Grattacieli o foreste? Ecco cosa vedere a Kuala Lumpur in 5 giorni

Veloce soggiorno nella capitale dell'umidità
Scritto da: lone-traveler
grattacieli o foreste? ecco cosa vedere a kuala lumpur in 5 giorni

Ore 2pm, Kathmandu, Nepal. Cosa c’entra Kathmandu con il mio viaggio in Malesia? Imprevisti, destino e improvvisazione sono alla base per chiunque voglia partire per un on the road nel sud-est asiatico. Non era nei miei piani visitare Kuala Lumpur e la Malesia in generale ma, di fatti, si è rivelato un ottimo piano B deciso all’improvviso (o quasi). Non mi dilungherò sulle avversità nepalesi (vi rimando all’articolo dedicato) che mi hanno portato a comprare un volo andata e ritorno per la capitale malese, bensì cercherò di trasportarvi in questa magnifica città che mi ha regalato energia positiva, nuove amicizie, tanta umidità e un biglietto di andata e ritorno per il Borneo di cui parlerò in un altro approfondimento!

Diario di viaggio

Giorno 1, Chinatown

16 marzo 2023 ore 10,30pm, atterro finalmente a KLIA (aeroporto di Kuala Lumpur), torno dopo 20 giorni di viaggio tra India e Nepal in un contesto decisamente più occidentale (almeno il terminal arrivi mi sembrava tale). Intorno la mezzanotte, dopo aver aspettato lo zaino mi prenoto Grab (applicazione obbligatoria da avere nel sud-est asiatico per i taxi privati) che con €14 mi porta alla mia dimora dei prossimi giorni, 1000 miles Hostel nel quartiere di Chinatown. Inizio a sudare.

Giorno 2 – Parchi, street art e sport a Kuala Lumpur

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Abituato alle omelette, puri, uova sode e pancakes alla banana, mi devo disintossicare dal cibo indiano/nepalese, ma la realtà è che il mio stomaco non regge alle colazioni asiatiche a base di zuppa, fried noodles/rice. Sfodero il mio fido burro d’arachidi salvavita, pane in cassetta e mi godo il caffè gratis dell’ostello. Comincia la mia avventura a Kuala Lumpur, rinomata città tropicale per il clima fresco e temperato…ah no, mi sa che ho sbagliato continente. Oggi 34 C° con 50% di umidità, come inizio non c’è male! 

Mi dirigo subito verso il KLCC Park grazie al servizio gratuito di autobus KL City Bus, un piccolo parco ben curato che si affaccia sulle torri gemelle Petronas. Dopo una piccola passeggiata decido di sfidare il caldo e spostarmi verso la zona di Pasar Seni, che è il confine tra Chinatown e la zona tradizionalmente islamica (Moschea Negara, museo delle arti islamiche). Qui di fatti si può visitare sia il museo che la moschea (aperta tutti i giorni dalle 9 alle 18 ma non si può visitare la zona di preghiera). Dopo aver fatto due passi mi sposto verso il KL Bird Park, una foresta in città che ospita centinai di specie di uccelli, voliere di dimensioni giurassiche e tanta umidità. Devo dire che non è stata una scelta azzeccata in quanto molto turistico: prezzo €15. Per fortuna risollevo il mio morale tornando verso Chinatown e dedico una buona mezzoretta ai vicoli di street art che Julia Volchkova ha realizzato qui a Kuala Lumpur, gratis. 

Il primo pranzo malese non potevo non farlo a Chinatown, street food seduto, Kedai Kopi Lai Foong, che per €4 mi ha dato zuppa di noodle con manzo, riso bianco, pollo alla piastra e acqua!

Definendomi un viaggiatore (oltre che fotografo), cerco di vivermi le giornate il più possibile vicino ai miei standard quotidiani, mantenendo una dieta sana (assaggiando quasi tutto), praticando sport quando possibile, connettere con le persone. Come a Kathmandu, anche qui mi sono cercato una palestra per arrampicare indoor, dietro Bukit Bintang (la via centrale dei negozi) c’è Camp5 Gym all’interno del centro commerciale Jumpa, l’ingresso per arrampicare con noleggio attrezzatura costa €10. Se vi trovate a Bukit Bintang, potete fare un giro per Pavillon e dintorni (quartiere molto commerciale, frenetico, chiassoso e pieno di gente) e raggiungere anche le Petronas a piedi camminando per il viale in discesa e poi girare a sinistra su Jalan Raja Chulan finchè si raggiunge il comprensorio Aquaria KLCC, superarlo e entrare nel parco. 

Se non riuscite a reggere l’umidità, potete comodamente utilizzare il dedalo di corridoi sopraelevati e climatizzati che coprono una buona parte della zona intorno al KLCC. Onestamente ne ho usufruito molto, così come i centri commerciali altrimenti avrei dovuto cambiarmi 4 volte al giorno!

In serata testo l’applicazione di monopattini elettrici Beam, che onestamente ho trovato un’ottima soluzione economica per spostamenti veloci (visto che si suda anche da fermi un pochino d’arietta non guastava). Non ho fatto abbonamenti a trasporti pubblici per via delle linee gratuite e perchè per gli spostamenti più sostanziosi ho usato Grab. Una corsa costa in media €1,40 / €1,80 per circa 15 minuti di utilizzo, tranne le due volte che mi Google mi ha fatto fare dei giri assurdi (ma comunque è molto rilassante e sicuro guidare a Kuala Lumpur). 

Giorno 3 – Batu Caves e KL Tower

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Alle 9 di mattina ho appuntamento nella lobby dell’ostello con Sarah la tedesca, Cecile la danese, Eline l’olandese, che detta così sembra una barzelletta. In realtà sono tre ragazze conosciute nella chat dell’app Hostelworld: funzionalità comodissima per chi come me viaggia utilizzando gli ostelli. Praticamente l’applicazione ti permette di conoscere non solo chi soggiorna nel tuo stesso ostello (solo previo consenso di partecipazione alla chat) ma anche di entrare in chat di gruppo sulla città che stai visitando!

Decidiamo di visitare insieme le Batu Caves, uno dei più popolari santuari indù fuori dai confini indiani; nel frattempo mi ero fatto amico il driver di Grab che mi aveva portato in ostello dall’aeroporto e raggiungo un accordo con lui sul transfer andata e ritorno piuttosto conveniente (€5 a testa) e in una mezzoretta scarsa siamo ai piedi della collina calcarea che ospita il santuario. Il santuario è uno spettacolo architettonico/naturale incastonato in un collina calcarea, e si sviluppa poi nella grotta che è possibile raggiungere dopo una salita “colorata” in circa 5 minuti. 

Tornando in centro, con Cecille e Sarah decidiamo di salire alla terrazza panoramica della menara KL Tower e devo dire che lo spettacolo ai nostri piedi è veramente mozzafiato! Abbiamo scelto il biglietto combo che comprende Observation Deck, Sky Deck, Sky Box per un totale di €18, lo so è molto turistica come attrazione ma ho un debole per l’altitudine e per gli skyline!

L’umidità oggi si fa sentire parecchio, abbiamo sfiorato i 38° con tassi di umidità sopra il 50%. Dopo una doccia non proprio rinfrescante è tempo di ammirare lo spettacolo d’acqua e luci di sera al KLCC park con le Petronas di sfondo. Raggiungo quindi le ragazze e ci godiamo una leggera brezza dopo aver sudato tutti gli organi vitali a disposizione!

Giorno 4 – Bukit Nanas

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Sveglia tranquilla e solita colazione dei campioni con caffè e sandwich al burro d’arachidi; mi rimane da visitare l’eco forest park Bukit Nanas che avevo trovato chiuso il primo giorno. È una mini foresta tropicale in una città tropicale, uguale sudore elevato all’ennesima potenza; ricca di sentieri, vegetazione e qualche turista intrepido che sfida il meteo. Rientro in ostello dopo la mia passeggiata per una doccia e cambio di vestiti che oramai sono da buttare e decido di pranzare in zona Jalan Alor (famosa per lo street food). Ordino il Morning Glory e riso saltato con gamberetti e faccio una fatica erculea a mangiare nonostante mi abbiamo accomodato sotto un ventilatore (all’aperto senza aria condizionata)! Continuo la mia passeggiata nel quartiere, dove è presente un po’ di street art (murales). 

Il pomeriggio è dedicato a lavorare delle foto scattate in India e Nepal e a un caffè americano da Starbucks che per 3 euro ti omaggia di aria condizionata e WiFi (sono sempre andato nello Starbucks Ansa di Pavillon). 

Giorno 5 – Partenza per Singapore

Mi alzo di buon’ora, ho bisogno di variare la mia colazione, ma invano cerco delle proteine da mettere in mezzo a due fette di pane; torno indietro con due bottiglie d’acqua e tanta delusione. Menomale che in ostello c’è una bella lobby dove poter lavorare, prendere un caffè e fare quattro chiacchiere con gli altri backpackers e con la receptionist che non so come sia possibile ha imparato il mio nome già dalla prima sera! Ore 12,15 il mio amico di Grab mi viene a prendere, direzione TBS (terminal bersepadu selatan, autostazione) per prendere il bus verso Singapore, mia prossima meta.

Il viaggio verso il terminal diciamo non è stato incoraggiante visto che il driver ha voluto sapere tutti i miei futuri spostamenti, e appena ho nominato BorneoSemporna, ha iniziato a mettermi in guardia su tutte le storie di rapimenti da parte dei pirati filippini proprio nell’arcipelago di fronte Semporna. Angoscia per me, tre stelline per lui!

Arrivederci Kuala, ci vediamo tra una decina di giorni!

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