Giro della Florida in libertà: divertimento puro
Eravamo in 5, il numero perfetto per dividere le spese.
Abbiamo prenotato volo, auto e alberghi, secondo un preciso piano, tutto dall’Italia. Expedia per tutto tranne un paio di alberghi. Costo euro 875 a testa per le due settimane. Poi vanno aggiunti i pasti, le entrate ai parchi, i regali e quant’altro, totali euro 1.325 a testa. Tratta Bologna-Madrid-Miami con Iberia (tutto ok). Per gli alberghi abbiamo verificato la qualità con i commenti di TripAdvisor.It Arrivati dal noleggiatore, abbiamo chiesto il navigatore (fondamentale) ed un Suv bello comodo. Benzina usd 3,85 al gallone (4 litri). Fatto il tour in senso antiorario da Miami a Miami. 1.500 miglia, 2.400 km. Un po’ alla volta, quasi tutti i giorni.
Cambio automatico, sorpasso a destra, agli incroci svolta destra sempre permessa se non c’è nessuno. Leggere qualche nota sul modo di guidare. Problemi zero con le autorità. Limiti a grandi linee rispettati, basta non andare più veloci dei locali (che comunque sgasano volentieri).
Alberghi: Embassy Suites vicino al Miami International Airport, Four Points a Cocoa Beach, Travelodge Maingate a Kissimmee, Southland Inn a Sarasota (con un simpaticissimo svedese parlante italiano), Kani Lai a Fort Meyers Beach (caotico e con “ospiti” in camera), Ocean Point a Key Largo, Residence Inn a Coconut Grove di Miami.
Florida (USA): terra di aria condizionata, business che si respira nell’aria, parcheggi a pagamento, locali per tutti i gusti, tanta ospitalità in ogni angolo da parte di tutti, non importa chi sei e da dove vieni (comunque italiano = bel tipo) e che lingua parli poichè ci si intenderà comunque. Terra di strade perfette e sempre dritte, ponti, animali (caimani, cervi delle Keys, procioni, alligatori, ibis), parchi naturali, parchi giochi, fiction e un po’ di finzione. Terra baciata dal mare bellissimo, di spiagge ampie e per tutti i gusti, di isole, tantissime isole. Terra di pensionati americani, di giovani surfisti, di tatuatori e tatuati, di grandi onde e di grandi pesci, di surfisti e di pescatori, di personaggi estrosi, di donne, di chirurgia estetica, di grande gusto del pacchiano e del kitch, dell’art decò. Terra della carta di credito.
Terra delle catene merceologiche (Mcdonald’s, Waffle House, Taco Bell, Arby’s, Dunkin’ Donuts, Wendy’s, Kentucky Fried Chicken), degli hamburger, delle french fries, della coke, della dr. Pepper, del waffle, delle ciambelle, della key lime pie.
Partiti da Miami, visitate Fort Lauderdale (la piccola Venezia), con interessanti outlet, spiaggia. Passati per Boca Raton (tanti pensionati e poca libertà di gioco in spiaggia), passati per Palm Beach, solo per danarosi amanti del lusso, ma molto divertente (Worth Avenue).
Arrivati a Cocoa Beach, patria del surf, del negozio di Ron Jon, aria fredda (sarà l’unico luogo con clima abbastanza freddino), base per arrivare al Kennedy Space Center.
Visita a Daytona Beach, al famoso circuito, al famoso negozio di cioccolata, alla spiaggia per auto.
A Kissimmee, vicino ad Orlando, per una intera giornata al Magic Kingdom di Disney World (sfruttare il nuovo sistema di prenotazione anti-code), e per gli outlet.
Isola di Anna Maria sul golfo del Messico, costa ovest, più calda e bella. Spiaggia di Mannatee. Poi Bradenton Beach.
Notte a Sarasota. Il giorno successivo preleviamo un pochino di sabbia dalla spiaggia di Siesta Bay, puro talco bianco. Poco dopo Venice Beach: non troviamo i famosi fossili di denti di squalo… Peccato.
Isola di Captiva. Solo per pochi. Parcheggi inesistenti, solo lungo la punta nord dell’isola. Spiaggia con i tubi di discarica. Vabbe’ che è bassa stagione…
Isola di Sanibel, romantica, bella spiaggia di Bowman. Conchiglie e pensionati. Raccomandato il tramonto.
Fort Meyers Beach solo per liceali in calore. Marco island, stupenda spiaggia a fine isola, raccomandata.
Raggiungiamo Key Largo (meglio dire Tavernier), attraversando le Everglades, fermandoci per qualche biscottino agli alligatori (gulp!). Qua se vedono una pozza ci pescano.
Giornata di pesca a Islamorada con Robby’s, pesci per tutti, anche il delfino (non il nostro), il tarpon, la cernia, ecc… Grigliata sulla spiaggia fatta da noi con il nostro pescato… Senza parole! Giornata a Key West, bellissima e stravagante, meta di tanti gay e lesbiche. Duval street. Casa di Hemingway. Il pilone con l’indicazione del punto più a sud degli Usa continentali a sole 90 miles da Cuba. Il cartello 0 mile. Le spiagge ed i locali.
Lungo le Keys il Seven Miles Bridge e la No Name Island con il No Name Pub, tappezzato di dollari. Poi il cervo delle Keys. Piccolino ed abbastanza notturno. Al contrario dei ristoranti della Florida.
Conclusione in pompa magna a Miami Beach, a SoBe (South Beach). Lungo Ocean Drive, lungo la Collins dove anche Paolo Maldini ha un appartamento, nell’Art Deco District. Locali e umanità come in nessun altro luogo, credo. Miami Ink per i tatuaggi. Ma non dimentichiamo la signorile Coconut Groove (con il Coyote Ugly), o il cubano Calle Ocho a Little Havana. Skyline da favola! Viva la Florida in libertà! God Bless America! God Bless You!