Giappone – Tutto quello che serve sapere

Piuttosto che un itinerario, visto che ne abbiamo seguiti alcuni già presenti su questo forum, preferiremmo condividere con Voi alcune note che abbiamo pubblicato sul nostro blog: Durante il nostro viaggio in Giappone ci siamo trovati a dover far fronte a una serie di fatti ai quali non eravamo preparati. Io e il mio compagno, Rik, abbiamo...
Scritto da: Mari & Rik
giappone - tutto quello che serve sapere
Partenza il: 19/07/2009
Ritorno il: 10/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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Piuttosto che un itinerario, visto che ne abbiamo seguiti alcuni già presenti su questo forum, preferiremmo condividere con Voi alcune note che abbiamo pubblicato sul nostro blog: Durante il nostro viaggio in Giappone ci siamo trovati a dover far fronte a una serie di fatti ai quali non eravamo preparati. Io e il mio compagno, Rik, abbiamo pensato di preparare un prontuario utile a chi dovesse intraprendere un simile viaggio!! a acqua birra e altre bevande non temiate di morire di sete: ogni cento metri di qualsiasi strada di qualsiasi posto sperduto in capo al Giappone, troverete l’immancabile distributore di bibite ghiacciate di tutti i tipi: dal te’ verde al caffellatte, a succhi dai sapori più o meno sintetici, acque più o meno frizzanti. Inutile portarsi dietro borracce e contenitori di liquidi vari: ad un prezzo che varia dai 100 ai 150 yen troverete di che dissetare le vostre fauci.

a aria condizionata come dice la mamma, quando siete sudati occhio a dove porgete le spalle. Se non basta l’aria condizionata, in treno o nei locali, troverete l’immancabile ventilatore sparato a velocità utile per il decollo.

b biglietti treno jr pass se intendete spostarvi lungo il Paese, utilissimo acquistare in Italia prima di partire il jr pass. Vi dà la possibilità di prendere praticamente tutti i treni, alcuni bus e alcune linee metro. Una volta in Giappone, recatevi ad una biglietteria JR e fatevi pianificare i trasferimenti con pratici bigliettini di prenotazione che fungono anche da promemoria per i vostri spostamenti. Qualsiasi prenotazione è modificabile fino a poco prima della partenza, gratuitamente. E’ anche possibile occupare le prime quattro carrozze degli shinkansen (treni veloci) senza prenotazione.

b bicicletta come in Cina, anche in Giappone è comunissimo l’uso delle biciclette. Badate bene, non aspettatevi di noleggiare delle moderne mountain bike: vi verranno assegnati dei “velocipedi” privi di marcia… O addirittura di misure minime (ruotine). Il prezzo varia tra i 500 e i 1.000 yen al giorno, sono utilissime nelle piccole città. Le piste ciclabili corrono sui marciapiedi (vedi sotto alla lettera M).

c caffè se proprio non riuscite a fare a meno del caffè italiano… Portatevi una moka elettrica!!! immancabili gli starbucks e altre catene simili, ma dove un espresso (buono) arriva a costare anche 300 yen. D’accordo, se in Italia ne prendiamo 5 o 6 al giorno, qui ne prenderemo uno o due… A nostro modesto parere, il migliore ed economico è quello della catena “Caffè veloce”.

c cornacchie e cicale sconsigliato dormire con la finestra aperta: se non verrete svegliati dal traffico, non saranno le galline a darvi il buongiorno bensì delle simpaticissime CORNACCHIE. Pare infestino tutto il Paese, nutrendosi dell’immondizia lasciata negli angoli delle strade per essere ritirata dai camion della raccolta. Sono acusticamente molesti, così come assai persistente è il canto delle cicale (grandi come ranocchi) che accompagneranno le vostre passeggiate nei giardini e nelle strade alberate nipponici.

c colazione la colazione non è generalmente compresa nella notte in hotel, ma si paga a parte circa 800 yen a testa. In camera c’è sempre un bollitore, e ogni due-tre isolati trovate degli ottimi supermarket o anche delle “boulangeries” alla francese. Portandovi dall’Italia caffè o nescafè potrete quindi organizzarvi con spesa di gran lunga inferiore.

c cartoline troverete poca scelta. Ma cercando bene in giro, se ne trovano di belle. Il dubbio viene quando cercate di spedirle. Davanti alle due fessure della cassetta della posta, ci sono due scritte chiare, inequivocabili, in INGRISH: da una parte, “postcards”; dall’altra, “international mail”. Quale scegliere? l’abbiamo chiesto in albergo, e dopo una rapida consultazione web la risposta è stata: “international mail”.

d dicerie dicono che il Giappone è caro, ma vi accorgerete da soli che per mangiare bastano 1500 yen a testa per saziarvi quanto basta. Dicono che il Giappone è ipertecnologico, ma ci sono delle contraddizioni che vi lasceranno sorpresi. Dicono che la metro di Tokyo è impossibile da praticare per noi occidentali, ma a nostro avviso alcune metro europee (ad esempio Berlino) sono assai più complicate. Dicono che

d dormire sarete tentati di prenotare delle folcloristicissime RYOKAN per trascorrere le vostre notti giapponesi. Fossimo in voi, limeteremmo allo stretto indispensabile questo genere di sistemazione. Anzitutto, costano decisamente più degli alberghi in stile europeo. Inoltre, al momento della prenotazione vi verranno indicati i metri quadri (o peggio, fornite le misure in TATAMI) delle camere. I tatami sono tappeti di fibra intrecciata di misure un metro per due. Alcune camere che abbiamo provato erano coperte in tutto da QUATTRO tatami. Fate voi il conto dei metri quadri… I FUTON, ovvero i materassi, sottilissimi, vengono arrotolati al mattino per essere poi ridistesi al momento di andare a dormire. Se avete problemi di schiena, rinunciate. Le valigie vengono poste su un telo per proteggere le preziose stuoie, e lungi da voi la speranza di trovare ARMADI dove mettere le vostre cose. Si entra senza scarpe, lasciando le medesime all’ingresso della locanda…

Gli alberghi, prenotati (e pagati in anticipo) tramite un qualsiasi motore di ricerca (tipo Expedia, Venere etc) costano meno e sono pratici comodi e funzionali. In sostanza, con meno di cento euro salvo nelle grandi città trovate delle ottime sistemazioni.

Se proprio volete provare, vi consigliamo di inframezzare le notti in ryokan con quelle in hotel.

e etichetta tanti comportamenti da noi comunemente accettati, o da noi banditi, trovano spesso poca corrispondenza in Giappone: dal “bacio” sulle guance al momento dell’incontro (imbarazzantissimo!!), al girare tenendosi per mano o scambiare effusioni in pubblico (dico, siamo matti???), al mangiare per strada (secondo noi è solo perché NON hanno pizza e gelati), soffiarsi il naso in pubblico anche discretamente (ORRORE!!!mentre è lecito tirare su come un moccioso), al succhiare rumorosamente gli UDON dalla ciotola (se sentite strani rumori provenire dal tavolo accanto NON meravigliatevi!), alla tentazione di condire il riso bianco con le salse presenti sul tavolo (blah, questi europei…)… Insomma: all’inizio di qualsiasi guida sul Giappone c’è un capitolo dedicato a tutte queste curiose differenze. Utile dargli un’occhiata per evitare di fare brutte figure.

f fotografia almeno con il cambio a 130, quanto abbiamo pagato noi lo yen, lasciate perdere ogni velleità di acquisto di accessori fotografici: obiettivi e macchine costano circa il 10% più che da noi.

f feste in Giappone si festeggia spesso. E quando si festeggia, le donne girano per la città indossando i loro splendidi kimono, spesso accompagnate dai loro uomini in yukata. E poi fuochi d’artificio, danze, tamburi, cerimonie… Utile prima di partire verificare sul sito… Se sono previsti festeggiamenti.

g gatti Maneki Neko, il gattino che saluta, è onnipresente. Di gatti in pelo ed ossa, invece, pochi o niente. Stiamo ancora chiedendoci il perché.

g giardini vale praticamente sempre la pena visitare i meravigliosi giardini presenti in quasi tutte le città. D’obbligo, la lozione antizanzare…

h hotel: vedi “d come dormire”

i ideogrammi non cercate di fare i furbi: a meno che non abbiate all’attivo anni di studio della lingua giapponese, gli ideogrammi (“kanji”) sono incomprensibili. A malapena dopo quattro giorni riuscirete a distinguere i due ideogrammi che compongono la parola “TOKYO” ma poi vi fermerete lì.

i come INGRISH ovvero, il modo in cui i giapponesi pronunciano “english”. Questo spiega il fatto che non lo parlano affatto. Al di fuori di Tokyo e di qualche negozietto per turisti, scordatevi di poter ottenere indicazioni in inglese. E se riuscite a farvi capire in un modo o nell’altro, otterrete in risposta un fiume inarrestabile di indicazioni nell’idioma locale… Men che meno, troverete menu in una lingua che non sia il giapponese. Per fortuna nei ristoranti spesso ci sono menu fotografici, e allora sperate che i vostri gesti siano a loro comprensibili… Oppure, nelle vetrine troverete una serie di modellini dei piatti che il cameriere vi chiederà di indicare: e allora il gioco è fatto.

j japan che altro dire… Un viaggio che merita!! k kimono se volete provare il brivido di comprarne uno, ve ne sono davvero di tutti i prezzi. Non dimenticate di comprare la cintura (“obi”), venduta a parte. E neanche gli zoccoli!!! (tabi) con gli immancabili calzini da cammello (con alluce separato)

l linee metro come già detto prima, e come spiegato abbondantemente sulle guide, la metro a Tokyo è complessa, ma non incomprensibile. Tranne per la stazione di Shinkuju, la più grande del mondo, che secondo noi è stata progettata da un sadico. L’abbiamo usata per una settimana, e ogni volta abbiamo percorso passaggi mai visti nei giorni precedenti…

Tutti i nomi delle fermate sono in caratteri occidentali, e ripetuti insistentemente a voce all’interno dei vagoni. Ad ogni ingresso vi sono dei capacissimi controllori che parlano inglese e sono in grado di aiutarvi a capire dove andare e quale linea prendere. Il problema sorge quando vi trovate ad acquistare i biglietti: a Tokyo vi sono diverse proprietà che gestiscono le linee, e un biglietto giornaliero per la TOKYO METRO non sarà valido per la JR LINE o la KEYO LINE!!! abbiate ben chiare le idee sugli spostamenti che volete fare ogni giorno, e organizzatevi gli spostamenti nelle diverse zone della città secondo queste caratteristiche. Un biglietto giornaliero illimitato per la Tokyo Metro costa 1.000 yen, mentre la singola tratta può arrivare anche a 360. Il biglietto va conservato fino all’uscita, è minuscolo e senza di quello non riuscirete a raggiungere il piano strada. Tutte le linee hanno ascensori e scale mobili (anche dove non ne vedete: ce ne sono!!). A volte capita di sbagliare a fare i biglietti: ogni linea ha la sua propria biglietteria automatica, distinguibile dal colore, con tasto english. E non si possono comprare biglietti se non per partenze dalla stessa stazione (ovvero: NON comprate INSIEME biglietti per l’andata e per il ritorno, ma fateli distintamente). Comunque niente paura, se avete sbagliato potrete farvi restituire i soldi spesi, ma solo nelle stazioni dove sono stati stampati i biglietti.

m marciapiedi la strana linea gialla che li divide a metà in senso longitudinale serve per delimitare lo spazio per i pedoni da quello per le biciclette. Occhio. Passano da tutte le parti e in tutti i sensi, ma vi accorgerete quanto è comodo e sicuro se vorrete noleggiare bici anche voi.

m musei inutili. Con reperti e oggetti contenuti in uno dei nostri, ce ne fanno dieci dei loro. Per di più, le didascalie sono spesso solo in giapponese. Saremo limitati noi, che non li capiamo???? bah… Questi europei!!

n nutrirsi tranquilli: non morirete di fame. Lungi dal trovare tonnellate di sushi come vi aspettereste… Qualche “keiten”, di quelli con il nastro trasportatore per intenderci, sì… Convenientissime le scatoline monoporzione nei supermercati: a dieci euro comunque, sia al ristorante che al supermercato, c’è di che saziarsene. Dentro stazioni e centri commerciali troverete piani interi dedicati alla ristorazione, e davvero lì ce ne sta per tutti i gusti. I ristoranti giapponesi sono monotematici, ovvero O sushi O udon O katsu etc, e se non trovate un menu in inglese molto probabilmente in vetrina ci sono i modellini di cera dei piatti proposti, per cui basta uscire con il cameriere (che LO SA) e ordinare a dito. Ci siamo trovati benisssssimo nella catena DOMA-DOMA (www.Doma-doma.Com) presente in tutte le città che propone piatti per tutti i palati e a tutti i prezzi. Occhio alla birra: se per cenare bastano una dozzina di euro, la birra (spina o in bottiglia) ne costa circa cinque.

o orientarsi Appena arrivate in una città nuova, andate al centro informazioni e munitevi di mappa del luogo. Ma attenzione. Posso dire in prima persona, modestamente, che è difficile che perda l’orientamento, sono fortunata ad avere memoria fotografica E senso dell’orientamento. Beh, in Giappone un paio di volte me la sono vista brutta. E con tutta la complicazione del caso di cui alla lettera “I, come INGRISH”. Le mappe ci sono, ma maledizione NON SONO IN SCALA e soprattutto le indicazioni di punti di riferimento come musei, templi, santuari, sono posizionate MALE. Praticamente “AD CAPOCCHIAM”, disegnati a manciate tra un incrocio e l’altro. Per di più, alcune mappe riportano nomi che sono riportati DIVERSAMENTE sulle mappe che trovate per strada. Tanto vale farsene dare una in giapponese e tentare di trovare la corrispondenza tra i kanji sulla mappa e quelli sulle indicazioni stradali. E considerate che spesso le strade piccole che passano tra le case NON sono indicate. E le mappe sulle guide tipo Lonely Planet o Rough Guide non coincidono mai con le mappe del centro informazioni. Prima di tentare di raggiungere a piedi o in bici un posto APPARENTEMENTE vicino, fatevi dire magari in hotel quanti minuti di cammino ci vogliono. Detto da due che hanno fatto venti km in bici a Kyoto per arrivare al giardino zen di Ryoan-ji interpretando che fosse a meno di mezz’ora. Meno male che avevamo tempo e siamo allenati!!!!

o orari incredibilmente puntuali, sempre. Dal treno che spacca il minuto (tant’è vero che ogni linea ha un binario dedicato, sempre quello), agli appuntamenti. Riguardo agli orari però c’è da dire che tutti o quasi i siti di interesse turistico che andrete a visitare chiudono presto: alle 17, di regola, o addirittura alle 16.30 o alle 16. Il che determina un paio d’ore per fare una doccia e riposare prima di cena, okay, ma obbliga comunque a iniziare presto la mattina le visite nei luoghi di interesse.

p pacinko ipod cellulari se non giocano al pachinko, una sorta di flipper verticale, hanno le cuffiete dell’ipod infilate nelle orecchie. E se non hanno le cuffiette nelle orecchie, stanno con il telefonino in mano a parlare o chattare. Una delle tre, sempre. O anche, temiamo, tutte e tre le cose insieme…

q quando escludendo il timore della pioggia – piove più o meno in tutte le stagioni, come dimostra lo strato di muschio presente in tutti i giardini – ogni stagione ha il suo perché: in inverno ci sono parecchi centimetri di neve che decorano i paesaggi; in primavera, il periodo del “sakura”, o cherry blossom, o fioritura dei ciliegi. In estate fa un caldo pazzesco, per di più umido, ma del resto è per molti italiani l’unico periodo dell’anno per ottenere due settimane di ferie consecutive o più… In autunno come in primavera i giardini si tingono di colore: gli aceri, già rossi tutto l’anno, e le altre piante sono disposte in modo tale da creare particolari effetti cromatici.

r risparmiare vedi anche “sushi”, “japan rail pass” e “nutrirsi”. Per tutti i trasporti esistono pacchetti giornalieri per bus e metro che consentono notevoli risparmi. Riguardo agli acquisti, niente da fare: perché sia conveniente fare shopping occorre minimo un cambio a 150.

s spendere biglietti aerei: fatti prima di 6 mesi dalla partenza costano ovviamente molto meno… Per tre settimane noi, salvo treno, aerei e hotel, ce la siamo abbondantemente cavata con mille euro a testa. Per gli hotel, se vi sapete adattare a una camera senza armadi e di dieci metri quadri in tutto, trovate doppie a circa cento euro praticamente ovunque. La colazione per noi era esclusa, ma in camera c’è sempre il bollitore e troverete ovunque “boulangeries” dove potrete acquistare ogni assortimento immaginabile di dolci (e salati) per la colazione. I supermercati sono ovunque, e vendono parecchi generi di alimenti pronti per l’uso, spesso aperti fino alle 23.

s sushi rispetto ai 5 euro a temaki che paghiamo in Italia, qui potrete pranzare o cenare a base di sushi, maki, temaki e sashimi per dieci euro scarsi a testa. Utile anche sapere che nei numerosi supermercati vengono vendute vaschette variegate ed assortite per tutti i gusti, palati e portafogli, che sono ottime da portar dietro e mangiare per un rapido pranzo. Saremo degli incompetenti GAIJIN (stranieri) dal palato rozzo, ma la qualità a noi è parsa ottima.

s shinkansen i velocissimi treni sono a prenotazione gratuita e collegano le principali città in un paio d’ore. Sono pulitissimi, come pulitissimi sono i bagni sui treni e nelle stazioni. Se pensate di trascorrere il tempo del viaggio osservando dal finestrino ciò che passa, rinunciate e portatevi un buon libro: case, poi case, poi ancora case: salvo nel Kyushu o nell’entroterra, neanche un poco di campagna o di bei paesaggi. Importante il senso di marcia del treno: se vi sedete con le spalle potreste soffrire il mal di treno: i sedili, generalmente, si possono girare con un pedale.

t templi oltre a quanto già detto sugli orari, ci sono templi, santuari e templi zen. Sono molto belli, variegati, mistici, e odorano di incensi. L’ingresso si paga – in quelli di interesse turistico – tra i 300 e i 600 yen. Si entra senza scarpe… Okkio ai calzini bucati!!! t come timbri i giapponesi sono maniaci per i timbri: portatevi un quadernino per apporre i timbri che sono posizionati su comodi tavolini in tutte le stazioni dei treni, nei musei e nei luoghi di interesse turistico. Nei templi potrete acquistare un libretto dove i monaci di ciascun tempio dietro “obolo” di 300 yen apporranno timbri e iscrizioni a penna e calamaio benaugurali di elegantissima fattura. Sconsigliamo di utilizzare quaderni di diversa provenienza perché alcuni monaci si sono rifiutati di scrivere su qualcosa che non fosse il “libretto” adibito.

u uomini e donne vedi “etichetta” v valuta il falso mito per il quale il Giappone sarebbe carissimo, è per l’appunto un falso mito. Lo yen come già detto sopra, ha un cambio abbastanza favorevole per noi europei, lo sarebbe ancora di più se l’euro raggiungesse quota 150 (1 euro = 150 yen). Utilissime le monetine per spese spicciole nei templi e i biglietti di autobus (anche se sulle macchinette che sono a bordo si possono cambiare banconote in monete) e metro (in quest’ultima ci sono solamente distributori automatici).

x riconoscere se un occidentale è italiano come nel resto del mondo: dalle scarpe che indossa.

y yamanote line è la linea della JR che circonda Tokyo. Gratis se siete fortunati possessori di JR Pass, ma sappiate comunque che percorre un anello intorno al centro e costa un terzo, sulla media distanza, rispetto alla TOKYO METRO.

z zella (immondizia) specialmente a Tokyo, girerete per ore senza trovare un cestino per strada: nelle principali città vige un rigorosissimo ed efficientissimo sistema di raccolta differenziata porta a porta. Se avete necessità di gettare qualcosa, troverete cestini per le bottigliette accanto ai distributori di bevande, o cestini multimateriale davanti ai supermercati. E basta. Oppure, riportatevi il tutto in hotel. O in Italia… 🙂

z zen per chi crede che in Giappone troverà solo giardini zen, bonsai e sushi… Niente di più sbagliato! i templi zen si contano sulla punta delle dita, primo il Ryoan-ji famosissimo a Kyoto, poi qualche altro qua e là (almeno da Nikko verso sud, come il giro che abbiamo fatto noi).



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