Giro d’Irlanda in 7 giorni in self-drive

Tra il verde, il mare e il cielo d'Irlanda
Scritto da: jaguar89
giro d'irlanda in 7 giorni in self-drive

Questo racconto sarà così organizzato: all’inizio raccoglierò una serie di consigli utili per coloro che vogliono organizzare un viaggio simile, cercando di rispondere a quelle che erano le mie perplessità prima del viaggio. Per i più pazienti, seguirà il diario del mio viaggio, che rappresenta anche per me un modo per poterlo rivivere anche in futuro. Non descriverò i singoli siti o cosa abbiamo visto nel dettaglio, compito per cui le guide cartacee sono sicuramente più adatte di questo diario. Nel diario, per dare al lettore un’idea delle mete che mi sono piaciute di più e quelle che invece sono ‘sacrificabili’ utilizzerò la seguente scala:

***** = imperdibile, **** = molto interessante, *** = interessante, ** = medio,  * = si può saltare

Con il caldo dell’estate italiana e la fortuna di vivere in una città di mare come meta delle vacanze estive tendo a prediligere luoghi freschi. Innamorato della Scozia e dopo due avventure europee in Islanda e Isole Faroe abbiamo deciso con la mia ragazza di tornare in Irlanda, dove ero stato molti anni fa per due settimane di vacanza-studio. Il verde, il mare e le antiche tradizioni di questa terra mi hanno infatti sempre attratto.

Informazioni utili

Prenotazioni e itinerario

Abbiamo prenotato il volo diretto Pisa-Cork di Ryanair a metà Aprile per 130€/pp, con 2 bagagli a mano. Atterrare a Cork anziché a Dublino è più comodo per l’auto a noleggio e permette di risparmiare qualcosa. Abbiamo in ogni caso deciso di escludere dal nostro giro la capitale, dove ero stato per 15 giorni e che non mi aveva entusiasmato. Per il resto abbiamo fatto un itinerario abbastanza classico in senso orario con tappe sulla costa ovest e in Irlanda del Nord. Complessivamente abbiamo percorso 2050km in 7 giorni. Abbiamo soggiornato sempre in b&b con bagno in camera e colazione, prenotati con 3 mesi di anticipo su AirBnB e Booking per una spesa media di 70€ per la doppia. Le sistemazioni ci hanno molto soddisfatto, con colazioni che in molti casi si sono rivelate dei veri e propri pasti. La nota dolente è stata il noleggio dell’auto, dove per una Opel Corsa abbiamo speso circa 1000€ per 7 giorni: purtroppo non si trova di meglio.

Meteo

Abbiamo avuto una fortuna sfacciata perché non ha mai piovuto per l’intera settimana. I primi 7 giorni temperatura ideale che di giorno raggiungeva al massimo i 23°, gli ultimi due giorni siamo invece arrivati a 30°. Normalmente preparatevi a trovare un po’ di pioggia (anche in estate) e all’escursione termica giorno/notte: la sera è sempre necessaria una felpa e a volte una giacca.

Veicolo e strade

L’Opel Corsa è risultata essere assolutamente idonea allo scopo: le strade sono spesso strette e a volte a singola corsia quindi avere un veicolo più grosso può non essere un vantaggio. Guidare a destra non si è rivelato un problema, perché comunque il traffico è abbastanza ridotto e gli automobilisti disciplinati. Non in tutte le strade è facile sorpassare quindi se vi capita di essere dietro un veicolo lento (es. trattore) potreste dover rallentare parecchio l’andatura: in ogni modo generalmente il guidatore farà di tutto per agevolare il vostro sorpasso. Per raggiungere indirizzi privati usate l’Eircode (leggi diario del 5/8)!

Spesa e denaro

Spesa complessiva di circa 1400€ a testa per 7 giorni, di cui in gran parte per l’auto a noleggio che in ogni caso reputo indispensabile.

Racconto di viaggio

5/8/22: volo

Volo Pisa-Cork in programma alle 21:35 prima posticipato nei giorni precedenti alle 22 e poi in ritardo di quasi un’ora. Arriviamo oltre la mezzanotte, orario di chiusura dell’autonoleggio che fortunatamente ci aspetta per il ritiro dell’auto. Ci viene consegnata la nostra Opel Corsa blu notte e in circa 20 minuti arriviamo a destinazione in una casa privata nella campagna attorno a Cork: a questo scopo comodissimo si rivela l’EirCode, una sorta di codice postale che individua però il singolo edificio e che se messo sul navigatore vi porterà davanti alla porta d’ingresso. Nessun problema a fare il self check-in come concordato con la padrona di casa e all’1 siamo finalmente a letto.

1° giorno – sabato 6/8/22: Sheep’s Head, Ring of Kerry

Ci svegliamo con calma e facciamo la colazione lasciataci dalla proprietaria con un sacco di prodotti fatti in casa (marmellate, dolci, yogurt): semplice e davvero buona! Prima tappa della giornata è la Sheep’s Head** un promontorio sul mare dove è possibile fare una bella passeggiata fino al faro. Dopo un’ora e mezzo di macchina su strade molto tranquille arriviamo alla penisola e quindi, passando per strette stradine, fino all’inizio del sentiero che porta al faro. La passeggiata è piacevole e facile e passa accanto a un bel laghetto. Il faro non è niente di che, ma la passeggiata tra verde e mare è molto bella e molto “irlandese”. Impieghiamo circa 2 ore e decidiamo di prendere qualcosa al caffè all’inizio del sentiero dove mangio una soup al sole.

Riprendiamo quindi l’auto, decidiamo di saltare la Beara Peninsula e dirigerci direttamente a Kenmare*, città dove inizia il famoso Ring of Kerry***/****: domani sarà infatti domenica e sarà ancor più affollato del solito e vorremmo godercelo con un po’ più di tranquillità. Facciamo una sosta nella cittadina, che è formata essenzialmente da due strade e una chiesa ed è assai frequentata dai turisti: è comunque l’occasione per la prima Guinness della vacanza! Proseguiamo quindi in direzione Caherdianel, dove ci fermiamo brevemente alle Derrynane beach**, una bella spiaggia dorata dove alcuni temerari fanno addirittura il bagno. Proseguiamo quindi per lo Skelling Ring***, un anello tra Portmagee, Waterville e Valentia Island che non percorreremo completamente perché vicino Portmagee ci fermiamo al bel punto panoramico delle Kerry Cliffs*** (ingresso 5€) che ci regala una bellissima vista sulle scogliere a picco sul mare tra mucche e pecore.

Si sta facendo l’ora di cena e quindi puntiamo il navigatore su Killorglin, dove abbiamo prenotato per la notte. Nel frattempo prenotiamo anche da Bianconi, un elegante gastropub locale che però ci avvisa che l’ultimo ordine è alle 20:45. Lascio così Eva al ristorante e mi reco al poco distante b&b a fare il check-in dal gentilissimo Shane. Mangiamo un piatto di cozze con un brodetto con bacon e un piatto degustazione un po’ strano con uno strano accozzo mare/terra: cena senza infamia e senza lode. Quindi a letto dopo una breve visita della cittadina, che ci è parsa non eccezionale.

2° giorno – domenica 7/8/22: Killarney National Park (Muckrose House, Muckrose Abbey, Ross Castle), Penisola di Dingle

Ci alziamo e Shane ci prepara una buona colazione con uova strapazzate e pietanze dolci assortite. Ci consiglia di recarci al Killarney National Park passando dalla strada montana che passa per il Moll’s Gap che regala a suo dire bellissime viste. Seguiamo il suo consiglio e la strada è davvero bella. Ci fermiamo più volte a fare foto, con la vista dei laghi del parco dall’alto, in particolare al punto panoramico noto come Ladies’ View***. In poco più di un’ora siamo al parcheggio della Muckrose House*** una splendida residenza vittoriana con dei bellissimi giardini. Decidiamo di non visitare gli interni.

La meta è molto affollata visto che è anche domenica ma facciamo comunque una bella passeggiata fino alla Muckrose Abbey**, a circa 1.5km, un’antica abbazia in rovina con un enorme tasso nel chiostro. Riprendiamo l’auto per fermarci al vicino Ross Castle**/***, affacciato sul lago e con numerosi cerbiatti che si aggirano nel vicino parco. Conclusa la visita riprendiamo l’auto per dirigerci verso la Penisola di Dingle****: arriviamo a Dingle con l’intenzione di fermarci per pranzo, ma la cittadina è presa d’assalto dai turisti, anche per una gara ippica in programma in serata. La zona del porto con le case multicolori è comunque sicuramente carina. Imbocchiamo quindi la strada per fare l’anello della penisola in direzione della Slea Head Drive e dopo poco ci fermiamo a pranzare in un piccolo localino vista mare dove ordino una buona insalata di sgombro. Proseguiamo il nostro itinerario facendo una breve sosta ai resti del Dunbeg Fort (dove decidiamo di non entrare) e quindi ci dirigiamo al principale punto di interesse dell’itinerario, il Dunmore Head****, punto più occidentale della terraferma irlandese: qui facciamo una bellissima passeggiata, consigliata.

Proseguiamo quindi per gli altri siti paleocristiani della zona, l’Insediamo Monastico di Reask* e il Gallarus Oratory**, con la sua particolare forma a barca rovesciata: seppur interessanti i punti di forza della penisola sono sicuramente di tipo paesaggistico e non archeologico. Decidiamo di saltare la fermata prevista alla Kilmalkedar Church perché abbiamo quasi 3 ore di auto per arrivare al nostro b&b odierno a Barefield, nelle vicinanze di Ennis. Questa soluzione ci è servita essenzialmente per avvicinarci quanto più possibile alle Cliffs of Moher, la cui visita è in programma domani. Arrivati al b&b siamo accolti dal gentilissimo John e dalla moglie che ci indirizzano per la cena al pub Brogan’s di Ennis, uno dei pochi che dà ancora da mangiare dopo le 20:30. Cena piacevole a base di fish & chips e buona birra in atmosfera da tipico pub britannico.

3° giorno – lunedì 8/8/22: Cliffs of Moher, Galway

Oggi sveglia di buon’ora per arrivare presto alle Cliffs of Moher*****, una delle destinazioni più gettonate di ogni viaggio in Irlanda. John ci prepara le uova insieme ai soliti toast, cereali e marmellate varie per colazione. Verso le 9:15 paghiamo il parcheggio presso le scogliere e siamo tra i primi visitatori ad entrare. Lo spettacolo, soprattutto se come noi avete la fortuna di trovare una giornata di sole con buona visibilità, è superbo e le scogliere maestose. Facciamo le prime foto dal punto panoramico per poi dirigerci con una bellissima passeggiata (2h:30min A/R) fino alla punta meridionale di Hag’s Head lungo la Cliffs of Moher Coastal Walk: da qui si hanno le viste migliori e più complete delle scogliere e si giunge all’arco naturale proprio sotto la punta. Spettacolo davvero bello e che consigliamo a tutti. Ripresa l’auto ci dirigiamo subito verso il nostro b&b a Seacrest, circa 4km fuori Galway.

Impieghiamo circa 1h e 30 minuti, più una sosta pranzo in un localino lungo la strada dove mangiamo formaggi e salmone locale. Questo alloggio ci è costato un po’ di più rispetto agli altri ma Galway è sicuramente cara e la qualità della sistemazione è notevole. Subito ci viene fatto scegliere una delle opzioni per la colazione dell’indomani e decidiamo che proveremo la tradizionale Irish Breakfast. Ci riposiamo un po’ in b&b prima di spostarci a Galway*** per la scoperta della città. Lasciamo l’auto in uno dei parcheggi a pagamento (soluzione inevitabile) e quindi ci spostiamo a piedi cominciando da Eyre’s Square, una delle piazze più animate. Passiamo quindi per il centro e facciamo una deviazione per la cattedrale e la chiusa del Salmon Weir. Quindi ci ributtiamo nelle vie dello shopping dove sono presenti musicisti e artisti di strada, oltre ovviamente a tantissimi turisti.

La cittadina in realtà non ha granché a livello di monumenti ma è affascinante per l’atmosfera che si respira e la sua innata vena artistica. Il nostro giro termina con una breve passeggiata per la Salthill Promenade e quindi allo Spanish Arch, dove abbiamo prenotato con largo anticipo per cena all’Ard Bia at Nimmo’s, un ristorante consigliato dalla Guida Michelin dove mangiamo dell’ottima carne di manzo accompagnata da tuberi vari e un ottimo dolce a base di pesca al forno con gelato: assolutamente consigliato e a prezzi non così proibitivi (circa 40€ a testa). Dopo cena facciamo un giro in centro ad ascoltare artisti che suonano dal vivo lungo la strada e dentro i pub tradizionali. Alla fine ci buttiamo dentro al King’s Head pub per bere una pinta e un whisky con musica dal vivo: molto caratteristico. Quindi riprendiamo l’auto e torniamo al b&b.

4° giorno – martedì 9/8/22: Penisola di Connemara, Londonderry

La colazione tradizionale irlandese prevede bacon, salsiccia, uova, funghi, pudding bianco e nero ed è sicuramente ipercalorica! Anche perché a questo aggiungiamo toast, frutta mista e yogurt per cominciare la giornata col piede giusto. Per questo giorno eravamo in dubbio se andare alla scoperta delle Isole Aran o della Penisola di Connemara***, ma visto la lunga strada che dovremo fare per arrivare al b&b di stasera (prenotato a Londonderry, in Irlanda del Nord) optiamo per la 2a scelta, perché l’organizzazione per visitare le isole necessitava di maggior tempo a disposizione.

Facciamo una prima sosta lungo la via presso l’Aughanure Castle**, fortezza del ‘500 su un lago. Al solito il castello è piacevole, ma l’Irlanda ne è disseminata e ci accontentiamo di fare delle foto dall’esterno. Attraversiamo quindi la cittadina di Clifden per puntare alla Sky Road***: questa è una bellissimo percorso ad anello di circa 15km (percorribile anche in bici) con lo sfondo della costa rocciosa dell’oceano. Ci sono alcuni punti panoramici per scattare foto ed è molto piacevole. Ripresa l’auto puntiamo a Cleggan*, che ormai è poco più di un molo per chi salpa per l’isola di Inishbofin e puntiamo quindi alla Kylemore Abbey***, luogo letteralmente invaso da un’orda di turisti. Più che un abbazia si tratta di una dimora fattasi costruire da un ricco uomo d’affari inglese, che si specchia nel lago sottostante. Lungamente gestita da una comunità di monache, secondo le guide non ha granché da offrire al visitatore oltre all’edificio in sé, motivo per cui indugiamo un po’ nei giardini e a fare un po’ di foto vista lago e decidiamo quindi di rimetterci in marcia. Decidiamo con rammarico di non addentrarci nei sentieri del Connemara National Park per dedicare qualche ora alla visita di Londonderry in serata, da cui ci separano quasi 4 ore di auto. Il viaggio è lungo, nonostante una sosta per un gelato che con la pantagruelica colazione ci è sufficiente come pranzo, e arriviamo a destinazione alle 18 passate.

Nessun controllo è presente al momento dell’entrata in UK. Lasciamo le valigie presso la casa dove alloggeremo, all’interno di una villetta a schiera a circa 20 minuti a piedi dal centro e quindi ci lanciamo alla scoperta della città. Londonderry**/*** non può definirsi propriamente una bella città ma ha un suo fascino. La principale attrattiva è il giro delle mura***, da cui si godono belle viste sulla città stessa. Lungo il giro facciamo alcune soste per visitare singoli monumenti come la Guildhall** e il vicino Peace Bridge e la St Columb’s Cathedral**, che si trova all’interno delle mura stesse. La cattedrale è purtroppo già chiusa. Dall’ultimo tratto del giro vediamo alcuni dei murales del Bogside***, testimonianza dei momenti più cupi dei Troubles: mi sarebbe piaciuto approfondirli maggiormente ma purtroppo gli orari di cena inglese ci impongono di trovare al più presto un posto dove mangiare.

La nostra scelta ricade, dopo consulto su TripAdvisor, sul Fitzroys, dove mangio un’ottima spigola cotta in padella accompagnata da un’ottima birra Ale locale, la Northbound. Quindi passeggiata di rientro a casa e a letto.

5° giorno – mercoledì 10/8/22: Carrick-a-rade, Causeway Coast, Selciato dei Giganti, Dark Hedges

Oggi tocca all’esplorazione della Causeway Coast e del selciato dei giganti, una delle principali attrazioni della zona e dell’intera Irlanda. Fortunatamente su consiglio del nostro cameriere abbiamo prenotato in anticipo su internet i biglietti per il ponte di corda Carrick-a-rade***, dato che abbiamo trovato gli unici 2 biglietti disponibili dell’intera giornata per il primo slot orario delle 9:30-10. Arriviamo verso le 9:50, il che ci permette di evitare il flusso degli altri visitatori dello stesso orario (lo slot si riferisce all’orario di parcheggio). Si deve percorrere una breve passeggiata di circa 10 minuti fino a questo ponte di corda sospeso, inizialmente costruito dai pescatori, che permette di arrivare a uno scoglio separato dalla terraferma: il ponte, se non soffrite particolarmente di vertigini, non presenta alcuna difficoltà, ma preparatevi all’intenso traffico dei visitatori regolato dagli addetti. Più che dal ponte in sé comunque lo spettacolo è rappresentato dal bellissimo tratto di costa che si può ammirare.

Abbiamo quindi in programma di fare la passeggiata costiera di 16km lungo la Caseway Coast**** che conduce fino al Selciato dei Giganti, principale attrazione della zona. La passeggiata (circa 4h) è semplicemente meravigliosa: dal parcheggio del ponte si segue una scogliera fino alla chiesa di Ballintoy e quindi si scende al porto della cittadina, dov’è presente un caffè. Si segue il litorale tra archi e faraglioni, pecore e mucche, sempre tra il verde dei prati, l’azzurro del cielo e il blu profondo del mare. Si attraversa l’immensa spiaggia di White Park (2km) fino ad arrivare a Portbradden e al Dunseverick Harbour. Qui ci accorgiamo di aver commesso un errore: pensavamo di trovare un ulteriore punto di ristoro lungo la via, ma non ce ne saranno altri fino all’arrivo al Selciato dei Giganti, che sarà per noi alle 15:15! Proseguiamo quindi per il Dunseverick Castle e quindi compiamo l’ultimo tratto dell’itinerario, quello che passa più in alto e regala meravigliose viste su tutte le scogliere e i faraglioni. Arrivati a destinazione un po’ provati facciamo innanzitutto pausa pranzo al Causeway Hotel con un buon trancio di salmone e due belle birre fresche.

Quindi scendiamo al meraviglioso Selciato dei Giganti*****(Causeway Path), una formazione geologica unica. I turisti sono ovviamente molti ma lo scenario sullo sfondo del frangersi delle onde è comunque bellissimo. Purtroppo dobbiamo affrettarci per prendere l’autobus 402 delle 17:02 che in 20 minuti ci riporta al punto di partenza del Carrick-a-rade, dato che il parcheggio chiude alle 18: attenzione munitevi di sterline perché non sono accettate né carte né contanti per fare il biglietto del bus. Noi siamo stati salvati dagli altri turisti che ci hanno cambiato degli euro al volo: davvero gentilissimi! L’autobus è comodissimo e vi lascerà a pochi metri dal parcheggio. Riprendiamo l’auto e facciamo l’ultima deviazione della giornata a Dark Hedges**, un viale di faggi particolarmente fotogenico e famoso per essere stato un set del Trono di Spade. Una sosta piacevole ma nulla di più, con l’unico vantaggio rispetto a quanto riportato dalla guida che il viale è stato interdetto al traffico dei veicoli e quindi si può ammirare il tutto con tranquillità.

Puntiamo quindi il navigatore verso la vicina Cashendall dove abbiamo prenotato per la notte al Garron View, ottimo b&b gestito da un’anziana ma dinamica coppia. Per cena andiamo in paese all’Harry’s Restaurant: è la Steak Night e mi lascio tentare ma la qualità della carne non è granché. Quindi ritorno al b&b per il meritato riposo.

6° giorno – giovedì 11/8/22: Belfast, Glendalough

Il programma di oggi prevede la visita di Belfast e un bel tratto di strada verso sud, fino al sito di Glendalough, vicino al quale alloggeremo. Altra colazione sontuosa (abbiamo scelto di nuovo l’Irish breakfast!), molto curata dai padroni di casa e con molta scelta. In un’ora arriviamo quindi nella capitale dell’Irlanda del Nord e lasciamo l’auto in uno dei parcheggi vicino Corporation Square. Con il senno di poi forse avremmo potuto trovare anche un parcheggio libero.

Belfast**/*** è una città trasformatasi pesantemente negli ultimi anni e decidiamo di esplorarla inizialmente a piedi. Partiamo dalla St Anne’s Cathedral*, per poi dirigerci nelle Entries**, i vicoli tra High Street e Ann Street, molto caratteristici. Da qui andiamo sul lungo fiume, dov’è presente la chiusa di Lagan Weir* con il ponte da cui si gode di una bella vista** sul moderno quartiere del Titanic. Vediamo la Clock Tower* che pende leggermente e il Big Fish**, una statua in ceramica che celebra il ritorno dei salmoni nel fiume grazie alla costruzione della diga. Nei dintorni c’è anche l’Obel**, un palazzo di vetro che è il più alto della città. Scendiamo verso sud e passiamo dal St George’s Market**, edificio vittoriano che ospita il mercato, che però oggi non si tiene. A

rriviamo quindi al municipio, il City Hall***, enorme edificio di pietra bianca che è il più significativo di Belfast. Quindi breve trasferimento verso la Grand Opera House* e il vicino Crown Liquor Saloon***, bar vittoriano tutelato dal National Trust dove non ci lasciamo sfuggire l’occasione di bere una pinta tra vetrate colorate, marmi e ceramiche. L’idea era a questo punto di fare il famoso tour in taxi alla scoperta dei murales politici della città, una maniera per scoprire meglio la parte della capitale legata al periodo dei Troubles e delle lotte armate tra protestanti e cattolici. Purtroppo sembra tutto prenotato e quindi cedo alla richiesta di rallentare il ritmo e fare un giro con il classico Sightseeing Bus, che parte davanti alla City Hall. Il giro dura 1h e 15 minuti circa e ci permette di esplorare meglio almeno tre zone della città che ancora non avevamo visto se non di sfuggita: si parte col Titanic Quarter a nord-est con il bell’edifico a forma di transatlantico dedicato alla partenza della nave (il museo invece pare non sia così imperdibile). Passiamo quindi per la zona sud che è quella universitaria e infine ci dirigiamo verso West Belfast, la zona delle lotte politiche, della Peace Line (muro di separazione tra la parte cattolica e la parte protestante della città) e dei murales, tra cui quello dell’attivista Bobby Sands. Rimango con il rimpianto di non aver visitato meglio questa parte, ma non è facile organizzare la visita al meglio. Pranziamo con un gelato (grazie ancora una volta alla colazione irlandese) e quindi riprendiamo l’auto puntando decisamente a sud. Abbiamo tanti chilometri da percorrere ma per la prima volta sono quasi tutti in autostrada, per cui la velocità di crociera è assai più elevata. Oggi soffriamo davvero per la prima volta il caldo, con la temperatura che raggiunge i 30° e l’auto che non ha l’aria condizionata. Ci dirigiamo innanzitutto al nostro b&b Lettermore Country House vicino Rathdrum, gestito da una gentilissima coppia di pensionati.

Lasciamo le valigie e quindi ci dirigiamo a Glendalough**/***, sito monastico molto frequentato anche per il contesto paesaggistico in cui è inserito. Il sito è aperto 24h su 24. Visitiamo prima il sito monastico principale, con la Round Tower, la cattedrale e la Kevin’s Kitchen e poi facciamo la bella passeggiata che porta dal Lower Lake all’Upper Lake, fermandoci brevemente alla Deer Stone e quindi alla Reefert Church. Ancora una volta più che per le rovine la visita vale per le belle viste di cui si può godere dalle sponde dei due laghi. Complessivamente la visita è piacevole ma non certo imperdibile. Per la nostra ultima cena della vacanza abbiamo prenotato al vicino Wicklow Heather, vera istituzione della zona e molto affollato: scelgo un ottimo stufato cotto nella Guinness accompagnato dall’iconica birra scura, che si rivela decisamente buono. Prezzo con un dolce in due sui 35€ a testa. Quindi rientro al b&b (20 minuti circa) e a letto.

7° giorno – venerdì 12/8/22: Kilkenny, Cobh

Oggi ultimo giorno di vacanza con aereo in partenza alle 17:30 del pomeriggio. Consumiamo forse la miglior colazione della vacanza (Irish breakfast per Eva e omelette per me, insieme a yogurt, toast, muffin, macedonia e altro). Quindi ci dirigiamo verso Kilkenny***, dove arriviamo in circa un’ora e dove parcheggiamo nei pressi del castello. Ero stato al castello*** circa 15 anni fa e questo rimane bello e imponente, con il grandissimo parco subito alle sue spalle. Dal castello ci buttiamo nelle strade principali della cittadina, in una zona frequentatissima dai turisti e molto caratteristica: è il Medieval Mile***, con tanti edifici e negozi interessanti. Da qui arriviamo a nord alla St Canice’s Cathedral***, la seconda cattedrale medievale più grande d’Irlanda.

Sulla via del ritorno facciamo uno stop anche alla Black Abbey** per poi andare a recuperare l’auto. Ci rimettiamo in autostrada e decidiamo di fare la nostra ultima sosta sul mare a Cobh**, non lontano da Cork. Parcheggiamo vicino alla cattedrale** per poi scendere lungo le rapide stradine al lungomare**, ravvivato da tantissime casette colorate. Anche oggi fa davvero caldo e ci fermiamo a pranzo in un locale dove prendo una Fish Chowder accompagnata da una Murphy’s, la versione di Cork della Guinness. Dopo pranzo facciamo una sosta al Deck of Cards***, delle casette colorate tutte in fila che con lo sfondo della cattedrale e del mare che costituiscono un ottimo scenario da cartolina. Alle 15:15 siamo all’auto per la mezz’ora di strada che ci separa dall’aeroporto. Facciamo il pieno, riconsegniamo l’auto e sopportiamo l’ennesimo ritardo di Ryanair che ci riporta a casa alle 22:30 italiane circa.

Conclusioni

Un viaggio molto bello, immerso in paesaggi fantastici nel loro genere, ricchi di verde, mare e tranquillità, lontani dalla frenesia quotidiana a cui siamo abituati. Siamo stati molto fortunati con il meteo e questo ha rivestito sicuramente un ruolo importante. L’itinerario scelto è decisamente denso, con un elevato numero di chilometri, giustificati dalla nostra volontà di fare alcune tappe in Irlanda del Nord: con 10 giorni a disposizione avremmo potuto aggiungere alcune tappe interessanti (es. Penisola di Beara, Isole Aran, etc.) riducendo il numero medio di chilometri giornaliero. Complessivamente però una vacanza molto bella e appagante per gli amanti di questo tipo di viaggi e che ci sentiamo di consigliare a tutti.

Per ogni informazione o consiglio potete contattarmi all’indirizzo e-mail ricky.pittis@hotmail.it

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