Giappone fai da te
DIARIO DI BORDO GIAPPONE 25 Giugno – 7 Luglio 2013
Finalmente si parte per il Giappone! Io e mio marito ci siamo innamorati di questo Paese meraviglioso due anni fa quando, nello scegliere la meta per il nostro viaggio di nozze, il direttore dell’agenzia viaggi ci ha convinti della bellezza del luogo con foto mozzafiato e racconti spettacolari dei suoi viaggi nel Paese del Sol Levante. Decidiamo allora di prenotare un tour per il Giappone di due settimane seguito da sette giorni al mare in Thailandia… peccato che due giorni dopo la nostra scelta, lo tsunami e il relativo disastro a Fukushima non ci hanno permesso di partire. Non demordiamo e lo scorso anno ritentiamo il viaggio, ma i prezzi sono davvero alti prenotando in agenzia, allora cambiamo meta per la seconda volta. Quest’anno però non volevamo rinunciare nuovamente alla vacanza dei nostri sogni ed optiamo per il fai da te, insieme ad una coppia di amici! Per programmare e strutturare il nostro viaggio, abbiamo consultato moltissimo i diari degli altri viaggiatori su questo sito (motivo per cui ora pubblichiamo il nostro, sperando possa essere utile a chi voglia crearsi il viaggio su misura), la guida Lonely Planet (che di seguito indicherò con LP) e il sito di Marco Togni (www.marcotogni.it) che consigliamo vivamente perché presenta una serie di articoli e di video utilissimi per capire come muoversi in Giappone.
Indice dei contenuti
Abbiamo suddiviso il nostro diario nei vari giorni, corrispondenti alle tappe, indicando ogni ingresso effettuato e le singole spese per dare anche un’idea di quanto si possa spendere per un simile viaggio.
All’inizio, per chi non abbia voglia di leggere tutto il diario essendo lungo, abbiamo inserito delle considerazioni generali, dei suggerimenti relativi ad alberghi, mezzi, cibo, clima ed altro in Giappone.
CONSIDERAZIONI GENERALI
La vacanza è stata stupenda, abbiamo visitato posti meravigliosi e provato esperienze uniche, molto lontane da noi e dalla nostra cultura. Considerando tutto quello che abbiamo fatto, probabilmente avremmo avuto bisogno di più giorni… il risultato è stato che siamo riusciti a visitare tutto quello che ci eravamo prefissati, ma alla fine della vacanza eravamo davvero devastati! Ogni giorno levatacce alle h.6-6.30 con rientri in albergo almeno 12 ore dopo, tutti i giorni, per dieci giorni… alla fine avevamo voglia di rincasare per riposare! Di sicuro consiglieremmo un itinerario del genere avendo più giorni a disposizione o aggiungendo dei giorni al mare per potersi riprendere fisicamente!
Alberghi
Gli alberghi in cui abbiamo soggiornato sono stati tutti positivi e in totale, a coppia, abbiamo speso circa 800 euro:
– E – hotel Higashi a Tokyo tre notti a 27.930 y (circa 214€): posizione buona per la vita notturna perché ubicato vicino al Golden Gai ed alla stazione metro di Higashi Shinjuku, ma distante circa 20 minuti dalla stazione JR di Shinjuku. È un albergo carino, ma con stanze davvero minuscole… quando prenotate, se tra le opzioni scegliete “camera piccola” considerate che per i giapponesi è davvero il minimo indispensabile, a livello che si scende dal letto e si è già praticamente in bagno! Sconsigliatissimo a chi è molto alto, anche perché anche il bagno è a misura, con una vasca di circa un metro! Wifi in camera.
– Fujimien ad Hakone, una notte a 22.600y (circa173€): il più caro della vacanza e senza valerne il prezzo! È un hotel che ha attrezzato alcune stanze in stile giapponese, con un onsen molto bello con vista sul monte Fuji, cena tipica giapponese e colazione incluse. Si trova a circa 10 minuti a piedi (in salita) dalla stazione dei bus di Togendai, da dove partono sia la nave sia la funivia. Forse vale la pena visitare la zona in giornata, partendo da Tokyo. Wifi solo nella hall.
– Zencho a Takayama, una notte a 6.000y (circa 46€): come scriverò nel dettaglio giornaliero, era un tempio che ora è stato adibito ad ostello, consigliato anche dalla LP. A noi è piaciuto moltissimo, ha stanze grandi e molto curate. Nonostante il bagno in comune, era tutto sempre molto pulito… certo, noi siamo stati fortunati perché non c’erano molti altri ospiti e quindi non abbiamo dovuto aspettare per utilizzare il bagno, ma lo consiglieremmo comunque perché si respira un’aria giapponese DOC! Inoltre, per chi è interessato, c’è una cucina ad uso comune. Si trova a 5 minuti a piedi dalla stazione e anche dal centro, quindi ottima posizione. Wifi solo nella hall.
– Ryokan Sumikyu a Kanazawa, una notte a 9.800y (circa 75€): bellissimo soggiorno in un tipico alloggio giapponese con kimono incluso ed onsen con bagno pubblico. Si trova appena fuori dal mercato del paese, a circa 10 minuti a piedi dalla stazione. Wifi in camera.
– Almont hotel a Kyoto, tre notti a 23.520y (circa 180€): a circa 5 minuti a piedi dalla stazione, è comodissimo perché fuori dalla stazione dei treni c’è anche quella dei bus che portano in tutte le direzioni e, date le distanze notevoli, i mezzi sono necessari a Kyoto. È un albergo nuovissimo, inaugurato lo scorso anno: dall’esterno sembra piuttosto triste, ma dentro è molto moderno… uno dei migliori della vacanza, con un prezzo onesto. Bagno pubblico, cioè vasca con acqua calda in cui si entra rigorosamente nudi (naturalmente con divisione tra uomini e donne), wifi in camera.
– Urbain Hiroshima, una notte a 6.680y (circa 51€): a 5 minuti a piedi dalla stazione, è carino, ma con stanze abbastanza piccole, specialmente il bagno! Colazione inclusa, lavanderia e bibite da erogatore gratuiti, onsen minuscolo e ad orari differenti per uomini e donne. Wifi nella hall.
– Toyoko Inn Umeda Nakatsu a Osaka, una notte 7.980y (circa 61€): hotel senza pretese dato che saremmo partiti prestissimo al mattino, il più semplice della vacanza, ma pulito e dignitoso. Wifi in camera. La nostra scelta, dunque, è quasi sempre stata quella di optare per hotel vicini alla stazione per evitare di fare spostamenti troppo lunghi con le valigie al seguito e, a volte, dopo ore di viaggio per raggiungere la destinazione. Non sempre la zona vicino alla stazione è bella, ma sicuramente non abbiamo mai avuto problemi di sicurezza e siamo sempre usciti la sera con tranquillità; inoltre la vicinanza della stazione permetteva di avere accanto la partenza dei bus e dunque era un ottimo punto per iniziare a visitare ogni angolo della città.
Clima
Ogni guida e ogni sito giapponese sconsiglia vivamente la visita del Giappone in estate a causa della pioggia e del clima umido. Noi non avevamo alternative, dunque non ci siamo lasciati demoralizzare e siamo partiti comunque, pronti a tutto pur di non rinunciare alla nostra meta preferita! In realtà non è stato per nulla drammatico, probabilmente siamo stati fortunati: i primi giorni il clima è stato perfetto, cielo coperto e temperature ideali per visitare; ha piovuto solamente il primo giorno a Tokyo e un altro a Kyoto per l’intera giornata, poi ci sono stati un paio di acquazzoni improvvisi e brevi. Il caldo abbiamo cominciato a subirlo da Kyoto, più che altro a causa dell’elevata umidità, ma non è sicuramente un motivo sufficiente per rinunciare ad una simile vacanza!
Cibo
Premesso che io in particolare sono molto schizzinosa ed amante della cucina italiana, tutto sommato 10 giorni in Giappone non sono impossibili dal punto di vista culinario. Abbiamo assaggiato le loro specialità, alcune molto buone come sushi, sushimi, Tonkatsu, una specie di cotoletta locale, Okonomiyaki… che è un incrocio tra la pizza e la crêpes, tempura… altre invece da evitare come le loro zuppe di cui non è dato sapere il contenuto, udon serviti freddi o riso con anguilla… brrrrrrr! Ogni tanto infatti abbiamo optato per hamburger o cibo italiano in alcuni ristoranti con pizza e spaghetti ed abbiamo addirittura fatto il bis! 5. Giapponesi: sono un popolo davvero gentile ed educato, sempre pronto ad aiutare gli stranieri, al punto che a volte erano loro a fermarsi per chiederci se avevamo bisogno di indicazioni! Loro amano particolarmente l’Italia ed alcuni infatti parlano la nostra lingua ed hanno visitato il nostro Paese più di noi! Anche se molti non conoscono l’inglese, non abbiamo mai avuto problemi e siamo sempre riusciti a comunicare e trovare le informazioni di cui avevamo bisogno… anche perché il Giappone è un paese molto organizzato, dove nulla è lasciato al caso, quindi si riesce facilmente ad orientarsi. 6. Mezzi pubblici: spostarsi in Giappone è davvero comodo e semplice, ma molto costoso. Per tale ragione, consigliamo vivamente l’acquisto del Japan Rail Pass che può sembrare caro (339€ a persona per 15 giorni), ma in realtà è molto conveniente per chi voglia visitare molte città e dunque spostarsi frequentemente. Noi l’abbiamo acquistato presso un’agenzia di Milano, HIS, che ci ha spedito il tutto comodamente a casa nel giro di due giorni, senza alcun costo aggiuntivo perché in primavera offrivano le spese di spedizione. Una volta arrivati in Giappone, il pass va convalidato presso un ufficio JR (già presente all’aeroporto di Narita, per cui si può utilizzare il Pass per raggiungere Tokyo) e si utilizza per quasi tutti i treni (eccetto Nozomi e Mizuho) ed alcuni bus nelle grandi città. Bisogna fare molta attenzione dunque a non sbagliare treno altrimenti si paga l’intera tratta (a noi è capitato per andare a Nikko!) e a verificare bene l’orario di partenza: sono talmente precisi e puntuali in Giappone, che capita che dallo stesso binario partano due treni a distanza di pochissimi minuti, quindi si rischia di salire su quello precedente che magari fa più fermate ed impiega dunque più tempo per arrivare a destinazione (anche questo ci è successo!).
Gli spostamenti si possono programmare dall’Italia grazie al sito www.hyperdia.com in cui si possono verificare gli orari di tutti i treni del Giappone. Per quanto riguarda le metro e i bus, è sempre meglio fare dei ticket giornalieri che sono molto convenienti, specialmente a Tokyo o Kyoto dove è necessario utilizzarli spesso per gli spostamenti da un quartiere all’altro. Considerate che la metro non ha tariffa oraria, come da noi, ma si paga a tratta, quindi se bisogna cambiare due metro per la meta prescelta, si possono pagare anche più di 440y (3 € circa) per la sola andata a persona.
Stazioni
Le stazioni in Giappone sono delle vere e proprie città sotterranee con negozi, ristoranti, panetterie…nelle grandi città ci si perde al loro interno da quanto sono vaste! Avendo gli hotel vicini alle stazioni, noi spesso ci siamo andati a mangiare, anche perché si trova davvero di tutto…sono una bella comodità!
Costo della vita
Contrariamente a quanto pensavamo, il costo della vita in Giappone non è improponibile, anzi…ad eccezione dei trasporti, il resto costa come in Italia, se non meno. Il prezzo dei pasti al ristorante si aggira intorno ai 1500y a persona (12€ circa) e sale un po’ se si mangia sushi o cibo italiano. In ogni città si pagano poi quasi tutti gli ingressi a templi, santuari e musei ed il prezzo medio e’ di 400-500y a persona (circa 3 euro). Noi avevamo calcolato di spendere circa 100€ a coppia al giorno e ne abbiamo spesi meno. Va inoltre considerato che è poco diffusa la carta di credito, a parte negli alberghi ed in qualche negozio, quindi servono sempre i contanti.
Telefono
Noi abbiamo utilizzato Skype dato che in tutti gli alberghi era presente il wifi. Ci sono due modalità: chiamare o video chiamare persone a casa che a loro volta hanno Skype a costo zero, oppure fare una ricarica sul conto Skype (si esegue facilmente in internet) e telefonare preferibilmente su telefono fisso con Skype a 2 centesimi al minuto…meno che una chiamata nazionale da noi!
Vacanza fai da te
Dati tutti i punti precedenti, una vacanza fai da te è assolutamente possibile in Giappone e semplice da organizzare. Consigliamo di leggere molto le guide, i diari di bordo per conoscere le altre esperienze, siti specializzati (es. Marco Togni)… in modo da avere idea di come pianificare il vostro viaggio. Ci vorrà del tempo, ma sarà molto coinvolgente e gratificante, anche perché studiando il Paese si viene a conoscenza di alcuni aspetti ed esperienze da provare che magari le agenzie non propongono. Invece, una volta sul posto, dopo il primo momento di confusione, sarà molto semplice orientarsi e cercare le giuste direzioni, anche perché in tutte le stazioni e in tutti i paesi ci sono numerosi uffici informazioni con personale disponibile e generalmente parlante inglese.
Di seguito riepiloghiamo tutte le spese sostenute per questo viaggio:
– volo Alitalia diretto Milano Malpensa (12 ore) e ritorno su Linate con scalo di un’ora a Roma Fiumicino: 1146€ a coppia
– assicurazione sanitaria Columbus: 144€ a coppia
– Japan Rail Pass per 15 giorni: 678€ a coppia -soggiorni in hotel: 800 € a coppia
– ingressi, pasti, souvenir…: 900€ a coppia
TOTALE: 3.600€ a coppia.
Ecco il dettaglio delle singole giornate.
MARTEDÌ 25 GIUGNO
Partenza da casa alle h.10.30 direzione Malpensa. Decollo alle h. 14.15 e volo Alitalia diretto a Tokyo: nottata passata anche velocemente, ma che scomodità! Un buon aereo, ottimo servizio e film bellissimi, ma la seduta davvero impossibile e non riusciamo a chiudere occhio per l’intera durata del volo!
MERCOLEDÌ 26 GIUGNO
Arriviamo a Narita in Giappone alle h. 9.15 locali: cerchiamo immediatamente l’ufficio Japan Rail Pass che si trova in aeroporto e, una volta convalidato, partiamo per dirigerci verso il centro, nel quartiere di Shinjuku. Arrivati alla stazione, siamo travolti da una fiumana di persone e da un’infinità di direzioni percorribili… ci ricordiamo che è una delle stazioni più affollate al mondo e perdiamo almeno un’ora a cercare la via d’uscita giusta per il nostro albergo! Giunti finalmente allo scoperto, scopriamo che sta diluviando… ombrelli alla mano ed impermeabili, cominciamo la ricerca dell’hotel: chiediamo informazioni a chiunque, ma le risposte sono di difficile comprensione perché pochi giapponesi parlano inglese. Alla fine riusciamo a raggiungere la nostra destinazione, ma la stanza non ci viene data fino alle h.15. Decidiamo di ingannare l’attesa con uno spuntino da Tilly, una specie di caffetteria posta proprio fuori il nostro hotel, e poi dormiamo fino alle h.17.00.
Come prima tappa del nostro viaggio decidiamo di dirigerci a Shibuya: un grande quartiere con la statua del cane Hachiko proprio fuori all’uscita della stazione ed il famoso incrocio affollato che si trova tra la stazione e Starbucks: è impressionante osservare la quantità di gente che circola tra le strade, a maggior ragione in una giornata piovosa in cui si vedono centinaia di ombrelli colorati! Passeggiamo tra le vie affollate piene di negozi e maxi schermi illuminati, ma nonostante tutte le coperture, piove così tanto che siamo fradici. Ci fermiamo allora in un piccolo ristorante tipicamente giapponese con seduta su un bancone che guarda direttamente la cucina; ordiniamo riso con sushimi e riso con un pesce, che ho in seguito scoperto essere anguilla… dato che non ho mangiato nulla, rimediamo da Burger King! Il battesimo culinario non è stato proprio dei migliori! Prima di lasciare il quartiere, seguiamo il consiglio della LP e saliamo al primo piano di Starbucks per fotografare dalla vetrata il grande incrocio affollato. A questo punto ci trasferiamo ad Harajuku: passeggiamo tra gli Champs Elysees giapponesi, la via Omote-sando-dori, con negozi dalle grandi firme tra cui il famoso palazzo dell’architetto Renzo Piano e la via centrale della moda giovanile, la Takeshita-dori, che però è quasi deserta e spenta data l’ora. Assonnati a causa del fuso orario ed inzuppati dalla pioggia, decidiamo di tornare in hotel intorno alle h.22.00.
GIOVEDÌ 27 GIUGNO
Partenza alle h.6.30 per la stazione di Ikibukuro dove compriamo la colazione in un piccolo supermercato e prendiamo il treno per Nikko alle h. 7.36: due ore di viaggio, giusto il tempo per fare colazione, scrive le prime righe del nostro diario di bordo e fare un pisolino! Abbiamo viaggiato su un treno comodo e spazioso, senza aver bisogno di cambi, ed infatti arrivati all’ingresso della stazione scopriamo di aver preso un treno non compreso nel JR e ci fanno pagare la tratta! Inconvenienti del fai da te! Attraversiamo la cittadina a piedi, in salita, tra negozietti di souvenir e ristoranti tradizionali fino al ponte rosso, dove prendiamo una scalinata che conduce all’ingresso dei templi.
Acquistiamo un biglietto cumulativo per visitare i templi principali:
Rinno-ji: in ristrutturazione, finirà nel 2020. È piccolo e contiene tre grandi Budda, di cui il più visibile è con i baffi e seduto.
Tosho- gu: il più grande e bello, formato da vari templi con le diverse porte di ingresso. Appena oltrepassata la prima, si vedono i tre magazzini sacri di cui il terzo presenta al livello superiore degli ornamenti di fantasiosi elefanti intagliati, ma dalle strane ed incerte fattezze! Di fronte ad esso si nota una stalla con le scimmie di cui si rappresentano in successione la nascita, l’accoppiamento e lo sguardo verso il futuro oltre alle tre scimmie che si tappano orecchie, occhi e bocca, secondo il principio Tendai che prescrive di “non dare ascolto alla malvagità, non vedere la malvagità, non parlare con malvagità”. Poi guardiamo la vasca di granito usata dai buddisti per purificarsi con accanto la biblioteca, chiusa al pubblico. Poco oltre, oltrepassiamo le torri con la campana e con il tamburo per raggiungere la sala delle preghiere dove assistiamo ad una scolaresca che prega seduta sui talloni e poi un monaco spiega l’acustica di una stanza con due legni per mostrare che il drago sul soffitto ruggisce!
Futurasan-jinja: un santuario che ha la funzione di proteggere la città, con un grande piazzale circondato da templi e un cerchio di corda all’ingresso in cui abbiamo visto i giapponesi entrare ed uscire, un rito propiziatorio che non abbiamo esitato ad imitare! Taiyuin-byo: numerose scalinate in mezzo ad una foresta di criptomerie per raggiungere dei templi circondati da enormi lanterne con 140 draghi dipinti sul soffitto della sala principale.
Nel ritornare verso la stazione, ci siamo fermati a pranzo in un piccolo ristorante gestito da una nonnina sprint ed abbiamo ordinato la prima tempura della vacanza!
H. 13.35 Treno per Uzsodomia e metro per Asakusa dove abbiamo oltrepassato la porta del tuono per entrare nel mercato della zona che conduce al tempio Senso-Jo. Qui abbiamo conosciuto una simpatica signora giapponese che ci ha accompagnati lungo il mercato parlando in italiano! Abbiamo anche incontrato alcune ragazze vestite con il tradizionale kimono ed abbiamo fatto le foto con loro! Questa zona è caratterizzata dalla presenza di numerosi ragazzi posti ai bordi della strada che si offrono di accompagnare per il quartiere con il loro carretto direttamente trainato da loro, una specie di risho in cui stare comodamente seduti ad osservare la città. Avremmo dovuto spostarci verso un’altra via, Kappabashi-dori, indicata dalla LP come ricca di souvenir, ma abbiamo preferito accontentarci di quelli già visti! Poi ci siamo trasferiti ad Akihabara, quartiere dell’elettronica, ed abbiamo fatto un rapido giro tra palazzi illimitati e negozi con ogni genere di tecnologia! Alle h.19.00 finalmente torniamo in hotel, doccia rapida e cena nei dintorni in un piccolo ristorante dove ordiniamo tramite macchinetta all’ingresso!
VENERDÌ 28 GIUGNO
H. 7.00 Partenza per Roppongi, dove abbiamo visto la torre simile alla Eiffel e l’Hard Rock Café. Ci dirigiamo al Roppongi Hills, un centro commerciale e una grande piazza moderna con al centro una statua a “ragno” e la torre Mori Tower. Alle h.9 siamo già in trasferimento per Ginza, il quartiere delle grandi marche e degli unici giapponesi un po’ snob finora incontrati! Dopo aver visto negozi bellissimi… e inaccessibili… andiamo a piedi fino al mercato del pesce di Tsukiji (20 minuti scarsi) e guardiamo le numerose bancarelle e i ristorantini di invitante sushi. Compriamo il tè verde da una carinissima giapponese che ce lo offre freddo e poi decidiamo di non mangiare perché troppo presto. Ritorniamo a Roppongi per fare acquisti all’Hard Rock Café e, dato che ci siamo, pranzare direttamente li’!
H. 13.30 Il nostro programma avrebbe previsto la visita di Kamakura, ma optiamo per una giornata più tranquilla, rinviando l’escursione al giorno successivo dato che si trova nella stessa direzione in cui avremmo dovuto spostarci, verso Hakone. Decidiamo di tornare ad Harajuku per cercare il più grande Daiso della città e fare shopping sfrenato… in realtà è un po’ deludente ed non facciamo grandi acquisti! Se volete molte informazioni su come vivere e visitare il Giappone, guardate il sito di Marco Togni: abbiamo trovato moltissime dritte veramente utili, ma quella del Daiso da lui suggerito, non la condividiamo molto! Ci dirigiamo verso il nostro quartiere e visitiamo la zona del Government Office: saliamo sulla terrazza panoramica al 45^ piano e vediamo tutta la città, compreso il famoso palazzo Mode Gakuen Cocoon Tower. Sono le h.17 e troppo stanchi, decidiamo di dormire un paio di ore prima di ripartire alla scoperta di Shinjuku, precisamente nel quartiere a luci rosse e al Golden Gai, una zona notturna molto vivace, ricca di Girls bar, di luci ed insegne, dove ceniamo in un tipico ristorante dove servono solo spiedini di carne e verdure alla griglia.
SABATO 29 GIUGNO
Partiamo alle 6.15, direzione Kamakura con cambio a Ofuna. Quando arriviamo, lasciamo i nostri bagagli nei comodi coin locker della stazione (vedere il sito di Marco Togni) e prendiamo il bus per visitare il Daibutsu, il Grande Buddha, anche all’interno. Poi ritorniamo alla stazione, riprendiamo il treno per Kira Kamakura tornando indietro di una fermata e visitiamo Engaku-ji tempio tipico giapponese. Ripreso il treno per Kamakura, passeggiamo nella via dello shopping, la Komachi-dori. Abbiamo acquistato pizzette e dolci in una panetteria francese per mangiare in treno, fino ad Odawara, dove abbiamo preso il pullman diretto a Togendai (Hakone).
Dopo un viaggio di più di un’ora tra le montagne e su una tortuosa strada, arriviamo nel primo ryokan del viaggio: in realtà è più un albergo con alcune camere in stile giapponese, ma è sempre un’esperienza nuova! Data l’ora tarda, corriamo a prendere la funicolare per vedere il monte Fuji, ma si intravede appena; poi saliamo sulla nave dei pirati per la navigazione del lago Ashi, ma dopo averci portato dalla parte opposta, si ferma e ci comunicano che non sarebbe partita nessun’altra nave per riportarci sulla nostra sponda… disperati e arrabbiati perché nessuno ci aveva avvertito del mancato rientro della nave, prendiamo di corsa dei bus per tornare in albergo… alle 18 servono la cena tipica giapponese! Arriviamo in hotel con un po’ di ritardo, ma riusciamo comunque a gustarci tutte le portate prima di goderci una buona ora di relax nell’onsen… che ci butta completamente a terra!
DOMENICA 30 GIUGNO
Partenza alle h.6.30 con il bus per raggiungere la stazione di Odawara (percorrenza circa un’ora) e prendere il treno shinkansen che ci conduce a Takayama, con cambio a Nagoya. Dopo circa un’ora ci accorgiamo di aver preso il treno sbagliato perché enormemente in ritardo… e questo in Giappone non è ammissibile! Probabilmente siamo saliti sul treno che partiva qualche minuto prima di quello che avremmo dovuto prendere noi e anziché arrivare quasi direttamente a Nagoya, ha fatto moltissime fermate! Pazienza! Con un ritardo di circa 45 minuti sulla nostra tabella di marcia, prendiamo il successivo treno che ci conduce a Takayama alle h.13.15. Appena usciti dalla stazione si vede l’ufficio informazioni con cartine anche in italiano! Chiediamo subito come raggiungere il villaggio folkoristico di Hida e come andare l’indomani a Kanazawa passando per Shirakawago ed acquistiamo nella biglietteria di fianco i biglietti per entrambe le escursioni. Questa notte soggiorniamo in un antico tempio, ora adibito ad ostello: nonostante avessimo letto alcune recensioni negative in internet, decidiamo di prenotare per provare un’esperienza nuova. Dopo aver raggiunto il nostro albergo ed aver lasciato le valigie, torniamo in stazione, dove accanto si trova la fermata dell’autobus che ci conduce al villaggio (conviene acquistare il biglietto cumulativo di 900y che comprende il viaggio di andata e ritorno in bus al villaggio e l’ingresso). Visitiamo per quasi due ore lo spettacolare insieme di case caratteristiche, perdendoci nel fare foto e i giochi di un tempo proposti nella parte iniziale, vicino all’ingresso.
Entriamo in alcune case, togliendo le scarpe per camminare sul tatami o sul legno e notiamo la presenza dei focolari e di stanze enormi, di cui un cartello all’esterno racconta la storia. Mentre attendiamo l’autobus per tornare a Takayama, facciamo acquisti nel negozietto vicino alla fermata e compriamo delle bellissime riproduzioni delle case del villaggio. Poi decidiamo di visitare il paese e ci incamminiamo verso il centro per vedere tutti i quartieri riservati, caratterizzati da case tipiche, distillerie di sakè, negozietti e bar locali. Ci troviamo a Sanmachi-Suji, cuore della città vecchia attraversata da tre vie principali: Ichi-no-Machi, Ni-no-Machi, Sanno-Machi…uno scenario unico, sembra che il tempo si sia fermato in questa parte del mondo! Verso le h.17.30 ritorniamo nel tempio per farci una doccia e ripartiamo per la cena: troviamo un piccolo locale in cui mangiamo del fantastico sushi e tempura fatta in diretta dal proprietario, un giapponese simpaticissimo stile Marrabbio che scherza e fa foto tutta sera con noi! Alle h.22 siamo nella nostra ampia stanza per dormire. Consigliamo vivamente di soggiornare in questo tempio: le stanze sono pulite e molto grandi, con alcuni elementi che ricordano l’antica funzione del posto; i bagni sono in comune, ma sempre in ordine specialmente se si pensa che oltre a noi quattro c’era solo un’altra coppia a dormire qui! Il personale è molto gentile e parla bene l’inglese…insomma davvero insolito, anche perché questa posto è consigliato anche dalla LP che lo classifica come ostello, ma non ha nulla a che vedere con gli ostelli a cui siamo abituati in Italia. Qui non ci sono camerate comuni, ma ognuno ha la sua stanza privata…solo il bagno è da condividere.
LUNEDÌ 1 LUGLIO
Partenza alle ore 7.00 per i mercati del mattino, Jinya-mae e Miya-gawa: nonostante fosse indicato dalla LP come imperdibile, in realtà è abbastanza deludente! Una serie di piccole bancarelle che vendono i classici prodotti locali, per nulla grande e frequentato. Decidiamo allora di andare a fare colazione, ma trovare un bar aperto presto è impossibile, dunque optiamo per acquistare succhi e brioches in un supermercato e andare a consumarli nella sala d’aspetto della stazione dei bus, dove attendiamo la partenza per Shirakawago. Alle h.8.50 partiamo e dopo esattamente 50 minuti siamo a destinazione: anche i bus sono precisi al secondo, non solo i treni! Cerchiamo i coin locker per lasciare le valigie ed iniziamo la scoperta del villaggio formato da 600 persone: è molto simile al villaggio Hida visto ieri, ma con la differenza che questo è ancora abitato. Purtroppo la sosta di 40 minuti non è sufficiente e non ci consente di raggiungere il point view che domina dall’alto (forse era meglio prendere il bus che sarebbe partito circa due ore dopo l’arrivo), quindi dopo una rapida passeggiata ritorniamo in stazione. Ripartiamo alla volta di Kanazawa, dove arriviamo alle h.11.35. Andiamo a lasciare i bagagli al nostro ryokan e per la prima volta ci lasciano la stanza senza aspettare le h.15. Siamo vicini al mercato, quindi facciamo un rapido giro e decidiamo di mangiare in un ristorante all’interno dell’Omicho market: scegliamo un locale in cui mangiamo una tempura strepitosa, servita con abbondante riso saporito e dopo acquistiamo tra le bancarelle la prima frutta della vacanza, ciliegie ed ananas buonissime, ma a caro prezzo!
Ci dirigiamo in bus verso Higashi Chaya-gai, il quartiere delle geishe, un insieme di viuzze con casette in legno una accanto all’altra; visitiamo Shima, una ex residenza di una geisha. Poi ci incamminiamo verso il castello di Kanazawa, ma decidiamo di non entrarci per risparmiare tempo e riuscire a vedere tutte le altre attrattive, dal momento che abbiamo ormai capito che nei piccoli paesi giapponesi le attività chiudono alle h.17.00. Visitiamo invece il giardino accanto ad esso, il Kenroku-en, uno spettacolo di botanica giapponese con cespugli perfetti, piante curate, numerosi giardinieri sempre attivi ed impegnati a mantenere la bellezza del posto, laghetti e ruscelli che rendono magica l’ambientazione. Oggi è la prima giornata calda da quando siamo in Giappone ed effettivamente ne sentiamo le conseguenze…ci spostiamo allora con il bus verso Nagamachi, il quartiere dei Samurai e anche qui notiamo un susseguirsi di costruzioni poste tra recinzioni caratteristiche; entriamo in una tipica casa dei Samurai, la casa dei Samurai Nomura, e dopo la visita rientriamo nel ryokan con il bus. Soggiorniamo al Sumiyoshiya ed è davvero incantevole; nonostante sia classificato con un due stelle, in realtà è molto curato, pulito e caratteristico, con un personale gentile ed attento. Il bagno è in camera ed anche il lavandino, mentre le docce sono in comune, ma sono strutturate come un onsen con grande vasca di acqua bollente e sedute accanto per fare la doccia sugli sgabelli. La sera, dopo la doccia, decidiamo per la prima volta di saltare la cena, ancora sazi dalla tempura a pranzo, e dopo aver acquistato degli spuntini nella catena di supermercati Lawson, andiamo a dormire.
MARTEDÌ 2 LUGLIO
Salutiamo il nostro meraviglioso ryokan alle h.7.00 per recarci in stazione e fare una tranquilla colazione da Starbucks. Alle h. 8.05 saliamo sul treno e alle h.10.11 siamo già a Kyoto. Cerchiamo il nostro hotel per lasciare i bagagli e quando lo troviamo ci preoccupiamo per come ci appare dall’esterno, stile caserma militare, ma fortunatamente quando entriamo le immagini di internet corrispondono e vediamo una grande struttura super moderna e nuova… le camere non sono grandi, ma meglio che a Tokyo, e sicuramente belle esteticamente. Partiamo a piedi verso sud per visitare il Fushimi-Inari, ma ci accorgiamo subito che le distanze sulla cartina ingannano e torniamo verso la stazione con il bus per pranzare al primo Mc Donald’s della vacanza… ogni tanto ci vuole! Capiamo che, date le distanze e la grandezza della città, conviene comprare il ticket per il bus della validità di un giorno in modo da spostarci comodamente e senza perdere troppo tempo.
Cominciamo a visitare la zona est e ci incamminiamo inizialmente sulla via del filosofo, la Tetsugaku-no-Michi, e poi in una viuzza in salita tra numerosi negozietti tipici per raggiungere il tempio Ginkaku-ji, meraviglioso per il giardino curato, i coni perfetti di sabbia e il bosco con i cervi. Ci dirigiamo poi al tempio Nanzen-Ji, un insieme di stanze di tatami che circondano un piccolo giardino, con le scalinate per salire i vari piani del tempio, dove assistiamo anche ad una cerimonia dei monaci ed a uno di loro che prega mentre attende di suonare la campana alle h.16.00; c’è inoltre una pagoda che emerge in mezzo agli alberi in alto, sopra al tempio. Poi andiamo a visitare il quartiere di Gion e per la prima volta troviamo numerosi altri turisti che si affollano tra le case delle geishe e i numerosi ristoranti del posto. Nella Hanamikoji Dori, la stretta strada simbolo di Gion, ci sono molte sale da tè dove importanti personalità vengono intrattenute dalle geishe che qua si può dire che hanno il loro quartier generale. La Shijo Dori è invece una strada più dedicata allo shopping, dove tra l’altro si possono noleggiare costumi da Maiko. Sono ormai le h.18.00 e torniamo in albergo per una doccia prima di uscire a cena, zona stazione, dove per la prima volta mangiamo italiano ed anche bene!
MERCOLEDÌ 3 LUGLIO
Partiamo con il treno delle h.8.09 diretto a Nara, dopo aver comprato in stazione il necessario per la colazione. Arrivati a destinazione, iniziamo la passeggiata consigliata dall’ufficio informazioni verso il primo tempio, Kofukuji Temple e la sua pagoda: non si paga l’ingresso, ma si visitano esternamente le due strutture, la prima delle quali è anche ricoperta dall’impalcatura per lavori in corso. Accanto ad essi, in un piccolo prato troviamo dei cervi seduti a mangiare e riposare, che si lasciano fotografare ed accarezzare tranquillamente.
Proseguiamo allora verso il Todaiji Temple, una grande struttura centrale contornata a semicerchio da giardini perfetti, al cui interno troviamo il Grande Buddha di bronzo ed altre statue di di divinità; proviamo ad entrare in un buco posto all’interno di un pilastro in legno, un rito propiziatorio, ma pensiamo di rimanerci incastrati ed evitiamo! Sono proprio minuti i giapponesi! Nella strada verso questo tempio, inoltre, si attraversa il parco Nandaimon Gate, abitato da numerosi cervi che “assaltano” i turisti che acquistano dagli ambulanti i biscotti per loro! Infine cominciamo a incamminarci verso il Kasuga Taisha Shrine, sulla cui via sono poste 3000 lanterne in pietra, ma dopo le prime centinaia di metri in salita, decidiamo di tornare indietro e di buttarci nelle vie dello shopping, dove acquistiamo fantastiche bambole giapponesi. Torniamo in stazione a mangiare e alle h.13.30 prendiamo il treno diretto a Inari, con cambio a Uji per visitare lo splendido Fushimi Inari Shrine, tappa imperdibile con le sue migliaia di porte rosse che si susseguono una accanto all’altra, creando dei corridoi arancioni che salgono e scendono all’interno di un bosco. Foto meravigliose! Dopo la breve tappa, rientriamo a Kyoto per dirigerci al Nintendo Store con il bus, ma non lo troviamo e nessun giapponese sa darci alcuna indicazione. Ci convinciamo dunque che non esista e torniamo in albergo per un po’ di relax nel bagno pubblico ed una doccia prima della cena.
GIOVEDÌ 4 LUGLIO
Finalmente oggi conosciamo Chieko, una guida volontaria di Kyoto. Leggendo i vari diari di bordo, avevamo trovato indicazioni relative a persone residenti a Tokyo e Kyoto che si offrono ad accompagnare i turisti nella visita della loro città: non chiedono un compenso, ma naturalmente si devono sostenere tutte le loro spese (bus, pranzo, ingressi se necessari: noi non le abbiamo pagato nessuna entrata perché lei disponeva di un pass ed era valido per i templi scelti). Da quanto ci ha raccontato, lei è l’unica guida parlante italiano del suo gruppo… non si può certo definire guida perché non parlava benissimo l’italiano e faceva fatica a spiegarci la storia di alcuni templi, ma la consiglierei comunque per avere un aggancio in Giappone per qualsiasi evenienza e per conoscere la vita dei giapponesi, le loro abitudini, lo stile di vita…inoltre ci ha condotto in alcune zone molto interessanti, delle vie interne molto caratteristiche che probabilmente non avremmo trovato da soli. Non va poi dimenticato l’aspetto culinario: le abbiamo detto che avremmo voluto assaggiare okonomiyaki, una specie di pizza locale, e devo dire che lei ci ha portato in un ristorante dove abbiamo mangiato davvero bene! L’abbiamo incontrata al nostro hotel alle h.9.30 ed avendo già concordato il programma nei giorni precedenti via mail, abbiamo preso il bus per raggiungere il Kinkakuji, il padiglione d’oro, un meraviglioso tempio ricoperto dal prezioso metallo, circondato da un laghetto e giardini. Il tempo purtroppo non era dalla nostra parte perché diluviava, quindi siamo andati velocemente al castello di Kyoto, sempre spostandoci con i mezzi. In realtà esso era in ristrutturazione e non abbiamo visto molto dell’esterno, ma le stanze interne sono meravigliose, suddivise per funzioni: camera privata dello shogun, stanza dei ricevimenti, sale d’attesa…abbiamo poi passeggiato nel suo giardino, ma sempre a causa della pioggia, la visita è durata poco. Di nuovo con il bus, siamo andati nella zona del mercato Nishiki e appena fuori da esso abbiamo pranzato in uno dei ristoranti in cui mai avremmo messo piede perché tutte le insegne erano esclusivamente in lingua giapponese, ma oggi con noi c’è Chieko! In seguito siamo entrati nel mercato e nonostante ne abbiamo visti molti durante la nostra vacanza, ci siamo sorpresi nello scoprire la quantità di prodotti differenti da una zona all’altra e anche qui notiamo cibi di difficile identificazione… la nostra accompagnatrice ci fa fare degli assaggi e poi acquistiamo del sakè da regalare.
Usciti dal mercato, andiamo in un antico negozio di tè dove continuiamo con gli assaggi prima di mostrarci la sala in cui viene effettuata la cerimonia, ma purtroppo l’ora tarda non ce la consente! A questo punto ci dirigiamo verso l’ultima meta della giornata, il tempio Kiyumizudera, che raggiungiamo in parte a piedi percorrendo una bellissima via in salita costellata da negozi di souvenir. Anche questo tempio, patrimonio dell’Unesco, è in parte in ristrutturazione, ma è comunque affascinante percorrere il sentiero nel bosco per raggiungere frontalmente la struttura e poi proseguire verso la pagoda che domina la città. Passando ancora in una serie di stradine molto caratteristiche, stile quartiere Gion, ci ritroviamo nel tempio scintoista che si trova proprio di fronte all’ingresso della zona delle geishe. Ormai è tardi e rientriamo in hotel, dopo aver salutato e ringraziato Chieko. Decidiamo di mangiare velocemente qualcosa in uno dei numerosi ristoranti della stazione, prima di arrivare in albergo alle h.20.00 per un rilassante bagno.
VENERDÌ 5 LUGLIO
Alle h.7.20 partiamo alla volta di Hiroshima con lo shinkansen ed in poco meno di due ore siamo a destinazione. Dopo aver lasciato i bagagli in hotel, prendiamo un treno JR che in circa 25 minuti ci porta alla partenza del traghetto JR per l’isola di Miyajima, che raggiungiamo in circa dieci minuti… sul posto, noleggiamo delle biciclette per fare il giro dell’isola e in circa 30-40 minuti, concludiamo la visita…anche perché siamo ormai saturi di templi e pagode, quindi ci limitiamo ad un rapido sguardo dall’esterno delle attrazioni principali. Nel tempo rimanente ci perdiamo nella via dello shopping per scoprire la peculiarità di questo luogo e la troviamo nella produzione di biscotti di ogni tipo, con macchinari esposti come in vetrina. Riportiamo le bici sotto un sole cocente ed andiamo a pranzo in un piccolo ristorante vicino al ferry JP prima di rientrare ad Hiroshima alle h.13.40. Prendiamo un tram per raggiungere il museo della pace e il parco memoriale con il palazzo della prefettura superstite, la statua per i bambini morti durante lo scoppio della bomba atomica e il cenotafio per ricordare tutte le vittime. All’ingresso decidiamo di acquistare l’audio guida in italiano ed iniziamo il percorso all’interno del museo che dura circa un’ora e ne vale assolutamente la pena perché mostra la situazione prima e dopo la bomba, offre testimonianze e reperti di coloro che hanno vissuto la drammatica esperienza e mostra la portata di una simile arma. Alle h. 18.00 siamo in hotel e ci riposiamo prima della cena in un ristorante italiano in stazione.
SABATO 6 LUGLIO
La nostra giornata inizia alle h.8.30 con la colazione in albergo. Quando stiamo per uscire, veniamo fermati da un acquazzone improvviso e violento che ci farebbe arrivare alla stazione fradici. Quindi attendiamo, con il rischio di perdere il treno che ci eravamo prefissati. Infatti non solo rimandiamo la partenza, ma quando stiamo per salire sul treno successivo, fortunatamente ci accorgiamo che è in arrivo un Nozomi, un treno proiettile non compreso nel JR, quindi attendiamo le h.10.48 per recarci a Osaka in poco meno di due ore. Prendiamo subito la metro per arrivare in centro e cerchiamo il nostro hotel, posizionato molto vicino all’uscita. Oggi è l’ultimo giorno e la fatica si fa sentire, non abbiamo molta voglia di visitare quindi ci lanciamo nello shopping, anche per finire gli yen rimasti! Inizialmente andiamo all’Hard Rock Café, dove pranziamo, poi andiamo in stazione centrale a Umeda alla ricerca dei 7 piani del grande magazzino Tokuy Hands, trovato negli altri diari di bordo come il regno dei souvenir, ma in realtà è molto caro e poco adatto per i regali. Quindi usciamo ed andiamo nella via dello shopping, ma troviamo soprattutto ristoranti… non è giornata per gli acquisti, quindi rientriamo in albergo verso le h.17.00 con l’obiettivo di andare la sera a vedere i giardini fluttuanti e salire sulla ruota panoramica. La sera però ci sorprende un altro acquazzone e soprattutto il pranzo all’Hard Rock Café ha stroncato tutti… quindi cena leggera in stazione e a nanna presto perché la sveglia domani suona alle h.5.00 per il viaggio di ritorno a Tokyo.
DOMENICA 7 LUGLIO
Oggi è l’ultimo giorno di vacanza e lo trascorriamo tutto in viaggio. Usciamo dall’albergo alle h.5.30 per recarci con la metro alla stazione dei treni, dove alle h.6.27 parte il nostro mezzo per tornare alla capitale giapponese. Alle h.10.03 saliamo sulla coincidenza che ci conduce all’aeroporto di Narita e siamo in perfetto orario. Inganniamo l’attesa passeggiando e mangiando qualcosa, poi alle h.13.15 decolliamo alla volta di Roma Fiumicino per un scalo tecnico e alle h.22.10, con un ritardo di un’ora, siamo a Linate… vacanze ufficialmente concluse! Meravigliose!
Barbara e Francesco