Grande Scozia

Ebbene sì,…….grande Scozia! Dopo anni di vacanze al caldo, nel Mediterraneo per intenderci, anche per venire incontro alle richieste di nostro figlio quindicenne, abbiamo deciso di trascorrere le nostre ferie a Nord. Nel 2004 abbiamo lasciato un pezzo di cuore in Irlanda; paesaggi incantevoli, distese verdissime con pecore e mucche al...
Scritto da: wolly
Partenza il: 11/07/2006
Ritorno il: 25/07/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 3500 €
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Ebbene sì,…Grande Scozia! Dopo anni di vacanze al caldo, nel Mediterraneo per intenderci, anche per venire incontro alle richieste di nostro figlio quindicenne, abbiamo deciso di trascorrere le nostre ferie a Nord.

Nel 2004 abbiamo lasciato un pezzo di cuore in Irlanda; paesaggi incantevoli, distese verdissime con pecore e mucche al pascolo, la gente, la birra,… la nostra prima vacanza in Nord Europa.

Con il timore di rimanere delusi, di avere già visto il meglio in terra d’Irlanda abbiamo (plurale majestatis, dal momento che a smanettare su internet ero solamente io!) organizzato il tour della Scozia, nel periodo dal 11 al 25 Luglio 2006.

Con queste premesse, la sorpresa è stata ancora più entusiasmante! Natura, animali selvaggi, castelli, la cucina, oltre ad alcuni avvenimenti casuali, ci hanno regalato una vacanza sinceramente indimenticabile! E’ una gara dura, ma forse la Scozia ci è piaciuta di più dell’Irlanda. Naturalmente la Guinness rimane una grande birra (per me è stata l’iniziazione ufficiale al consumo continuativo di birra, che in precedenza bevevo solamente in Germania), e gli Irlandesi sono decisamente più aperti e più latini degli Scozzesi. Ma per il resto…

O forse è il ricordo più vivo, la gestione dei km che ci ha pesato di meno, magari solamente che le aspettative più pessimiste ci hanno fatto apprezzare ancora meglio i luoghi e gli avvenimenti..

Questo intervento non vuole essere un racconto di viaggio o, peggio ancora, un elenco di tappe, di località oppure di indirizzi; altri lo hanno fatto prima di me, e li ringrazio poiché i tanti resoconti su TPC ci hanno in ogni caso preparato alle cose da fare e da vedere, quindi sono stati strumento indispensabile, unitamente alla Lonely Planet. Tuttavia abbiamo vissuto alcuni episodi e situazioni decisamente differenti da quanto avevamo letto, a dimostrazione che ogni esperienza è e rimane soggettiva.

Per questo motivo, vorrei segnalare le nostre emozioni più significative, auspicando che altri possano godere di tutto ciò, non senza avere prima indicato gli aspetti logistici essenziali: – volo Rayanair da Orio al Serio a Prestwick, prenotato dal sito internet, partenza e ritorno di martedì in quanto, non essendo superstiziosi, era la tariffa più vantaggiosa; – auto noleggiata sul sito Hertz in convenzione con Rayanair, senza pagare supplementi per il pieno né per abolire la franchigia dell’assicurazione (uso l’auto per lavoro, ed il tirocinio in Irlanda mi sarebbe decisamente servito) – prenotazione dall’Italia delle prime due notti ad Edimburgo, poi all’avventura! Confidando sul fatto che il mese di Luglio è, per i turisti dal continente, un mese meno a rischio, abbiamo deciso di scegliere seguire sì l’itinerario preparato, ma di concederci in ogni caso quelle scelte e/o variazioni che il caso o l’esperienza ci suggerivano, perché è vero che a volte si rischia di tribolare parecchio prima di trovare la sistemazione per la notte ( a noi è capitato solamente a Pitlochry, nella zona turistica dei laghi il primo sabato, sulla Black Isle la Domenica sera e l’ultima notte ad Ayr, più a sud di Prestwick, ma alla fine è andato tutto bene) tuttavia la ricerca del B&B di Edimburgo, l’unico prenotato, ci è costata tempo e fatica, ed il B&B di Durness dove abbiamo vissuto una delle giornate più suggestive ed entusiasmanti di tutta la vacanza non l’avremmo mai potuto prenotare dall’Italia (noi no ma voi, dopo avere letto questa mia, potrete eccome!!!) – Carte di credito accettate quasi ovunque, salvo nei B&B più piccoli, oppure in certi casi con supplemento di alcuni pounds sul costo della camera, per cui è necessario dotarsi di bancomat utilizzabile sui circuiti internazionali.

– Per quanto riguarda il percorso, abbiamo escluso Glasgow a favore di Edimburgo che è favolosa, meritevole di essere vista e vissuta meglio di quanto da noi fatto, abbiamo escluso le isole (sigh!) poichè il traghetto non è il mezzo di locomozione più amato da alcuni di noi, ad eccezione dell’isola di Skye, raggiungibile agevolmente con un ponte privo di pedaggio, abbiamo visitato alcuni castelli, ma solamente all’esterno, non abbiamo visitato distillerie di wisky (doppio sigh!!) ma abbiamo goduto della cucina locale con ripetute degustazioni di svariati tipi di birra, alcune servite a temperatura ambiente, altre abbinate piacevolmente ad ottime ostriche freschissime, e diversi tipi di wisky.

La nostra vacanza in Scozia ci ha regalato solamente 3 ore di pioggia in 2 settimane di permanenza, pertanto i 3070 km percorsi e le tante esperienze vissute dopo cena ma prima del tramonto (il sole tramontava alle 22,30 circa) sono state tante e molto piacevoli. I luoghi ed i locali da segnalare sono i seguenti: o Di Edimburgo già vi dicevo, a pochi Km è decisamente affascinante e suggestiva la cappella di Rosslyn, non solamente per le leggende che ne hanno accompagnato per secoli l’esistenza ma anche per gli interni cosi finemente lavorati, con un risultato complessivo veramente mozzafiato (la volta, le colonne e le figure traforate nella pietra dietro l’altare, la finestra con le pannocchie di mais scolpite prima della scoperta dell’America, quando ancora non era conosciuto in Europa); o Tra i pochi castelli visitati, il parco del Glamis, complice una giornata di sole con il cielo blu cobalto è stato un’esperienza piacevole e rilassante. Suggestivi ma decisamente turistici Urqhuart ed Eilean Donan, da brividi per la location a picco sul mare quello di Stoneheavean, con il vento che faceva a gara con il sole per regalarci brividi di freddo e di caldo alternati ( a qualche smoccolata nei confronti delle Lonely Planet perchè non riportava correttamente l’orario di chiusura, che non è al tramonto ma le 17.30 il sito e le 17.00 la biglietteria).

Tra i paesaggi che ci sono rimasti nel cuore posso citare:  Il Firth of Forth visto dal Forth Road Bridge e dalle coste del Fife;  Il Glenn Clova, una vallata selvaggia ed incontaminata, patria di pescatori ed escursionisti, meritevole di più tempo per apprezzarla appieno;  Il tanto vituperato Loch Ness, complice una giornata tersa di sole e vento, con particolare menzione per il primo tratto scendendo da Inverness, il Caledonian Canal;  Channory Point sulla Black Isle, punto di avvistamento di delfini e foche, con un vento che sferzava la spiaggia dietro al faro, sole al tramonto e nuvolosi bassi, un senso di timoroso rispetto ed ammirazione per la forza della natura (peccato solamente che, causa bassa marea, il naso di una foca ed i dorsi di alcuni delfini li abbiamo appena intravisti);  La strada interna che collega Lairg a Tongue, praticamente una sequenza ininterrotta di passing place su una strada a corsia unica che passa prima attraverso una foresta di alberi ad alto fusto (faggi?), poi una foresta di conifere, poi ad un altopiano con una sorta di brughiera, un paese (!) di ben 2 case, una delle quali è il pub Crask Inn (purtroppo chiuso al nostro passaggio) che dà il nome al paese, poi a seguire colline con brughiere, pascoli e pecore a perdita d’occhio per arrivare ad un lago favoloso, pieno di anatre selvatiche, di un blu assoluto e con un cielo azzurro intenso pieno di nuvolette bianche, un sole accecante ed una luce che il santo protettore dei fotografi era persino commosso! Naturalmente imbraccio la mia Nikon digitale … Ed ho la batteria scarica!!!!! (Ps: non dite a mia moglie che qualche ora dopo ho trovato la batteria di scorta che mia aveva prestato mio fratello, per giunta carica!);  Il fiordo di Tongue, il Kyle of Tongue con la bassa marea, una luce stranissima dopo il calare del sole, il porticciolo di Talmine con di fronte le Rabbit Islands, nonostante i midges e lo slalom tra le “mine” sganciate dalle mucche lasciate allo stato brado;  Durness ed i suoi dintorni: partendo da Tongue, nonostante sole 25 miglia percorse abbiamo visto dalla macchina una casetta poco più in basso della strada con il cartello b&b vacancies. Imboccando d’istinto la stradina ghiaiata che scende scopriamo una deliziosa spiaggetta situata tra due speroni di roccia, 300 metri di sabbia praticamente a disposizione degli abitanti della casa in quanto apparentemente priva di altri accessi dalla strada. Purtroppo la camera vista mare è già stata prenotata, ma ci va bene anche l’altra camera tripla, entrambe con il bagno in corridoio, anche se poi la gentilissima sig.Ra Joyce Morrison concede una camera singola a nostro figlio senza costi aggiuntivi (b&b per 3 persone 54 pounds).Lasciati i bagagli, pranziamo e partiamo per un tour nei dintorni, tornando a metà pomeriggio un pò affaticati dal trasferimento del giorno precedente. Il cielo è carico di umidità, le nuvole basse avvolgono le cime delle montagne circostanti, trasformandosi quasi in nebbiolina. Ed è con questa atmosfera che io e mio figlio, in spiaggia con la sola compagnia di due piccoli di gabbiano, circondati da un silenzio irreale rotto solamente dal rumore del vento, dalle grida degli innumerevoli uccelli presenti nei dintorni e naturalmente dalle nostre urla di gioia o di rammarico, abbiamo giocato la sfida “ai rigori” più emozionante della (ns) mia vita! Ad un certo punto la nebbia ha iniziato a diventare acquerugiola, così stanchi, bagnati e pieni di sabbia ma in pace con noi stessi e con il mondo intero siamo tornati “ a casa” per una favolosa doccia calda; e sfidando un briciolo di retorica, ho augurato a mio figlio di poter un giorno ripetere un’esperienza simile con suo figlio, per poter vivere con lui l’esperienza di padre rammentando quella vissuta da figlio!!! E non è finita! Dopo una cena discretamente abbondante in un pub pieno di gente del posto e di ragazzi del vicino ostello della gioventù (da queste parti incontrare turisti non è così frequente come in altre zone) abbiamo dapprima visitato il monumento dedicato a John Lennon in quanto, avendo trascorso parecchie estati a Durness a casa di una zia paterna, ha citato questa amena località nella sua canzone “In my life”, le Smoo Caves, una grande cavità situata a livello del mare al termine di un’insenatura discretamente carina, non particolarmente fruibile al tramonto, a parte il dettaglio da nulla, la presenza di un signore di Thurso, abile suonatore di sax, giunto appositamente per provare il suo strumento con una inconsueta amplificazione naturale, che stava eseguendo una performance da brividi solamente per sé, la moglie, la quale timidamente ci incitava a proseguire verso il fondo della grotta illuminata fiocamente, ed io e mio figlio che invece ce ne stavamo fermi in religioso silenzio per goderci quella inaspettata atmosfera. Risaliti in superficie, quella che si dice un’altra botta di c..O.

Girando con l’auto in una stradina laterale per vedere non so più quale albergo o ristorante, ci accorgiamo per caso che spostandoci dal paese si può scorgere in lontananza il sole che sta tramontando direttamente nell’oceano; faccio immediatamente inversione e lancio, si fa per dire, la ns. Fida Fiat Punto verso occidente, vale a dire verso Balnakeil, oltre la stazione radar in disuso trasformata in villaggio hippy, fino ad arrivare davanti al cimitero ed al campo di golf (il più settentrionale della GB). Non indugio oltre sulle considerazioni ripetutamente espresse da tutti noi sul fatto che in Scozia i cimiteri, specialmente i più vecchi, si trovano molto spesso in riva al mare, in contesti e con panorami di assoluta bellezza, ma la scena che ci si è presentata e che ho immortalato in una cinquantina di foto sinceramente tra le più belle mai scattate in precedenza è stata la seguente: una insenatura con mega spiaggia lunga un kilometro e più, molto grande e profonda, coronata da dune di sabbia ricoperte di vegetazione alte alcune decine di metri, con al termine alcuni rilievi rocciosi che il calare del sole rendeva sempre più tetri. Mare calmo, bassa marea, nuvole a pecorella sopra di noi, solamente più grigie che bianche, orizzonte assolutamente sgombro e sereno con il disco del sole che da giallo molto intenso ha virato verso l’arancio ed il rosso inondando di una calda luce tutto quanto, consentendoci oltretutto di scattare alcuni ritratti decisamente molto belli. Inoltre, un silenzio ed una pace come solamente zone così tranquille riescono a donarci, e la consapevolezza che lo spettacolo al quale stavamo assistendo sarebbe rimasto a lungo nei nostri ricordi. ( a proposito, anche se meno eclatanti, i tramonti ci sono anche in Italia: come mai non troviamo il tempo o la voglia di fermarci qualche volta a guardarli?) A proposito: Joyce Morrison – 83 Sangabeag – Durness by Lairg (Sutherland IV274QD) Tel. N° 019771511719 !!!!  Dopo una giornata così intensa eravamo quasi certi di aver raggiunto il top. Invece la strada che porta all’imbarco per Handa Island è tortuosa ma molto bella (per chi si organizza prima, questa isola è una riserva naturale dove fare escursioni e birdwatching), decisamente notevole e meritevole di una escursione in barca (anche se noi non l’abbiamo fatto) è l’impressionante Lock Glencoul, ma proseguendo in direzione di Ullapool, appena passato il paesino di Ardmair vediamo alla ns sinistra la segnalazione di un b&b più bella del solito, decidiamo di tentare e dopo alcune curve a gomito ed una salita abbastanza ripida arriviamo davanti ad una graziosa casetta bianca, situata sopra ad un cocuzzolo, di fronte ad una bella insenatura con le Summer Islands in lontananza e la Martin Isle di fronte. La sig.Ra Lucy Irvine, gentilissima e premurosa padrona di casa ci ha accolti nell’unica camera per gli ospiti, una matrimoniale + letto singolo molto bella e grande, dotata di angolo relax e bagno privato, arredata in maniera elegante, con moquette e biancheria da 5 stelle, ci ha offerto il tè mettendo a disposizione l’ingresso con tavolino e vista oceano, il dondolo e, se avessimo approfittato, anche della lavatrice per fare il bucato. Scopriamo che oltre ad un marito scrittore, dal cui libro è stato girato un film con protagonista Sir Oliver Reed, ha un padre ed un fratello che affumicano salmoni ed altre prelibatezze in quel di Achiltibuie, produce e vende marmellate di rabarbaro ed altri ingredienti, … abbiamo dormito benissimo ed al mattino abbiamo fatto colazione con pane tostato alla perfezione, marmellata fatta in casa, salmone affumicato saltato in padella (e uova strapazzate per me) con te e caffè di ottima qualità. Le 87,5 sterline che abbiamo pagato in tre sono state decisamente spese bene, ve lo raccomando! (per contattare Mrs Lucy Irvine c/o Cnoc Cailean B&B – Cnoc Cailean – Ardmair: tel n° 01854613733 oppure info@lucyirvine.Com. / www.Lucyirvine.Com );  Il Glen Torridon, un canalone di 10/15 miglia tra rilievi aspri e privi di vegetazione, patria degli escursionisti, privo di abitazioni, di una bellezza selvaggia ed inquietante, complice la pioggia battente e le nuvole basse, così come Shildaig, piccolo paesino con annesso porticciolo, circondato da rilievi verdissimi, dal quale abbiamo goduto di un tramonto “nordico”, con un pallido sole che si gettava nel mare tra nuvole basse e nebbia che saliva da ogni parte (anche Applecross dovrebbe essere interessante, ma non ce l’abbiamo fatta);  L’isola di Skye è stata un’altra grande scoperta. Non fermatevi (come noi) appena attraversato il ponte per il timore di non trovare disponibilità per la notte ma, se riuscite, cercate una sistemazione verso Portree (più su c’era poca disponibilità di strutture, ed erano quasi tutte occupate), perché le zone più belle sono a Nord-Nord/Ovest. Noi abbiamo dormito 2 notti a Skye, la seconda presso il Braeholm di Harrapool, una graziosa villetta sulla strada principale, da poco ristrutturata, gestita da Kirsten, giovane e timidissima moglie di Tony, insegnante, che insieme hanno iniziato nel giugno 2006 la loro attività. Due sono le camere matrimoniali, per 30 pounds a testa, ma la nostra camera era una mansarda molto grande con arredi (di Ikea) nuovi di zecca, il bagno privato con mega doccia, ed un salottino zona relax, mentre mio figlio ha dormito a piano terra in una camera matrimoniale con biancheria di pregio ed il bagno a fianco. Oltre a stereo, tv con dvd ed una serie di precise indicazioni su cosa fare e dove mangiare, la scelta tra diversi tipi di menù (per noi anche salmone affumicato e pane caldo fatto in casa). Molto confortevole ma anche piacevole la freschezza e la cortesia dei due proprietari che ci hanno fatto sentire più ospiti che clienti; (Braeholm – Tony & Kirsten Breen – 8 Harrapool tel n° 01471822121 – www.Stay-on-skye.Co.Uk – braeholm@yahoo.Co.Uk) Abbiamo mangiato mediamente molto meglio di quanto ci potessimo aspettare, praticamente sempre, ma ristoranti assolutamente da provare sono: The Anderson Union Street Fortrose (Black Isle) tel 01381620236 info@theanderson.Co.Uk (pesce + contaminazioni con cucina etnica – 62 £ in tre con ostriche, capesante e salmone; But’n’Ben Restaurant -1, Auchmithie by Arbroath tel 877223 – 59 £ di ottimo pesce; Creelers of Shye – Lower Harapool Broadford Isle of Skye tel n° 01471822281- piccolo e con arredi spartani, ma buona cucina; The Three Chimneys – Isle of Skye (vicino ad Uig?) – segnalato dal reggente della condotta slow food di Edimburgo da me interpellato via mail. Purtroppo, durante il ns tour di Skye abbiamo “incrociato” il ristorante in oggetto a mezzogiorno, vale a dire 3 ore esatte dopo aver fatto un maxi breakfast con salmone e pane caldo c/o Tony & Kirsten, quindi non potevamo assolutamente farcela!. Peccato, ci è sembrato molto elegante, con un menù favoloso, decisamente di alto livello; The Tolbooth – Old Pier, Stonehaven Harbour – tel n° 01569762287, segnalato da Lonely Planet ci è sembrato molto interessante, ma non avendo prenotato siamo stati dirottati ad un altro locale gestito dal medesimo proprietario, The Carron, 20 Cameron Street – Stonehaven tel n° 01569760460, un bel locale in stile art deco, buon rapporto qualità/prezzo per pesce comunque fresco; Brig O’Doon House ad Halloway tel n° 01292442466, ristorante di un lussuoso b&b a 5 stelle, ubicato ad Halloway, poco più a sud di Ayr, luogo in cui è sepolto il padre di Robert Burns, poeta ed eroe nazionale scozzese. Dopo tanto pesce, una mangiata, l’ultima in terra scozzese, di carne ottima ed abbondante, con la spesa più elevata di tutta la vacanza (100 sterline,mancia compresa); Un altro aspetto che ci ha notevolmente gratificato è stato l’incontro più o meno ravvicinato di un sacco di animali, dagli scoiattoli grigi oppure rossi (nei prati vicino alla strada, nel giardino del b&b di Edimburgo oppure nel giardino del Glamis Castle), i delfini di Channory Point, le mucche rosse di razza Angus con il loro caratteristico lungo ciuffo di “capelli” che ricade sulla fronte, naturalmente mucche, pecore e capre al pascolo, gabbiani, cormorani e Puffin (dalla webcam piazzata su Bass Rock di fronte a North Berwick), la coppia di aquile che volteggiavano nei cieli a nord di Portree, chiamandosi tra loro con il tipico e stridulo verso, guardate con infinita ammirazione e sorpresa per ben 2 volte grazie al binocolo di Robertino (un caro amico di Ravenna), i piccoli di aquilotto di circa 9 settimane, ripresi nel loro nido segreto da un’altra webcam e visibili in un centro apposito che si trova alle porte di Portree, ed infine una colonia di foche di circa 70/80 esemplari che stazionano sulle isolette vicinissime a riva sul fondo del Loch Dunvegan (Isola di Skye). Che dire, uno spettacolo! And last but not least, che dire degli scozzesi: sono cordiali, un po’ riservati ma gentili e disponibili, un grande popolo. Ed il ricordo che riassume tutto ciò riguarda Mrs Irene oppure Eirene (naturalmente pronunciato Airiin) di Pitlochry. Provenendo da Sud, percorrendo la strada principale dopo aver ripetutamente trovato “no vacancies” abbiamo scorto sulla destra una piccola casetta grigia, con il suo strano cartello scritto a mano (non sembrava vecchio, ma bensì antico), 2 isolati prima dell’ufficio del turismo. Mrs Irene dispone di 2 camere (3+2 posti letto) ma inizialmente sembrava disponibile ad ospitare solamente due persone. L’arredo dal sapore “antico”, i panni di tanti anni prima dai colori improbabili (ma in fondo meglio dei piumoni che in estate ti costringono a dormire scoperto), l’aspetto fisico di una persona anziana ed un po’ acciaccata, una specie di Mrs Marple, ma tenacemente autosufficiente (uso dell’auto inclusa) e la disponibilità a farci sentire come a casa nostra ci hanno lasciato un ricordo meraviglioso. Con inaspettata velocità Mrs Irene saliva e scendeva le scale canticchiando, sempre pronta a lanciare un “houuu!” di spavento ogni volta ti presentavi di fronte a lei senza che prima ti avesse sentito arrivare; e che dire della colazione, ottima ed abbondante, con una cordiale insistenza ad aumentare le quantità “ because it’s Sunday morning”, oppure del tentativo, ovviamente da noi cordialmente rifiutato, di farci uno sconto di 5 pounds sul conto finale. Non ho potuto fare a meno di baciarla cordialmente, prima di partire! Spero di non avervi annoiato, ma le poche righe sono diventane un mare di ricordi e di emozioni meritevoli di essere raccontati; per ulteriori dettagli, sono a disposizione. Grande davvero, la Scozia!



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