Giordania, tre amici, un viaggio indimenticabile
Viaggio fai da te in giordania con macchina a noleggio e tour per le principali località. Una settimana indimenticabile fatto da 3 amici in vero spirito scoutistico
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Domenica 20 febbraio. Partenza per Amman con volo diretto da Mxp T1 e arrivo in serata di domenica 20 febbraio. La macchina l’abbiamo noleggiata con la Reliable Car e ci è andata molto bene perchè per 184 dinari, avendo esaurito quelle di categoria inferiore, abbiamo ricevuto una chevrolet epica 2000 con cambio automatico e tettuccio elettrico. La prima notte l’abbiamo passata a Madaba che si trova a circa 30 min ed e’ logisticamente ben posizionata per chi ha come prima destinazione il mar morto. Bisogna stare attenti perche’ la deviazione si trova subito dopo un ponte e non è ottimamente segnalata. Noi siamo stati al Salome Hotel: il costo è di 40 jod, la stanza è decente, ma il bagno decisamente scarso e senza acqua calda. Forse conviene di più il vicino Mariam Hotel che la Lonely Planet suggerisce. La cena all’Haret Joudna è buona, ma non conveniente. In tre abbiamo speso 80 JOD ed è stata la più cara dell’intera vacanza Lunedi 21 febbraio Il giorno dopo abbiamo intrapreso un bellissimo viaggio fino ad Hammat Ma’In che è un centro termale a circa 1 h di strada da Madaba. I paesaggi sono meravigliosi e si ha un primo assaggio di deserto. L’ingresso al centro costa 15 Jod: non è poco, ma il posto è suggestivo e serve sicuramente per staccare la spina dai ritmi lavorativi. Dopo qualche ora sotto le cascate a 45 gradi abbiamo continuato a scendere fino al mar morto. Anche qui bisogna stare attenti perchè quando si arriva al mare le spiagge attrezzate si trovano sulla destra. Svoltando a sinistra (come abbiamo fatto noi) si costeggia il mare, ma non c’è più modo per accedere al mare. Noi l’abbiamo fatto comunque attraversando un pezzo di sale e fango e facendo il bagno proprio dove il mare termina a sud. Scelta da non ripetere perchè il sale sulla pelle è ustionante ed il pezzo di strada per tornare alla macchina è stata una vera sofferenza. Scoprirete di avere tagli ovunque e non è una scoperta piacevole. Dal mare siamo poi andati a Karak che dista ancora 1h di strada. L’hotel dove siamo stati è il tower’s castle e questo lo sconsiglio caldamente. Pur essendo indicato nella nostra LP (a dire il vero un’edizione molto vecchia) è veramente brutto e sporco. Anche qui niente acqua calda, ma almeno il prezzo è basso sia per la stanza (30 Jod per la tripla) che per la cena (35 Jod in tre) Martedi 22 febbraio Il castello di Karak ci ha un pò deluso, ma non escludo che dipenda dall’averlo visitato senza una guida. Da soli e con la LP non convince più di tanto quindi noi abbiamo scelto di muoverci immediatamente verso Petra. In questo caso la strada è semplice e si arriva in 2h30 a destinazione. Descrivere Petra è impossibile e soprattutto troverete elogi in qualunque diario o guida. Quello che posso dire è che è tutto vero, ma se volete veramente scoprire e sentire profondamente vostro questo sito di 2000 anni dovreste fare come noi ovvero scarpe e zaino in spallo e camminare, camminare, camminare. Dopo il Tesoro, superato il breve Siq sulla destra ed un chiosco sulla sinistra ci si trova davanti il centro di Petra. Sulla sinistra un pò nascosta c’è una scalinata che conduce all’altura del sacrifico: ci vuole 1h, ma ne vale veramente la pena. Così come, una volta raggiunto questo sito, consiglio di scendere per la via delle farfalle che vi condurrà in una valle laterale con siti altrettanto suggestivi. La vista di Petra dall’alto merita sicuramente la fatica di questo itinerario che dura in tutto, compreso il siq al ritorno, circa 4h30. Per dormire siamo stati al Amra Palace Hotel e questo è stato il miglior affare di tutta la vacanza. Le camere sono quasi lussuose, c’è l’acqua calda, c’è una piscina di acqua calda, la cena a buffet costa 7.70 Jod, la tripla l’abbiamo pagata 75 Jod, la colazione buonissima è compresa nel prezzo. Vi consiglio di prenotare perchè noi abbiamo trovato l’ultima tripla disponibile. Mercoledi 23 febbraio Di nuovo a Petra e di nuovo in cammino. Per prima cosa abbiamo ripercorso il Siq fino al tesoro e poi siamo saliti alle tombe reali trovando un sentiero sulla destra della valle principale che conduce al tesoro visto dall’alto. E’ una camminata di 1h abbastanza impegnativa, ma il risultato finale è di trovarsi 80 mt sopra l’uscita del Siq e vedere il tesoro dall’alto. Personalmente posso dire che con il sole i colori di questa meraviglia vengono un pò falsati. A me è piaciuto di più nel primo pomeriggio con l’ombra che permette di apprezzare le varie tonalità di rosso e rosa delle pareti. Purtroppo da questo punto panoramico l’unico modo per tornare alla valle è ripercorrere la strada dell’andata, ma i paesaggi compensano la fatica. Una volta raggiunto l’anfiteatro noi abbiamo proseguito per il monastero che richiede un’altra ora di cammino e, se volete, altri 20 minuti per raggiungere le alture che regalano una vista emozionante sul centro di Petra e sul Wadi Araba. Molto bello e assolutamente consigliato anche se questo giro completo richiede circa 5h di cammino a passo sostenuto. Un pò deludente invece il museo nabateo che si riduce a qualche teca e forse la cosa più interessante è la parete di roccia multicolore al suo interno. Dopo Petra la nostra direzione era il deserto del Wadi Rum e per questo motivo abbiamo deciso di spostarci subito ad Aqaba che è più vicina rispetto a Petra. Attenzione alla strada perchè dopo una prima parte di curve si arriva al rettilineo della desert highway e la tentazione di accelerare viene naturale. Il limite è di 110 km/h e c’è pieno di polizia con i telelaser. Nel nostro caso ci hanno fermato e tirato semplicemente le orecchie, ma è meglio non rischiare. Ad Aqaba abbiamo dormito allo Sweiki hotel che è vicino al centro, costa poco e vale altrettanto. Per fortuna c’era acqua calda ed è comodo per raggiungere i ristoranti sul lungo mare. Aqaba è in generale molto economica e già in questo periodo c’erano 27 gradi. Giovedi 24 febbraio Sveglia alle 7.00 e arrivo al visitor’s centre del wadi rum dove avevo prenotato la visita con l’agenzia bedouin roads. Il sito internet offre diverse opzioni e noi abbiamo scelto quella da 75 Jod che comprende alcuni siti (lawrence’s house, dune di sabbia da fare due volte anche a piedi nudi e scendere di corsa a perdifiato, camminata nel wadi) e soprattutto la salita al Burdah Arch. Questo itinerario che dura l’intera giornata si fa in jeep insieme alla guida e per la scalata finale richiede un pò di allenamento perchè ci sono dei passaggi di roccia un pò impegnativi. Inutile dire che l’arrivo in quota, dopo circa 1h30 di salita, è una grandissima soddisfazione. Anche la discesa che ci ha fatto fare la guida è impegnativa, ma facendola velocemente ci ha concesso il tempo di visitare un altro arco di roccia (Um Furth Bridge) prima di raggiungere il sito da cui si vede un tramonto a dir poco commovente. Sempre nel prezzo è compresa la cena in uno dei tanti accampamenti beduini e la notte che vi regalerà, se siete fortunati come noi, la più bella stellata della vostra vita. Di notte fa freddo quindi premunitevi con sacco lenzuolo, tuta, maglione pesante e calzini doppi perchè la tenda offre ben poco riparo e le coperte sono appena sufficienti. Venerdi 25 febbraio Sveglia all’alba delle 5.15 per vedere l’alba nel deserto che è, secondo me, un pò meno spettacolare del tramonto. Da li partenza per Aqaba dove siamo arrivati prima delle 11. Come albergo abbiamo scelto il Beduin Village al costo di 35 Jod per la camera e 30 Jod in tre per la cena. L’albergo ha poche pretese, ma ha il vantaggio di essere proprio davanti alla spiaggia pubblica ed ai siti principali per lo snorkelling che sono il japanese garden, la nave affondata e soprattutto il carroarmato sommerso facilmente raggiungibile perchè è a solo 6 mt di profondità. La sera l’abbiamo passata ad Aqaba per gli acquisti e si spende veramente pochissimo. Nell’hotel non servono alcolici quindi se, come noi, volete festeggiare la vacanza l’unica soluzione è comprarsi qualcosa nei tanti liquor store che troverete per strada e poi tornare sotto uno dei tendoni del villaggio o sul comodo terrazzo. Sabato 26 febbraio Dopo la mattinata di snorkelling siamo partiti per Amman ed è stato un viaggio veramente lungo e snervante. Sono circa 330 Km di strada dritta con il solito limite a 110 ed ogni tanto dei dossi inspiegabili che ti costringono a rallentare. Ci vogliono circa 4h più parecchio tempo per orientarsi nella capitale. Noi non avevamo navigatore, ma solo la guida LP ed è a mio avviso insufficiente. Amman è enorme e arrivandoci col buio abbiamo girato parecchio a vuoto prima di trovare un hotel solo alle dieci e mezza di sera. Non ricordo il nome dell’hotel, ma vi consiglio di informarvi prima su dove volete andare e su che strada fare per raggiungerlo. Non è semplice e perdersi è un attimo. Domenica 27 febbraio Viaggio di 30 min fino all’aeroporto e volo di rientro a casa che dura 4h. Mi piace concludere questo diario con la frase scritta nel nostro log book: di tutte le cose meravigliose che ci ha dato la giordania quella che ci ha colpito di più è la presenza di un fiore sulla rossa sabbia delle dune. Nonostante l’apparente mancanza d’acqua quel fiore riusciva a crescere e resistere. E così è la nostra amicizia che dopo tanti anni ancora ci unisce. La giordania è un sapore che ti profuma il cuore, come il the nel deserto, come i colori, le fotografie, i mille e più passi fatti insieme, come questo paese, tre amici, un viaggio indimenticabile. Ringrazio tutti i turisti per caso che con i loro consigli ci hanno aiutato ad organizzare questo viaggio e rimango a disposizione per qualunque informazione aggiuntiva che possa permettervi di vivere un’esperienza simile alla nostra. Emanuele