Giordania novembre, dicembre 07: consigli pratici

Una settimana di viaggio organizzato ma non troppo. A fine novembre, tramite il tour operator New Millennium tour, ci siamo aggregati ad un gruppo di 8 persone (friulane, venete, lombarde, siciliane) formatosi direttamente all'aeroporto di Amman. Dall'indomani e per otto giorni siamo stati in giro a bordo di un minipullman, condotti quasi sempre...
Scritto da: M&L
giordania novembre, dicembre 07: consigli pratici
Partenza il: 25/11/2007
Ritorno il: 02/12/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Una settimana di viaggio organizzato ma non troppo. A fine novembre, tramite il tour operator New Millennium tour, ci siamo aggregati ad un gruppo di 8 persone (friulane, venete, lombarde, siciliane) formatosi direttamente all’aeroporto di Amman. Dall’indomani e per otto giorni siamo stati in giro a bordo di un minipullman, condotti quasi sempre da un giordano con sette anni di residenza in Italia. Non sempre il gruppo è stato in piena sintonia e, com’è norma quando non viaggi per conto tuo, a volte il desiderio di maggiore libertà d’azione si è fatto sentire. Però il programma non era serrato (abbiamo cambiato solo due volte città di alloggio, più la tappa aggiuntiva ad Aqaba nel giorno libero) la guida era simpatica e versatile, il tempo ci ha assistito e la Giordania ci ha sicuramente ammaliato, come gran parte dei racconti già inseriti qui testimonia. Le nostre tappe iniziale sono state Um Queis (visto sul Golan e sul Lago di Tiberiade), Jerash (una Pompei del medioriente). Poi lo sguardo sulla terra Santa, nel senso anche letterale del termine: Betania con il sito battesimale di Gesù, il fiume Giordano al confine con Israele, il Mar morto (il bagno galleggiante è un’esperienza), il Monte Nebo, l’immenso Wadi Mujib. Alcuni dei castelli sul deserto che il passato ha lasciato intatti e suggestivi, specie Al Azraq ma anche Amra, Kharanah ma anche quello crociato di Kerak; Il deserto dai colori accesi di Wadi Rum. E poi Petra (inclusa piccola Petra, che molti non fanno): inconcepibile finché non la vedi, e a tratti ancora dopo se ci ripensi. Aqaba è la Giordania più vivace, a suo modo anche consumistica, bagnata dal mar Rosso e fronteggiata dall’israeliana Eilat. Amman è la capitale non appariscente, ma a suo modo suggestiva anche perché tutta bianca. Questa la sintesi, molto stringata e praticamente priva di riferimenti alle emozioni ed ai contatti umani, che sono stati davvero tanti. Li forniremo a richiesta, a chi vorrà, e forse tra un po’ li metteremo sul blog www.Mondiviaggiati.Splinder.Com. Intanto, di seguito alcuni consigli pratici. Alloggi: scegliendo gli hotel 3 stelle si va più sul sicuro quanto a rapporto-qualità prezzo. Tra quelli provati, il migliore in questo senso è stato il Jordan Hotel & Suites di Aqaba. Il servizio è leggermente inferiore ai nostri tre stelle, ma passabile; decisamente sotto le aspettative invece le prestazioni di alcuni 4 stelle (es. L’Arwad hotel di Amman; già meglio il Grand View di Petra e soprattutto il Cham palace di Amman). In ogni caso, mai riscontrati problemi di igiene.

Abbigliamento: in qualsiasi periodo dell’anno è utile almeno un cappello para-sole, ed una t-shirt; indispensabili per Petra o deserto, dove sono necessarie anche scarpe comode (meglio trekking). A nord a fine novembre può far freddino la sera, un maglione ed un giubbotto sono sufficienti. Ben diverso il discorso a sud (Aqaba), dove anche in quel periodo “rischia” di esser superfluo anche il pullover. Per dare un’idea: ad Aqaba alle 22 del 30/11 c’erano 22 gradi, ad Amman 24 ore dopo 15.

Argomenti. Con i giordani in media potete parlare di tutto. Non troverete nessuno che parlerà male (o non parlerà affatto) del Re e della regina, ma per il resto dibattito aperto.

Bevande: scarso il vino (sia come produzione che come gusto), già meglio la birra pur analcolica. Apprezzabile il caffè turco, con cardamomo e fondata nella tazza.

Calendario. Venerdì e domenica sono giorni festivi, il sabato è un giorno normale per la maggior parte della popolazione (quella islamica). Occhio al Ramadan: quando è in atto vige il digiuno dall’alba al tramonto.

Cibo: difficile trovarsi male. Riso, verdure, insalate, carni di pollo agnello capra, pesce (aringa all’interno, di svariati tipi sul mar Rosso), piccole banane, agrumi, e tanti apprezzabili dolci, specie in pasticceria. Pochi ingredienti a volte fanno ricca una cena grazie alle salse, in particolare l’humus (ceci) e quella allo yogurt. Nei supermercati capita di trovare anche gi spaghetti, ma non dovreste sentirne la mancanza (almeno in una settimana). Escursioni in stati limitrofi. Da Amman è fattibile l’one-day sia verso Israele (gerusalemme, betlemme) che verso la Siria (damasco). Per la Siria in pratica è sufficiente affidarsi ad un autista affidabile (se ne trovano tramite gli alberghi, o nelle agenzie in centro ad Amman), o ad un taxi collettivo (attenzione: partono quando sono pieni), per Israele il passaggio della frontiera (andata e/o ritorno) è molto più legato agli umori momentanei dei doganieri israeliani. Parole. Quelle più facilmente riconosciute (e imparate): “Shukar” (grazie), “habibi” (caro, tesoro), “jalla!” (andiamo, o se preferite: ‘gnamo, iamm’cenne, annamo..) Persone: l’atteggiamento è quasi esclusivamente cordiale, a volte (scolaresche) quasi entusiasta. E’ abbastanza facile entrare in sintonia con negozianti o persone del posto con cui capita di scambiare due chiacchiere, che facilmente diventano..Quattro (a patto di cavarsela con inglese o arabo). Diffidate delle..Diffide.

Shopping. Difficile rifarsi il guardaroba secondo i gusti italiani laggiù, comunque se proprio volete si trovano anche marchi come Bata, Guru o Energie. In generale si compra benino, e soprattutto non s’incappa mai in qualcuno che punta a tirarti la “sola”. I negozi sono aperti finchè… Vogliono, quindi spesso fino a tardi. Sicurezza. Mai avuto problemi con nessuno. Ad Amman siamo usciti alla sera, anche a piedi, entrando ed uscendo da negozi (aperti fino a tardi) e locali senza alcun fastidio, al massimo qualche tassista insistente per preferirlo alla passeggiata. Ad Aqaba due donne del ns. Gruppo si sono fidate dell’invito di un negoziante a sfruttare un suo passaggio per visitare il quartiere beduino a negozio chiuso (dopo le 23) e…Sono tornate sane.

Trasporti: il miglior rapporto prezzo qualità è quello dei taxi. Ad Amman 15 min di corsa nel traffico di prima serata non costano più di un dinaro, 2 al massimo compresa la mancia. Diffusi anche i taxi collettivi e gli autobus (non testati da noi). Praticamente inesistenti le ferrovie. Aerei: nei due voli da e verso Roma da noi effettuati, la Royal Jordanian è stata più che all’altezza. Telefono: copertura pressoché totale del territorio per cellulari (perfino in pieno deserto). Tre compagnie principali (Orange, Umniah, Fast link) tariffe da/per l’Italia (Vodafone) pressoché equivalenti tra di loro. Valute: il dollaro è già superfluo, l’euro è cambiato in dinari ovunque (banche, money exchange) e, spesso, accettato anche in pagamento diretto. I bancomat sono diffusi (circuiti Visa, mastercard, maestro). Calcolate sempre un po’ di mancia per i pagamenti cash.

Visti. Per l’entrata e l’uscita, destinazione Italia si paga circa 40 dinari; più meno simile la quota per la Siria. Buon viaggio…



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