Gorizia, città di sorprese
Decido di trascorrere una mattinata a Gorizia. All’Infopoint di Corso Italia mi fanno percepire la ricchezza storica e culturale di Gorizia: dopo vari suggerimenti, comprendo che questo sarà il primo dei racconti che riserverò a questa bellissima città.
Uscendo dall’Infopoint, con tante informazioni in più ed una mappa piena di appunti, inizio la mia visita dal Mercato coperto, dove un massiccio cancello in ferro battuto posto di fronte alla costruzione in stile liberty mi trasporta in un’epoca lontana. Si sente chiacchierare tra i prodotti freschi (frutta, verdura, fiori) posti in modo raffinato sui banchi del mercato.
Riesco a scattare alcune foto ad una parte di quell’arcobaleno di colori prima di incamminarmi verso i campanili a cipolla della barocca Chiesa di Sant’Ignazio. Al suo interno il marmo, la pavimentazione a scacchiera rossa e bianca, gli affreschi meravigliosi ed i preziosi banchi lignei intagliati mi lasciano senza parole.
Uscendo dalla chiesa, mi ritrovo in Piazza della Vittoria con la sua fontana del Nettuno e mi incammino verso la strada che io reputo come la più bella di Gorizia: via Rastello. Qui un tempo sorgevano antiche botteghe di mercanti e artigiani : ancora oggi si può ammirare qualche negozio âgé (ahimè chiuso) testimone del tempo ormai trascorso.
Al termine del percorso, la mia ultima destinazione: il Duomo di Gorizia. La sua facciata esterna non fa minimamente trapelare lo sfarzo al suo interno. Vengo accolta da splendide decorazioni in stucco bianco che donano armonia e movimento agli arredi in legno ed alle colonne in marmo scuro.
Ho camminato di fronte a questi edifici più volte, eppure non conoscevo l’elegante bellezza che racchiudevano: queste sono le sorprese che sa donare Gorizia.