Giappone in ottobre
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Questo mio resoconto cercherà di essere il più sintetico possibile anche perché non è il caso di dilungarsi sulla proverbiale efficienza e sicurezza del Giappone e sulla gentilezza dei loro abitanti che, ovviamente, anch’io confermo. A tal riguardo, mi permetto di osservare che proprio grazie a questi aspetti che un viaggio in Giappone può essere organizzato in totale autonomia con un evidente risparmio economico. Lo preciso perché molti mi avevano sconsigliato di partire senza appoggiarni a qualche agenzia di viaggio, ritenendolo difficoltoso. In realtà, per quanto riguarda la mia esperienza è filato tutto liscio, addirittura meglio che durante alcuni viaggi in città europee! Detto ciò, riporto qui di seguito il mio programma con indicazione sintetica degli itinerari e dei costi.
2 ottobre 2012: partenza per Tokyo
Dal 3 all’8 ottobre: Tokyo
In questa affascinante città ho soggiornato per cinque notti, io consiglierei almeno una notte in più, considerando che, nel mio caso, una giornata se n’è andata per la gita a Nikko. Un altro consiglio è quello di far sì che il soggiorno a Tokyo combaci con la domenica, per non perdersi l’occasione di gironzolare per le stradine del quartiere di Harajuku, affollate da “Harajuku girls” che fanno shopping nei numerosi negozi alternativi che caratterizzano il quartiere. Infine, per gli appassionati di Miyazaky: il museo Ghibli a Mitaka, un sogno (raggiungibile facilmente con la linea della metro compresa nel jr pass). I biglietti per il museo li ho acquistati un mese prima presso il JTB di Roma (via del Giorgione, 59) al costo di 20 euro ciascuno, poiché il numero degli accessi giornalieri al museo è limitato.
Dall’8 al 10 ottobre: Takayama
Siamo riusciti a organizzare le date del viaggio in modo da poter assistere, in questa pittoresca cittadina di montagna, al festival dell’autunno che si svolge dal 9 al 10 ottobre. Ho trovato molto suggestiva la sfilata notturna dei carri, molto divertenti le bancarelle di cibo e giochi presenti nella cittadina per la festa (come nei cartoni!) e sublimi gli spiedini di carne tipici del luogo. Abbiamo soggiornato in un Ryokan tradizionale: per le informazioni al riguardo si rimanda alle note successive sugli alberghi.
Dal 10 al 14 ottobre: Kyoto
Città meravigliosa piena di templi. Un consiglio è quello di fare una selezione dei templi da visitare prima di partire altrimenti si corre i rischio di vederne troppi e in fretta, anche perché se si va in gita di un giorno a Nara, come abbiamo fatto noi, anche lì ce ne sono molti da vedere. A mio avviso, i templi più belli di Kyoto sono il kiyomzu dera, il padiglione d’argento e il tempio d’oro. Imponenti i templi di Niji Hongan ji e di Higashi Hongan ji, ma quando siamo andati noi stavano restaurandoli. Molto suggestiva la passeggiata del filosofo ma evitate di andarci verso il tardo pomeriggio durante la stagione autunnale e invernale, perché arriva presto la sera e le stradine non sono molto illuminate, tanto è che abbiamo perso l’orientamento, per fortuna abbiamo trovato la fermata di una metro che ci ha portato di nuovo al centro di Kyoto. Faccio infine presente che le vie principali di Kyoto, a differenza di Tokyo, sono segnalate da cartelli, tra l’altro, con caratteri occidentali.
Dal 14 al 15 ottobre: Hiroshima e isola di Miyajima
Durante la mattinata del 14 abbiamo visitato il Museo di Hiroshima per poi prendere il traghetto e dirigerci all’isola di Miyajima. Per quanto riguarda l’isola di Miyajima, sicuramente suggestivo è il suo santuario sull’acqua (calcolate, però, che per poterlo vedere lambito dall’acqua occorre attendere il tramonto. Infatti l’alta marea inizia dal tramonto e dura fino al mattino successivo almeno nel periodo in cui sono andata io) ma il luogo in generale ha deluso un po’ le aspettative per varie ragioni, ad esempio durante il giorno l’isola è molto caotica per via dei tanti turisti e, inoltre, il paesaggio è meno aprico di quanto mi aspettassi, di fronte all’isola si staglia a poca distanza la costa della città di Hiroshima, infine, il Ryokan dove abbiamo soggiornato, oltre ad essere piuttosto costoso -ma sull’isola tutti gli alberghi sono costosi – in realtà era un albergo, piuttosto datato, con stanze attrezzate come fossero stanze di un Ryokan tradizionale (si rinvia alle note sugli alberghi). Segnalo, inoltre, che dovendo il mattino far ritorno a Tokyo, non abbiamo avuto modo di prendere la funicolare e visitare la parte montuosa dell’isola, forse se avessimo avuto il tempo di farlo avremmo gradito di più il nostro soggiorno sull’isola.
15 ottobre
Pomeriggio passato a Tokyo con pernottamento presso un albergo nei pressi del Narita Airport. Abbiamo trovato più comodo pernottare nei pressi dell’aeroporto per via della partenza prevista per la mattina presto.
16 ottobre: partenza per Roma
Biglietti aerei
I biglietti sono stati acquistati sul sito dell’Alitalia a fine luglio; ho atteso un po’ prima di acquistarli perché ricordavo che, generalmente, le offerte per il Giappone per l’autunno escono nel periodo estivo inoltrato. Il prezzo del biglietto di andata e ritorno Roma/Tokyo senza scali, in classe economica, è venuto 550 euro a persona, molto buono considerato che in media un biglietto Alitalia per Tokyo si aggira intorno agli 800 euro. Il viaggio in aereo è andato piuttosto bene nonostante le 12 ore di volo; c’era infatti la possibilità di scegliere tra un menu occidentale o uno giapponese, parecchi film da vedere; unica nota dolente sono stati i sedili, parecchio vicini l’uno all’altro, io non ho dormito neppure un attimo ma magari questo è un mio problema. In compenso è stato minimo il disagio del jet lag. Una volta arrivata a Tokyo – erano le 6.30 del mattino ora locale – ero così entusiasta che non ho sentito la stanchezza del viaggio. Ovviamente, quando abbiamo potuto prendere possesso della stanza dell’albergo, dopo le 15.00, abbiamo riposato un poco.
Jr Pass
Pass ferroviario indispensabile per chi vuole come noi spostarsi da una città all’altra del Giappone.
Il pass è stato acquistato all’His di Roma (via Barberini, 86) al costo di 438 a persona dalla durata di 14 giorni.
Per gli spostamenti con i treni ci siamo trovati molto bene con Hyperdia, il sito dove sono indicati gli arrivi e le partenze dei treni di tutto il Giappone. Una segnalazione: i treni giapponesi sono così puntuali da spaccare il minuto. Pertanto, nel caso voleste prendere il treno della 10.30 alla banchina n. 5, e arrivando alle ore 10.29, su quella stessa banchina vedete un treno fermo, prima di salire accertatevi dal monitor che sia quello che dovete prendere voi, perché molto probabilmente non si tratta del vostro. Infatti, nella maggior parte dei casi, il treno che state aspettando arriverà alle 10.30 esatte! A tal riguardo, non vi preoccupate per le indicazioni: nelle stazioni dei treni le indicazioni sui monitor sono anche in carattere occidentale e riportano oltre alla destinazione anche il numero del treno (su Hyperdia troverete tutte le informazioni relative ai treni che dovete prendere). Faccio inoltre presente che durante i nostri trasferimenti non abbiamo mai prenotato il posto sul treno, nonostante fosse consigliato, ma problemi non li abbiamo avuti; abbiamo sempre trovato il posto sia per noi che per il bagaglio. A tal riguardo, sappiate che i vagoni con i posti non prenotati sono indicati da fuori con la dicitura “no reserved” e anche il monitor della stazione, oltre ad indicare il numero del treno che sta arrivando, indica il numero dei vagoni senza prenotazione, in modo da potersi già collocare nel punto esatto dove si aprirà la porta relativa al vagone che vi interessa (sulla banchine delle stazioni giapponesi sono riportati i numeri dei vagoni dei treni).
Alberghi
Segnalo che per motivi di praticità, nel prenotare gli alberghi on line, ho pagato subito, beccandomi il tasso più svantaggioso degli ultimi anni; infatti, ad agosto 2012 era di circa 96, poi arrivato a 100 durante in nostri giorni di permanenza in Giappone ma questo non lo si poteva prevedere.
Tokyo: Citadines Shinjuku Tokyo, prenotato su expedia per cinque notti, camera matrimoniale al costo di 676 euro, colazione esclusa. Albergo che consiglio vivamente in quanto oltre alla pulizia e gentilezza dello staff (credo presente in tutti gli alberghi del Giappone), è dotato di stanze più grandi rispetto alla media. Queste inoltre sono dotate dell’angolo cottura e di un comodo divano dove rilassarsi tra una camminata e l’altra. Il letto non grandissimo era molto comodo. L’albergo è a 10/15 minuti a piedi dal centro di Shinjuku e a 1/2 minuti a piedi dalla linea metro Maronouchi, fermata Gyonmae (usciti dalla metro, l’albergo si trova all’isolato alle vostre spalle, dovrete camminare su una stradina piena di ristorantini tipici fino a trovarsi sulla strada principale dove alla vostra destra accanto ad un piccolo supermercato c’è l’albergo).
Takayama: Ryokan Hodakaso Yamano Iori, l’unico albergo per il quale non ho pagato subito avendo fatto una prenotazione su booking. Il costo della stanza è stato di circa 220 euro per due notti compresa la colazione. In questo Ryokan ci siamo trovati molto bene, la stanza era come un piccolo monolocale, con stanza da letto, balconcino a vetri e corridoio che portava a due stanzini, uno con wc e l’altro con una vasca da bagno. La colazione si faceva in una stanza tradizionale, si poteva scegliere tra la colazione giapponese e quella occidentale, la prima mattina ho scelto la tradizionale, senz’altro una bella esperienza ma il giorno dopo ho optato per quella occidentale. Inoltre, come in tutti i Ryokan, era a disposizione lo yukata (un kimono vestaglia) e, al piano terra, i bagni pubblici, divisi in settore femminile e maschile, dove dopo una rapida doccia, ci si può immergere in una vasca di acqua calda. Io l’ho fatto in un orario in cui non ho trovato nessuno (primo pomeriggio), ed è stato davvero rilassante.
Kyoto: Hotel Monterey Kyoto, prenotato su expedia per quattro notti, camera queen – matrimoniale al costo di euro 499, colazione esclusa. Albergo molto comodo in stile old england, stanza spaziosa (era una queen, la differenza con la standard era di pochi euro) a pochi passi dalla metro, fermata Karasuma-Oike (uscita n. 6). L’albergo è situato sulla Karasuma Dori, il viale che costituisce la spina dorsale del centro di Kyoto e che è la parallela della Kawaramachi dori, la strada più commerciale della città. Quindi molto comodo per fare shopping, andare a cena nei ristoranti vicini ed, in più, poco distante dal quartiere pittoresco di Pontokho. Riguardo alla scelta dell’albergo, sono stata indecisa fino all’ultimo perché mi incuriosiva un altro albergo, piuttosto famoso perché situato dentro la nuova e avveniristica stazione ferroviaria di Kyoto ma, una volta lì, sono stata soddisfatta di aver alla fine scelto l’Hotel Monterey, perché mi sono accorta che la stazione di Kyoto è piuttosto defilata rispetto al centro commerciale della città, dove eravamo noi, così come dagli altri punti di interesse culturale. Vi segnalo che nella via Shijo Dori, traversa perpendicolare alla Karasuma dori, situata tra l’albergo Monterey e la fermata della metro, si può trovare l’ufficio postale dove prelevare con il bancomat (venendo da Karasuma dori è alla vostra sinistra). Inoltre di fronte all’albergo c’è un carinissimo Starbuks con vista su un cortile interno dove c’è un piccolo tempio.
Miyajima: Ryokan Miyahima Seaside, prenotato attraverso l’agenzia His a Roma (via Barberini, 86), in questo caso non sono riuscita a prenotare su internet, poichè gli alberghi del luogo erano già tutti prenotati; infatti, la località è piccola e molto turistica. Il costo della camera è stato di 346 euro per una notte. Il prezzo è piuttosto caro ma bisogna dire che, oltre alla colazione, era compresa anche la cena tipica giapponese servita in camera. La cena è stata buonissima, anche la stanza tradizionale era molto carina con un balconcino che dava direttamente sul mare del Giappone. Detto ciò, ripeto quello già accennato prima, la struttura era piuttosto datata e più che essere un Ryokan era un mega albergo con stanze attrezzate come fossero quelle di un Ryokan. Inoltre l’albergo era piuttosto distante dal centro dell’isola e, quindi, una volta, rientrati con apposita navetta messa a disposizione dall’albergo non siamo più usciti (a proposito di navetta, voglio segnalare la gentilezza dell’ufficio informazioni turistiche situato presso il porto dell’isola, una volta chiesto loro la collocazione dell’albergo prenotato, hanno chiamato al telefono gli addetti dell’albergo, in modo da poterci mandare la navetta per i bagagli. Una volta dati i bagagli all’autista della navetta siamo rimasti d’accordo con lui sull’orario per venirci a prendere la sera).
Tokyo Narita Airport: Narita Tobu Hotel Airport, prenotato su expedia per una notte, camera con due letti singoli al costo di 101 euro, colazione esclusa. Tipico albergo da aeroporto ma con inaspettata stanza spaziosa. Unica segnalazione: piuttosto caro per cenarvi, ovviamente questo è tipico di tutti gli alberghi degli aeroporti, se ne approfittano perché nei pressi non ci sono ristoranti.
Assicurazione salute: è stata stipulata con Mondial Assistance (ora divenuta Allianz Global) al costo di 81 euro a persona per 15 giorni Ho avuto uno sconto del 15% perchè avevo la card del supermercato Conad.
Clima: purtroppo era un po’ presto per vedere i colori dell’autunno in tutto il loro splendore (iniziava a intravedersi qualche fogliolina autunnale) ma il clima è stato ottimo, si aggirava di giorno intorno ai 25/26 gradi, solo Takayama era un pochino più fresca, trovandosi in montagna.
Costo della vita: Per quanto riguarda il costo del mangiare, confermo che se si va nelle loro trattorie si spende meno che in Italia. Ovviamente se si mangia sushi si spende come da noi quando si va a mangiare pesce fresco, intorno alle 35/40 euro a persona. In generale, il costo della vita non l’ho trovato diverso da Roma (con la differenza, però, che i giapponesi non percepiscono il nostro stesso stipendio!). In poche parole, non si può dire che Tokyo sia una città economica ma è anche vero che l’abbiamo trovata cara come la nostra città, Roma, e, quindi, non ci siamo stupiti di niente (ricordo inoltre che, durante il nostro soggiorno in Giappone, il cambio era pari, 1 a 100).
Detto questo, credo che viaggiare ora in Giappone sia molto più conveniente, per via della svalutazione dello yen; il risparmio dovrebbe aggirarsi intorno al 30%. Concludo segnalando che tra costo del biglietto aereo, del jr pass, degli alberghi e della polizza salute abbiamo speso circa 1990 euro a persona (escluso il mangiare e gli sfizi vari che ammontano a circa 800 euro a persona), ma preciso che gli alberghi scelti erano di tipologia media e che il cambio, sopratutto al momento del pagamento degli alberghi (agosto 2012), è stato il più sfavorevole degli ultimi anni. Pertanto credo che si possa spendere per un viaggio di 15 giorni anche un pochino di meno e stare altrettanto bene come lo siamo stati noi, senza dimenticare che i viaggi organizzati della stessa durata vengono più o meno il doppio di quello che abbiamo speso… e poi volete mettere la soddisfazione a organizzare un viaggio in Giappone da soli?
Non è forse vero che i viaggi iniziano già nel momento in cui si inizia a immaginarli?