Giordania con bambini: ecco l’itinerario di viaggio migliore

Giordania in famiglia
Scritto da: vani
giordania con bambini: ecco l'itinerario di viaggio migliore
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Approfitto del ponte di San Geminiano del 31 gennaio 2023 e della bassa stagione per programmare un viaggio che sogno da anni: la Giordania con bambini. Finalmente i bambini hanno l’età giusta e detto fatto, si va in Giordania! A fine novembre prenoto il volo diretto Bergamo – Aqaba (Ryanair circa 50€ a persona a/r), partenza domenica mattina e ritorno mercoledì sera. Viaggiamo soltanto con il piccolo bagaglio a mano che consente Ryanair, ma tanto resteremo soltanto 3 notti per cui non abbiamo bisogno di molto. Se intendete visitare solo deserto del Wadi Rum e Petra (come abbiamo fatto noi) volare su Aqaba è la soluzione ideale altrimenti ci sono sicuramente più voli su Amman ma a quel punto contate almeno una settimana di vacanza. 

Ecco qui a seguire i nostri 4 giorni in Giordania.

Diario di viaggio

1° giorno: Aqaba e Wadi Rum

1 ora di strada e giro in cammello. Pernottamento nel campo tendato. Atterriamo dopo 4 ore di volo (+2 il fuso orario) nel nuovissimo aeroporto di Aqaba alle ore 13 circa. Procedura controllo passaporti velocissima e in 2 minuti siamo fuori, la temperatura è di circa 20 gradi, si sta benissimo. Ritiriamo l’auto Dollar prenotata da casa sul sito rentalcars.com a un costo davvero irrisorio, 100€ per 4 giorni. Nessun problema di sorta e ci fanno pure l’upgrade. Ci dirigiamo verso il centro di Aqaba dove mangiamo e soprattutto facciamo bancomat consapevoli del fatto che nel deserto (ma anche a Wadi Musa) esistono solo pagamenti cash. Partiamo in direzione Wadi Rum verso le 14 e alle 15 siamo puntuali all’ingresso del deserto. Paghiamo i 5 Jod di accesso ed entriamo alla ricerca della nostra guida Omar. 

Il contatto di Omar l’ho avuto direttamente dopo la prenotazione su booking del campo tendato dove dormiremo, il Wadirum Desert tours camp, di cui parlerò tra poco. Persona estremamente gentile e disponibile e velocissimo nelle risposte WhatsApp. Ci ha organizzato tutto quello che volevamo, dal camel tour al jeep tour di 2 ore la mattina seguente. Non posso che spendere buone parole per lui e i suoi fratelli. Attenzione particolare e massima, inoltre, per i nostri due bimbi, e non è poco. Partiamo per il nostro giro in dromedario (di dromedari infatti si tratta), la partenza è divertentissima! Sono davvero alti e alzando prima le gambe posteriori rischi di cadere all’avanti! Insomma, riusciamo tra risate e goffaggine a salire tutti e 4 e partiamo! Il nostro giro della durata di un’ora ci avvicina al nostro campo tendato passando per la valle principale del Wadi Rum. Deserto di sabbia rossa e rocce colorate il nostro panorama, bellissimo, il sole sta scendendo e i colori del deserto si accendono ancora di più! I miei figli hanno adorato il giro e anche noi! Uno dei più bei ricordi. Da fare assolutamente! 

Terminata questa “esperienza” ci accompagnano al campo tendato nel bel mezzo del nulla! Il Wadirum Desert tours camp conta 10 tende, 8 normali e 2 deluxe con bagno in camera e la tenda comune dove si cena e si fa colazione tutti insieme.  La struttura è super spartana, no Wi-Fi, no connessione cellulare, acqua fredda ma a noi è’ piaciuta tanto perché è davvero calarsi nella vita della gente del posto. Eravamo solo 2 famiglie quindi 8 ospiti in totale e abbiamo passato una serata memorabile attorno al fuoco a bere tè nero (buonissimo!) ammirando il tramonto sul deserto. 

La cena poi è stata fantastica.  Il piatto più “scenografico” è una terrina in acciaio al cui interno vengono aggiunti carne di pollo e agnello, con zucchine, patate e melanzane e riso a parte. I prodotti sono cotti all’incirca per cinque ore sottoterra. Il procedimento di cottura consiste nello scavare una profonda buca nella sabbia del deserto in cui mettere della legna per accendere il fuoco. La terrina a tre strati viene inserita nella cavità e viene circondata di sabbia fino a coprire il primo livello, in modo da distribuire uniformemente il calore. Il dopo cena trascorre in relax tra giochi da tavola (scacchi per i più grandi, UNO per i più piccoli) e l’immancabile te attorno al fuoco. Entriamo nella nostra tenda per dormire con una temperatura esterna di 2 gradi! All’interno forse arriviamo a 6, ma bene coperti e vestiti dormiamo senza problemi nel freddo del deserto. Alle 4 di mattina io e mio marito ci alziamo per vedere lo spettacolo della notte nel deserto privo di luci, sembra di toccare le stelle con la mano tanto sembrano vicine e luminose. Pazzesco!

2° giorno: Wadi Rum e Petra

Ci alziamo verso le 7 per godere dell’alba sul Wadi Rum. Dal campo tendato si vede benissimo e a mio parere è migliore del tramonto! Facciamo una super colazione tra dolce e salato (hummus e labneh a base di yogurt strepitosi) e alle 9.30 iniziamo il nostro tour in jeep. Ali (appena 14enne), il fratello di Omar è alla guida! Ci porta in tutti i punti panoramici da visitare, l’arco sospeso, il sandboard sulla duna, il siq, la fonte di acqua per i dromedari. Pazientemente ci racconta la storia del wadi rum e della vita beduina, nonché della sua grande famiglia (5 fratelli e 5 sorelle). Finito il nostro tour rivediamo Omar e saldiamo il conto (11 jod la notte + cena e colazione, 80 jod il giro in dromedario e 50 jod la jeep) tutto davvero onestissimo per un totale di circa 180€. Lasciamo un po’ di mancia per la gentilezza delle nostre guide e salutiamo a malincuore il deserto che tanto ci ha lasciato come esperienza di vita. Io lo metto al pari di Petra!

Partiamo direzione Wadi Musa, la cittadina sorta attorno al sito di Petra, che si trova sulle montagne giordane. In circa 1 ora o poco più siamo a destinazione. C’è un vento gelido e ci saranno si e no 7/8 gradi. Arriviamo al nostro Hotel, il Petra Desert Dream Hotel un B&b che fa anche cena con una terrazza con vista bellissima su tutta la città. Perfetto, prenotato su booking e gestito da locali con solo 8 camere. La terrazza comune dove vengono servite colazione e cena ha l’immancabile fuoco con i tappeti attorno e te nero con biscotti al sesamo disponibili h24. Delizioso e un toccasana considerato il freddo. Chiediamo gentilmente ai proprietari se ci preparano un piatto di pasta in bianco per i bimbi perché il cibo in generale è abbastanza speziato e non sempre piace ai più piccoli. 

Senza problemi ci aiutano e siamo quindi pronti a visitare Petra, la città perduta, un sogno che per me si realizza dai tempi del film di Indiana Jones. Entriamo verso le 14.30, facciamo il biglietto per 2 giorni consecutivi (55 jod, circa 100€ a testa, bambini sotto i 12 anni gratis) e per Petra by night (17 jod a testa solo adulti). Dall’entrata del sito archeologico al Tesoro c’è quasi un’ora di cammino attraverso il Siq, buia e stretta gola (in alcuni punti non vi sono più di 2 metri fra una parete e l’altra) che si snoda per quasi 2 km. Questa è la parte più bella, l’attesa scrutando alla ricerca della facciata più famosa di Petra. Ed eccolo apparire da lontano, in una fessura piccolissima… il tanto sognato Tesoro, immagine simbolica per eccellenza della leggendaria città di Petra. Non ci sono parole per descrivere l’emozione. Tra foto e video ci fermiamo ad ammirare questa imponente facciata alta 40 metri. 

Per le foto migliori, fatevi accompagnare dai beduini sulla cima del Siq in una stradina che sale sulla destra guardando la facciata. Vi chiederanno di pagare per fare la foto. Oppure c’è un angolo molto scenografico dal quale fotografare la facciata, a destra del Tesoro prima di salire.

Proseguiamo ed entriamo nella magica città… percorriamo la strada delle facciate e poi saliamo sull’altura sulla destra del sentiero principale per vedere dall’alto il Teatro Greco, ancora ben conservato con una capienza di circa 8000 posti e arriviamo fino alle tombe reali. La più bella sicuramente quella dell’Urna. Rinunciamo a salire all’altura del sacrificio per il forte vento, inoltre i tempi si stringono. In inverno il sito chiude alle ore 18 e dobbiamo risalire tutto il Siq. Inoltre, questa sera abbiamo prenotato per assistere al Petra by night (solo nelle serate di lunedì mercoledì’ e giovedì sempre che il tempo lo permetta). Usciamo, rientriamo in albergo per riposarci un attimo e ritorniamo all’ingresso del sito. 

Il tour parte alle ore 20 dal Visitor Center e dura 2 ore, si arriva davanti al Tesoro e si ascolta musica beduina suonata con una specie di flauto con un ottimo e soprattutto caldo te nero. Di sera ci sono solo le candele poste per terra e il bagliore della luna ad illuminare il percorso. Che dire vale la pena o no? Avevamo sentito versioni molto contrastanti, a noi è piaciuto ma bisogna considerare che fine gennaio è un periodo di bassissima stagione quindi c’era pochissima gente, la facciata del Tesoro era ben visibile da tutti quelli che assistevano e le foto anche con il semplice cellulare sono venute davvero bene. Il silenzio, il buio, la musica rendono l’atmosfera magica, copritevi bene però, c’era molto freddo!  

3° giorno: visita di Piccola Petra e Petra parte sud

Questa mattina ci concediamo una lunga dormita perché proprio ce lo meritiamo. Con tutta calma gustiamo la nostra abbondantissima colazione a base di dolce e salato e usciamo dall’hotel alle ore 10.30. ci dirigiamo a Piccola Petra. Nel breve tratto di strada che ci separa dall’ingresso, circa 10 minuti da wadi musa passiamo nel villaggio dove vive la gente del posto e ci rendiamo conto che la povertà è ancora largamente diffusa, bambini scalzi ai lati della strada, mulo come unico mezzo di trasporto, sporcizia in ogni dove… l’altra faccia della medaglia.

Arriviamo al parcheggio di Piccola Petra e siamo praticamente i soli! L’ingresso è gratuito e in circa 2 ore la vediamo tutta andata e ritorno arrivando anche oltre il sito archeologico sull’altura definita la più bella vista del mondo (non è assolutamente vero!), sconfinando in una bella vallata tra montagne. Qui le case e i templi scavati nella roccia sono ben conservati anche se non imponenti come a Petra. Tornando all’ingresso, entriamo nuovamente nel sito principale di Petra per affrontare la mitica salita al Monastero, 900 gradini!! Il primo impatto è quello dato dalla sua incredibile facciata intagliata nella roccia. Quarantacinque metri di larghezza per cinquanta di altezza rendono questo monumento maestoso. Un tempo il Monastero di Petra fungeva da tempio, dove si raccoglievano i fedeli dopo la lunga processione sulla Via Santa, ma anche da tomba. Molto molto bello, probabilmente il mio preferito dopo il tesoro. Sulla sinistra c’è una grotta dalla quale si riescono a fare foto bellissime.

Rientriamo in Hotel, ci rilassiamo davanti al fuoco e attendiamo la nostra cena preparata a regola d’arte dai gestori, prenotata la mattina stessa. Tutto veramente squisito, dal pollo all’agnello al riso e alle varie salse, Hummus in primis che io adoro. Passiamo il dopocena giocando con i bambini attorno al fuoco.

4° giorno: Mar Morto e Aqaba

considerato che avevamo fatto tutto quello che avevo programmato siamo rientrati su Aqaba (volo in serata) passando dal mar Morto (2 ore e mezzo). La strada per arrivarci è abbastanza lunga e attraversa le montagne centrali della Giordania. In tutta onesta mi aspettavo meglio quindi con il senno di poi non mi spingerei fin là. Quindi a meno che non lo visitiate da Amman per raggiungere Petra lo sconsiglio.  A gennaio poi c’è ancora freddo per poter fare il bagno quindi non si gode a pieno la particolarità di questo lago salatissimo dove praticamente non esiste forma di vita! Importantissimo non restare in acqua per più di 15 minuti e soprattutto bisogna assolutamente fare la doccia per lavare via il sale. Andate quindi nei resort o nelle spiagge attrezzate.

Rientriamo su Aqaba (3 ore), facciamo un giro sul lungomare e ci fermiamo in un parco giochi per far divertire un po’ i bambini. Aqaba è una città tutto sommato moderna, l’impressione è quella che stiano costruendo moltissimo per portare turismo anche su questo lato del mar Rosso che però da quello che ci è parso non sembra all’altezza del versante egiziano come spiagge e vita marina. Ceniamo presto e ci dirigiamo in aeroporto, consegniamo l’auto in 3 minuti e decolliamo puntualissimi verso casa.

Riflessioni e consigli

  • Non potete andare in Giordania senza visitare un campo tendato nel Wadi Rum. Un’esperienza davvero a 360° tra le meraviglie del deserto e un’avventura di gusto tra le tradizioni culinarie di un popolo gentile, sorridente e sempre accogliente come quello dei Beduini
  • Jordan pass: Se volare su Amman è obbligatorio perché comprende il visto che invece non è necessario se volate su Aqaba. Dipende quindi cosa e quanto volete restare perché il Jordan Pass costa parecchio 75/80 jod (tipo 100/110€ a testa, bambini esclusi) ma solo l’ingresso a Petra per 2 gg costa 55 jod (70€ circa a testa) e 5 jod il wadi rum. Insomma, sulla base di quello che volete vedere deciderete se prendere o no il Jordan pass. Se volate su Amman dovete fatelo sicuramente.
  • Prelevate contanti appena arrivate perché si paga prettamente con quelli! Le carte di credito o bancomat in pochissimi posti, e sicuramente non nel deserto. 
  • Per il giro in cammello i bambini devono avere almeno 7 anni per andare soli, non so se si può salire con un genitore; quindi, informati perché quello è davvero bello e da fare!!
  • Petra è enorme quindi visitatela in 2 giorni. Per percorrere tutta la strada a/r ci vogliono 5/6 ore solo percorrendo la strada principale! È una bella sfacchinata per i bimbi e i miei sono abituati a camminare! Noi siamo entrati il primo giorno dall’ingresso principale del centro visitatori e abbiamo visto la parte del Siq e Tesoro fino al tempio greco. Il secondo giorno siamo entrati dall’entrata a sud e abbiamo visto Piccola Petra e la restante parte di Petra dove c è il Monastero (900 gradini!)
  • Petra by night è emozionante ma sicuramente non si sostituisce alla visita di giorno; quindi, deve essere un di più.
  • Non abbiamo mai percepito problemi di sicurezza, né avuto problemi con acqua (sempre da bere in bottiglia o scatoletta) o cibo. I giordani sono un popolo molto ospitale, soprattutto con i bambini
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