Gocce di Birmania di Myanmar

Gocce, sì, anche se dovrei dire diluvio visto il tempo a Yangon in agosto
Scritto da: kremo
gocce di birmania di myanmar
Partenza il: 06/08/2011
Ritorno il: 23/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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In un paese ricco di itinerari ma infinito per atmosfere, ho preferito raccontare quest’ultime, perché non si trovano in nessuna guida ma solo incontrando le persone. O, forse, sarà perché siamo come gli altri ci vedono, tanto che … a qualsiasi latitudine non c’è nessuno capace di farti una foto senza tagliarti qualche parte del corpo oppure, molto più semplicemente, per dirla con Saramango,” Tutto può essere raccontato in un altro modo”.

Buddha Bar (in mancanza d’altro) la movida è qui! Tanta devozione non può essere la sola ragione per un affollamento continuo di tante persone alla Swedagon Paya: lo stupa dorato alto 98 metri, simbolo di Yangon. Poi, a guardar bene, tra le pieghe scopri l’unico posto dove la miseria fa pace con la quotidianità per lasciare il posto alla bellezza, alla poesia: famiglie, bambini che giocano, gente che chiacchiera…fino agli innamorati fra gli stupa che si rubano un bacio. Swedagon di sera, sotto la pioggia, a parte la bronchite, non ha prezzo…infatti, non paghi nemmeno il biglietto.

L’arte di adattarsi

Fare il finto monaco permette a molti di mangiare senza lavorare. E le offerte in denaro per conquistarsi il Nirvana, ahimé, mi ricordano tanto le odiate indulgenzae plenariae…

Irresistibile leggerezza dell’essere Monaci che cedono alla vanità della posa per la foto e al dolcetto di fine pasto in monastero.

Non è un paese per donne

La bigamia che non ti aspetti in un paese buddista, gli uomini possono avere più di 1 moglie. Le donne hanno l’obbligo della bellezza, le monache non possono raggiungere alti ranghi, puliscono i templi e ricevono donazioni in cibo… da cuocere! Nonostante le donne lavorino sodo e si ribellino (vedi Aung San Su Ky) l’unica uguaglianza sembra essere il longy:la lunga gonna indossata da entrambi i sessi. Tra moglie e marito… se non la pianti mi faccio monaco (non…torno da mia madre) questa è la tipica via di fuga del marito dopo un’accesa discussione con la moglie! Il Machismo regna sovrano anche tra le mistiche tuniche porpora: i gay non possono diventare monaci.

Mangia che ti passa

Altro che vegetariani! Il cibo è la colonna sonora scelta per scandire ogni momento della giornata. Si mangia ovunque e a qualsiasi ora. Ma guai ad essere sovrappeso, non mancano di ricordare l’ode alla linea alle signore in carne, senza troppa cortesia. Se poi non hai un lavoro, puoi sempre aprire un chioschetto e vendere cibo: ce ne sono davvero ovunque, anche nei posti più impensati. Birmani vs italiani… quanto ci piace chiacchierare. Gironzolando vieni avvicinato continuamente da chiunque, questo non per chiederti soldi o venderti qualcosa ma per chiederti da dove vieni e chiacchierare, anche rimproverandoci mafia e Berlusconi, nonostante il Governo birmano risolva il problema del processo breve o lungo e della sicurezza con i lavori forzati.

Mandalay

Una città davvero difficile da percorrere in moto anche se ti chiamassi Valentino Rossi. Attraversare la strada lì, poi, può entrare di diritto nella categoria Extreme Sports: i motorini di ogni tipo sfrecciano letteralmente a branchi senza un ordine e senza regole, incuranti dei pedoni. Nelle strade ci sono buche profonde come pozzi e di sera sono completamente al buio. Portate una torcia e il santino di San Cristoforo, il protettore dei viaggiatori.

Voli interni

La puntualità che non ti aspetti. Con Asian Wings se i passeggeri ci sono già tutti inutile perder tempo, si parte, anche mezz’ora in anticipo. Tutti x 1 Pluralismo batte individualismo 10 a 0. Un pluralismo che mescola, accomuna e regala. Le pagode, i monumenti anche i più famosi sono stati costruiti per tutti, per qualcosa e non per qualcuno. Gli archistar là non esistono e copiare significa migliorare lo stile, diversità per distinguersi ad ogni costo non esiste. Il vero mistero irrisolto dei Birmania? 1. Come diavolo fanno a camminare le loro auto senza cadere a pezzi 2. Come diavolo fanno ad andare tutti sempre scalzi e non avere i piedi neri. Tanaka: il vero make up 24H senza ritocco! Una polvere ottenuta dall’omonimo albero, miscelata ad acqua, adatta a tutti i tipi di pelle ed ad applicazione rapida. Copre ogni cosa: rughe, imperfezioni, cuoperose ma anche la faccia! Tra le ragazze birmane è irrinunciabile.

Benzina in bottiglia

Pensi a una nuova bibita che mette le ali per cui tutti vanno matti perché su banchetti, ogni 2 metri lungo la strada, trovi in bella mostra file di bottiglie luccicanti. Invece è benzina! Sì, venduta al mercato nero… sotto gli occhi di tutti, anzi il più possibile in bella mostra. Ridere di gusto I birmani ridono. Ridono quando non sai cosa scegliere da mangiare, ridono i militari all’aeroporto se ti s’incastra la maglietta nella porta della dogana, ridono se non ti si apre l’ombrello. Tutti ridono del tuo impaccio ma, subito dopo, arrivano in 20 per offrirti il loro aiuto. Siamo polvere… e polvere ritorneremo, tutto qua. I cimiteri in Birmania non esistono. I morti si cremano in anonimi forni e le ceneri non si tengono né si spargono, semplicemente si buttano. Antropologia e calcio Ad un antropologo attento del futuro non sfuggirà che il rito presente in tutte le etnie dell’era moderna, a qualsiasi latitudine e di qualsiasi ceto sociale è uno solo: il gioco del calcio. Anche qui, appena si può, scatta la partitella. Non è insolito incontrare nemmeno in una scarrupata via di Yangon il pullman del club titolato della città, lo Yangon United.

Tra sacro e profano

Birmani che viaggiano, parlano le lingue e fanno shopping a NY accanto a quelli che vivono per strada e campano di espedienti. Il posto dove telefonare è un impresa e i telefoni pubblici sono costituiti da un banchetto per strada con una persona che scarta il telefono dal cellophane, ti conta i minuti e registra tutto. Ma basta girare l’angolo e con 50 dollari compri una Sim e telefoni dove vuoi, o vedi tutti su Fb e Skype nell’internet caffè. Gli stipendi, è vero, sono bassissimi (un insegnante dallo stato riceve l’equivalente di 150 euro al mese) ma poi tutti fanno pagare le loro prestazioni aggiuntive al nero per farti avere un servizio decente. Un sistema di corruzione diabolico al quale tutti danno il loro contributo con l’ascetica giustificazione del “così fan tutti” oppure “qua funziona così” quindi ci sarà una ragione più alta che dobbiamo accettare, mentre qualcuno è disposto a trascorrere 20 di arresti domiciliari per difendere le idee di libertà e democrazia.

Tips&Taps

Viaggiare in Birmania è assolutamente sicuro. Magari, se puoi, evita gli hotel e le compagnie aere statali: è un fatto di buona etica e, nel caso dei voli, anche di sicurezza. Noi abbiamo utilizzato un piccolo tour operator indipendente di Venaria, Torino, Girus Viaggi, che opera su internet ma puoi anche contattare al telefono o recarti direttamente nella loro agenzia. L’esperto del Myanmar è Gianni, una persona preparata e davvero gentile. Acquista un piccolo rosario buddista in legno di sandalo lungo la salita alla collina sacra di Mandalay: se ci credi porta fortuna, se non ci credi… ti ricorderà la fortuna di esserci stato nel Paese dei sorrisi.



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