Gole del Verdon

Esperienza mozzafiato tra mille curve a pochi chilometri dalla Costa Azzurra
Scritto da: mau14
gole del verdon
Partenza il: 26/06/2015
Ritorno il: 30/06/2015
Viaggiatori: 8
Spesa: 500 €
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Con un gruppo di amici, Memo, Roberto, Daniele, Roberto, Luca e relative consorti, Isabella, Cinzia, Maurizia, Patrizia, Anna, e Beatrice decidiamo di fare un‘esperienza di viaggio con i ns. scooter/moto in Provenza alle Gole del Verdon, canyon considerati i più alti d’Europa, dove ci aspetteranno, curva dopo curva panorami mozzafiato, scorci sicuramente indimenticabili e incantevoli paesaggi.

Preparato l’itinerario viaggio lo sottopongo a tutta la compagnia che con entusiasmo approva. I Km sono tanti circa 1000 e nessuno di noi ha mai provato un’esperienza di viaggio così lunga ed impegnativa in pochi giorni.

Purtroppo Roberto e Anna non potranno venire, così anche Luca e Beatrice causa lavoro.

Il giorno della partenza è arrivato e alle ore 7,30 ci troviamo tutti al casello autostradale di Binasco, dopo i saluti e le prime foto, finalmente si parte carichi e gasati in direzione Alba. Circa Km 150 e prima sosta per un caffè, brioche e anche per sgranchire le gambe. Si riparte in direzione Fossano, Cuneo, Borgo S.Dalmazio e a Limone Piemonte decidiamo di fare una sosta culinaria. Troviamo in paese una paninoteca con tavoli all’aperto. Il paesino è grazioso, il tempo è bello, l’aria frizzante e la splendida compagnia è sempre più carica. Rifornite le moto/scooter di benzina, dopo qualche Km siamo a circa 1200 metri di altitudine, arriviamo al tunnel del Tenda, regolamentato da un semaforo per via del senso unico alternato. Lo percorriamo per 3 Km. Il fondo stradale non è dei migliori e il tunnel è angusto. All’uscita siamo in Francia e la strada è un susseguirsi di tornanti e curve e dopo 20 km siamo nuovamente in Italia alle porte di Ventimiglia ns. prima tappa. Abbiamo percorso circa 310 Km. Arriviamo nel pomeriggio e dopo aver preso possesso delle stanze nel ns. B&B “La terrazza dei Pelargoni,” nella città alta, decidiamo di fare una passeggiata in riva al mare prendendo un gelato, e guardando per la sera i ristoranti dove vorremmo cenare. Dopo avere visto qua e là, e la perplessità delle ns. consorti, finalmente, forse, troviamo un accordo sul ristorante Marco Polo.

Ceniamo con molta calma in un bel ambiente con un viavai di camerieri che ci servono ripetutamente acqua vino e ci delucidano i vari cibi. Ma giunti al dessert e visto che dopo circa venti minuti non ci viene servito nulla, anzi ci rassicurano di tanto in tanto che a momenti qualcuno verrà a portarci il tanto desiderato dessert, decidiamo di alzarci e con le rimostranze del caso al titolare del ristorante paghiamo e usciamo.

Peccato perché era il compleanno di Cinzia e avremmo voluto festeggiarlo in un altro modo.

Secondo giorno

Il mattino del secondo giorno, consumiamo la colazione sul piccolo, ma delizioso terrazzino fiorito del B&B, il tempo non promette bene: un po’ di nuvole coprono il cielo di Ventimiglia. Ma noi sempre fiduciosi partiamo alla volta di Mentone, Nizza e dopo Cagne sur mer prendiamo verso Grasse, la strada è ben tenuta e molto scorrevole con ampie curve, Il panorama è gradevole e verdeggiante. Arriviamo a Grasse, lasciamo i ns. scooter /moto e cerchiamo un posto dove toglierci quel languorino che lentamente ci assale.

Si riparte per la Route de Napoleon verso il passo della Faye, a ca. 1000 m d’altitudine. Incominciamo a vedere molti motociclisti e poche auto, è un susseguirsi di curve, tornanti, verdi vallate e pochi paesi. Siamo impazienti di arrivare alle gole, finalmente dopo Comps sur Artuby giungiamo ai balconi di Mescia dove sostiamo e con stupore incominciamo ad ammirare le tanto attese e sospirate Gole del Verdon con i suoi strapiombi da brivido. Iniziamo la Corniche sublime o rive gauche, che corre ad una altezza di 800 -900 metri, non mancano di certo le piazzole per le varie soste per ammirare il panorama. Altra tappa il pont d’ Arbuy dal quale dei “pazzi” fanno Bungee Jumping. Si passa poi sotto il tunnel de la Fayet ed arriviamo a les Falaises des Cavaliers con uno strapiombo da far paura. Un po’ più avanti le Cirque de Vaumale: siamo a 1200 mt, il punto più alto del circuito, vediamo sotto di noi, lontano, scorrere un serpentone di acqua verde smeraldo tra rocce grigie rosate. Dopo una decina di chilometri lentamente scolliniamo per arrivare al punto dove terminano le gole e il fiume di allarga e si getta nel lago artificiale di S.te Croix. Ci fermiamo per qualche fotografia e ammiriamo dal ponte dei ragazzi tuffarsi dalle rocce e una nutrita flotta di pedalò navigare su e giù nell’ansa del fiume. Con il sole del tramonto lo spettacolo è fantastico il verde dell’acqua è di smeraldo peccato che sia tardi e non possiamo noleggiare un pedalò.

Prima di arrivare a destinazione riforniamo di benzina i nostri mezzi, (durante il percorso non c’è un distributore) in un anonimo e strano benzinaio/ rottamaio che ci avevano indicato come unico, ma in realtà ne scorgeremo un altro alla fine del paese dalla finestra della camera dell’albergo.

Così siamo giunti alla ns seconda tappa: Moustiers S.te Marie un graziosissimo paesino di origine medioevale arroccato a mezza costa ai piedi dell’altopiano e patria delle maioliche considerato uno dei villaggi più belli della Francia.

Il nostro albergo Le Belveder è in parte in ristrutturazione, ma le camere sono ben arredate e confortevoli, è collocato al centro del grazioso paesino dove si scorge arroccata sopra un cucuzzolo la cappella di Notre Dame de Beauvoir. Facciamo un giro nelle strette viuzze del paesino pieno di turisti, negozi e bei ristorantini. Mentre le donne si dedicano allo shopping e a fotografare angolini caratteristici, noi uomini decidiamo di prenotare a l’Etoil de Mer, una trattoria.

La serata trascorre piacevolmente il cibo è buono e siamo soddisfatti della piccola trattoria, anche se, avendo scelto un tavolo all’aperto, verso la fine del pranzo le ns. gentil dame si lamentano per il frescolino che lentamente sopraggiunge.

Eccoci al terzo giorno!

Dopo una sana e riposante dormita e una discreta colazione, ci prepariamo.

Qualche foto di rito e via si parte per l’altra parte delle gole del Verdon, la rive droite. Oggi è una stupenda giornata di sole finalmente. Lasciato Moustiers incominciamo a salire fino al col de l’Olivier in un susseguirsi di curve, contro curve, spettacoli mozzafiato e soprattutto strapiombi a non finire, ci si vorrebbe fermare in tutti i punti panoramici! Superato il col dell’Ayen arriviamo al villaggio di La Palud, superato il paesino (attenzione alla freccia che indica la giusta direzione) prendiamo la Route de Cretes, un anello di 23 Km consigliato solo alle moto in quanto la strada è stretta e ad un certo punto diventa a senso unico. Giunti al belvedere de l’Escales riusciamo a scorgere e a volteggiare nel cielo molte aquile, alcune si avvicinano tanto da poterne riconoscere il colore del loro piumaggio. La strada sale, rimaniamo sempre attorno ai 800 – 1000 mt, la strada abbastanza ben tenuta è senza parapetti, quindi procediamo con molta cautela. Ci fermiamo più volte per ammirare canyon spettacolari, questo è uno dei tratti più suggestivi! Ritorniamo al villaggio di La Palud e proseguiamo lentamente degradando verso Castellane, dove ci fermiamo, in piazza del paese tra una moltitudine di moto, cerchiamo un bar per rifocillarci.

Ripartiamo alla volta dei Gorges de Loup, ma dopo qualche km notiamo che laggiù sembra in agguato un temporale e quindi decidiamo di continuare verso Grasse e Nizza prendendo un tratto d’autostrada. Sostiamo a Eze Villages, tipico paesino medioevale arroccato, con giardini esotici e castello. Vista l’ora tarda ripartiamo verso la ns meta: Roquebrune – Cap S.te Martin, pernotteremo all’ Hotel le Gran Cap.

Prendiamo possesso delle camere, parcheggiamo comodamente gli scooter nel garage sotterraneo e fatta una meritata doccia, usciamo per cercare un ristorante per poter colmare quel languorino che vista l’ora incomincia ad avanzare.

Individuiamo il ristorante Le Fellini, gestito da un italiano e quasi in riva al mare, purtroppo ci dicono di non avere posto immediatamente, bensì dopo un’ora e mezza. Allora armati di buone intenzioni proseguiamo alla ricerca di un altro ristorante, la scelta è ardua e dura, ma i locali sono strapieni (alla faccia della crisi). Non troviamo altro di ns. gradimento e ritorniamo a spron battuto al primo ristorante sperando che nel frattempo la gente abbia cenato. Purtroppo la risposta è sempre la stessa: bisogna aspettare una bella oretta. Armati nuovamente di santa pazienza confermiamo e attendiamo ammirando il mare al tramonto. Alla fine della serata, dopo avere lautamente cenato, soddisfatti e ripagati dell’attesa, un’ultima passeggiata a mare rientriamo in Hotel per il meritato riposo.

Domani ci aspetta, purtroppo, l’ultima tappa, abbastanza impegnativa circa km 340.

Decisa la strada da percorrere per il rientro a casa, il mattino seguente lasciamo Roquebrune e prendiamo l’Aurelia, piano, piano maciniamo km fino ad Imperia dove rabbocchiamo di benzina gli scooter e ci concediamo una pausa caffè. Il tempo è nuvoloso e ciò non guasta, prendiamo la strada che ci porterà al colle di Nava a circa 950 mt. La strada è bella e scorrevole ogni tanto incrociamo qualche motociclista, decidiamo di arrivare fino a Ceva per rifocillarci sperando di trovare un simpatico e rilassante Bar.

Purtroppo arrivati a Ceva troviamo quasi tutto chiuso, decidiamo allora di fermarci in un bar in una rotonda dove una “simpaticissima” gestora, dopo qualche diverbio, ci porta quello che le era rimasto, tre panini e due toast. Ci accontentiamo e ripartiamo alla volta di Alba, prendiamo una bellissima strada poco trafficata, tra boschi, paesini silenziosi e dolci colline. Imbocchiamo l’autostrada per Tortona e Milano e via sulla strada del ritorno, il caldo, però, si fa sentire e gli ultimi km risultano un po’ faticosi, come si stava bene sulle strade delle gole del Verdon!

La vacanza purtroppo è finita, tutto è andato bene, anzi benissimo, la compagnia è stata meravigliosa abbiamo percorso tanti Km e abbiamo visto luoghi stupendi, paesaggi da cartolina. Al prossimo viaggio.

Come organizzatore ringrazio tutti della fiducia che mi avete mostrato, spero di replicare per il prossimo viaggio.



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