Giappone, mon amour
Viaggio di 12 giorni attraverso le antiche (e la moderna) capitali del Giappone.
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Esiste un popolo, in cui onore e rispetto sono al disopra di tutto. Esiste una terra, in cui modernità e tradizione si uniscono in perfetta armonia. E se osserviamo ogni dettaglio, ogni particolare, ti rendi conto di quanto, questo popolo, sia fiero di far parte di quello che e’ chiamato Impero del Sole. Giappone. Paese in cui le parole assumono significati e valori differenti da come li conosciamo noi. E non e’ solo un fatto di lingua e alfabeto, ma dipende dal modo che hanno di vedere le cose. La loro cortesia, la loro gentilezza, il loro volto a volte austero, lo sguardo fiero, con i loro inchini e i sorrisi accennati… E’ un viaggio che merita di esser compiuto, anche solo per imparare che si può vivere in un mondo moderno senza perdere di vista il rispetto della propria identità culturale e delle proprie origini. Il Giappone puo’ esser visto sotto diversi aspetti. Si può scegliere quello gastronomico (vario e pittoresco), quello naturalistico, storico … Ma in tutti questi aspetti il turista occidentale deve imparare a capire e conoscere il popolo nipponico. Ne vale la pena! Perché la loro cordialita’ e la loro ospitalità ti faranno dimenticare di essere li solo per poco tempo. Ogni aggettivo per descrivere la magnificenza dei Templi e dei loro giardini e’ scontato e troppo riduttivo. Le foto non rendono giustizia alla loro bellezza. Non c’e’ parola che possa descrivere la sensazione che nasce da dentro e ti avviluppa l’animo, quando ti addentri all’interno di quei luoghi sacri. Tutto ti pare finto. Troppo bello e perfetto per essere vero e ti senti come una comparsa in un film, in cui il protagonista e’ l’ambiente circostante stesso. Impossibile descrivere l’emozione nell’incontrare una vera maiko o passeggiare in mezzo ai Torii. Ti senti un po’ Chiyo in Memorie di una Geisha o Nathan Algren ne L’ultimo Samurai quando osservi la vastità delle montagne verdi e fitte. Valgono la pena quelle 12 ore di volo per visitare questa isola, che ti fa sentire subito come a casa tua. E andarsene e’ un po’ come perdere una parte di se stessi, ma e’ bello pensare che ci potrà essere una prossima volta.