.

Uscite dall’aeroporto facciamo subito conoscenza con due giovani coppie italiane che ci hanno accompagnato per gran parte del nostro viaggio.

Salite con la guida sul Land Cruiser riservato a noi sole (poiché facevamo più giorni di safari), ci dirigiamo seguiti dagli altri verso la nostra prima meta, il parco Tsawo West.

Anche se il viaggio è stato lungo, quasi sempre su strade sterrate, l’entusiasmo e la voglia di vedere l’Africa ci hanno fatto superare qualsiasi ostacolo.

Subito aguzziamo la vista in cerca di animali, e di li a poco ci attraversano la strada un gruppo di zebre, quasi volessero darci il benvenuto. E poi babbuini elefanti, giraffe, dik-dik, gnu, facoceri, bufali, impala e molti altri che, seppur talvolta distanti, riusciamo ad intravedere ed ammirare.

E’ incredibile vedere come queste strade di terra rossa compaiono e scompaiono in questo verde infinito che si fonde con un cielo che non conosce inquinamento.

Questa è una delle cose che più ci mancano dell’Africa!!.

Nel tardo pomeriggio raggiungiamo il primo lodge il Kilaguni Serena Lodge, UN MIRAGGIO ai nostri occhi. Piccolo e con poche stanze, pertanto poco affollato da turisti, con un panorama mozzafiato: due laghetti circondati da zebre, impala, marabu…Ed alle spalle il Kilimajaro ed un tramonto africano a completare la cornice, mentre ce ne stiamo incantante ad ascoltare questo silenzio e a guardare il calar del sole sorseggiando il nostro cocktail di benvenuto. Un grazie va anche al personale dipendente per il rispetto, l’educazione e la cura mostrati per gli ospiti.

Scaricati i bagagli, la guida ci fa segno di seguirla e, preso il primo pulmino disponibile, ci porta in un punto dove di lì a poco veniamo avvicinate da un gruppo di giraffe. Incredibile… Rimaniamo in silenzio ad osservarle nel loro habitat mentre a loro volta ci scrutano chiedendosi forse se siamo gli ennesimi curiosi arrivati ad invadere il loro territorio.

Il giorno seguente proseguiamo il nostro safari dirigendoci verso il parco Amboseli che nonostante sia la continuazione del precedente, presenta una vegetazione così diversa, più arida, senza quelle verdi colline che caratterizzano lo Tsawo West .

Nel pomeriggio abbiamo fatto sosta in un villaggio Masai. E qui vorrei aprire una parentesi: solo per poter entrare nel villaggio abbiamo dovuto sborsare 25Usd ciascuno, quando altri ragazzi hanno pagato 10€ in altri villaggi Masai. Inoltre, se posso dare un mio consiglio, non fatevi impietosire dalle loro facce caritatevoli quando cercano di vendervi i loro braccialetti, poiché la maggior parte di loro li vanno a comperare a Malindi per poi rivenderli a caro prezzo! E facendo quattro conti, mi sembra che solo con l’ingresso raccolgano un bel gruzzolo…Comunque andiamo avanti… I giorni trascorrono con un ritmo lento, rilassato, come gli africani ripetono sempre: POLE POLE.

Siamo state molto fortunate perché abbiamo visto quasi tutti gli animali inclusi due ghepardi che un giorno, sempre Pole Pole, ci hanno attraversato la strada, per non parlare di un gruppo di leoni e leonesse vicino ad una pozza d’acqua, nascosti sotto miseri cespugli in cerca di un po’ d’ombra.

CASPITA!! Bisogna proprio ammettere che questo continente offre scenari unici, paesaggi che, seppur così vicini, sono così diversi; è incredibile come da una prateria che agli occhi sembra infinita si arrivi, possiamo proprio dire quasi improvvisamente, in una foresta che offre ospitalità ad ippopotami e coccodrilli.

E sempre con meraviglia e sorpresa si passa dalle oasi alle paludi, dalle cascate alle colate di lava. IL PARADISO! Luoghi in grado di regalare emozioni uniche, che milioni di parole non saprebbero descrivere.

Se solo si potesse rimanere ad ascoltare quel infinito silenzio che qui regna sovrano, e che le nostre città ci negano.

Purtroppo siamo già arrivate alla fine della prima parte del nostro viaggio, ed uscite dall’ultimo parco, il Tsawo Est, il più affollato di turisti poiché più vicino a Malindi, ci dirigiamo verso l’oceano, anche noi a Malindi. Lungo la strada facciamo sosta in un piccolo villaggio dove la nostra guida è solita prendersi le provviste di frutta. Subito veniamo circondate da bambini che, abituati ai turisti italiani di passaggio, ci gridano “caramelle…Caramelle…” Era arrivato il momento di mettere in pratica i consigli: abbiamo preso il nostro fascio di matitine colorate ed abbiamo iniziato a distribuirle. È stata ancora una volta un’emozione unica vedere la gioia di questi bambini nel ricevere un piccolo regalo, che per noi conta poco, ma che al contrario per loro ha significato più importante.

Per ringraziarci un anziano del villaggio ci ha mostrato i suoi serpenti velenosi e non, e mettendoli nelle mani dei bambini in modo così disinvolto ci ha fatto scattare foto con loro. Allora noi per ringraziarlo gli abbiamo regalato il nostro asciugamano da mare; era più felice dei bambini, dovreste vedere le foto…

Nel primo pomeriggio siamo arrivate a Malindi e, giusto il tempo di depositare le valigie nel villaggio, ci siamo fiondate in spiaggia, dove ci aspettava l’amara sorpresa di un oceano rosso di detriti di terra dal fiume Galana che sfocia a poca distanza e trasportati dalle correnti.

Subito veniamo avvicinate da un Beach Boy, Mohamed soprannominato Rabuta, al quale ci siamo appoggiate per le nostre escursioni a Sardegna 2 e Watamu.

Vi consiglio di cercare lui se andate a Malindi, è sempre stato molto gentile e professionale, considerando che eravamo due ragazze sole, si è sempre preoccupato per la nostra incolumità senza mai lasciarci un istante anzi, il giorno della partenza ci ha anche regalato un cesto pieno di frutta fresca.

Non ci ha portato nei soliti negozietti da turisti, ma ci ha fatto vedere la vera Malindi: i quartieri più poveri, il mercato vecchio e quello nuovo, la famosa fabbrica del legno, e come realmente la gente vive. Non abbiamo mai preso un taxi. Abbiamo sempre viaggiato con i loro mezzi, il tuk-tuk e il Matatu, dove eravamo sempre le uniche mozzarelle (come hanno soprannominato i bianchi) tra tutti cioccolatini, accompagnate da Rabuta. È stato divertente anche perché un giorno siamo rimaste a piedi con questo Matatu ( un pulmino di circa 15 posti) vecchio e scassato, proprio davanti ad un posto di blocco della polizia, riuscendo comunque (e non vi dico come!!!) a passarlo. È divertente vedere come la gente si sia messa a ridere per questo inconveniente, mentre in Italia sarebbe successo sicuramente il contrario. HACUNA MATATA !!!!…

Nonostante siano povere, queste popolazioni sono sempre così gentili, sorridenti, felici, non si creano problemi inutili, non si arrabbiano per qualsiasi cavolata, vivono alla giornata, con quello che hanno, si salutano sempre tutti, e si aiutano reciprocamente. Sono molto credenti e, sia cristiani che mussulmani, fanno sempre riferimento alla volontà di DIO. QUESTO FA RIFLETTERE!!! Non sto qui a raccontarvi delle 2 escursione perché altri lo hanno già fatto meglio di me.

Certo che aver avuto una jeep tutta per noi due, la quantità di animali visti, il lodge da favola, ed un beach boy che ci ha fatte sentire come delle signore, ha reso questa vacanza veramente unica.

È stato un viaggio indimenticabile, non solo per le meraviglie della natura che abbiamo visto, ma anche perché il modo di vivere e di affrontare la vita di queste persone ci aiuta a ricordare i valori della vita.

GRAZIE AFRICA!!!!!!…

Consigli: – ANDATE IN AFRICA ALMEN0 UNA VOLTA NELLA VITA.

– Portate tante matitine e, per cortesia NIENTE CARAMELLE.

– Munitevi di binocolo.

– E cercate di dormire almeno una notte nei campi tendati, sarà un’avventura indicamenticabile.

– Non fate escursione con i villaggi perché vi costano di più e fanno le stesse cose dei beach boy.

Se posso aggiungere un’ultima cosa, queste popolazioni, chi più e chi meno, hanno bisogno del nostro aiuto, del nostro sostegno perché da sole non riusciranno ad affrontare problemi come povertà e malattie. Per questo motivo di suggerisco di fare un viaggio in Africa come volontariato, così oltre a visitare questo paese meraviglioso, avrete anche la possibilità di aiutare queste persone e credo proprio che non ve ne pentirete anzi, vi sentirete meglio con voi stessi, e più vicini a chi è meno fortunato di noi.

Immaginate se fossimo noi nelle loro condizioni, non credete che ci sentiremo soli???!!! Il nostro aiuto per loro significa poter vivere!!!



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