Giordania da sud a nord: molto più che Petra

una settimana in giro per questa straordinaria terra.
Scritto da: maretta*
giordania da sud a nord: molto più che petra
Partenza il: 29/12/2018
Ritorno il: 05/01/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Quella in Giordania non è stata una vacanza, né una buona occasione per festeggiare il capodanno all’estero, non è stato neppure un viaggio come tanti organizzati prima di questo. La Giordania è stata piuttosto un’esperienza. Una straordinaria esperienza.

Premetto che siamo viaggiatori low cost, ci piace organizzare tutto in autonomia, senza affidarci a tour operator ma unicamente alle esperienze raccontate da chi è stato lì prima di noi. Decidiamo di visitare questa meravigliosa terra in 7 giorni, dal 29 dicembre al 5 gennaio. Siamo partiti in coppia da Roma Ciampino con Ryanair (prenotato 4 mesi prima, 250 euro a persona) e siamo atterrati 4 ore dopo ad Aqaba dove il clima si presentava leggermente più mite dell’italia.

Aqaba è una cittadina sul mare, concentrata sulle coste del mar rosso ed è letteralmente invasa da turisti e bancarelle che vendono souvenirs, the, spezie, e similari. Non ci è stato possibile fare il bagno e men che meno snorkeling perché il clima non era così caldo come mi sarei aspettata, ma poco male, perché quello che abbiamo vissuto nei giorni a seguire non ci ha dato il tempo di rammaricarci per questo. Naturalmente, prima di partire per il nostro viaggio, ci siamo muniti di Jordan pass, che consiglio vivamente a chiunque si fermi in Giordania per più di tre giorni (pagato 78 jod a testa e prenotato sul sito ufficiale, incluso nel biglietto anche l’ingresso a Betania).

Una volta giunti all’aereoporto di Aqaba abbiamo preso un taxi che con 8 jod ci ha portati in centro, all’hotel Amer (prenotato su booking, centralissimo ma spartano) e poi abbiamo trascorso la serata da Al- Shami , un ristorante giordano, consigliato da tripadvisor, economico ma buonissimo. L’indomani alle 8:00 ci rechiamo alla stazione Jett buss, che si trova nei pressi dell’hotel Movenpick, con i nostri biglietti prenotati online tempo prima (36 jod in due a/r) e partiamo alla volta di Petra, che dista circa 2 ore da Aqaba.

Petra è un luogo senza tempo, difficile da definire o descrivere. Indimenticabile. Non starò qui a dirvi cosa vedrete perché penso che valga la pena scoprirlo da soli, vi consiglio solamente di dedicare almeno un’intera giornata al sito, muniti di abbigliamento e scarpe da trekking, e di tenere un passo sostenuto poiché contrariamente potreste incorrere nel rischio di non riuscire a vedere tutto. Petra non è solo “il tesoro”, la facciata che trovate fotografata sulla lonley planet (di cui pure eravamo muniti come in ogni viaggio) ma è un sito veramente vasto, che richiede tempo e attenzione per essere apprezzato a pieno. Dopo l’intera giornata trascorsa a Petra senza, incredibilmente, cedere alla tentazione di riposarsi in sella ad un cavallo o un asinello, torniamo allo stazionamento dei pullman alle 17 e ripartiamo alla volta di Aqaba, che abbiamo scelto come base per visitare il sud della Giordania.

Il giorno seguente, prepariamo una sacca con vestiti caldi (ma non abbastanza !) e ci rechiamo ancora una volta allo stazionamento di Jett bus dove partiamo per il deserto del Wadi rum, distante 1 ora circa da Aqaba. Qui, al centro visitatori del Wadi rum, viene a prenderci un ragazzo incaricato dal gestore del campo tendato in cui trascorreremo la notte di capodanno. Il campo di chiama Salam Zwaidh Camp, lo abbiamo prenotato su booking e ne siamo rimasti molto soddisfatti (circa 30 jod a notte). Mohamed, il simpaticissimo gestore/proprietario del campo, ci ha permesso di trascorrere una giornata che difficilmente dimenticheremo. Abbiamo prenotato con lui un tour in jeep di tre ore alla scoperta del deserto alla cifra di 50 jod, abbiamo potuto ammirare il tramonto nel deserto su una roccia poco distante dal nostro campo, abbiamo fatto amicizia con altri italiani e fatto baldoria ballando intorno al fuoco, in attesa del contdown. Abbiamo concluso l’anno con un’ottima cena beduina ( costata 8 jod a testa) preparata proprio da Mohamed, il quale ci ha intrattenuto tutta la serata con canti, balli, e ovviamente del the caldo. Lo spettacolo dei fuochi nel deserto del Wadi Rum ci ha lasciati senza fiato. Consiglio a tutti l’esperienza di una notte nel deserto anche se… fa veramente un freddo incredibile! Per cui munitevi di sacco a pelo, intimo e maglie termiche, roba di pile, cappelli, sciarpe! Le tende del nostro campo, come potete intuire, non erano riscaldate, anche se ovviamente ne eravamo già a conoscenza.

Il giorno seguente sveglia presto e partenza per Aqaba, questa volta dividendo un taxi con una coppia di italiani conosciuti nel campo (jett bus ripartiva il pomeriggio e a noi serviva arrivare la mattina ad Aqaba). Torniamo ad Aqaba e pranziamo al ristorante siriano, Syrian Palace Resturant, con i nostri nuovi amici e alle 16 partiamo per Amman, sempre con il nostro fidato Jett bus (17 jod andata e ritorno in due). Arriviamo ad Amman in serata dopo circa 5 ore di tragitto, comodo e senza intoppi. Spesso sarete fermati (sia che viaggiate con un’auto a noleggio, sia che optiate per il bus) da posti di controllo. La polizia locale è gentile, controllerà il vostro passaporto, talvolta vi chiederà di aprire le valigie e poi vi faranno ripartire senza problemi. A volte questi controlli ci sono sembrati eccessivi, una seccatura, ma pensate che tutto ciò serve a rendere la Giordania il paese sicuro che è. Durante questi indimenticabili 7 giorni non abbiamo mai avvertito la sensazione di pericolo, e neppure di tensione. La Giordania è un paese sicuro, forse più del nostro, in cui la gente è pronta ad accogliere ogni genere di turista, in cui tutti hanno voglia di chiacchierare, di lasciarti un sorriso. Vi capiterà non di rado di camminare per strada e sentirvi dire “Welcome! Where are you from?”, di ricevere un bicchierino di the fuori ad un negozio qualunque. Vi sentirete a casa per certi versi, penserete “non sono poi così diversi da noi europei e dai nostri modi di fare” ma un attimo dopo, quando sarete svegliati alle 5 del mattino dai canti provenienti dalla moschea che richiamano i fedeli alla prima preghiera del giorno, penserete esattamente il contrario! Ad Amman ci fermiamo quattro notti, non segnalerò l’hotel scelto perché non ritengo che sia degno di nota, comunque consiglio di prenotare un alloggio centrale (noi eravamo nei pressi del teatro romano e ci siamo trovati bene) poiché Amman non dispone di una rete di mezzi pubblici per cui va girata a piedi o in taxi (che comunque costa molto poco). Il jett bus ci ferma alla stazione di Ab Adalì, e spendiamo 5 jod per il taxi per raggiungere il nostro hotel in centro. Il tassista, Jamal, ci è subito molto simpatico, così iniziamo a contrattare per farci accompagnare i due giorni successivi a visitare Jerash , il mar morto, Betania ed il Monte Nebo. Chiudiamo a 30 jod per farci accompagnare l’indomani a Jesash, e 40 jod per farci accompagnare il giorno successivo al mar morto, Madaba, Betania e monte Nebo.

Jerash, che dista circa un’oretta da Amman, è un sito romano, il meglio conservato del medio oriente, trascorriamo lì una mezza giornata, fortunatamente sotto un sole tiepido di gennaio. Giò ne resta entusiasta, io un po’ meno ma merita comunque una visita. La sera ci perdiamo, finalmente, nelle strade della capitale. Amman è una città con un centro piccolo, piena di bazar, mercati, moschee. Il traffico è insopportabile ed il richiamo alla preghiera all’alba ci perseguita anche qui, ma ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. Anche qui i giordani si mostrano accoglienti e aperti come al sud. Il clima in questo periodo è come Italia ed è una buona scusa per scaldarci con continue pause-the. Ci innamoriamo di un ristorante, segnalato dalla lonley e da tripadvisor, Ashemi, e ci andiamo per tre sere di seguito (più spuntini vari durante il giorno). Sono imperdibili falafel e l’humus a prezzi super modici (un sacchetto con 10 falafel da asporto costava 25 centesimi!). Pochi metri distante da Ashemi invece troverete Habibah in cui potrete gustare un magnifico kenafeh (non fatevi scoraggiare dalla folla di turisti , poiché la fila è molto scorrevole!). La via più alla moda di Amman è Raimbow street, circa un km di strada caratterizzata per lo più da ristoranti e bar molto “occidentalizzati” Niente di imperdibile, anzi. Imperdibile è invece un giro al mercato di Amman, tra gente che urla, odore di spezie, cadaveri di animali pronti per essere venduti, negozianti che sorseggiano il the sull’uscio della loro bottega; imperdibile è osservare l’Amman che pulsa e vive normalmente. Solo in quel frangente, camminando tra la gente del posto, Amman ha spesso di essere ai miei occhi una mediocre città del medio oriente, diventando improvvisamente inedita e speciale.

Dopo la giornata a Jerash, il penultimo giorno giordano lo dedichiamo al mar morto, Madaba, Monte Nebo e Betania. Partiamo alle 9 da Amman e dopo circa mezz’ora siamo a Betania, il nostro jordan pass comprendeva anche la visita a questo sito. Betania è il luogo in cui Gesù ha ricevuto il battesimo da Giovanni Battista. All’ingresso c’è una navetta gratuita che vi poterà fino alla fonte battesimale, sarete accompagnati da una guida inclusa nel biglietto che in lingua inglese vi spiegherà lungo il percorso quello che state vedendo. Anche qui, non mi soffermerò a svelare troppi particolari, sarà bello ricevere da questo viaggio un minimo di effetto sorpresa… posso dirvi che Giò si è ritrovato ad assistere ad una messa di un prete italiano da cui ha ricevuto nuovamente il battesimo con le acque del fiume giordano. Molte altre persone si sono immerse nelle acque coperte solo da una tunica bianca. Il giro è durato un’oretta circa, lì troverete oltre al luogo in cui Gesù ha ricevuto il battesimo e le sponde del fiume giordano, anche una chiesa. Dall’altra parte del fiume, appena pochi metri più in la, c’è il territorio israeliano. Dopo Betania saltiamo su in macchina e dopo circa 20 minuti siamo al mar morto. Il tanto atteso momento del bagno nel mar morto è finalmente arrivato! L’ingresso ad Amman Beach è di 20jod più 3 jod per i fanghi se ne avete voglia. La spiaggia è attrezzata con piscina, spogliatoi e docce. Scendiamo dalla macchina di Jamal e corriamo verso il mare. Il vento tira forte e nonostante il sole, io non riesco a riscaldarmi. Alla fine Giò mi prende di peso e mi trascina in acqua. Se non lo avessi fatto, me ne sarei pentita per sempre. Sulle miracolose acque del mar morto ne avrete sicuramente già lette di ogni. È tutto vero: si galleggia davvero, si possono fare delle foto divertenti davvero e soprattutto una volta usciti dall’acqua il sale sul corpo brucia davvero! Doccia veloce e ripartiamo subito per il monte Nebo, dove Mosè contemplò la terra promessa. La visita del sito non è inclusa nel jordan pass ma l’ingresso costa 2 jod a testa ed include la possibilità di visitare una chiesa stupenda e naturalmente di godere di una meravigliosa veduta. Straordinaria è la scultura gigante del bastone di Mosè che raffigura una croce. In lontananza (molto in lontananza) è possibile scorgere Gerusalemme. Prima di tornare verso Amman, Jamal ci accompagna per un giro veloce a Madaba, la città dei mosaici, dove mi regalo dei sali del mar morto (in città, ad Amman, ne ho trovati di uguali a prezzi molto più contenuti!). Torniamo in città e ceniamo un ottimo panino da Tim’s Burger a Raimbow street. Il giorno successivo ci svegliamo alla buon’ora e con il solito jet bus ritorniamo ad Aqaba, dove abbiamo il volo di ritorno per Roma.

La nostra avventura è finita, è ora di tornare alla routine, lontana anni luce da quegli odori, dai falafel bollenti che ti scottano il palato, dal the caldo che ti riscalda molto di più del fiacco sole di Amman, dagli occhi truccatissimi e ancor più intensi dei beduini di Petra che raccontano molte più verità di quante ne immaginassi, lontano del vento gelido del deserto, dal ciondolare lento dei cammelli. Portiamo con noi centinaia di foto, e una valigia piena di ricordi ma soprattutto una seria responsabilità verso gli altri viaggiatori come noi, quello di gridare a gran voce: andate in Giordania il prima possibile e riempite i vostri occhi di spettacoli a cui non avete mai assistito prima!



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