Giordania 2019

Un viaggio in Giordania ti apre la mente
Scritto da: Mister66
giordania 2019
Partenza il: 30/08/2019
Ritorno il: 09/09/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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30/8/2019 – venerdì

Ore 12 prendiamo l’autostrada per l’aeroporto, oggi è molto affollata e impieghiamo più di un ora per raggiungere il nostro parcheggio, prenotato giorni prima al costo di 60 euro per 10 giorni. Siamo in aeroporto, G. Marconi alle 13.30, sbrighiamo i soliti controlli doganali e alle 15.40 il nostro volo decolla destinazione Giordania. Atterriamo ad Amman alle 20.30, ci rechiamo al controllo passaporti, ma prima dobbiamo sbrigare la seccatura del visto. Abbiamo prenotato mesi fa la Jordan Pas, questa ti permette di entrare senza pagare il visto e successivamente l’ingresso alla maggior parte dei siti del paese. Usciamo dall’aeroporto a ritirare la nostra auto noleggiata sempre dall’Italia. Non trovando il nostro ufficio per il ritiro dell’auto, ci rivolgiamo a dei tassisti che molto gentilmente con una telefonata ci risolvono il problema. Ritirata finalmente la macchina ci rechiamo in centro città nel nostro hotel, che raggiungiamo con il cortesissimo aiuto della gente giordana.

31/8/2019 – sabato

Facciamo colazione per primi e poi inizia la nostra avventura, questa mattina visiteremo un sito romano a Jerash. Percorriamo i 51 km che ci separano in poco più di un ora, trovate le rovine, parcheggiamo e subito mostriamo la nostra Jordan pas che ci spalanca l’ingresso. Il primo monumento che ci troviamo davanti è la porta di Adriano, Iris prende la nostra Lonely Planet e inizia a leggermi le informazioni storiche. Proseguiamo con l’ippodromo, costruito nel terzo secolo AC, continuiamo con lo splendido teatro di Artemide. Ma l’attrazione più bella è la piazza con il colonnato, tanto bella da ricordare quella del Bernini di piazza S. Pietro a Roma. Passiamo qui quasi tre ore, con un caldo bestia, facendo tanta fatica, vista la grandezza di questo sito. Abbiamo bisogno di energia e allora all’uscita del sito ci prendiamo due spremute di melograno che ci danno il giusto refrigerio. Riprendiamo la nostra macchina e puntiamo il nostro navigatore in direzione Jolun, una piccola cittadina che dista 20 km, qui si trova un castello templare costruito dal cugino del feroce Saladino. Prima di entrare ci concediamo un buon caffè turco speziato al cardamomo, arrivati all’ingresso mostriamo la nostra Jordan pas e iniziamo la visita del castello. Completato il nostro tour, facciamo un giro al mercato, tra banchi di frutta e venditori di ogni genere, qui possiamo assaggiare il dattero fresco e assaporare tutti gli odori dei vari ambulanti. Riprendiamo la nostra macchina e ci dirigiamo verso Salt, un paesino caratteristico, consigliato a chi ama cercare posti fuori dai classici circuiti turistici. Anche qui facciamo una passeggiata al mercato, molto caratteristico e la vera sorpresa è l’accoglienza delle persone, tutti cercano un saluto e tutti scambiano volentieri un sorriso, indipendentemente dall’interesse di vendere qualche cosa. Soddisfatti di questa splendida esperienza decidiamo di rientrare ad Amman nel nostro “Rafi” hotel per un breve relax. Usciamo che è quasi ora di cena, ci dirigiamo verso un ristorante che abbiamo scelto sul web , per le buonissime recensioni. Ci lasciamo rapire dai tanti passanti e dai coloratissimi negozi di questa immensa e caotica capitale. Giungiamo finalmente al “Jafra”, capiamo subito che abbiamo fatto la scelta giusta, pochi turisti e tanta giordani frequentano questo ristorante, Kebab e pollo alla griglia, accompagnato da una porzione di falafel, risultano una ottima cena, peccato solo che qui non si possa bere birra per motivi di religione. Completiamo la cena con due caffè turchi alla modica cifra di 15 euro a testa. Chiudiamo la serata con una visita al teatro romano, che tutto illuminato aumenta il suo fascino, nella piazza adiacente tantissimi giovani si divertono con della musica araba.

1/9/2019 – Domenica

Partiamo sempre di buon’ora, direzione Madaba, rimaniamo subito imbottigliati dal caotico traffico di Amman, ma con molta pazienza ne veniamo fuori. Arriviamo a Madaba alle 9:30, parcheggiamo nel centro e ci dirigiamo a piedi verso la chiesa di S Giorgio, qui possiamo ammirare il mosaico che mostra la mappa della Palestina, risalente al 500 DC, la più antica esistente. Prima di entrare dobbiamo attendere la fine della funzione religiosa e poi possiamo ammirare il mosaico in tutto il suo splendore. Usciti dalla chiesa per combattere la calura, ci prendiamo due spremute di melograno che ci danno subito la carica per continuare nella nostra visita. Seguiamo il consiglio dalla Lonely Planet, che ci dice di visitare un’altra chiesa che ha le fondamenta su dei resti antichissimi, qui possiamo ammirare una città sotterranea ben conservata e inoltre ammirare un pozzo di 3000 anni fa. Completiamo la visita delle chiese con quella degli apostoli, qui possiamo ammirare dei mosaici ben conservati. Per pranzo ci fermiamo in un negozio che fa dei panini con il pane arabo e dentro mettono falafel verdure e un po di piccante, prendiamo tre panini al costo di un Jod (1.30 Euro). Continuiamo il nostro viaggio verso Il Monte Nemo, qui Dio mostrò a Mosè per la prima volta La Terra Promessa. In questo posto è stata costruita una chiesa e al suo interno ci sono i mosaici meglio conservati di tutta la Giordania. Da questo monte si ammira un panorama fantastico, che svaria dal Mar Morto alla Palestina, scattiamo le nostre foto di rito e ci mettiamo nuovamente in macchina, destinazione Karak. Lungo il viaggio decidiamo di fare una deviazione, la Lonely ci dice di un posto, Mukawir dove ci assicura che non troveremo turisti, questo ci da lo spunto per visitare il sito. Percorriamo 20 km e finalmente giungiamo al sito, siamo gli unici, ma per giungere dove una volta c’era il palazzo di Erode dobbiamo affrontare un sentiero a dir poco arduo. In questo bellissimo posto fu decapitato Giovanni Battista. Del Palazzo non resta quasi niente ma vi assicuro che emana un fascino particolare, poi si gode di uno stupendo panorama e questo ripaga della fatica fatta. Riprendiamo il nostro lungo viaggio verso Karak, ma le sorprese non sono finite, dobbiamo oltrepassare il Muscib, un bellissimo canyon, che non ha nulla da invidiare a quello americano. Troviamo una piazzola da dove ci godiamo il panorama di questo spettacolo che la natura ci offre. Arriviamo alla meta di oggi, Karak, facciamo una breve escursione per vedere il castello, siamo troppo stanchi per visitarlo dall’interno, ci ritiriamo nel nostro hotel “Il Cairwan”, un posticino di poche pretese ma gestito con una gentilezza unica.

2/9/2019 – Lunedì

Ore 8:00,dobbiamo percorrere 88 km, ci mettiamo in marcia destinazione riserva di Dana. Arrivati sul posto scopriamo che Dana è anche un bellissimo paese arroccato nei pressi della riserva, stanno cercando di valorizzarlo meglio restaurando tutte le case del villaggio. Ci fermiamo in un negozietto che vende bibite fresche che si trova dove inizia il cammino della riserva e qui facciamo amicizia con i due gestori che ci raccontano un po di storie su come si vive in Giordania. Carico lo zaino pieno di acqua e iniziamo la nostra camminata, la passeggiata è completamente esposta al sole senza la minima possibilità di mettersi un poco all’ombra. Bellissimi sono i paesaggi che si incontrano e quando torniamo al paesino sono trascorse quasi 3 ore. Ci rifocilliamo un poco e poi ci rimettiamo in macchina, destinazione Wadi Musa la cittadina dove si trova Petra. Arriviamo al nostro hotel Seven Wonders alle 15:30, una doccia veloce e via, vogliamo visitare Piccola Petra prima di sera. Percorriamo 10 km e durante il percorso Iris legge che questo sito era un punto di ristoro per le carovane che si recavano a Damasco. Il sito è veramente bello e ci lascia senza parole, non oso immaginare domani quando visiteremo Petra, una delle sette meraviglie del mondo moderno. Torniamo in hotel e ci ricordiamo che ha la piscina e allora prima di cena ci concediamo una nuotata e un meritato relax. Facciamo una camminata verso il centro e scegliamo un ristorante con il wi-fi per poter comunicare con l’Italia. Dopo cena torniamo subito in camera, domani ci alzeremo alle 5:00, visto che il sito di Petra apre alle 6:00 e noi vogliamo essere tra i primi ad entrare.

3/9/2019 – Martedì

Sveglia alle 5:00, ci alziamo tutti emozionati, oggi è il gran giorno, visiteremo Petra. Alle 6:00 entriamo nel sito, siamo tra i primi ad entrare a quest’ora ci sono pochissime persone. Prima di arrivare al sito ci sono un paio di km di strada sterrata da fare e poi inizia il siq il canyon che porta al Tesoro e anche questo è lungo 1.3 km, camminare tra queste rocce alla mattina presto rende la cosa molto avventurosa. Dopo una ventina di minuti arriviamo al tanto atteso tesoro, il monumento reso famoso dal film di Indiana Jones. Nel momento in cui inizio ad intravedere il Tesoro vengo preso da una emozione unica, il fatto che si materializza un poco alla volta ti da una sensazione particolare e unica. Queste emozioni sono linfa vitale per me e condividerle con Iris è qualcosa che non so e non voglio spiegare. Scatto tantissime foto e continuo ad abbracciare e baciare Iris, sembro un bambino al luna park. Ci arrampichiamo su una roccia per vedere il monumento dall’alto e poi iniziamo la visita dell’intero sito di Petra che è grandissimo. Ci sono tantissime tombe scavate nella roccia, ci soffermiamo a visitarne alcune, poi arriviamo al teatro che poteva contenere 3000 persone. Petra è stata una città fondata dai Nabatei qualche secolo prima di Cristo e poi successivamente dai Bizantini. Facciamo un sentiero molto faticoso di circa 40 minuti, ma alla fine siamo stati ripagati da una spettacolare vista dall’alto del tesoro. Restiamo in quel posto a ridosso del precipizio in piena contemplazione quasi un’ora non vorremmo scendere più da questo posto meraviglioso. Scendiamo e riprendiamo la visita seguendo una cartina in italiano presa all’ingresso, arriviamo alla fontana pubblica, qui più che al monumento rimango affascinato da una pianta di pistacchio di 450 anni. Proseguendo visitiamo un tempio costruito dai romani e arriviamo fino al tempio della ragazza, da qui parte il sentiero che porta al Monastero altro pezzo da 90, ma questo lo visiteremo domani, visto che il nostro biglietto ha durata due giorni. Siamo stanchissimi e facendo la strada a ritroso ci accorgiamo che il sito è diventato affollatissimo, pieno di turisti, ora arrivano a flotte e fare una bella foto ai monumenti è quasi impossibile. Usciti dal sito prendiamo un panino nel primo locale che incontriamo e poi subito in hotel dove stanchissimi ci buttiamo sul letto per un meritato riposino. Prima di cena torniamo in piscina e poi solito kebab prima di ritirarci nuovamente in camera,domani si replica.

4/9/2019 – Mercoledì

Ore 5 suona la sveglia, carichiamo le valige in macchina, questa sera non dormiremo in questo hotel, ci aspetta una tenda nel deserto del Wadi rum. Ore 6:00 siamo i primi ad entrare, andiamo spediti senza fare foto, percorriamo la stessa strada di ieri, il nostro obbiettivo di oggi è il Monastero, il monumento più lontano da raggiungere. Passiamo dentro il siq e poi davanti al Tesoro, ripercorriamo tutta la strada fino all’inizio del sentiero che porta alla nostra metà. Percorriamo l’intera strada senza incontrare anima viva, solo un gatto percorre con noi un brevissimo tratto di strada. Arriviamo al Monastero alle 7:30, ci appare di colpo davanti e ci lascia senza fiato per la sua bellezza. Siamo i primi, intorno a noi solo la bellezza di questo monumento, chiamato così perché i bizantini ne fecero una chiesa. Scattiamo tantissime foto e solo dopo 20 minuti arriva una coppia a farci compagnia. Rimaniamo tutto il tempo seduti davanti al monumento a guardarlo, fino a saturare la nostra voglia di arricchire la nostra anima di cose belle. Mentre il Monastero inizia ad affollarsi, noi iniziamo la nostra discesa. Prima di mezzogiorno siamo fuori dal sito di Petra, questa rimarrà per sempre dentro i nostri cuori. Mangiamo una cosa veloce e poi ci dirigiamo verso il nostro accampamento nel deserto. Giungiamo nel nostro punto di ritrovo con qualche difficoltà, un ragazzo alla fine ci accompagna direttamente al nostro accampamento. Prendiamo possesso della nostra tenda e dopo una doccia rigenerante, ci rechiamo nella tenda comune dove ci viene servito uno squisito the, qui sono tutti simpatici e cortesi e siamo accolti con molta gentilezza. Alle 5:00 di pomeriggio saliamo su un fuoristrada e iniziamo il nostro tour del deserto, fanno parte del nostro equipaggio, oltre all’autista due ragazze polacche. Scorrazziamo per 3 ore tra sabbia e strane formazioni rocciose, ogni tanto ci fermiamo e facciamo delle brevi escursioni a piedi, scattiamo foto e ci scambiamo abbracci, io e Iris ci sentiamo al settimo cielo, il tutto condito con della musica araba a tutto volume. Al tramonto ci fermiamo insieme ad altre jeep e l’autista accende un fuoco con dei legnetti raccolti sul posto e un narghilè e mentre ci godiamo questo spettacolo della natura inizia una fantastica chiacchierata tra persone di diverse nazionalità. Rientriamo al campo che è già buio, il tempo di lavarsi le mani e andiamo a mangiare nella tenda comune, una cena beduina. Dopo mangiato io e Iris stanchissimi ci allontaniamo un poco dal campo per ammirare un fantastico cielo stellato e abbracciati iniziamo a ricordare le analogie dei nostri tanti viaggi.

5/9/2019 – Giovedì

7:30 ci alziamo con calma e facciamo una passeggiata nei pressi del campo, poi ci rechiamo a fare colazione nella tenda comune. Traviamo un braciere acceso in mezzo alla tenda e ci viene offerto il sempre presente the e con questa bellissima atmosfera facciamo il programma della giornata di oggi. Finita la colazione un ragazzo ci riaccompagna alla nostra macchina. Siamo a 20 km da Aquaba e decidiamo di andare a visitare questa cittadina che si bagna sul mar Rosso. Arrivati capiamo subito che è una città molto turistica, ma noi come sempre riusciamo a trovare un bar che sta proprio sul mare e qui di turisti non ce ne sono. Facciamo il bagno tra bambini e donne vestite di nero che sembrano fare il bucato più che il bagno al mare e dopo un caffè turco e una sprite aspettiamo di asciugarci un attimo, poi riprendiamo la mostra macchina e il nostro viaggio continua. Oggi è una giornata di trasferimento, faremo tappa a Wadi Musa la cittadina di Petra e dormiremo nello stesso hotel il “Seven wonders”. Arrivati in camera schiacciamo un pisolino e poi relax in piscine in attesa della cena.

6/9/2019 – venerdì

La destinazione di oggi è il Mar Morto,ci separano 160 km che percorreremo in piena tranquillità, visto che non abbiamo un un orario di arrivo. Per i primi 40 km percorriamo una strada stretta e isolata, incontriamo solo due macchine, ma il panorama è qualcosa di bello. Dopo più di due ore iniziamo ad intravedere il Mar Morto, che con i riflessi del sole assume dei colori bellissimi, ci fermiamo nelle zone panoramiche per scattare le foto di rito. Fermo la macchina in un parcheggio dove adiacente inizia un piccolo sentiero che porta fino al mare. Sto per realizzare una di quelle cose che vanno fatte almeno una volta nella vita, il bagno nel Mar Morto. Come sempre scegliamo di farlo senza grandi comodità, niente resort, niente alberghi, ma solo una vecchia maglietta per asciugarci e via in acqua. L’acqua è caldissima e subito si percepisce una sensazione stranissima, inizio subito a ridere non riesco a capacitarmi, è praticamente impossibile andare sotto. Siamo solo io e Iris, condividere con lei queste bellissime sensazioni non ha prezzo. L’acqua ti lascia addosso una patina che sembra olio, dicono che è una delle migliori cure contro la psoriasi. Felici come due bambini, salati come due stoccafissi ci rimettiamo in macchina, abbiamo ancora 40km prima di arrivare alla nostra meta. Durante questo ultimo tratto di strada, Iris mi legge alcune informazioni sul Mar Morto. Ci troviamo nel punto più basso della terra con i suoi 415 metri sotto il livello del mare, a questo è dovuto l’altissimo tasso di evaporazione e la grandissima percentuale di sale non permette nessuna forma di vita. Arriviamo alla nostra destinazione, troviamo un’accoglienza da reali, Una struttura bellissima, arrivati alle reception un signore ci prende le valige, ops gli zaini, e un altro mi consegna un tagliando, che perdo immediatamente e ci parcheggia la nostra auto. Arrivati nella stanza ci accorgiamo che è più grande del nostro appartamento di Faenza. Mentre faccio la doccia per togliermi il sale di dosso, Iris gira felice come una ragazzina per tutte le stanze di questa suite, è bello vederla cosi, sicuramente è il più bel albergo dove siamo mai stati nei nostri molteplici viaggi. Abbiamo a disposizione una piscina termale e noi ne facciamo subito uso. Ci immergiamo nella piscina termale che è molto più piacevole quando ti trovi in un paese freddo, con 35 gradi esterni lo è un po meno. Iris indossa un bikini, mentre le donne musulmane fanno il bagno, direi vestite, ma nessuno sembra infastidito da queste differenze, questo paese è un esempio per tutti. Fatto il nostro relax, torniamo in camera a continuare il nostro riposo e perché no, anche a coccolarci un poco visto che siamo sempre presi dal viaggio e ci dedichiamo pochissimo tempo. Siamo digiuni da questa mattina, ho una fame atavica, la cena è a buffet e a occhio si presenta bene, ceniamo alla grande, con uno standard superiore al resto del paese. Premesso che non amo molto questi posti, ma farsi coccolare e servire ogni tanto non è cosi male, anche se è una nostra riflessione, dormire e mangiare sempre in questi posti si perde il senso vero del viaggio.

7/9/2019 – Sabato

Ci svegliamo con calma ci godiamo questa lussuosa suite fino alla fine, scendiamo per la colazione paghiamo il conto, non cosi alto come immaginavo, 250 euro per due tutto compreso, ritiriamo la nostra auto e riprendiamo il viaggio. Betania è la destinazione di oggi, in questo luogo Giovanni Battista battezzò Gesù. Arriviamo sul posto a mezzogiorno paghiamo 12 jod a testa (per un jod occorrono 1.3 euro) visto che non è compreso nella Jordan pas e una guida che parla solo inglese ci scorta questo luogo sacro. Una vere delusione è il Giordano, poco più che un ruscello, poi ci viene spiegato che l’acqua viene presa dai coloni ebrei per irrigare i campi. Arriviamo sul punto dove Gesù fu battezzato, se non fosse per questo motivo direi che è uno dei posti più brutti che abbiamo mai visitato. Il fiume è stato deviato di 100 metri e ora fa da confine con la Palestina che viene gestita da Israele, perché della sponda Palestinese esiste un vero business, si rievoca il battesimo. Flotte di fedeli si mettono una tunica bianca e si buttano dentro il giordano, con molto coraggio visto il colore dell’acqua. Mentre lasciamo questo luogo chiedo a Iris se valeva la pena fare questa visita e la risposta è stato un secco no. Abbiamo riservato un albergo ad Amman per le ultime due notti Giordane. Ritornati nel caos di questa metropoli non vedo l’ora di parcheggiare. Troviamo subito il nostro hotel, siamo tornati ai nostri standard, 52 jod per due notti con colazione. Dopo una doccia veloce ci tuffiamo nel caos di questa città, che passeggiando è anche piacevole, ma in macchina è inaffrontabile. Ci dirigiamo verso l’anfiteatro romano, bello e maestoso, leggiamo che risale al 200 DC e conteneva 6000 persone. Rimaniamo seduti in questo posto a respirare un po di vita quotidiana del popolo giordano, visto che in questo luogo vengono le famiglie e i ragazzi per un attimo di relax. Facciamo un passeggiata per raggiungere delle rovine, la guida ci dice che si tratta di “Ninfeo” un vecchia fontana pubblica di cui rimangono solo pochi ruderi. Continuando la nostra passeggiata ci imbattiamo nel mercato della frutta, un posto bellissimo e molto caratteristico, qui tutti i venditori gridano a squarciagola. Completiamo la nostra serata con la cena in una terrazza situata al quinto piano proprio davanti all’anfiteatro, da qui si ha una bella vista sulla città.

8/9/2019 – Domenica

Durante la colazione Iris trova il programma per oggi, andremo a visitare dei dipinti particolari patrimonio dell’Unesco. Prima di prendere la nostra auto ci fermiamo in un forno e prendiamo dei dolci da mangiare durante il tragitto, quando raggiungiamo l’auto ci accorgiamo di una bella multa, senza accorgercene ieri sera abbiamo parcheggiato in divieto di sosta. Partiamo per la nostra destinazione, percorreremo circa 90 km di strada nel deserto, a 15 km dall’arrivo notiamo una costruzione e un cartello che ci segnala un sito da visitare e noi ci facciamo tentare. Il sito è Qusayr Amra a prima vista sembra una fortezza ma la guida ci spiega che era un palazzo dove si incontravano signori potenti con dei capi beduini per fare affari. Proseguiamo il nostro itinerario e arriviamo a Quasar Kharana, appena arrivati ci chiediamo perché la Lonely Planet ci consiglia questo posto, ma una volta dentro, tutto diventa chiaro. Ci sono degli affreschi che sembrano appartenere più al rinascimento che alla cultura araba, ci sono donne che si bagnano dentro una vasca con il seno scoperto. Felici e soddisfatti della nostra visita, dopo due caffè turchi riprendiamo la strada di ritorno per Amman, per arrivare qui ci siamo spinti vicino al confine con l’Iraq. Dopo una breve sosta in camera, usciamo per visitare la cittadella, per raggiungerla dobbiamo percorrere una strada in salita fatta di molti gradini. Dopo questa terribile fatica arriviamo al sito, non ci sono tantissimi resti, ma da qui la vista della città ci ripaga della fatica fatta. Giriamo tutto il sito e passiamo due ore piacevoli. Dall’alto abbiamo notato che vicino al teatro romano ce né un altro molto più piccolo, una volta scesi dalla cittadella andiamo a dare un’occhiata, il teatro poteva ospitare 500 spettatori, felici di averlo visitato. Continuiamo a passeggiare per le vie di questa metropoli del Medio Oriente, 5 milioni di persone sono gli abitanti di Amman. Decidiamo di chiudere la nostra ultima sera Giordana al ristorante giafra dove a fine cena ci facciamo portare un narghilè e fumando al gusto di menta chiudiamo questa bellissima serata.

9/9/2019 – Lunedì

Oggi è il nostro ultimo giorno in Giordania, si conclude questo bellissimo viaggio che ha arricchito il nostro bagaglio di emozioni, di cui non siamo mai sazi. Ci facciamo un ultima passeggiata nel centro e dopo due caffè turchi e gli ultimi souvenir partiamo destinazione aeroporto dove il nostro volo Ryanair ci riporterà in Italia.

Ugo e Iris



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