Giro del Peloponneso

Ponte del 1° maggio nell’antica Grecia
Scritto da: marimila
giro del peloponneso
Partenza il: 28/04/2014
Ritorno il: 02/05/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Io e la mia ragazza abbiamo approfittato del ponte del 1° maggio per un giro tra i siti archeologici della Grecia, cercando di toccare tutti i siti Patrimonio dell’Umanità situati nel Peloponneso. Volo Ryanair da Bergamo e macchina a noleggio prenotati con largo anticipo per risparmiare qualcosa, atterriamo in perfetto orario ad Atene a mezzogiorno; noi abbiamo prenotato l’auto tramite Europecar che è l’unica che non consegna direttamente all’aeroporto ma è necessario prendere il loro bus shuttle che ti accompagna al loro parcheggio situato a qualche chilometro.

Faccio qualche considerazione generale da tenere presente prima di partire. Le strade in Grecia non sono esattamente come in Svizzera; intorno ad Atene ovviamente nessun problema (tangenziale a 3/4 corsie e i limiti di velocità sono forse più rispettati che da noi) e hanno anche appena completato un’autostrada che porta fino a Kalamata (2 corsie, pagamento a tratti, quindi più ne fai più paghi, circa 10€ per l’intero tratto, poco traffico ma attenzione alla benzina: non c’è un autogrill ogni 20 chilometri come da noi, da Atene a Tripoli ne avremo incrociati 2). Appena fuori da queste strade e appena ci si allontana da luoghi particolarmente turistici il discorso cambia completamente: le strade sono tutte a 1 corsia per senso di marcia, alcune volte anche molto di meno, le scritte in caratteri latini scompaiono, le strade collinari e montane dell’interno sono spesso parzialmente franate o sterrate e ci sono spesso incroci senza nulla segnalato quindi oltre ad una buona cartina consiglio anche il navigatore (normalmente non ne sono un grande fan e lo uso solo quando proprio non so dove andare ma, forse per la prima volta, devo ammettere che non so se ce l’avremmo sempre fatta senza smartphone e googlemaps!) e molta attenzione agli animali (cani randagi, pecore e capre al pascolo e galline!). Attenzione anche agli altri automobilisti: troverete gente che va comunque a 100km/h e qualcuno che va 30km/h; se volete procedere piano è uso comune spostarsi tutto a destra, anche sulla corsia di emergenza, per agevolare i sorpassi.

Le cose positive sono i cartelli che indicano i benzinai con distanza chilometrica (la benzina costa come da noi mentre il diesel molto di meno; in molti hanno anche il gpl) e soprattutto l’assenza di traffico. In tutti i siti che abbiamo visitato il parcheggio è stato gratuito! Forse è colpa nostra ma non siamo riusciti in nessun modo ad avere qualche informazione sugli orari di apertura di musei e siti archeologici: i siti non lo riportano o dicono che possono essere soggetti a cambiamenti a seconda della stagione; in hotel non avevano nulla tranne quello di Argo, però erano dell’anno precedente e infatti erano parzialmente sbagliati; forse aprile è già considerata alta stagione per cui noi abbiamo trovato aperto dalle 8 alle 20.

1° giorno – da Atene ad Olimpia

Ritirata la macchina imbocchiamo subito l’autostrada: prima tappa il canale di Corinto; prendere l’uscita per Loutraki e seguire la strada per 500m. C’è un ampio parcheggio con qualche negozietto che vende cose turistiche; purtroppo quando siamo arrivati noi c’era un vento fortissimo ma lo spettacolo è impressionante e vale sicuramente quei pochi minuti persi. Per arrivare ad Olimpia ci vogliano 3 ore abbondanti.

2° giorno – Olimpia e il tempio di Apollo Epicurio a Bassae

Olimpia è un paese abbastanza piccolo con qualche ristorante un po’ troppo turistico per i nostri gusti e qualche negozietto che vende chincaglierie e prodotti tipici. Di sera si svuota completamente perché molti turisti non si fermano, vedono il sito archeologico e passano alla tappa successiva. La parte archeologica invece è piuttosto vasta e ben tenuta (8€ a testa con la visita al museo inclusa). La cosa più suggestiva è sicuramente lo stadio che conserva ancora l’ingresso, parte delle gradinate e le linee di marmo che segnalavano partenza e arrivo; il museo è abbastanza piccolo ma carino; tenete conto circa 3 ore per visitare entrambe.

Appena finito riprendiamo subito la macchina e ci dirigiamo verso il Tempio di Apollo a Bassae: il sito si trova in montagna oltre i 1000 mslm in mezzo al nulla ma è perfettamente conservato, per la prima volta sono riuscito a vedere anche la composizione interna e non solo le colonne e il timpano; visto che si trova in una zona con tempo inclemente (sulle colonne si vedono chiaramente i segni di usura lasciati dal vento e probabilmente anche dalla neve!) è stato protetto da un enorme tendone, che ripara anche i turisti durante la visita. Ci dirigiamo quindi verso Argos impiegandoci almeno 2 ore.

3° giorno – Siti archeologici di Micene e Tirinto e Santuario di Asclepio ad Epidauro

Ad Argo pernottiamo per 2 notti perché è un ottimo punto di partenza per visitare tutto quello che c’è in Argolide. La città in se non offre molto a parte la piazza principale contornata da ristoranti e bar; noi però non abbiamo fatto in tempo a visitare il castello. Di mattina ci rechiamo a Micene: il sito è davvero bello e grande, costa 8€ a testa compreso l’ingresso al museo (la maschera d’oro e altri famosi manufatti sono però solo delle riproduzioni in quanto gli originali sono ad Atene) e offre anche una splendida vista sulla natura circostante, che nel Peloponneso non delude mai. Della stessa epoca il sito archeologico di Tirinto che però consta solo delle antiche mura, visibili oltretutto da una certa distanza; diciamo che non è certo imperdibile, anche se la strada che collega i due siti merita da sola il tempo che vi abbiamo dedicato: immersa negli aranceti che nel periodo in cui siamo passati noi erano anche in fiore e spargevano quindi un profumo inebriante.

Dopo pranzo ci rechiamo al Santuario di Asclepio: il pezzo forte è sicuramente il teatro perfettamente conservato, ma a noi è piaciuto molto anche il resto del sito con tutte le rovine immerse nella natura e nei fiori e lo consigliamo, anche se abbiamo notato che la maggior parte dei gruppi guidati lo evitano; vi è anche un piccolo museo con esposti gli strumenti chirurgici dell’epoca.

Di sera, sulla strada del ritorno, ci fermiamo a mangiare a Nafplio: per la prima volta dopo giorni torniamo a vedere del traffico, forse anche perché è la città più grossa della zona con una discreta vita notturna. Ottima e a prezzi veramente competitivi la cena che ci concediamo in una tipica taberna greca.

4° giorno – Sparta e Nafplio

L’ultimo giorno di vacanza ci rechiamo a vedere Sparta: la città in se è abbastanza deludente, sembra che qui la crisi si sia fatta sentire più duramente che altrove perché la maggior parte dei negozi è chiusa, pochissima gente in strada nonostante la bella giornata e lo stato delle strade è disastroso (in quelle laterali si è proceduto a cementare solo la carreggiata lasciando sterrata la zona destinata ai parcheggi). Le indicazioni per raggiungere i resti della gloriosa Sparta sono praticamente assenti, quindi in questo caso dobbiamo proprio ringraziare Google! Lungo una piccola via laterale c’è la statua di Leonida e subito alle sue spalle, seguendo una strada pedonale, si raggiungono le rovine delle mura e di un teatro: il sito è immerso in un uliveto ma più che una scenografia bucolica pianificata si ha l’impressione che il tutto sia semplicemente abbandonato (non vi è nessun tipo di accesso o di delimitazione per le rovine e nessun cartello di spiegazione). Dopo qualche foto stupida a tema film “300” decidiamo di proseguire per Mistras, che si trova a pochi chilometri, ma essendo il 1° di maggio troviamo chiuso. Decidiamo quindi di tornare verso Atene facendo tappa a Nafplio.

Non abbiamo il tempo di visitare i 3 castelli della città ma ci limitiamo a passeggiare per le strade affolate e fare qualche foto; poi purtroppo ci muoviamo in direzione Atene dove ci attende il volo di rientro; oltretutto su Bergamo sta imperversando un temporale quando arriviamo e quindi ci dirottano all’aeroporto di Parma… anche se chiamarlo aeroporto potrebbe essere eccessivo!

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