Giappone: un sogno a occhi aperti
A Tokyo abbiamo alloggiato all’Edoya Hotel, prenotata seguendo il suggerimento trovato su questo sito, e ci siamo trovati benissimo.
TOKYO: la città è bellissima, specie di notte, quando tutto si illumina e assume un fascino indescrivibile. Consiglio di prendere, la notte, il mono rail che da Shimbashi va sino al porto. Al di là del fatto che il treno non ha conducente, e già questo è abbastanza impressionante, il mono rail viaggia sospeso tra i grattacieli illuminati, dando l’impressione di essere in un film di fantascienza, per poi arrivare all’enorme baia di Daiba… Una visione mozzafiato. Altra cosa che ho adorato sono state le passeggiate notturne nei vari quartieri alla moda: Ginza, Shibuya, Shinjuku dove c’era una quantità incredibile di gente, di tutti i tipi, che girava freneticamente per le strade, creando un vero fiume umano. Per non parlare di Roppongi Hills che, di notte, ti dà l’impressione di essere stato catapultato nel XXII secolo; bellissima anche la vista della città dal Tokyo City View che, quando siamo andati noi, ospitava una serie di acquari usati come elementi di arredo: incredibile! Mi è piaciuto molto anche il quartiere di Asakusa, vicino a Ueno, che conserva ancora molto del fascino “antico”: non ci sono grattacieli, ma case basse e studenti che mangiano alle enormi tavolate delle “osterie” locali.
KYOTO: dopo cinque giorni a Tokyo, ci siamo spostati a Kyoto, dove abbiamo alloggiato in un ryokan davvero carino. Kyoto è una città splendida, costellata di migliaia di templi dal grande fascino. Credo sia impossibile visitarli tutti in pochi giorni, quindi abbiamo necessariamente dovuto fare una scelta, seguendo i consigli della guida e del proprietario del nostro ryokan. I miei templi preferiti, sebbene siano tutti davvero bellissimi, sono: il Nigatsu Do, a Nara, che sembra un tempio buddista arroccato sul cucuzzolo di una montagna, da cui si gode di un panorama splendido sulla città; Ginkaku-ji, con fantastici giardini dominati da enormi coni di sabbia; l’infinita sequela di torii arancio del Fushimi-Inari Taisha, dove hanno girato un paio di scene di Memorie di una Geisha. Bellissimo anche il tempio delle geishe, sulla strada per Gion, e il Pontocho – specie la notte. Abbiamo anche avuto la fortuna di assistere al Daimon-Ji Gozan Okuribi, la festa per dire addio alle anime degli antenati che si celebra ogni 16 agosto con l’accensione, su cinque colli, di grandi fuochi a forma di ideogramma. Uno spettacolo unico! HIMEJI: ci siamo fermati due giorni, uno per vedere il bellissimo castello della città, l’altro per visitare i giardini di Okayama, di una bellezza unica. In sé, la città di Himeji non è particolarmente bella, né offre attrazioni particolari.
HIROSHIMA: questa città è stata una vera sorpresa: è bellissima! Molto occidentale nella struttura, mantiene comunque intatto il fascino del lontano oriente. Il museo e la zona dove fu fatta esplodere la bomba atomica sono impressionanti, specie l’A-bomb Dome, i resti dell’edificio che ospitava l’Industrial Promotion Hall prima della tragedia. Il museo, situato in un edificio molto moderno, è organizzato benissimo e racconta in maniera dettagliata, ma mai noiosa, quello che accadde prima, durante e dopo l’esplosione della bomba atomica. È un vero e proprio pugno nello stomaco, ma vale la pena vederlo. E tuttavia, nonostante la tragedia che ha attraversato, Hiroshima conserva un’atmosfera allegra e piena di vita, ci sono moltissimi locali, ristoranti, gente in giro. A Hiroshima abbiamo avuto il nostro primo incontro con le enormi sale giochi giapponesi: una vera esperienza. Noi siamo finiti in un palazzo di 7 piani, completamente adibito a sala giochi; c’era proprio di tutto. Pazzesco! Abbiamo visitato anche l’isola di Myajima, nota per l’enorme torii galleggiante che, purtroppo, era circondato da fango e non da acqua. Forse val la pena andare la sera, quando il livello del mare si alza, altrimenti la cosa è un po’ deludente.
FUKUOKA-HAKATA: ci siamo fermati due giorni in questa città piena di negozi e grandi magazzini ultra-moderni. La zona della spiaggia, dove si staglia la Fukuoka Tower, è veramente molto carina e merita una gita, non fosse altro perché si gode di un panorama splendido e si può vedere come i giapponesi concepiscono le località balneari. Il giorno dopo siamo andati a Nagasaki dove abbiamo visto il museo dedicato all’esplosione atomica. Anche in questo caso, museo bellissimo, pensato molto bene, con una parte dedicata alla progressione esponenziale di esperimenti nucleari fatti nel mondo, dal ’45 a oggi. La città non mi è parsa particolarmente bella, c’è un divertente quartiere cinese e uno splendido parco, il Glover Garden, dove si installarono i primi Inglesi e Olandesi che vennero a vivere in Giappone.
BEPPU: cittadina termale, nota per i suoi onsen, dove abbiamo trascorso gli ultimi giorni della nostra vacanza. L’esperienza sicuramente più emozionante è stata andare nel rotemburo, una sorgente di acqua sulfurea caldissima, che scorre in piena campagna o in mezzo ai monti. Si tratta di un onsen naturale, che la popolazione locale allestisce in modo da poter fare abluzioni e bagno (rapidissimo, viste le temperature elevatissime). Non senza fatica siamo arrivati al nostro rotemburo dove siamo stati iniziati a quest’arte da alcuni Giapponesi che si stavano godendo la tranquillità della campagna. Quello che mi ha davvero sorpreso è che, nonostante fosse un posto per soli uomini e non fosse stato certo pensato per i turisti, ci hanno accolti con incredibile ospitalità, cercando di spiegarci (in giapponese, naturalmente!) come comportarci. E’ stata davvero un’esperienza unica, l’incontro con il Giappone più autentico. Beppu è nota anche per tutti i jigoku, gli inferni dall’acqua rovente e colorata. Carino, ma niente a che vedere con la bellezza del rotemburo.
Siamo quindi rientrati a Tokyo, dove siamo rimasti altri due giorni, prima di rientrare in Italia.
Questo viaggio è stato davvero emozionante, ripartirei subito!