Girando la Spagna: Madrid e Andalusia
Siamo in due, io e Sara, mia moglie, alla scoperta della Spagna centro meridionale.
Il viaggio l’ho organizzato io, perché per me l’organizzazione è già un essere in viaggio. Con il pensiero magari, ma leggere, vedere le fotografie dei posti, studiare le cartine, mi fa già assaporare l’atmosfera dei luoghi che poi vedrò concretamente. Mi sono servito molto delle varie esperienze dei tanti turisti per caso incontrati nel vostro fantastico sito, oltre che della utilissima guida Andalusia EDT Lonely Planet. Già eravamo stati in Spagna, ma solo sulle isole, sia le Canarie che le Baleari e così non potevamo esimerci dal visitare la parte continentale. Dall’Italia ho prenotato tutti gli hostal, il noleggio della macchina, nonché addirittura il biglietto di entrata all’Ahlambra di Granada, tramite internet (www.Alhambratickets.Com), per evitare di rimanere fuori, visto l’afflusso di turisti ed i posti limitati. Il viaggio è stato intenso, misto di esperienze culturali e naturalistiche, senza tuttavia tralasciare qualche giorno di relax sulle splendide coste spagnole di Cabo de Gata e Costa de la Luz. Sabato 21 giugno Sabato 21 giugno, finalmente, la partenza. Per arrivare in Spagna abbiamo approfittato delle tariffe super convenienti della compagnia aerea Volareweb ( circa 220 euro per due biglietti andata e ritorno Venezia-Madrid). Madrid mi è piaciuta molto. Ha un po’ che di Londra, un po’ di Roma… insomma quel fascino particolare delle metropoli consapevoli di essere un centro di popoli e di nazioni, fatto di grandi palazzi, di grandi viali alberati e di grandi parchi. L’atmosfera è rilassante, la gente simpatica. Passiamo davanti allo stadio Bernabeu ed il tassista che dall’aereoporto ci porta all’albergo afferma che gli sembra molto strano il fatto che la Juve abbia stracciato di brutto il Real Madrid nella partita di semifinale della Champion League e che la finale, se giocata da due squadre della stessa nazione, perde di fascino. Io non sono tifoso, ne amante del calcio in particolare, per cui le sue affermazioni, fatte in modo per altro moltoo simpatico ed amichevole, non mi infastidiscono assolutamente. Nemmeno quando dice che il calcio italiano è troppo impostato sulla difensiva e dopo il primo goal di una o dell’altra squadra, la partita diviene noiosissima. Se parla degli ultimi mondiali, ha assolutamente ragione purtroppo.
Domenica 22 giugno Abbiamo visitato il Palazzo Reale che è molto bello. Fa abbastanza caldo (circa 35°) per cui poi decidiamo di andare a vedere il parco del Buen Retiro, con il suo laghetto artificiale dove si possono noleggiare le barche a remi (ma sotto quel sole…), i suoi artisti di strada, le zingare che ti mettono il rosmarino tra le mani per poi leggertele. Mi è piaciuto molto. Siccome ne io ne Sara siamo degli appassionati di pittura non andiamo a visitare nessun famoso museo d’arte (Prado, Reina Sofia ecc.) e preferiamo invece fare esperienza della città, andando a zonzo per le vie. Molto belle Plaza Mayor, Puerta del Sol, Plaza de Cibeles ecc. Il Real Jardín Botánico, vicino al Parco del Buen Retiro non vale la pena andare a visitarlo, a meno di non essere degli appassionati di botanica. A Madrid abbiamo anche fatto il nostro primo giro nell’omnipresente “El Corte Ingles”, una catena di grandi magazzini dove si puo’ trovare di tutto e dove ho fatto incetta di libri e CD che in Italia non riuscivo a trovare. Sara, dal canto suo si è rifatta il guardaroba estivo, affascinata dai vestiti e dalle gonne a balze che in Spagna vanno per la maggiore ed approffittando dei saldi che lì iniziano qualche settimana prima che in Italia. La sera abbiamo trovato un ristorante molto carino, l’ “Antigua Casa sobrino de Botin” in Calle de Cuchilleros 17, in cui abbiamo mangiato benissimo e ci siamo ubriacati di sangria. Lunedì 23 giugno Oggi la tappa è Granada. Dopo aver noleggiato una Citroen Saxo 1.1 rigorosamente con aria condizionata, alla Nacional Atesa, impieghiamo circa 2 ore e ½ per recuperare le valigie all’hostal ed uscire dal centro. Un traffico micidiale, tutti che suonano e non un buco dove fermare la macchina un minuto per andare in albergo a prendere le valigie. La compagnia di “alquiler de coches” che abbiamo scelto e di gran lunga la più economica (390 euro circa per 12 giorni), ma non ha nulla da invidiare in qualità dei servizi e presenza sul territorio a quelle più conosciute a livello internazionale. Prendiamo la macchina in una ”oficina” a ½ km dall’hostal e ci mettiamo d’accordo sulla restituzione del “coche” all’aeroporto alla fine del viaggio.
Una piacevole sorpresa è che l’autostrada in Spagna (almeno nel centro sud) è gratuita e noi non lo sapevamo. Tutto risparmiato. Il paesaggio fuori è giallo, cosparso da macchie più scure, il sole è alto, il cielo terso. Direzione Andalusia. Ci accorgiamo di essere in Andalusia anche al suono della radio che inizia a suonare flamenco ogni due brani.
A Granada subito la prima visita all’Albaicin, il vecchio quartiere arabo. Carino, ma niente di tanto ecclatante. Forse è il sole che picchia su di noi, quando arrachiamo sulle salite impietose del “barrio” tra i muri imbiancati a calce, però non ci pare che il posto meriti le tante righe adulatorie trovate sulla guida. Fanno eccezione le vie dei negozietti caratteristici, dove si respira profumo di incenso tra gli scialli colorati, le lampade ed i cuscini in pelle e tante altri articoli artigianali. Martedì 24 giugno Visitiamo l’Alhambra per la quale avevamo già comperato i biglietti via internet. C’è l’ufficio apposito per le “reservas” quindi non facciamo nemmeno un minuto di coda. È meglio prenotare con largo anticipo il biglietto in quanto può accedere un numero limitato di visitatori al giorno ed anche per evitare code sotto il sole cocente. Il biglietto viene venduto con l’indicazione della ½ ora di tempo per entrare ai Palacios Nazaries, il fulcro della visita e veramente fantastici. Una volta dentro si puo’ rimanere per tutto il tempo che si desidera, ma l’entrata deve avvenire nella ½ ora di tempo indicata. L’Alhambra probabilmente è il più bel luogo in stile arabo che abbiamo visitato. Le stanze dei Palacios Nazaries sono uno splendore. Ogni centimetro quadrato delle pareti è arricchito da intarsi e decorazioni e l’ambiente è pervaso da una luce rosata che ne intensifica la bellezza. Un paradiso fotografico per uno come me che si spara mediamente 10-12 rullini da 36 foto per ogni vacanza.
La sera decidiamo di andare ad uno spettacolo di flamenco (“La Roceria” nel barrio di Sacromonte), ma sinceramente per il prezzo che abbiamo pagato (23 euro a testa) non ne valeva proprio la pena. Ci hanno sistemato, insieme ad altre quaranta persone, in una grotta, più simile ad una cantina da vino, lunga e stretta in due file antistanti. I ballerini, a mio parere non troppo bravi, si esibivano nel mezzo. Evamo così attaccati da dover stare attenti a non rimanere con i piedi sotto i tacchi degli “artisti”. Per quel prezzo ci hanno anche offerto una sangria annacquata ed un tour notturno, non previsto, nell’Albaicin per vedere l’Alhambra illuminata di notte. Per questa visita inaspettata abbiamo almeno potuto digerire il “dinero” speso. Comunqe non andateci che non ne vale davvero la pena. Lo spettacolo è troppo turistico e privo di atmosfera. Il flamenco non ci fregherà più.
Per i souvenir Granada è la città più economica ( a parte per i ventagli che a Madrid costano meno nelle bancarelle di Plaza de Espana).
Mercoledì 25 giugno Partenza per Cabo de Gata (per essere precisi a Los Escullos). Abbiamo fatto la strada che conduce a Las Alpujarras, una zona montana che sembrava dovesse somigliare vagamente ai lidi himmalayani, da come la decantava la guida. A me sinceramente non sono piaciute e mi sembrava semmai di trovarmi in qualche zona delle prealpi. Insomma, farsi 3 ore e 1/2 di curve invece di un’ora di autostrada bella diritta per arrivare a Tabernas, in provincia di Almeria, non valeva la pena. Abbiamo in compenso mangiato il famoso jamon serrano nel paese di Travelez, uno dei maggiori centri di produzione di questo prosciutto. Le zone desertiche della provincia di Almeria hanno permesso negli anni 70-80 ad alcuni produttori e registi, tra i quali il mitico Sergio Leone, di girare gli spaghetti western. Nella zona sono stati girati film come “Per un pugno di dollari” ed “Il buono, il brutto, il cattivo” con Clint Eastwood. A Tabernas abbiamo visitato Miniholliwood (circa 20 euro a cabeza), un paesino western dall’apparenza autentica, in cui oltre a passeggire tra saloon e case del vecchio west abbiamo assistito ad una rappresentazione eseguita da alcuni stantmen di una sparatoria, di un inseguimento a cavallo, di un’impiccagione e via dicendo. A me il tutto è piaciuto molto. Li comunque faceva molto caldo. Sotto il sole il termometro segnava 45°C. Annesso c’è anche uno zoo, ma su questo è meglio sorvolare in quanto non si capisce come si sia potuto permettere di far portare un grizzly canadese in un clima del genere o tenere altri poveri animali in recinti privi di una opportuna zona d’ombra. In serata siamo arrivati a Cabo de Gata.
Giovedì 26 giugno Finalmente una giornata di sano relax, sole e mare. Noi abbiamo pernottato a Los Escullos che è un posto carino, ma sia in spiaggia, sia a mangiare la sera, siamo andati al paesino di San Josè a circa 5 km. Io consiglio di pernottare li. Ha un’atmosfera rilassante e tranquilla. Da li parte una strada sterrata che ci ha condotto in un bellissimo contesto naturale fatto di montagne aride da una parte e spiagge bellissime dall’altra. La Playa de los Genoveses è la più bella, a mio avviso, ed in più c’era poca gente. Se amate la natura e pochi accessori Cabo de Gata fa per voi. Andate a fare un giro fino al “mirador de las ametistas”, da dove si gode di un panorama straordinario e vi consiglio anche di spingervi fino al faro di Cabo de Gata. Anche lì il panorama non è mozzafiato.
Venerdì 27 giugno Si parte con “rumbo oeste”. Direzione Costa de la Luz con visita a Gibilterra. Abbiamo sorpassato tutta la Costa del Sol, troppo chiassosa per i nostri gusti. A Gibilterra, abbiamo ammirato a lungo il meraviglioso panorama dalla Upper Rock (per entrare nel parco il costo è di circa 20 euro a testa), sullo stretto e sul Marocco, con addosso gli sguardi delle scimmie che li vivono libere. Carinissime. I panorami che si godono da lassù valgono di gran lunga la fatica della salita sotto il sole cocente ed il prezzo per entrare. Per i più pigri comunque c’è una funivia che parte dal centro cittadino.
In serata siamo arrivati a Los Canos de la Meca.
Sabato 28 giugno Abbiamo soggiornato in un bellissimo resort di bungalows, a ridosso della spiaggia di Zahora, che termina con il faro di Cabo Trafalgar, al largo del quale si è combattuta la famosa battaglia navale tra inglesi e spagnoli (ammiraglio Nelsson e co.). La spiaggia chilometrica è bellissima, il mare stupendo e c’è pochissima gente. Su 2 km di spiaggia ci saranno state cinquanta persone. Se ci fossero state le palme avrei potuto pensare di essere quasi in qualche località caraibica.
Domenica 29 giugno Destinazione Siviglia. Sul percorso abbiamo deviato per visitare alcuni dei famosi pueblos blancos. Il primo che abbiamo incontrato sul nostro percorso, era Arcos de la Frontera, e di domenica era praticamente deserto, con tutti i negozi chiusi. Ronda invece è molto carina ed è valsa la pena fare una deviazione di circa settanta chilometri per visitarla. Per fotografare il famoso ponte sul tajo, la gola che la taglia in due, ci siamo avventurati per stradine sterrate in mezzo agli ulivi. Prima di arrivare a Siviglia pensavamo di fare un giro ad Jerez de la Frontera, magari visitando qualche bodega di sherry. Infatti la regione è famosa per la produzione di questo vino. Ma di domenica anche li il deserto per cui non siamo nemmeno usciti dalla macchina ed abbiamo tirato dritto per Siviglia.
Lunedì 30 giugno Siviglia è una citta abbastanza grande, che si differenzia dalle altre città andaluse più a misura d’uomo, per la larghezza delle sue vie principali, per le rotatorie importanti, per l’architettura dei suoi edifici e per la sua atmosfera più metropolitana. Il barrio di Santa Cruz, con le sue stradine strette, le piazzette con i ristoranti è uno dei posti più caratteristici. Piazza di Spagna con i suoi azulejos è semplicemente bellissima e nemmeno il panorama notturno dell’imponente Cattedrale è da meno. Abbiamo visitato la cattedrale (6 euro circa) e siamo saliti sulla torre della Giralda. All’interno della cattedrale, che dicono essere la terza più grande al mondo dopo San Pietro e la cattedrale di St. Paul a Londra ( a dir la verita’ mi è sembrata più grande la cattedrale di Toledo) , ci sono le spoglie supposte di Cristoforo Colombo o “Cristobal Colon”, come lo chiamano gli spagnoli. Per chi è romantico (ed anche di tasca larga visti i 30 euro richiesti) a Siviglia c’è la possibilità di fare un giro della città in carrozze trainate da cavalli. Si trovano ovunque e offrono un bel contorno ai già splendidi monumenti.
Martedì 1 luglio Visita al Parque de Doñana. Sveglia alle 5.45. La visita , che viene organizzata dalla Cooperativa Marismas del Rocio (959 43 04 32) e costa 18.2 euro a testa, inizia alle 8.30, ma ci si deve trovare alla central de reservas ad Achebuche alle ore 8.00 e da Siviglia sono circa 1 ora e ¼ di strada (l’escursione l’abbiamo prenotata precedentemente per telefono). La levataccia vale proprio la pena. A bordo di furgoni “todo terreno” (fuoristrada) percorriamo chilometri e chilometri tra dune desertiche di sabbia a ridosso del mare, pinete tra i cui alberi avvistiamo cervi, cinghiali e volpi, ci fermiamo ad osservare i fenicotteri sulle paludi e percorriamo trenta chilometri di spiaggia incontaminata e deserta che collega Huelva a Cadice. Per strade percorribili la distanza tra queste due città è circa di 200 km. Gli unici uomini che vediamo sono dei pescatori che, con regolare permesso, possono raccogliere vongole con metodi artigianali. Il parco è la più grande area europea non percorsa da strade e l’unico modo per accedervi sono queste escursioni, guidate da personale esperto e molto cortese.
Dopo la visita che dura circa quattro ore, visitiamo i lugares colombinos, ovverosia i posti dai quali ha avuto inizio l’impresa di Cristoforo Colombo. Non riusciamo a visitare La Rabida, il monastero dove Colombo ha soggiornato a lungo prima di intraprendere il suo viaggio, per questioni logistiche di tempo (il monastero riapriva appena alle 17, e noi eravamo li alle 13.30), ma visitiamo il “Muelle de las Caravellas”, dove viene proposta una ricostruzione perfetta delle tre caravelle, un video del “Gran Descubrimiento” in cui il genovese viene citato come tale solo quando si parla dei suoi dubbi cartografici che furono subito sopperiti dalla conoscenza degli astri dei fratelli spagnoli Pinzon (il fatto che fosse italiano non è stato citato nemmeno una volta), e una mostra sulla vita di Colombo. La visita è stata molto interessante. Dopo aver visitato Palos de la Frontera ce ne torniamo stanchi, ma soddisfatti, a Siviglia.
Mercoledì 2 luglio La mattina visitiamo i Reales Alcazar, che erano chiusi il lunedì. Gli interni possono essere paragonati all’Alhambra, sebbene quest’ultima sia, per conto mio, più bella. Nei Reales Alcazar manca la luce rosata che caratterizza il magnifico palazzo di Granada. Ad ogni modo anche qui si può rimanere a bocca aperta osservando le rifiniture delle pareti e delle colonne, gli archi ed i soffitti meravigliosi.
Dopo la visita partiamo per Cordoba, distante da Siviglia circa 130 Km. Giovedì 3 luglio Insieme a Madrid, Cordoba è forse la città spagnola che mi è piaciuta di più in questo viaggio. Il centro storico, pieno di negozietti è molto bello e possiede un’atmosfera arabeggiante caratteristica. Su tutto capeggia la Mezquita, che è la prima cosa che da lontano abbiamo visto arrivando in città. Fuori la Mezquita non è un gran che, ma dentro ci siamo persi tra i suoi 850 archi a volta doppia rossi e bianchi. Un po’ buia all’interno, ma bellissima. Peccato che i cristiani abbiano rovinato l’architettura araba originaria cotruendoci in mezzo una cattedrale. Prima gli archi erano 1500. I 650 che ora mancano sono stati demoliti per la cattedrale.
A Cordoba non va trascurato nemmeno il centro moderno della città, praticamente congiunto al centro storico in maniera molto armonica. È proprio a misura d’uomo e ci sono molti bei negozi in cui spendere un po’ di euro. La sera abbiamo mangiato una “paella de marisco” fantastica , accompagnata da una jarra de sangria buonissima al ristorante “El Torero” in calle Velasquez Bosco 17. Con antipasto di jamon serrano e tiramisù finale (da provare) abbiamo speso circa 40 euro. Ve lo consiglio perché oltre a mangiare bene l’ambiente è in stile arabo, con archi e luce soffusa ed i camerieri sono molto simpatici. Per fare una cena a base di tapas o “media raciones” andate invece alla “Taberna Los Deanes” in calle Deanes 6, dove si spende poco e si mangia molto bene. Provate il chorizo al vino, gli alcachofas, il salpicon de mariscos, tutti molto buoni.
Venerdì 4 luglio Dopo aver visitato il sito archeologico di Medina Azahara, 8 km ad ovest di Cordoba, ci dirigiamo verso Toledo.
Toledo è un tuffo nel medioevo e mi ha ricordato vagamente Edimburgo. La cattedrale è imponente e fantastica. La zona dell’altare in stile ciurrigaresco è da lasciare a bocca aperta e posso fare un paragone di una tal ricchezza di decorazioni solo con alcune chiese viste in Messico, dove tale stile è stato molto usato. Peccato che sia vietato fotografare anche senza flash, per evidenti motivi commerciali, visto che fuori ti vendono le cartoline e le diapositive dell’interno della cattedrale a prezzi sconvenienti, che per orgoglio fotografico mi sono rifiutato di comprare. A Toledo basta camminare per le viuzze strette del centro storico per entrare nella sua atmosfera fuori dal tempo. Si trovano negozi che vendono spade e correlati ad ogni angolo. Oltre a questi Toledo è conosciuta per il marzapane.
Sabato 5 luglio Toledo-Aereoporto di Madrid-Rientro in Italia. Finita l’avventura purtroppo. La vacanza è stata bellissima, la gente cordiale e disponibile, i posti visitati fantastici. Insomma da non perdere.
Ed ora, sempre pronti per un altro viaggio, non ci resta che visitare la Spagna settentrionale con Barcellona , San Sebastian e via dicendo, che mi hanno detto essere altrettanto bella.
Intanto buon viaggio a tutti.