Granada, un sogno da mille e una notte

Prima di narrarvi l’ultimo viaggio de “la Compagnia di Ghery” permettetemi di ringraziare questo sito per i molteplici consigli che mi hanno permesso di organizzare al meglio questa vacanza e che mi hanno permesso di conoscere il titolare di un Hotel davvero insuperabile, che si è dimostrato di una efficienza e di una scrupolosità unica e...
Scritto da: Gherardo
granada, un sogno da mille e una notte
Partenza il: 04/12/2009
Ritorno il: 07/12/2009
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 500 €
Ascolta i podcast
 
Prima di narrarvi l’ultimo viaggio de “la Compagnia di Ghery” permettetemi di ringraziare questo sito per i molteplici consigli che mi hanno permesso di organizzare al meglio questa vacanza e che mi hanno permesso di conoscere il titolare di un Hotel davvero insuperabile, che si è dimostrato di una efficienza e di una scrupolosità unica e al quale rivolgo i miei più cordiali saluti.

Proprio il nominativo di questo Hotel lo avevo preso da precedenti avventure di viaggio di turisti per caso e dopo contatti via e-mail sono riuscito a prenotare ed avere preziosi consigli.

Hotel Albero (accento sulla e) Avenida de S.Ta Maria de l’Alhambra s/n. Anche se è un Hotel ad una stella non lasciatevi ingannare, le camere sono spaziose e dotate di un bel bagno con vasca o doccia, la pulizia è estrema e la cordialità e la disponibilità del gestore, il Sr.Josè , è piacevole, e per quelli che viaggiano sanno cosa vuol dire aver un punto di riferimento così quando si è fuori dall’Italia.

Con me si è dimostrato un amico, e si è preoccupato di chiamarmi sia l’aeroporto di Granata sia il Commissariato di Polizia perché avevo smarrito la carta d’identità.

Beh scusate se mi sono dilungato e veniamo al nostro viaggio.

Volo diretto Ryanair da Bologna venerdì 4 Dicembre (16 persone) al mattino, con leggera pioggerella che quando poi si sale in aereo da sempre un pò fastidio, e così la fretta, gli spintoni, i bagagli che non andavano etc etc…E il mio documento rimaneva in aereo…Comunque dopo due ore e mezzo di volo siamo atterrati in pieno sole all’aeroporto di Granada Jaen un piccolo aeroporto comodissimo e vicino alla città (solo 17 km.) Una navetta fa servizio da aeroporto a Granada centro passando per la stazione degli autobus (che a Granada funziona come una stazione ferroviaria) con soli 3 euro.

Dalla stazione degli autobus arrivano inoltre anche molti tram cittadini e da li potete andare dove volete oppure proseguite per il centro con la navetta stessa.

Nel nostro caso potevamo prendere il bus 33 che ci avrebbe portato direttamente all’Hotel Albero, e lo stesso potevamo farlo dalla fermata del centro e così vista anche l’esitazione del conducente abbiamo proseguito. Per il bus cittadino esistono varie formule di abbonamento… la più comoda per i turisti è fare una tessera magnetica (cauzione 2 euro) e con 10 euro vi pagate 16 corse.

L’albergo si trova in una posizione estremamente favorevole per la visita all’Alhambra ma non in pieno centro, comunque ripeto ne vale la pena.

Da li il bus 13 che però non ha una frequenza accettabile porta in due fermate all’Alhambra e nell’altra direzione va in centro, ma per questa seconda opzione consiglio di prendere il 33 a soli 50 metri dall’Hotel perché quest’ultimo passa ogni 10 minuti.

La prima sera ci siamo diretti in centro e le luci sfavillanti, gli addobbi del periodo natalizio ci hanno colpito anche se poi non sono mai state accese alla sera e ci hanno spiegato che per tradizione sarebbero state accese il 12 dicembre.

Abbiamo trovato un ristorantino ottimo tra la piazzetta Bib Rambla e Calle Reyes Catolicos e subito dopo siamo rientrati per la notte.

Al mattino seguente dopo una buona colazione in Albergo (la dovete richiedere a parte al prezzo di 3 euro a testa) ci attendeva la visita all’Alhambra. Avevamo prenotato i biglietti a casa grazie al sito www.Servicaixa.Com al prezzo di 13 euro, ricordatevi che nella prenotazione viene inoltre richiesto l’orario di visita al Palacio Nazaries quindi fate bene i vostri calcoli tenendo presente che chiedono di esserci almeno 1 oretta prima, e che, se saltate l’orario di accesso, non vi fanno passare e sarete costretti a rifare il biglietto. In ogni modo non abbiamo visto gran che fila davanti alla biglietteria e pertanto credo che possiate evitare la prenotazione se il periodo non è dei più gettonati.

Quello che posso dire dell’Alhambra è che da sola ripaga il viaggio a Granada.

E’ di una bellezza impressionante. Tutto il percorso dal Generalife, al Palazzo di Carlo V, al Palazzo Nasridi, a l’Alcazaba si fa in circa 4/5 ore ma è emozionantissimo e oltre alla bellezza dei patii in stile mudejar, dei palazzi, dei sobri giardini è molto suggestivo il panorama che si gode dalle torri dell’Alcazaba che dominano la città.

Per chi va in estate credo sia consigliabile anche la visita notturna; in questo periodo non credo che venga accolta favorevolmente visto la forte escursione termica.

Alle prime ore del pomeriggio siamo rientrati in centro con il bus 30 che si prende al lato destro della biglietteria e ci siamo divisi per il pranzo. I ragazzi con qualche adulto sono stati al Burger King (credo si chiami così ma io lo evito, mentre un minigruppetto ha trovato un piacevole locale tipico spagnolo, una cefeteria in piazza Bib-Rambla, non ricordo il nome ma si trova all’angolo e ha una insegna su legno, dove servono taglieri di salumi e formaggi locali nonchè ottimi piatti e si beve della buona birra a prezzi giusti (circa 12 euro a testa) Il resto della giornata ho dovuto dedicarla purtroppo presso uffici della polizia e prefettura senza cavare però un ragno dal buco, come si suol dire. Mi invitavano a telefonare al Consolato di riferimento (Madrid) che però non rispondeva viste le giornate di ponte e solo dietro mia insistenza mi hanno rilasciato un’atto di denuncia di smarrimento documento.

Beh mi stavo preoccupando e anche telefonando all’aeroporto mi dicevano che senza documento o senza visto del Consolato non sarei potuto partire e che anzi mi sarei dovuto recare a Madrid.

Il resto del gruppo ha potuto visitare la Cattedrale e la Cappella Reale dove dovevano trovarsi le tombe di Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona comunque a dir loro non mi sono perso un gran che. La Cattedrale ha una facciata particolare e soprattutto colpisce la forma del campanile, basso e tozzo diverso da quelli che siamo abituati a vedere. Le visite sono entrambe a pagamento (euro 3,50 cad.) Le tombe non le hanno comunque viste anche perché era orario di messa e non hanno visitato bene la Cappella Reale. Le messe ci sono spessissimo e le chiese sempre piene! Per la cena abbiamo scelto di andare in Calle Navas una zona piena di ristoranti e così non è stato difficile cenare tutti insieme nonostante il nostro numero.

Dal centro il solito bus 33 o il 13 ci riporta in Hotel.

Il mattino dopo con più calma e comunque alle 9,20 eravamo già alla fermata dell’autobus Alle 9,40 ci trovavamo ai giardini del Trionfo nei pressi del Monastero di San Jeronimo. La nostra visita domenicale ha inizio da li.

Alle 10 il Monastero apre e vi giuro è una meta da non perdere assolutamente. Di chiese e santuari ne ho visti tanti, adoro il gotico e il romanico toscano, ma devo ammettere che una chiesa così bella forse non ne avevo mai vista. All’Interno il Monastero ha un chiostro ormai diventato un agrumeto; piante di aranci e limoni e il profumo di neroly è quasi nauseante. (visita a pagamento euro 2,50 per il gruppo anziché 3,50) Ritornati al Trionfo siamo entrati da Puerta Elvira e abbiamo proseguito per Calle Elvira ma l’atmosfera che si respirava non era molto piacevole e qualcuno temeva questa zona e così siamo rientrati in Calle Colon. Dopo una sosta in pasticceria in Plaza Nueva abbiamo seguito il consiglio della guida Lonely Planet.

Dopo uno sguardo all’antica chiesa di Sant’Ana si prosegue verso “El Banuelo” ovvero i bagni (aperto dall 10 alle 14 e vi consiglio di vedere le immagini su google) un antico edificio moresco che prendeva luce da piccole aperture nel soffitto a forma di stella, davvero singolare. Si prosegue il percorso e si sale nel quartiere Albayzin, aggirando San Salvador (un convento) e si passa lungo un percorso di antiche vie in stile arabeggiante e le azulejos (le piastrelle azzurre) fanno da cornice al percorso, e si vedono ovunque, porte, finestre, corridoi, insegne… Dopo l’Arco de Las Pesas si arriva al Mirador San Nicolas e da li lo scenario è davvero unico. Si ammira l’Alhambra e dietro la Sierra Nevada con le cime ricoperte da un manto bianco di neve che risplende con la luce del sole. Cercate di essere li o ritornarci verso l’ora del tramonto e non vi pentirete.

Al Mirador ci sono gruppi di musicisti e gitane che danzano ai ritmi andalusi che vi allieteranno la sosta.

Lungo il percorso avevamo notato un ristorante molto carino e così abbiamo prenotato per il pranzo. Si chiamo “El Ladrillo” che non significa ladro bensì mattone, ed è proprio nei pressi di San Salvador.

Qui le pietanze sono ottime e soprattutto abbondanti. Noi abbiamo preso un po di tutto essendo in 16 ma la Paella di mare e il fritto di pesce erano davvero buoni. (circa 18 euro a testa ma considerate una grande abbuffata) Scendendo sembra di essere in un mercatino di Marrakech, file di venditori di tessuti colorati, di spezie, di lampade e tanta tanta gente e quindi in questi casi attenzione ai portafogli.

Alla sera ci siamo dati allo shopping, chi di qua chi di la per le strade del centro vicino alla Cattedrale e lungo Reyes Catolicos; sempre nella zona ci sono anche grandi magazzini come El Corte Ingles (Acerra del Darro). Beh credo di essere arrivato alla fine del racconto anche perché l’ansia del dubbio si rientro si faceva preoccupante.

Al mattino successivo di buon grado siamo andati all’aeroporto. Alle 10.30 eravamo già la anche se il volo era per le 13,25 ma era importante risolvere la questione e dopo aver spiegato l’accaduto al botteghino della ryanair le assistenti di volo non hanno fatto nessunissimo problema e si sono limitate a cambiare il numero del documento sul check-in con quello della copia del passaporto che mi ero nel frattempo fatto inviare.

Rientrati a Bologna ci aspettava la solita pioggerella quasi a dire che il tempo si era fermato 4 giorni, ma in realtà in quei 4 giorni avevamo visto una splendida città e dentro di noi le immagini che si susseguivano andavano a memorizzarsi tra le cose più belle finora viste. Già gli amici mi chiedono dove andremo prossimamente ma mi riservo di scegliere e voglio far crescere la loro curiosità.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche