Giappone, la perfezione del Sol Levante
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Partenza il 5 Aprile con volo Lufthansa e scalo a Francoforte; durata totale del viaggio 13h. Compagnia, secondo la nostra esperienza, consigliatissima per precisione, svago a bordo e cordialità. Il prezzo dei voli è stato di circa 800€ a persona, ma se vi accontentate di un tempo di scalo più lungo, potrete trovarlo anche a meno, circa 700€ con altre compagnie.
Le tappe del nostro viaggio sono state le seguenti:
· Osaka
· Hiroshima e Miyajima
· Kyoto
· Takayama
· Tokyo
· Osaka
Molti partono da Tokyo, noi abbiamo scelto di partire da Osaka per due motivi: il primo perché i voli per Osaka costano solitamente meno rispetto quelli per Tokyo; secondo per evitare il primo impatto con una megalopoli come Tokyo e arrivarci per gradi dopo aver imparato già qualcosa strada facendo.
Detto ciò, arrivati all’aereoporto Kansai di Osaka, è possibile raggiungere il centro della città, in circa 45’ minuti, utilizzando il treno della Nankai Line direzione Namba. Avendo in previsione l’utilizzo della metro per altri spostamenti abbiamo fatto l’Osaka Ticket al prezzo Y 1500 a persona valido per treno, metro, bus e tram per 1 giorno.
Il nostro alloggio era l’Hotel Toyoko Inn Osaka Namba, raggiungibile a piedi dalla stazione di Namba; consigliatissimo per la sua localizzazione, vicino alla stazione e vicino alla zona centrale di Osaka:
· Il ponte Ebisu-bashi
· Amerika Mura
· La galleria commerciale di Dotonbori.
· Namba Park che non è altro che un bel centro commerciale, pertanto niente che non possiate trovare nelle nostre città italiane.
Nonostante il brutto tempo, visitiamo:
· Il Castello di Osaka, raggiungibile facilmente con la metro. Molto bello
· Il Santuario Tenmangu, particolare e suggestivo, e la via dello shopping Tenjibashi suji.
· Il Tempio Shitenno-ji. L’ingresso costa 300Y a persona e il complesso è bello. Si può salire sulla pagoda, ma per chi come noi non è ne buddista ne shintoista e si aspettasse di trovare un bel panorama… errore! In cima troverete solo un simbolo religiose davanti al quale tutti si prodigano in inchini e preghiere, mentre noi non abbiamo fatto altro che riprendere le scale ancora sotto spasmi respiratori per la salita presa a rotta di collo.
· Isshinji Temple, famoso per le sue statue create con cenere di ossa umane di buddisti cremati. Se si è fortunati potete incombere come noi in qualche cerimonia all’interno del tempio.
· Shin-sekai quartiere piccolo, molto caratteristico pieno di luci e locali dalla cucina tipica. Usciti dal ristorante, un altro giro per ammirare la Torre Tsuten-kaku illuminata e poi un ultimo salto a Dotonbori. Una visita all’ Hozen ji con il suo budda ricoperta di muschio (che tra l’altro non ci ha entusiasmati) e rientro in albergo.
· L’acquario di Osaka: la vasca principale vale da sola il prezzo del biglietto!!!
Osaka è una città che per un approccio iniziale è perfetta. Ci si può spostare tranquillamente con la metro che raggiunge tutte le attrazioni principali. Particolare soprattutto di sera nella zona centrale e Shin-sekai, dove le mille luci la rendono carina e suggestiva.
Il giorno seguente si parte per Hiroshima
Per quanto riguarda gli spostamenti da una città all’altra noi abbiamo fatto il JR Pass Ordinario, per 14 giorni. Potete farlo su vari siti internet, e per diverse durate, l’importante è che lo facciate dall’ Italia. Con il JR Pass potete prendere tutti gli Shinkansen ad esclusione dei treni NOZOMI / MIZUHO / Hayabusa (Shinkansen). Potrete trovare tutti gli orari e le tratte sul sito www.Hyperdia.com, e potete prenotare gratuitamente i posti. Il consiglio è quello di prenotarli sempre, per una sicurezza che tanto non costa niente. I treni sono puntualissimi, puliti e silenziosi e nelle stazioni, anche in quelle più grandi come Nagoya, è facilissimo orientarsi perché basta seguire le indicazioni; è tutto espressamente segnalato, non vi potete sbagliare.
Ad Hiroshima potete scegliere se muovervi con il bus o con il tram. Abbiamo deciso di dirigerci subito all’isola di Miyajima: potete raggiungere con la metro JR (compreso nel Pass)la fermata Miyajima-guchi, da lì a piedi si arriva al molo da dove parte il traghetto della JR (anch’esso gratuito perché compreso nel Pass) e in 10’ si raggiunge l’isola. Sull’isola abbiamo visto:
· La porta di Ootorii: imponente. Se potete andateci quando c’è la bassa marea
· Santuario Itsukushima (molto carino)
· Tempio Daisho-in (intricante perché sviluppato sul monte, anche se forse un po troppo turistico)
· Tahò-tò: la pagoda
· Senjokaku: padiglione dei mille tappeti
Miyahima nell’insieme è carina, ma invasa da turisti. Se avete tempo, vale la pena farci un salto!
Tornati sulla terraferma abbiamo visto:
· Museo della pace, secondo noi semplicemente imperdibile.
· Il castello di Hiroshima non molto lontano dal parco della pace e poi Hondori street tra locali e negozi.
· Il parco, il Bomb Dome e gli altri vari monumenti alla memoria.
Hiroshima non ha moltissimo da vedere, un solo giorno è sufficiente, ma solo la sua storia, vale la pena di visitarla.
Tappa successiva Kyoto
Premesso che Kyoto ha solo 2 linee metro e un infinità di bus, spetta a voi la scelta se usare entrambi o solo uno dei due. Questo in base a come si preferisce viaggiare; noi amando gli spostamenti a piedi abbiamo utilizzato la metro che ci ha lasciati a volte più vicini altre volte più lontani. Il bus vi porterà nei pressi dell’attrazione senza il bisogno di lunghe camminate. Prezzo del biglietto per 1 giorno di metro Y600 a persona.
Ad aprire la visita:
· Higashi Honganji (immenso)
· Nishi Honganji (maestoso)
· To-ji (imponente pagoda)
· Passeggiata per le gallerie coperte di shijo dori (ottima zona per acquistare souvenir a prezzi inferiori rispetto a quelli fuori dalle classiche attrazioni turistiche e con ampia scelta.
· Nishiki Market: carino
· Nijo castle molto bello sia per i giardini che per l’interno del palazzo con i suoi dipinti e le sue stanze infinite in tatami e legno.
· Fuishimi Inari, raggiungibile con la Jr Nara Line. Molto particolare e suggestivo. Sicuramente si distingue per la particolarità.
La sera, passeggiata per Pontocho, un po’ deludente forse perché piccola e con troppa gente.
Ci siamo invece innamorati di Gion: splendido per la sua atmosfera tradizionale che ti porta indietro nel tempo con tutti i suoi edifici in legno e le tante lanterne rosse a creare atmosfera. Qui, se siete fortunati e un po’ pazienti troverete le Geishe, inavvicinabili, imperturbabili, semplicemente affascinanti.
· Kitanotenmangu shrine: carino, ma niente di eccezionale
· Kinkaku Temple: fantastico
· Ninna ji Temple: a noi sono piaciuti i giardini perché per il resto vi erano impalcature per ristrutturazione
Queste tappe risultano abbastanza lontane dalle fermate metro, quindi se volete arrivare nei pressi il consiglio è di prendere il bus.
Il viaggio prosegue verso la foresta di bambù di Arashiyama, veramente suggestiva!
· Sanjusangendo: tempio delle 1000 statue. . . .molto suggestivo
· Kiyomizu-dera: interessante e molto bello per la particolarità
· Maruyama Park che non ci ha entusiasmati
· Sentiero del filosofo: sarebbe stato molto carino e romantico se solo i ciliegi non avessero deciso di fare le valigie ed andarsene.
Kyoto è una città che ha fatto un ottimo compromesso tra l’occidentalizzazione e il mantenimento delle tradizioni e l’antichità giapponese. Alterna zone moderne a quartieri in cui il tempo sembra essersi fermato; contrappone giovani alla moda al mondo antico delle geishe, i luminosi e giganti cartelloni pubblicitari alla luce fioca delle lanterne rosse. Ti resta nel cuore e ti lascia un sorriso.
Partenza da Kyoto direzione Takayama. Se avete un albergo nel centro del paese potete usufruire del bus o a piedi perchè le distanze non sono elevate; ma se come noi avete una struttura fuori dovete ricorrere al taxi che opera con tariffe fisse di 660Y ogni 1Km e mezzo. Noi abbiamo visto:
· Hyda No Sato: villaggio folcloristico, raggiungibile dalla fermata bus adiacente la stazione ferroviaria, con il Sarubobu Bus (n° 1) alla cifra di Y210 a tratta. Molto interessante e suggestiva
· Centro di Takayama, con le sue vecchie case e le strette vie ricche di artigiani. Veramente carina.
Noi abbiamo scelto questa meta oltre che per le attrazioni sopra citate, anche per fare un esperienza nel tipico Riokan con onsen annesso (sia pubblico che privato). Esperienza che consigliamo vivamente!
Altro giro altra corsa… Tokyo. Potete scegliere se muovervi con la linea metro o la linea JR (compresa nel pass). Se avete il JR il consiglio è quello di prenotare un Hotel nei pressi di una delle stazioni JR. Abbiamo visitato:
· Ueno Park (niente di che) e la zona intorno alla stazione ricca di locali e negozi.
· Yanaka con il suo cimitero antico giapponese
· Asakusa: molto carina. Evitate di comprare souvenir qui e a tokyo in generale perché costano molto di più di Kyoto.
· Akihabara: quartiere dei manga e delle anime
· Il Palazzo Imperiale: peccato che al palazzo non ci si può nemmeno avvicinare. Secondo noi tra i castelli questo è il meno interessante.
· Tokyo Sky tree: salire lassù ne vale veramente la pena!
· Arashio beya: una palestra di allenamento sumo. L’ideale è tra le 7:30 e le 9:30 di mattina. Veramente impressionante vederli dal vivo!
· Ginza: zona commerciale di alta classe e grandi firme che si trova in ogni città
· Il Tsukiji Market : il mercato del pesce più grande del mondo. Non abbiamo assistito all’asta dei tonni perché sono ammesse solo 120 persone e si svolge molto molto presto. Ma vedere il mercato alle 9/9:30 è impressionante..ne vale la pena. CONSIGLIO: entrate all’interno del capannone e non vi limitate alle bancarelle all’esterno.
· Tokyo Tower: suggestiva di sera
· Odaiba: raggiungibile con la Yurikamome Line dalla stazione di Shinbashi; un salto nel futuro. Zona altamente moderna e futuristica.
· Shinjuku con il parco molto bello e Kabukicho quartiere a luci rosse.
· Harajuku con Takeshita-dori: piccola e insignificante
· Shibuya : l’incrocio più grande del mondo, ma che sinceramente credevamo più grande
Tokyo è una città enorme e di gente ce n’è veramente tanta, ma nonostante questo, non risulta esageratamente caotica né impegnativa. Siamo arrivati qui conoscendo già il funzionamento dei mezzi, le macchinette per i ticket, e i modi giapponesi in generale, il che ci ha sicuramente aiutati ad evitare un impatto shock ulteriore a quello delle mille luci e dei mille suoni che bombardano i sensi. La concezione di “quartiere” è un po diversa dalla nostra; per quartiere a volte si intende al massimo 3 vie. È una città che va vissuta e girata in lungo e in largo, in grado di regalare scorci alternativi e sorprendenti uno diverso dall’altro. Non è un paese così costoso come molti credono, per molte cose i prezzi sono di gran lunga più bassi a quelli italiani.
Il Giappone in generale è un paese molto sicuro. Non abbiamo mai avuto la percezione di essere in pericolo. Lì rapine e attacchi di violenza sono un articolo raro da prima pagina, quindi potete girarlo senza stare sempre con un occhio al portafoglio. Potete permettervi di inoltrarvi in vicoli meno popolati e sconosciuti, nessuno vi creerà problemi. I bambini vanno in giro tranquillamente da soli a Tokyo come a Kyoto o a Osaka. Le persone sono di una gentilezza e di una disponibilità disarmante. Sono educati, posati, rispettosi e molto precisi nelle regole e per questo tutto funziona alla perfezione. Per quanto riguarda la lingua, noi abbiamo una conoscenza dell’inglese molto scolastica e loro come noi. Non sono molte le persone che lo parlano fluidamente. Ma ci si capisce molto facilmente. Nelle stazioni tutte le indicazioni sono riportate anche in inglese e quindi non ci si può sbagliare. Per qualsiasi cosa a chiunque chiediate si faranno in quattro per aiutarvi.
15 giorni sono pochi per conoscere e visitare un paese da così tante sfumature, ma bastano a capire che splendido popolo sia, radicato nelle proprie tradizioni ma cordiale con gli altri, un popolo dal quale si può per tante cose solo che prendere esempio. Nella sua genuinità e ingenuità rimasto a 30 anni fa per noi, dove ancora i bimbi possono andare a scuola in metro soli la mattina, in una città di 30 milioni di persone, senza paura. Un paese da capire e da amare, che solo chi l’ha visitato può comprendere.
I Winani