Girando Buenos Aires, ‘la reina dek Plata’

Buenos Aires: fantastica città con mille volti, enorme metropoli che non si ferma mai, molto europea e anche un po’ nordamericana in certe cose. Dopo la crisi economica di fine 2001 l’Argentina ha svalutato fortemente la sua moneta e adesso i prezzi sono molto convenienti per noi che viviamo in Eurolandia. In questo racconto vogliamo...
Scritto da: Eduardo Nievas
girando buenos aires, 'la reina dek plata'
Partenza il: 10/08/2003
Ritorno il: 06/09/2003
Viaggiatori: fino a 6
Buenos Aires: fantastica città con mille volti, enorme metropoli che non si ferma mai, molto europea e anche un po’ nordamericana in certe cose. Dopo la crisi economica di fine 2001 l’Argentina ha svalutato fortemente la sua moneta e adesso i prezzi sono molto convenienti per noi che viviamo in Eurolandia.

In questo racconto vogliamo riassumere le cose più importanti da vedere e anche dare dei consigli per approfittare al massimo di questa magnifica città.

Siamo arrivati lunedì 11 agosto all’aeroporto di Ezeiza (a circa 30 km da Baires) viaggiando con Aerolineas Argentinas che aveva una tariffa promozionale. Avevamo lasciato Milano con una temperatura superiore ai 35 °C, al nostro arrivo a Baires facevano 10 °C. Dopo tanto caldo sofferto durante l’estate europea, l’inverno dell’emisfero sud era per noi una benedizione… Per raggiungere la città conviene rivolgersi agli sportelli dei taxi o “remises” (è quasi la stessa cosa), invece di dare retta a dei personaggi che offrono servizio di taxi a voce appena uno esce dalla zona bagagli. Il viaggio fino alla città costa circa € 10. In città i taxi si possono fermare per strada, le macchine sono vecchie ma le corse costano veramente poco, per chi preferisce ci sono anche le compagnie di taxi da contattare telefonicamente. Conviene sempre avere monete o banconote di piccolo taglio dato che in genere (e non solo i tassinari) fanno fatica a cambiarti banconote da 50 o 100 pesos.

In Argentina i normali cellulari italiani non funzionano, comunque c’è un’estesa rete di telefoni pubblici, per telefonare all’estero conviene comprare le carte prepagate, costano poco più di € 3 e si risparmia parecchio.

Conviene portarsi dollari o euro, sono le valute più diffuse e facili da cambiare, (in banca o nelle agenzie di cambio), meglio non dare retta a quelli che offrono cambio sulla via pubblica (“arbolitos” come li chiamano là). Si può comunque prelevare soldi dagli innumerevoli sportelli automatici che ci sono in città. Ci sono molti negozi che accettano il pagamento in dollari, fate bene i conti prima di decidere se pagare in dollari o in valuta locale, comunque pagando in contante si ottengono i migliori sconti. Le principali carte di credito sono accettate e chiedono sempre un documento d’identità al momento di effettuare il pagamento.

Abbiamo girato la città utilizzando una guida che abbiamo comprato là: “Guìa tridimensional de Buenos Aires” (in spagnolo o in inglese) che propone diversi circuiti turistici illustrandoli con molte foto, disegni e spiegazioni concise e utili senza perdersi in descrizioni lunghe e noiose come tante altre guide, veramente ottima! La prima cosa che abbiamo fatto è stata una passeggiata per la Avenida 9 de Julio, la più larga del mondo con lo sfondo imponente dell’obelisco, il simbolo della città. Su quest’avenida (corso) si trova il Teatro Colòn, il teatro lirico della città e uno dei più importanti al modo, vale la pena fare la visita guidata e ammirare questa magnifica opera costruita con materiali in gran parte provenienti dall’Italia. L’uscita secondaria del teatro è verso la Plaza Lavalle dove si trova un immenso albero chiamato ombù, molto caratteristico della pampa argentina. Attraversando la piazza si arriva al palazzo dei tribunali, in un angolo c’è il “Petit Colòn”, caratteristico caffè della Baires del 900. Molto vicino si trova la movimentata Avenida Corrientes dove abbiamo preso la linea B del metrò (chiamato subte) fino alla stazione Carlos Gardel, nome di un famoso cantante di tango morto negli anni 30 in un incidente aereo quando era al top della fama e diventato da allora la figura mitica del tango. Sulle pareti della stazione ci sono murales con la immagine di Gardel. Ci sono altri bellissimi murales che ornano le pareti di certe stazioni di metrò come Catedral, 9 de Julio o Aguero della linea D. Dalla stazione Carlos Gardel si può accedere direttamente all’Abasto, un bellissimo centro commerciale costruito sulla base di un vecchio mercato della frutta.

Noi abbiamo girato i principali centri commerciali della città: Alto Palermo, Galeria Pacifico, Abasto, Paseo Alcorta, Patio Bullrich, El Solar de la Abadìa. Vale la pena visitare qualcuno di questi splendidi mall realizzati con le più avanzate soluzioni architettoniche e dove si trovano i migliori negozi. I prezzi sono favorevoli per comprare di tutto, tra le cose particolari e tipiche del posto ci sono gli articoli in pelle di “carpincho” (borse, cinture, scarpe, guanti, giacche), un roditore che esiste solo in Argentina. Vale la pena acquistare nei centri commerciali o in calle Florida, corso pedonale da percorrere da una estremità all’altra, inizia in Plaza San Martìn sulla quale si affacciano importanti palazzi come quello del Circolo Militare, dei Parchi Nazionali, il Ministero degli Affari Esteri (Palazzo San Martin) o l’edificio Kavanagh (a suo tempo il più alto del sudamerica); e finisce vicino a Plaza de Mayo.

Da Plaza San Martin siamo andati al Patio Bullrich (siamo andati in taxi solo per pigrizia dato che si può benissimo arrivare camminando), edificio dove una volta si facevano le aste del bestiame, oggi trasformato in centro commerciale.

Qui bisogna assaggiare un panino al prosciutto nazionale e formaggio da Valenti, dove c’è anche un’ampia varietà di formaggi, mozzarelle, affettati e tante altre cose squisite argentine e anche provenienti dall’Italia.

Il panino va bene come spuntino ma per mangiare veramente bene le proposte sono tante. Per assaggiare la famosa carne argentina consigliamo i ristoranti della Recoleta o Puerto Madero. Bife de chorizo: la bistecca argentina per eccellenza, chi non ce la fa a mangiare l’intera bistecca (circa 500 grammi) può chiedere il “medio bife di chorizo” (circa 300 grammi), “bien cocida” (ben cotta) o “jugosa” (al sangue). Altri pezzi di carne pregiati sono il vacio (morbido come il bife de chorizo ma di sapore diverso) o la tira de asado (spina dorsale dell’animale con la carne). Non c’è bisogno di aggiungere alla carne salsine o condimenti che molti ristoranti offrono, basta il sale, la carne argentina è molto saporita grazie all’alimentazione naturale del bestiame. Assaggiate anche le “empanadas”, una specie di panzerotto ripieno di carne, tipico dell’Argentina.

Ma le proposte gastronomiche non si limitano alla carne, ci sono numerosi ristoranti e trattorie italiane. La pizza argentina è buona, in avenida Corrientes siamo andati alle pizzerie più rinomate: Los Inmortales e Banchero. Con una pizza chica (piccola) mangiano due persone, con una grande mangiano 3 – 4 persone. Ricordate questo nome: “El palacio de la papa frita” (ci sono diversi in città), vale la pena andare a mangiare lì solo per assaggiare le papas suffle (patate suffle), patate “gonfie” come palloncini fatte con una ricetta che il ristorante mantiene in segreto.

E’ d’obbligo la visita della Plaza de Mayo, punto di riferimento della politica nazionale, dove abbiamo ammirato il palazzo di governo (Casa Rosada) con i suoi scavi e museo, il Cabildo (antica casa di governo durante la dominazione spagnola) e la Cattedrale Metropolitana dove si trova il mausoleo al Generale San Martin, eroe dell’indipendenza argentina. Alla Plaza de Mayo è bello arrivare con la linea A della metropolitana, la linea più antica che mantiene le carrozze e le stazioni come erano all’inizio del secolo scorso (Baires è stata la prima città sudamericana ad avere il metro).

Dopo avere visitato Plaza de Mayo il meglio è andare lungo la Avenida de Mayo ammirando gli edifici tra i quali merita particolare attenzione il palazzo Barolo, opera dell’architetto italiano Mario Palanti che ha cercato di “scrivere” in linguaggio architettonico certi passaggi della Divina Commedia (questo lo abbiamo saputo per caso guardando un programma TV dove parlava il vice presidente dell’accademia Dante Alighieri di Baires). Al numero civico 800 dell’Av. De Mayo bisogna fermarsi a bere qualcosa al Cafe Tortoni, locale simbolo di Baires una volta frequentato da intellettuali, poeti, scrittori e autori del tango. Trai i visitatori illustri degli ultimi anni ci sono Hillary Clinton, Robert Duvall, Massimo D’Alema (le loro fotografie sono esposte in un angolo del locale). Alla fine della passeggiata si arriva al Congreso, una specie di Capitolio dove funziona la camera dei deputati.

Per qui ama la natura Baires propone l’immenso parco di Palermo, il polmone verde della città (che è molto inquinata dallo smog delle macchine) con bei laghi artificiali che si possono girare in pedalò. Da vedere El Rosedal, El patio andaluzo ed il Giardino Giapponese. Un po’ più lontano da qui, sull’Avenida Alcorta si trova il Malba (Museo di Arte Latinoamericano de Buenos Aires). Il parco si estende praticamente fino alla Recoleta, il quartiere più elegante della città di architettura alla francese. Nei dintorni si trova la facoltà di Giurisprudenza (che ostenta un gigantesco fiore di petali metallici che si chiudono al tramonto), il museo delle Belle Arti, il Centro Culturale Recoleta, il cimitero (dove si trova la tomba di Evita Peròn), il Buenos Aires Design (centro commerciale con i migliori negozi di arredo ed illuminazione), e numerosi bar e ristoranti compreso un Hard Rock Caffè. Sui giardini della Recoleta c’è durante i week end un bel mercatino di artigianato.

Continuando con la natura, c’è anche una riserva ecologica dietro Puerto Madero su terreni guadagnati al fiume. Puerto Madero era il vecchio porto della città rimasto abbandonato per molto tempo. Negli ultimi anni i vecchi capannoni stile inglese sono stati riciclati e adesso al loro interno funzionano moltissimi ristoranti, bar e anche uffici che hanno fatto diventare Puerto Madero un elegante posto di ritrovo. Dai ristoranti si ha una splendida vista del canale dove una volta passavano le navi, anche le vecchie gru sono state utilizzate come elemento decorativo. Sul canale sono ancorati due navi storiche argentine: la corvetta Uruguay e la Fregata Sarmiento, ex nave scuola della marina argentina che si può visitare. Molto vicino a quest’ultima si apprezza un ponte disegnato dall’architetto spagnolo Calatrava, che ricorda quelli costruiti a Siviglia per la Expo 92. Proprio quando stavamo finendo le nostre vacanza a Baires il Comune aveva messo in funzione un battello chiamato Galileo che fa la gita del porto e della riserva ecologica. Puerto Madero rappresenta una suggestiva passeggiata sia di giorno che di notte. Questo è anche valido per l’intera città, che deve essere vista assolutamente di notte, si fanno le ore piccole per tutto, possiamo affermare che quando Milano va a dormire Baires appena si sveglia… La notte porteña è sinonimo di tango, le proposte di spettacoli sono numerose, su tutte quelle che ci hanno proposto abbiamo scelto un locale molto elegante a fianco al centro commerciale Abasto. Per € 45 si cena (ampia scelta di piatti, vino ed acqua a volontà) e si gode di un ottimo spettacolo con orchestra e numerosi ballerini in scena, è compreso il trasporto dall’albergo; per prenotare basta rivolgersi agli sportelli turistici dei centri commerciali; da non perdere!!! Ma gli spettacoli di tango si possono anche trovare in strada: la domenica in via Caminito (alla Boca, il vecchio e pittoresco quartiere genovese) e alla Fiera di San Telmo (la parte più antica della città), ci sono copie di ballerini che con grande professionalità si esibiscono sulla via pubblica, da vedere! L’Italia è presente in tante cose: i cognomi della gente, la tradizione gastronomica, il nome di vie e piazze. Un esempio: prendete la linea D del metrò e scendete alla stazione Plaza Italia, lì potete apprezzare un bel monumento equestre di Garibaldi. Di fronte c’è l’orto botanico della città, è piccolo ma a parte delle numerose specie di piante sono da ammirare la splendida serra e le numerose statue che ornano i giardini. L’orto botanico si trova sull’Avenida Santa Fe, via molto commerciale e movimentata che si estende fino alla Plaza San Martin. In particolare vale la pena fare una passeggiata lungo Santa Fe verso il centro partendo dall’angolo con Avenida Callao per ammirare gli edifici che la circondano.

Buenos Aires è una gran metropoli, sicuramente ci sono tanti altri posti interessanti da vedere che non abbiamo descritto. Per scoprirli basta camminare fino a perdersi lungo le strade di questa città cosmopolita, caotica, misteriosa, nostalgica e sopra tutto affascinante.

Eduardo – Rosy – Lucia – Hans



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