Girovagando per la Spagna : da Madrid a Valencia

Ciao a tutti siamo Silvia e Loris, volevamo raccontarvi le nostre vacanze appena concluse. Dal 23/08 al 06/09/2008 un itinerario fai da te tra Madrid, Castilla y Leon, Zaragozza e Valencia. Avevamo prenotato ad aprile il volo sul sito Iberia da Malpensa a Madrid, l’auto con Avis con riconsegna all’aereoporto di Valencia, l’albergo a Madrid...
Scritto da: cirlino
girovagando per la spagna : da madrid a valencia
Partenza il: 23/08/2008
Ritorno il: 06/09/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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Ciao a tutti siamo Silvia e Loris, volevamo raccontarvi le nostre vacanze appena concluse.

Dal 23/08 al 06/09/2008 un itinerario fai da te tra Madrid, Castilla y Leon, Zaragozza e Valencia.

Avevamo prenotato ad aprile il volo sul sito Iberia da Malpensa a Madrid, l’auto con Avis con riconsegna all’aereoporto di Valencia, l’albergo a Madrid per 3 giorni sul sito Booking.Com, il volo di ritorno da Valencia, sempre con Iberia e l’albergo per 6 giorni vicino a Valencia sempre con Booking.Com. Il viaggio e’ stato per la prima settimana itinerante, per la seconda settimana invece abbiamo alternato giorni di visita alla citta’ di Valencia e giorni di puro relax al mare.

Faccio una premessa per far capire, a chi legge il nostro “stile di viaggio” : -nel limite del possibile mangiamo solo cucina locale (soprattutto alla sera quanto ci fermiamo e abbiamo tutto il tempo per “mettere le gambe sotto al tavolo”), mai pasta e pizza quando siamo all’estero, per due motivi : uno perche’ non e’ detto che siano fatte come si deve (si mangiano male anche in Italia… Figuriamoci all’estero) e secondo, ma e’ il motivo principale, e’ un modo per capire la cultura del paese che ci ospita, imparare a conoscere nuovi sapori, odori e sicuramente in questo modo si mangia bene (garantito ! sono 15 anni che viaggiamo in questo modo). Per fare questo però, secondo me, bisogna prepararsi prima di partire, bisogna conoscere quali sono i piatti tradizionali, quali sono le specialità per sapere cosa ordinare. Tra l’altro da 5 anni io sono celiaca (non posso mangiare cibo fatto con il frumento) per cui per me la cucina locale all’estero e’ forse piu’ sicura.

-a mezzogiorno difficilmente ci fermiamo a mangiare, molto spesso se non troviamo posti che fanno insalate, mangiamo frutta o, se abbiamo fatto una abbondante colazione, anche solo un gelato.

-quando andiamo per la prima volta in città molto grandi, che oltre ai monumenti hanno anche importanti musei, non visitiamo mai i musei, ma preferiamo “gustarci” tutto quello che e’ “a cielo aperto”, respirare l’atmosfera nelle strade, il contatto con la vita di tutti i giorni, così abbiamo un motivo in più per ritornare, magari una seconda, terza volta, a distanza nel tempo, per vedere quello che ci manca.

In questo periodo in Spagna e’ bassa stagione, i prezzi degli hotel infatti sono veramente competitivi, vengono aumentati solo se nella citta’ c’e’ qualche avvenimento particolare, tipo fiere, feste patronali ecc…

Dal 23/08 al 26/08 = Madrid. Arrivati puntuali attorno alle 15. L’aereoporto Barajas, enorme, moderno, pulito e organizzatissimo. Ritirati i bagagli siamo andati al banco Avis per ritirare l’auto gia’ prenotata, 10 minuti e stavamo caricando le nostre valige in auto per dirigersi in citta’. Se non avessimo avuto l’auto, dall’aereoporto c’e’ il metro che porta in città, da tenere presente per un eventuale week end “mordi e fuggi”. Ci eravamo fatti stampare con Mappy l’itinerario dall’aereoprto alla GranVia in pieno centro di Madrid dove avevamo l’hotel. Le indicazioni di mappy non sono sempre chiare, fortunatamente abbiamo imboccato il Paseo della Castellana che in pratica porta in centro a Madrid per chi proviene dalla parte dell’aereoporto.

Arteria a 3-4 corsie per senso di marcia, ti fa entrare in citta’ passando per quella che sara’ la Madrid del futuro, con palazzi ultra moderni di acciaio e cemento, centri commerciali, e congressuali, si passa accanto al Santiago Bernabeu (per gli sportivi tappa obbligata, vale la pena farci un giro attorno) e piano piano che ci si avvicina al centro i palazzi avveniristici lasciano il posto alle costruzioni piu’ antiche, ai palazzi storici. L’hotel era Best Western Arosa un 4 stelle un po’ datato, in via di ristrutturazione, ma con camere ampie e pulite. Avevamo solo il pernottamento, per cui anche per la colazione dovevamo cercarci una caffetteria per chiedere il classico café con leche y zumo de naranja, accompagnato o da brioche o dalla buonissima torta di mele. La scelta e’ vastissima, si va dalle catene “Café e The”, “Pan”, “Starbucks” o dalle pasticcerie che oltre alla vasta scelta di dolci di produzione propria, fanno anche da bar; bisogna solo trovarli aperti….. Si perche’ a Madrid (ma in tutta la Spagna) tutto e’ spostato avanti di un’ora (o anche 2 con l’ora legale) per cui alla mattina “presto” (ore 8,30) era difficile trovare aperto qualche locale. L’unico momento che a Madrid e soprattutto sulla Gran Via che e’ sempre affollatissima, sia di auto che di pedoni, non c’e’ in giro nessuno e’ la domenica mattina fin verso le ore 9- 9,30. Noi se volevamo girarci un po’ la città e riuscire a vedere almeno le cose principali, uscivamo per le 8,30, si faceva colazione e si girava fino verso l’ora di pranzo. Per pranzo andavamo da Fres.Co. Ottima catena self-service, che offre una ampia scelta di verdure crude freschissime, nonche’ zuppe, carne, pesce e, se proprio non si riesce a farne a meno, pasta e pizza. A 9 euro o 10 il fine settimana si mangia tutto quello che uno riesce a mangiare, nel senso che il prezzo e’ fisso, ma ci si puo’ servire tutte le volte che uno desidera e incluso nel prezzo, frutta fresca, dolci, te e caffé. Alla sera invece cercavamo i ristoranti o i bar de tapas dove vanno i madrileni, ce ne sono per tutti i gusti, e tasche. Noi siamo andati alla Taberna de la Dolores, tra calle Jesus e calle Huerta, taberna de tapas storica, fondata nel 1879 credo o giu’ di lì, con il classico bancone di legno, la gente in piedi che mangia e parla o seduti a piccoli tavolini di legno, con tapas stratosferiche, birra che scorre a fiumi, personale gentilissimo, che ci ha portato le tapas non sui pezzetti di pane (che io non posso mangiare) ma su un piatto e con il pane a parte solo per mio marito; e alla Maison el Lacon, trovato per caso nelle viuzze del centro storico, dove mangi tapas o raciones (portate normali) sui tavoli di legno.

26/08 alla mattina si parte per Toledo, a circa 75 km a sud di Madrid. Quando si arriva per avere una meravigliosa panoramica della città vecchia seguire le indicazioni per l’hotel AC Ciudad de Toledo. La strada e’ sulla riva opposta del Tago che in pratica circonda la città antica, per cui la si vede in toto e ci sono dei bei posti dove poter fare le foto panoramiche della città e del fiume.

Abbiamo dormito una notte al AC Ciudad de Toledo 4 stelle nuovo con vista sulla cattedrale e Alcazar. Il centro storico di Toledo e’ tutto un sali-scendi , stradine strette dove si affacciano palazzi storici da ammirare, fusione di arte mudejar, cattolica ed ebrea, ma e’ anche tutto un cantiere, per cui alla data della nostra visita alcune cose erano in ristrutturazione e non erano aperte al pubblico. Da visitare la Sinagoga del Transito, la Cattedrale, Santa maria la Blanca, Inglesia de santo Tomé. Alla sera abbiamo cenato al ristorante El Palacete, ristorante in una location formidabile, visto che e’ stato ristrutturato un vecchio palazzo ispano-mussulmano costruito su rovine romane e visigote. Assolutamente da assaggiare i dolci di marzapane della Confiteria Santo Tomé pasticceria storica specializzata in dolci di marzapane.

27/08 sempre alla mattina presto si parte per Avila a circa un centinaio di km da Toledo. Sulla strada vale la pena fare qualche deviazione (anche se la visita e’ solo per l’esterno) per il castello di Montalban, il castello di Maqueda che si vede da parecchi km di distanza, stando sulla super strada; i Tori di Guisando, che sono tori di pietra di origine celtica che pare indicassero il percorso della transumanza.

Arrivati ad Avila obbligatorio fare il giro delle mura perfettamente conservate con le sue porte tra le quali spiccano la Porta di San Vicente, la Porta del Carmen, la Porta del Rastro. Un giro per la città vecchia vale sicuramente la pena di farla, é piccola e tutto abbastanza vicino.

Nel tardo pomeriggio siamo partiti per Salamanca con pernottamento presso l’hotel Ibis Salamanca a 5 minuti a piedi dal centro storico. Quando si arriva in città andare fino al Ponte romano da dove si puo’ fotografare la cattedrale simbolo della città. Prima ricognizione del centro intanto che cercavamo un ristorante, Plaza Major piena di gente seduta ai tavolini dei bar e dei ristoranti e un sacco di gente in giro a piedi per le vie adiacenti. Abbiamo cenato al ristorante El Zaguan in Calle Ventura Ruiz Aguilera a due passi da Plaza Major. Fanno cucina alla brace veramente ottima, da assaggiare il cochinillo asado (maialino al forno) 28/08 Salamanca. Bello il centro storico, sicuramente da vedere : plaza Major, Casa de las Conchas, la cattedrale, il portale dell’università, Torre de clavero, ponte romano.

Vale sicuramente la pena visto che siamo nella zona della Ribera del Duero (oltre ad assaggiare i suoi vini bianchi e rossi veramente speciali che non hanno nulla da invidiare ai nostri) spingersi fino al confine con il Portogallo per seguire il corso del fiume Duero e vedere le Embalse (dighe, letteralmente sono i “salti” che formano le dighe). La strada che abbiamo fatto noi e’ un giro circolare che partendo da Salamanca porta a vedere l’embalse de Almendra, quella di Benimposta a 1 km dal Portogallo e godersi i panorami naturali di tutta questa zona. Nel tardo pomeriggio abbiamo proseguito il viaggio e raggiunto Valladolid.

Pernottamento al Ibis Valladolid e cena al ristorante La Thaona che non mi sento di consigliare perche’ e’ l’unico tra quelli dove siamo stati che propone nel suo menu’ cose non di stagione (per esempio i carciofi alla griglia che in agosto non so dove li possono andare a trovare se non surgelati…) 29/08 Valladolid. E’ la piu’ grande delle citta’ viste fino a qui (esclusa Madrid) ci sono diversi itinerari da seguire, noi abbiamo fatto un po’ un mix e consigliamo : l’immancabile plaza Major, parco del Campo grande, Accademia di Cavalleria, piazza Fuente dorada, il portale del collegio di San Gregorio – museo Nazionale di scultura, chiesa di San Pablo quando avranno finito di restaurarla; e comunque vale il giro a piedi. Nel pomeriggio partenza per Segovia, ma sulla strada conviene veramente fare un paio di deviazioni per vedere il Castello di Penafiel, una fortezza lunga 200 metri in perfetto stato di conservazione; e il Castello di Medina del Campo.

A Segovia abbiamo pernottato all’hotel Puerta de Segovia a un paio di km dal centro storico e mangiato al ristorante El Bernardino. Assolutamente da mangiare l’agnello al forno. Quando si arriva a Segovia e’ assolutamente obbligatorio fare il giro attorno alla città (in auto), magari uno di sera e uno alla mattina. Punto di partenza l’Acquedotto Romano (perfettamente conservato e imponente, da fotografare sia al tramonto che alla “mattina presto”), si prende il paseo de Santo Domingo de Guzman e si segue la strada, si riesce così a girare attorno alla citta’ con una veduta stupenda dell’Alcazar. Attenzione, proseguendo sulla strada di prima, invece di girare attorno alla citta’, ma andando dritto come per uscire da Segovia e passando sotto la Puerta de Madrid, fatti pochi metri c’e’ un cartello che rischia di passare inosservato “punto limpio” che porta ad una collinetta da dove e’ possibile fotografare il punto piu’ bello di Segovia. Girando attorno alla città invece sulla strada parallela al paseo de Santo Domingo, Cuesta de los Hoyos ci sono vari punti di parcheggio per fotografare, Alcazar e Cattedrale.

30/08 Segovia. Assolutamente da visitare l’Alcazar con la torre san Giovanni, dalla quale si gode una bella vista della città. Il resto della città vecchia e’ da vedere girando tranquillamente a piedi per le stradine strette.

Tardo pomeriggio partenza per Zaragozza. Pernottamento al hotel Royal Zaragozza a pochi minuti a piedi dal centro storico. Abbiamo mangiato pesce al ristorante La Reserva vicino a Plaza nostra Signora del Carmen; veramente da provare.

31/08 Zaragozza. Della parte storica purtroppo non abbimo visto nulla se non la Basilica de El Pilar che di sera e’ illuminata a giorno e la piazza é piena di gente, e il Ponte di Pietra. A Zaragozza siamo andati per l’Expo2008 il cui argomento era l’acqua. Nel tardo pomeriggio partenza con un giorno di anticipo per Valencia.

Abbiamo dormito al Ibis Palacios de Congresos.

01/09 – 06/09 Valencia. Il primo impatto non é stato dei migliori. Parlano della movida di Valencia che vuole fare la concorrenza a Madrid e Barcellona, ma siccome siamo stati in queste due citta’ e sono vive sempre a qualunque ora del giorno e della notte, Valencia ci ha lasciato di stucco. Domenica sera 31/08 non c’era in giro anima viva alle 22. A meno che la movida non parta dopo mezzanotte…. Ma che movida e’????….. A Barcellona e a Madrid la gente e’ in giro dalle 10 del mattino in poi….. Il sabato sera traffico congestionato fino alle 22 poi in giro non c’é piu’ nessuno…Altra nota dolente : le cartine che danno negli hotel in alcuni punti sono errate, per es: segnano una via chiusa e invece non la é…Va bene…, ma manca assolutamente di segnaletica turistica : sono 15 anni che giriamo con una cartina in mano e non ci siamo mai persi, a Valencia ci siamo persi piu’ di una volta, nel senso che sulla cartina che avevamo davanti non si sapeva dove si era…Ci si orientava con i ponti (che erano segnalati) e con gli hotel, dopo di che nel giro di un giorno e mezzo abbiamo imparato a memoria la posizione dei maggiori hotel e ponti e giravamo senza cartina… A parte questo, il nostro hotel era il Sidi Saler nel Parco dell’Albufera a 15 km da Valencia, pernottamento e prima colazione. Merita sicuramente 2 giorni di visita la Ciudad de las Artes y las Ciencias a dir poco spettacolare, primo tra tutti l’Oceanografico.

La parte vecchia e storica di Valencia mostra il degrado e il rischio di “scomparsa” che stava attraversando la citta’ fino a qualche anno fa( prima dell’America’s Cup). Ora stanno cercando di rivalutare la città (vedi anche il nuovo circuito cittadino di formula 1), il centro storico lo stanno ristrutturando vale la pena di farci un giro. Da vedere le Torri di Serrano, il mercato coperto e il mercato di Colon, le Torri de Quart, la Cattedrale, i ponti, il Palazzo della Musica, il porto dell’america’s cup e per gli sportivi lo stadio Mestalla. Assolutamente da assaggiare la paella valenciana (i valenciani dicono che l’hanno inventata loro) ma anche la paella crostacei e verdure, comunque fatta e’ veramente buona. Di ristoranti soprattutto al barrio del Carmen, la zona di plaza de toros e della torre di Quart, ce ne sono per tutti i gusti e tasche. Noi abbiamo provato El Don Juan, che e’ una catena di ristoranti, ma si mangia bene, e l’ Arrozeria Canela specializzato in paella. Oppure i ristoranti sulla spiaggia a Pinedo appena fuori Valencia dove oltre la paella si mangia il pesce cucinato molto bene.

Alla fine di questi 15 gg, ci siamo fatti 2500 km di cui la maggior parte su strade deserte dove al massimo incontravamo 2 – 3 macchine… E con l’infinito a perdita d’occhio: campi sterminati coltivati a grano principalmente, lasciati incolti e usati per il pascolo, viti e uliveti, a cui il nostro occhio di italiani non e’ abituato…

deliziati dai sapori e profumi della terra spagnola e dal calore e la gentilezza dei suoi abitanti.



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