Giordania in tour 2

Giordania con viaggi del turchese in chiaroscuro
Scritto da: gianni gravante
giordania in tour 2
Partenza il: 04/05/2010
Ritorno il: 18/05/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Giordania 04 – 19 Maggio 2010

Questa primavera sarà Giordania. L’ operatore scelto è I Viaggi del Turchese, di cui ci siamo già serviti lo scorso Settembre per visitare la Turchia. Fissiamo la partenza per il 4 Maggio, scegliendo il Tour della Giordania con estensione mare Taba, Hotel Paradise Friends Radisson Blue Resort. La scelta è ricaduta sulla Giordania in quanto volevamo un Paese bello, piccolo con distanze comode per un tour appagante culturalmente ma non eccessivamente faticoso. Ci siamo: partenza da Bergamo Orio al Serio ore 07,00 con arrivo ad Aqaba previsto alle 12,20 circa ora locale. Per una volta intravvediamo la possibilità di una mezza giornata libera all’ arrivo per familiarizzare con questo Paese che ci hanno descritto meraviglioso. Sull’ aereo, dopo un decollo quasi puntuale, percepiamo qualche frase tra chi effettuerà il tour con noi che parla di un trasferimento via terra da Aqaba ad Amman poiché il giro, anziché iniziare come previsto da sud verso nord, sarà in senso inverso. Saranno Saranno quelli che hanno prenotato in ritardo, pensiamo, anche perchè l’ aereo non ha un solo posto libero. Infatti alcuni dei nostri compagni di volo esibiscono una comunicazione scritta che li preavvisa del cambio programma. Noi non abbiamo ricevuto altro, post pagamento, che la comunicazione adeguamento carburante; quindi nessun dubbio, noi partiremo da Aqaba. Così la logica. Invece alle ore 13,30-14,00 dopo il check-out ci ritroviamo sul bus diretti ad Amman. Addio mezza giornata libera, e davanti a noi 6 ore di autobus, dopo aver consumato il pasto in un ristorante di Aqaba a nostre spese in quanto la pensione completa prevista inizia con la cena… Si parte. La nostra guida si chiama Khaldun, è un giordano di circa 40 anni, che si dimostrerà di media capacità professionale. Al termine della traversata del Paese, poiché di ciò si tratta, ci ritroviamo divisi in due gruppi, ospitati in due hotel diversi, nessuno dei due tra quelli previsti dal catalogo, tant’è che ci si comincia a chiedere se il famigerato Tulip esista davvero, se sia usato solo come specchietto per le allodole a cosa… A noi tocca l’ hotel Gerusalem, il cui staff è professionale e cortese (dote che riscontreremo nella stragrande maggioranza del Giordani), ma l’ albergo mostra qualche limite. Mercoledì 05 Maggio.

Si inzia con la visita della città di Amman, che conta circa 2 milioni di abitanti su un totale dell’ intero Paese di circa 6 milioni di anime. Non si può visitare questa città senza partire dalla cittadella, che occupa uno dei colli su cui è edificata Amman. Il Turchese lo sa talmente bene che la visita di questo Sito è classificata come tour facoltativo, e quindi rastrellano 22 euro a testa. Chi scuce visita la cittadella con ausilio della guida prevista per il Tour per cui si è già pagato, chi non si assoggetta a questa gabella si ritrova a vagare da solo per la città o in albergo ad attenderci al rientro. Per loro la visita di Amman si limiterà alla traversata del bus da e per altre mete con base la Capitale . Finita la visita della cittadella si passa a raccogliere il resto della compagnia nei due hotel – ogni volta 1 ora circa persa per questa operazione – e si parte alla volta dei castelli nel deserto, sulle tracce di Lawrence d’ Arabia. Che dire, di una giornata così semplicemente si poteva fare a meno. I forti di Lawrence sono dei cumuli di pietre mal tenute, mal curate e senza alcun interesse storico-archeologico. Pranzo presso ristorante turistico della zona. Non commenteremo qualità del cibo, né servizio e pulizia, poiché non si può pretendere di visitare Paesi di quest’ Area del mondo esigendo standard a cui siamo abituati a casa nostra. A fine giornata rientro ad Amman da una parte rigorosamente differente da quella da cui siamo usciti, così il Turchese può classificare questi trasferimenti come “visita panoramica della Città”. N.B. Non è una battuta, ci è stato così detto testualmente dalla referente dell’ operatore. La cena di questa giornata non è inclusa nel pacchetto, così ci viene proposta la classica cena con esibizione folkloristica in locale tipico (leggi inchiappettata del turista). Ci caschiamo, sganciamo 33 euro a testa per una cena del tutto normale ed una esibizione che si limita a 15-20 minuti di saltelli con cornamuse intonanti, udite udite, l’ inno britannico. Giovedì 06 Maggio.

Oggi destinazione Jerash, o Gerasa a nord della Capitale. Uscita dalla città con inedito itinerario per i motivi già segnalati, e dopo circa 2 ore siamo in questa località che ci offre i suoi ben conservati reperti di epoca romana. Notevoli il teatro, vari edifici dell’ antica urbe, il circo, tutto il “cardo maximum” ancora ben colonnato. Per chi vive in Italia queste opere suscitano sempre un po’ di legittimo orgoglio, poiché richiamano alla mente le opere d’ arte che i nostri avi ci hanno lasciato in patria, anche se spesso quelle erette in queste zone sono il frutto di enormi fatiche addossate alle popolazioni locali. Più interessante del giorno precedente ( e ci voleva davvero poco) ma non è per questo che siamo qui. Pranzo e poi via per visitare Qasr el’ Abd, o palazzo del servo, per cui valgono le osservazioni già fatte sopra. Rientro ad Amman, questa volta da nord, ed abbiamo modo di ammirare la zona delle ambasciate, dei residenti abbienti, ricchi professionisti e notabili. Il quartiere è davvero ben tenuto, pulito ed elegante, con edifici ben costruiti che poco hanno a che spartire con lo stile pacchiano che si può notare in altri paesi arabi senza problemi di soldi. Anzi, dobbiamo al riguardo segnalare che questo Paese ci ha stupito per la sua particolare pulizia in ogni ambiente pubblico, dalle strade ai giardini, dove operano schiere di operatori ecologici, ognuno con la sua bella divisa secondo specialità. E dobbiamo quindi dedurre che se la metà dei Giordani, come riferito da Khaldun, sono poliziotti, l’ altra metà deve per forza essere impiegata per la pulizia di questo Paese, che davvero in questa Area del pianeta ha delle peculiarità interessanti, se si considera che senza grandi risorse naturali, con soli 6 milioni di abitanti e con un turismo che inizia solo adesso ad industrializzarsi riesce a presentarsi pulito, sicuro, discreto, gentile e, come scopriremo nei prossimi giorni, con delle incomparabili bellezze. La prospettiva di rientrare in albergo ed infilarci a letto non ci alletta, e quindi chiediamo a Khaldun di sbarcarci in centro, così da visitare la zona antica della Città, che si trova sotto la Cittadella, intorno al teatro romano. Abituati alla fastidiosa invadenza dei commercianti di altri Paesi confinanti, si resta davvero piacevolmente colpiti dalla discreta cordialità di questa gente dolce e gentile, che cerca di offrire le proprie merci senza mai insistere. In giro pochissimi turisti e molti acquirenti locali, che affollano soprattutto i negozi di frutta secca e di spezie, molto presenti. Venerdì 07 Maggio 2010

Partenza di buon mattino dagli alberghi con valigia al seguito, poiché la destinazione finale di oggi sarà Aqaba. Prima tappa il monte Nebo, che fu l’ ultima meta dell’ errare di Mosè, il quale prima di morirvi vide dalla sua cima la terra promessa. Arriviamo abbastanza presto e la giornata è sufficientemente tersa da permetterci di intravvedere Gerusalemme con l’ ausilio dei nostri teleobiettivi. Molto rispetto, qui, per gli Italiani, quelli moderni, che hanno vissuto -e vivono- con le vesti di vari ordini monastici decenni di dedizione alla cura ed al culto di questo luogo e delle genti che la popolano. Poco distante si visita una fabbrica/scuola di mosaici, anche questa ideata e sostenuta da nostri connazionali. Ancora oggi gli studenti-artigiani che la frequentano si perfezionano durante il loro ultimo anno del corso di studi in Italia, a Ravenna. Poiché la cultura sazia la mente, ma poco lo stomaco, attigua alla scuola il solito negozio di prodotti in vendita; questa volta acquistiamo con piacere alcuni dei loro manufatti. Visita alla chiesa di San Giorgio, che ospita un pregevole mosaico della Palestina, e via a pranzo. Pomeriggio dedicato alla visita della città fortificata di Karak, su cui incombe una davvero imponente fortezza di epoca crociata, ancora in discreto stato di conservazione. Proseguiamo per Aqaba lungo la strada dei Re, per ritrovarci dopo poco su degli strapiombi mozzafiato sulla valle del Giordano, che presenta in questa zona ampie zone coltivate, con suggestivi contrasti cromatici. Molte curve dopo, l’arrivo ad Aqaba dove, tanto per cambiare, veniamo smistati in due alberghi diversi, il Day’s Inn ed il Gulf, entrambi in centro. Sabato 08 Maggio 2010

Partenza alle 07,30 destinazione Petra, dove giungiamo un paio di ore dopo. Ciascuno di noi sa che questa meta è motivo importante, forse fondamentale della visita in questo Paese. Si giunge al parcheggio, dove si trovano molti beduini che si offrono per accompagnarti all’ imbocco del Siq. Il Siq è la prima delle tante meraviglia che ci riempiranno, oggi, occhi ed anima. Lo si raggiunge dopo un tratto in leggera pendenza dopo le biglietterie. La strada è opportunamente divisa in due “corsie”, una per chi va a piedi, l’ altra per chi preferisce cavallo o calesse, offerti a 5-6 euro circa. Si imbocca quindi il Siq, una gola tra pareti di roccia arenaria modellata da un lavoro millenario dagli agenti atmosferici che hanno conferito forme e colori straordinari. Sono 900 metri da percorrere, secondo noi, rigorosamente a piedi e da gustare uno ad uno, scoprendo particolari che sfuggirebbero in calessino. Siamo quasi alla fine, e mentre le comitive di turisti si fermano per ricompattarsi, noi alziamo il passo per poter precedere la folla. Si perché alla fine del Siq ti si presenta davanti uno dei monumenti più fotografati e pubblicati al mondo, e tuttavia di un fascino ed una suggestione da toglierti il fiato. El-Khazneh, è un imponente tempio ricavato, come tutta l’ architettura Nabatea di Petra, interamente dalla lavorazione per “sottrazione” della roccia arenaria. Si rimane stupiti per la cura e la precisione del taglio, la cura dei particolari che ancora si notano selle statue, sui capitelli, sulle colonne e l’ urna che la sovrasta, che si pensava dovesse contenere un tesoro, da cui l’ altro nome con cui è conosciuto il monumento. Capiamo che le immagini di questa città rimarranno per sempre impresse nella nostra mente. Non si possono descrivere tutti i monumenti presenti in questo Sito unico al mondo. L’ unica cosa che qui ci limiteremo a segnalare è che tutta l’ architettura di questo stupefacente popolo che furono i Nabatei è ottenuta scavando la roccia; gli unici edifici presenti a Petra costruiti con tecniche classiche sono quelli eretti sotto i Romani, come il teatro, le terme, il foro, la strada colonnata. Petra si visita entrando ed uscendo da un’ unica parte, ed in fondo alla valle si possono affrontare i 900 scalini che conducono al Luogo Alto, o del sacrificio: percorreteli con calma, con lo stesso spirito con cui avete visitato finora tutti i monumenti di Petra, anche questa salita va gustata lentamente, fermandosi quando occorre. Non servitevi, per favore, di quei poveri asinelli costretti a trasportare in cima ansimanti pseudoturisti che contendono seriamente il titolo di ciucci alle povere bestie sottostanti. Scarpe comode e robuste tipo trekking, crema da sole molta acqua al seguito sono i consigli indispensabili che dobbiamo qui fornire. Per il pasto, ai piedi della scalinata dai 900 gradini vi sono vari ristoranti. Il Turchese ci ha portati in quello di sinistra guardando la salita (non ne ricordo il nome), se potete evitatelo. Domenica 09 Maggio 2010

Sveglia ad ore 06,30. Si parte presto. Oggi i kilometri sono tanti e molti dei nostri compagni di viaggio realizzano ciò che, dobbiamo immodestamente dire, ci era parso chiaro fin dal primo giorno: invertire il senso del tour avrebbe comportato disagi ed aumenti di ore di bus -non previste sul catalogo- per tutta la durata dello stesso. E’ una politica adottata da molti operatori turistici, quella di far pagare il conto di queste modifiche ai clienti, ma dobbiamo segnalare che il Turchese si distingue in questa pratica. Dunque si va, e dopo circa 3 ore abbondanti di bus giungiamo all’ altezza del Mar Morto, che grazie alle sue acque ricchissime di solfati contribuisce all’ economia del Paese. Si vedono, infatti, nella zona meridionale del grande lago salato alcune grandi strutture per lo sfruttamento di questa risorsa naturale, e su tutta la strada che corre lungo il confine con Israele è un tutto traffico di autocarri da e per il porto di Aqaba. Giunti nella zona balneare, molti dei nostri si dedicano a qualche ora di relax, mentre noi continuiamo alla volta di Batania sul Giordano. E’ questo il posto in cui, secondo quanto tramandato e reso poi in qualche modo “ufficiale” dalla visita sul luogo di Giovanni Paolo II, Gesù fu battezzato da Giovanni Battista nelle acque del Giordano. Il sito non offre molto sotto il profilo monumentale e naturalistico, se non la presenza di qualche luogo di culto presidiato da religiosi di vari ordini, mentre risulta coinvolgente emotivamente poiché uno può credere o meno, ma alcune cose fanno parte della nostra cultura, oltre che della nostra religione. Il Giordano è un piccolo fiume, con una portata d’ acqua, in questa zona, decisamente modesta, ma qui ha un valore geopolitico notevole, marcando il confine tra Israele e Giordania, e quindi tra due mondi. Quello che stupisce è l’ assenza lungo tutto il confine tra i due Paesi, di soldati Israeliani, mentre esiste una discreta presenza di quelli Giordani. Ciò è frutto dell’ ottima politica del Re Hussein di Giordania, continuata ora dal suo figlio, e degli accordi di pace seriamente rispettati da anni dai due governi. Emozionante la presenza, davvero pochi metri l’una dall’altra, della bandiera Giordana e di quella con la stella di Davide sulle due sponde del fiume, dove lavorano, ignorandosi cordialmente, operai dei due Paesi. Raggiungiamo le spiagge sul mar Morto per un rilassante bagno nelle sue acque, che si rivela anche un’ esperienza unica, perché te lo dicono e te lo ripetono che puoi sdraiarti a leggere il giornale senza muoverti che tanto non affondi, ma bisogna proprio provare, ed è una sensazione davvero strana; l’ acqua sembra essere addirittura oleosa talmente è densa, si fa una gran fatica a tentare un approccio con il nuoto, e si resta su. I 400 metri circa di depressione sul livello del mare garantiscono, grazie ai filtri naturali dell’ atmosfera, una adeguata protezione dai raggi del sole senza altri accorgimenti. Alla fine, prima del rientro ad Aqaba, qualche acquisto di prodotti per la pelle che si rivelano di buone qualità presso il vicino store. Lunedì 10 Maggio 2010

Ultimo giorno di Tour. Oggi tocca al Wadi Rum. Si tratta di un deserto molto particolare, con delle formazioni rocciose modellate dal vento con forme e colori davvero suggestive. I deserti esercitano sempre sensazioni particolari, e non ce n’è uno uguale all’ altro; quindi un’ esperienza da non perdere. Ed invece è proprio ciò che rischiamo e lasciamo fare all’ organizzazione del Turchese…… Dunque il programma recitava più o meno così: visita al deserto del Wadi Rum, teatro delle gesta del leggendario Lawrence d’ Arabia, gole meravigliose, scenari inimmaginabili etc. Etc. Bene. Salta fuori la solita escursione facoltativa in fuoristrada (durata circa due ore, costo 33 euro a persona). Chiediamo alla guida se non aderendo si potrebbe perdere qualcosa di interessante. Veniamo rassicurati. Decidiamo di rinunciare perchè non ci sembra giusto pagare per qualcosa che rientra nel programma da catalogo. I partecipanti all’ escursione vengono accompagnati ad un punto di ritrovo e montano su due o tre fuoristrada in 6 per mezzo. Chi rinuncia viene scaricato presso un accampamento beduino ALLE PORTE DEL DESERTO, messo lì ad attendere gli altri per le 2 ore successive. Secondo voi la guida prevista per l’ accompagnamento del Tour dov’ è? Indovina naturalmente chi pensa male e fa peccato: con i fuoristrada. Quindi che ha pagato il tour ma non l’ escursione facoltativa rimane sotto le tende beduine alle porte del deserto, con una temperatura di oltre 40°, senza sapere cosa fare, dove avventurarsi e con chi parlare. I beduini intanto preparano il pranzo e noi, intuita la fregatura, decidiamo di uscire e di guardarci intorno. E’ l’ idea vincente: da lontano un fuoristrada viene verso le tende, lo attiriamo. Si presenta Alì, giovane beduino che vive di questo (solo loro sono autorizzati, per legge, ad accedere all’ interno del deserto con i loro mezzi), si contratta e con 20 euro complessivi saliamo in 6 persone per fare lo stesso giro che agli altri è costato 33 euro a testa. Risolta la giornata. Il deserto è splendido Alì molto disponibile, veniamo accolti con maggiore cordialità dai beduini sotto le loro tende dove tentano un piccolo commercio di spezie, pietre, oggettistica poiché siamo solo in 6, non in 18 o 24 come nei giri organizzati. Tutto bellissimo, ma ci sono cose, come ci insegna Mastercard con la sua pubblicità, che non si possono comprare. In questo caso si tratta delle facce dei nostri compagni e della guida allorché ci incontriamo in mezzo al deserto quando loro ci pensavano in disperata attesa sotto il caldo delle tende-ristorante. Il colpo ferale arriverà dopo, quando diremo loro quanto abbiamo speso a testa. Al rientro il pranzo sotto le tende beduine risulta gradevole ( unico pasto dove si è potuto scegliere qualcosa di diverso dal pollo, optando per degli ottimi spiedini di agnello e manzo) anche se consumato con una temperatura ambientale piuttosto severa. Giusto il tempo di montare in autobus ed il vento che già era presente fin dal mattino si trasforma in una vera e propria tempesta di sabbia. Sapremo poi che l’ unica strada che unisce Amman ad Aqaba e che passa poco distante diventerà indistinguibile dal deserto circostante al punto da obbligarne la chiusura e costringere ad una lunga deviazione. E’ andata bene. Conclusioni :

Con il senno del poi sceglieremmo il tour Giordania + Gerusalemme proposto dallo stesso operatore, non rinunciando a nulla di ciò che davvero vale la pena vedere della Giordania ed unendo una visita della vicina Gerusalemme. Il Turchese presenta dei prezzi a catalogo sicuramente più vantaggiosi rispetto ad altri operatori, ma molto spesso risulta carente sulla qualità dei servizi alberghieri, crea disguidi e cambi programmi lasciando spiazzati gli addetti locali, costretti ad inventare patetiche scuse per giustificarsi.



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