Giro invernale in Puglia, Basilicata e Campania
13 novembre-mercoledì
Incontro con il mio compagno di viaggio, proveniente dalla Sardegna, all’aeroporto di Bari Palese. Macchina a noleggio (Panda grigio metallizzato) e via sotto l’acqua verso Bitonto! E vediamo la prima cattedrale romanico pugliese in pietra calcarea chiara, bella e bella anche la piazza. Breve giro e poi sotto il diluvio ci avventuriamo verso Castel del Monte. Intorno a noi ulivi a profusione, il castello di Federico II ci appare maestoso nella piana avvolto da nuvoloni grigi. Visita d’obbligo, con parcheggio a pagamento anche se c’eravamo solo noi! Pianta ottagonale, 8 torri, pietra rosata e breccia corallina (una pietra rossa) che “stacca” gli architravi delle porte. Sale trapezoidali, scaletta interna alla torre porta al I piano. Camini in alcune sale illuminate da bifore e trifore. Era la villa di vacanze di Federico II (1200, nipote di Federico Barbarossa, imperatore di Germania e re del Regno delle Due Sicilie) usata come casino di caccia. Arriviamo a Trani e per fortuna smette di piovere. Bellissima la cattedrale di San Nicola Pellegrino che spunta dal mare! E’ in restauro ma riusciamo a visitare la sottostante chiesa di Santa Maria e la cripta di San Nicola. Ma è l’esterno ad essere veramente splendido, è il tramonto e la pietra continua a cambiare colore, è tufo calcareo utilizzato in Puglia per tutte le costruzioni. Ha un colore caldo, chiaro che dona imponenza. Castello svevo, pescherecci che escono dal piccolo porto malgrado il cielo nero e noi proseguiamo verso Bari. Il navigatore ci porta in Strada Sagges dove troviamo il nostro B&B Saint Nicholas (prenotato come tutti gli altri attraverso booking.com): insomma…mancano le lampade sui comodini, stanza piccola piccola, l’ing. si lamenta dei cuscini, ma siamo in piena Bari vecchia e ci divertiamo a gironzolare prima della cena a “Il pescatore”. Pioviggina ma Carlo non resiste alla tentazione di assaggiare le “6 scagliozze a 1 €” della Signora Maria! Fettine di polenta fritta! Che vita malgrado la pioggia! C’è gente ovunque, motorini, auto che cercano di intrufolarsi tra queste strette stradine: è un dedalo in cui è facile perdere i riferimenti. Cattedrale, San Nicola, castello…torneremo domani , adesso abbiamo fame: ricottine eccezionali, paccheri ai frutti di mare, fritto misto, sorbetto…tutto ok, anche la dormita secca al B&B!
Indice dei contenuti
Giovedì
Carlo si alza prima per spostare la macchina, io poltrisco fino alle 8.30. Poi colazione al Bar Giuseppe con scontrino compreso nel prezzo della camera: il Sig. Giuseppe ci consiglia di andare sul lungo mare e poi a Polignano Mare e noi obbediamo. C’è il sole! Corso Vittorio Emanuele, vecchio porto con piccole barche da pesca azzurre, via Venezia che scorre sopra le mura, chiesa di San Nicola con statua annessa del santo nella piazza. Chiesa bellissima con facciata in pietra calcarea, interno maestoso con archi e colonne, aggraziato da lampadari in cotto che mi piacciono molto. C’è un gruppo di magiari (?? Non so, lo diciamo noi basandoci sugli alberi colorati e un po’ zingareschi delle donne) con guida e ne troviamo molti di più e con tanti bambini nella cripta, che conserva sotto l’altare la tomba di San Nicola. La funzione viene celebrata da preti ortodossi e nell’aria si respira molta religiosità: dovrò informarmi, come mai San Nicola accomuna diverse religioni? E’ un problema di scismi come dice l’ing.? Ad ogni modo è stato un incontro strano, coinvolgente. Sempre passeggiando arriviamo al Castello svevo e poi al Petruzzelli in via Cavour. Sosta per un caffè in Piazza Mercantile e decidiamo di andare al mare a sud di Bari. Polignano a Mare è veramente carina! Dopo il tratto di costa piatta e sabbiosa il nucleo medievale di Polignano si alza sulla scogliera di tufo a strapiombo sul mare. C’è pure la statua di Domenico Modugno a braccia aperte e una troupe cinematografica che sta studiando gli allestimenti per un film americano che gireranno qui…chissà se lo vedremo?! Ottima parmigiana di melanzane e panino alla bresaola per alzare la glicemia e poi ulteriore sosta a Monopoli, ma il mare non è niente di speciale, c’è un castello sulla costa ritornata piatta. Ritorno a Bari, breve sosta in camera per pipì e di nuovo in giro. Acquisti: San Nicola sotto la neve, obiettivo del viaggio raggiunto! A zonzo e un po’ stanchini ci fermiamo per un aperitivo in attesa della cena all’osteria Paglianico che ci ha ispirato: il Sig. Nicola mette alla porta, neanche tanto gentilmente, due signore che volevano solo due insalate e invece “obbliga” noi a mangiare antipasto, riso cozze e patate cotti al forno (ottimi), involtini e piedino (cioè salsiccia), verdura e per finire lo “sporcamuso”, un dolcetto caldo di sfoglia e crema. Satolli camminiamo ancora un po’, poi crolliamo a nanna. Cosa ci portiamo via da Bari? Gente chiassosa, centro storico ancora abitato dal popolo, altarini in ogni angolo delle strade, pullulare di attività che altrove sono sparite.
Venerdì
Verso le Grotte di Castellana. Alle 10 ci avventuriamo per 1h ½ fino a 72 m. di profondità. Le grotte scoperte nel 1938 dallo speleologo Franco Anelli sono un susseguirsi di caverne, corridoi, passaggi dove scendono e salgono stalattiti e stalagmiti, cortine, colonne… uno spettacolo veramente mozzafiato. Facciamo 3 km A/R, l’aria è rarefatta e c’è tantissima umidità, ma l’arrivo alla Grotta Bianca è impagabile: è uno scrigno di alabastro, è stupenda. A una colonna manca 1 cm. (100 anni!) per arrivare al soffitto: ci diamo appuntamento per allora! Qui il tempo assume un altro significato, noi con le nostre brevi vite siamo ben poca cosa… Ovvio che comperiamo la calamita ricordo! Sotto un cielo grigio attraversiamo un tratto di Murgie tra mandorli e ulivi e sotto un acquazzone arriviamo ad Alberobello! Ricordi di 25 anni fa… Per fortuna smette di piovere, giriamo tra i trulli e nient’altro! Non c’è gente, pochissimi i negozi aperti…insomma d’inverno è vero che non c’è casino ma è tutto più triste. Non ricordavo che i trulli risalgono al 1600 e sono costruzioni a secco ideate per essere facilmente demolite in modo da non pagare la gabella in caso di ispezioni. C’è sempre da sempre un motivo economico per tutto! Valle d’Itria sotto l’acqua e arriviamo ad Ostuni, bella la veduta dell’agglomerato tutto bianco, ma il tempo è brutto e ci avviamo a Lecce. Troviamo, grazie al navigatore, Palazzo Barberini, il nostro B&B: che figata! Restiamo allibiti, in un bellissimo palazzo in pieno centro una suite splendida! Salotto, camera con lenzuola di lino, stanza con doccia enorme, bagno con vasca idromassaggio, terrazzino prospicente giardino con addirittura una giacaranda vecchissima, cose da non credere! Ho fotografato tutto per ricordare e dimostrare che non raccontiamo storie! Tutto bello e ricercato, i mobili antichi, i quadri, gli accessori, le lampade, i tappeti, davvero una location inaspettata per…70€ a notte! Decidiamo di fermarci qui anche domani! Anche Lecce è bellissima, ricca, imponente, tutta chiara, mi mette quasi un po’ di soggezione! Facciamo un lungo giro nel buio della sera, la piazza del Duomo è bella come la ricordavo, forse sotto il sole era più bianca. Lecce è piena di chiese, 99, soprattutto barocche: S. Irene, S. Croce, S. Matteo, S.S. Rosario, S. Teresa e piena di atelier di pittori, di laboratori che producono statuine di carta pesta, di balconi con bellissimi supporti e spalliere in ferro battuto, insomma tutto parla di ricchezza e cultura. Arriviamo in P.za S. Oronzo,con i resti dell’anfiteatro romano e il Sedile di S. Marco, e al Castello. Poi dopo una doccia io e un pisolino l’ing., decisamente affamati andiamo all’Osteria Angiulino indicatoci dal Signorino greco parente della proprietaria di Palazzo Barberini e letteralmente ci abbuffiamo con pasta e ceci, orecchiette al sugo e ricotta forte, melanzane ripiene, polpettine di cavallo e di patate, verdure cotte e, dulcis in fundo, come potevo privarmi del dolce alla ricotta e pistacchi?!
Sabato
Caffè e “pasticciotto” tipico del salento (pasta frolla ripiena di crema) e poi verso Otranto. Purtroppo piove, Otranto ci delude un po’ forse perché è completamente vuota! Visita al castello, alla chiesa che ha un bellissimo pavimento a mosaico del 1100 che rappresenta l’albero della vita e tentiamo di costeggiare verso il sud, ma continua a piovere, arriviamo fino a Cesarea Terme e ritorniamo a Lecce a Palazzo Barberini. Io faccio i compiti, Carlo legge un po’ e poi ancora fuori, ormai la struscio della città non ha più segreti per noi! Cena all’Osteria Bombarde, mangiamo bene, ma è un po’ desolante, siamo in totale in 4 (poi scopriamo che gli altri due sono ospiti pure loro di Palazzo Barberini!). Io zuppa di piselli di Zollino, piselli nani gialli, con cime di rapa e pane abbrustolito, Carlo orecchiette con ceci e arselle, entrambi baccalà e patate, dolce al cioccolato e arance, limoncello, ½ l vino della casa totale…29 €! Hanno sbagliato e fatto pagare il nostro conto evidentemente agli altri due signori che hanno preso due insalate!!
Domenica
Tour di Palazzo Barberini con guida greca: è veramente bello, pavimenti in ceramica originali del ‘600 verdi e gialli, quadri, porcellane Ginori, mobili, cristalli, un sacco di oggettistica anche di origine turca…che difficile tenere pulita e in ordine una casa così! Gallipoli, D’Alema non l’abbiamo incontrato! Paesino di mare carino, con il nucleo vecchio su un isolotto. Facciamo un giro della Riviera che lo costeggia e riprendiamo il viaggio per vedere un po’ di litorale, S. Maria al Bagno, Porto Cesareo con sosta per panino, porto chiuso naturale, costa bassa e rocciosa, diluvio, arcobaleno. Diretti verso Matera superiamo Avetrana (….zio Michele e la povera Sara!). Arriviamo a Matera nel tardo pomeriggio dopo avere attraversato un tratto della piana di Metaponto…è proprio una piana! Hotel Caveoso, ok. Giro nella sera tra i sassi e nello struscio della città. Ci piace, panorami notturni da presepe e bancarelle tra le vie del corso. Cena al Soul and Kitchen, niente di che, “molta apparenza e poca sostanza” dice l’ing. che non ne lascia mai passare una!
Lunedì
Auguri principessa! Sei nei miei pensieri tutto il giorno, ho voglia di giocare con te! Giro tra i Sassi Caveosi e Barisani, non scrivo niente tanto Matera ce la ricorderemo, troppo emozionante, forse anche perché abbiamo letto prima la descrizione di Piovene o forse perché siamo in giro da soli nel grigio di novembre. Chissà se la nomineranno Capitale europea della cultura per il 2019! Sosta per un panino con pane di Matera e poi verso Salerno sotto l’acqua, tanto per cambiare. Che casino trovare il parcheggio! 2.50 € all’ora fino alle 3 di notte! Ma noi dopo aver fatto vari tentativi “onesti” ci adeguiamo alla gente del sud! Troviamo il B&B Giardini di Marzo via Roma 110: un casino di scale con gradini altissimi, molto comodi per trasportare la valigia, odore di “canne” che aleggia, ma non si può fumare in camera (!!) Kitsch che più kitsch non si può, ma va bene così. Molliamo i bagagli e ce ne andiamo in giro: tutta Salerno è kitsch!! Ho fotografato un po’ dei folli addobbi natalizi, ma le foto non rendono, casino, gente, colori…bambini, ubriachi, negozi di paccottiglia…è divertente! Camminiamo per un bel po’ prima di andare a mangiare al Vicolo della Neve (di fronte al locale una volta c’era uno scantinato profondo 7 m dove conservavano il ghiaccio) che mio papà si ricordava per una splendida pasta e fagioli! E così è stato, in più Carlo ha preso un piatto enorme di baccalà e patate e io la ciambotta (patate peperoni e melanzane arrostiti), per finire amaro lucano. Carino il posto, simpatico il cameriere, che ci consiglia di lasciare l’auto nei posti riservati alla polizia così di sicuro non ci danno la multa, e veramente ottimo il cibo servito in pentolini di rame.
Martedì
Piove! Colazione in un folle terrazzo coperto pieno di colori, visita al Duomo, partenza per la costiera. Vietri, Amalfi, Positano, proprio bella, come nel ricordo, sole tra nuvoloni neri, ma l’acqua ci risparmia. Ritorniamo ad Amalfi alla ricerca del B&B Due Palme: posto incredibile, arroccato in alto sulle terrazze di ulivi e limoni, per arrivare c’è un montacarichi che evita le centinaia di gradini in discesa, il panorama deve essere splendido ma dobbiamo aspettare domani mattina. Camera assurda e divertente con tanto oro e decorazioni! Cena orribile ad Amalfi sotto la pioggia, il martedì tutti i ristoranti sono chiusi!
Mercoledì
Panorama stupendo dalle Due Palme e prova generale per l’utilizzo, si spera in tarda età, del monta scale! A parte gli scherzi non ce l’avrei mai fatta a portare su valigia e borsa per tutte quelle scale! Duomo di Amalfi, acquisti, pioggia…partiamo per Sorrento, ma oggi è una giornata no: non troviamo il punto panoramico da cui si dovrebbero vedere i due golfi di Napoli e Salerno, piovaschi continui. Sorrento (Torquato Tasso è nato qui) è proprio una città e non mi piace molto, pizza schifosa alle 15,30 in un bar triste, arriviamo al B&B Il Roseto e i proprietari sono a un funerale per cui dobbiamo aspettare mezz’ora, non troviamo la trattoria indicata da Trip Advisor, camminiamo avanti indietro come 2 ciula per Corso Italia, però l’osteria adocchiata da Carlo non è male: treccia con pomodorini, alici fritte, gnocchi alle vongole. Poi a nanna.
Giovedì
Vesuvio! Seguendo il consiglio di una coppia ospite del B&B decidiamo di salire al cratere del vulcano visto che il tempo è decente. Bellissima strada, 12 km, vedute incredibile sul golfo di Napoli e la costiera sorrentina, in mezzo a frutteti e vigneti. Ultimi 700 m a piedi, c’è vento, ma la vista è bellissima. Io vado piano, l’ing. corre e mi aspetta al cratere: fa davvero un po’ paura, soprattutto per le fumarole che si sprigionano da terra: chissà cosa sta succedendo lì sotto?! Siamo soddisfatti, ma arriva un sms da Easyjet che ci comunica che il nostro volo di domani è cancellato! Volevamo andare ad Ercolano per contattare Easyjet via internet, ma non so come arriviamo a Torre del Greco, posto orribile. Spostiamo il volo a sabato mattina, percorriamo la litoranea un po’ nervosi, tutto è brutto case, gente, mare. Puntiamo su Caserta ma il navigatore ci porta a Cesa di Caserta, altro luogo abbandonato da dio e dagli uomini dove imperversa la lamiera! Finalmente arriviamo all’Hotel dei Cavalieri in P.za Vanvitelli. Accogliente, decidiamo di fermarci due notti e nel nostro ormai abituale struscio serale prendiamo i biglietti per andare a teatro domani sera a vedere “La signorina delle mele” con Marisa Laurito. Dopo lunghe peregrinazioni troviamo la trattoria “Chichibio” indicata da Trip Advisor, mangiamo bene e abbondantemente, la notte sarà un po’ faticosa!
Venerdì
Diluvia. Giro nello sfarzo dell’enorme reggia di Caserta, certo con il sole sarebbe stata un’altra cosa, soprattutto il giro nel parco che abbiamo fatto su un pulmino con i vetri appannati e sotto l’acqua! Il viale centrale si allunga per 3 km e termina alla Grande Cascata si succedono vasche, fontane, statue, gradinate, c’è pure un’enorme “peschiera” con al centro un’isoletta boscosa! Certo che i Borboni erano un po’ megalomani! Gli appartamenti reali esageratamente grandi con arredi stile impero, rococò, neoclassici. Marmi policromi, tappezzerie ricchissime, affreschi, oggetti ricercati… mi è piaciuta tantissimo la libreria della regina Maria Carolina e il suo orologio a “gabbietta con uccellino”! Bello anche il monumentale presepe del 1770 con statuine di 25 cm d’altezza in terracotta e vestite con abiti ricercati. Continua a piovere, raggiungiamo Caserta Vecchia, a 12 km, per una strada a tornanti da cui si dovrebbe godere un bel panorama, ma c’è la nebbia! Il paese medievale è deserto, un posto da folletti! Bella la Cattedrale del 1150. Birra e panino in un bar/abitazione e torniamo in albergo rinunciando a un giro a Capua, siamo tutti inumiditi! Marisa Laurito così così, teatro pieno della gente IN di Caserta, formaggi e marmellata per l’ing., cioccolata con panna per me al signorile bar di Piazza Vanvitelli. Domani si parte e si ritorna al Nord, chissà se troveremo finalmente il sole?!