Giappone col foliage
21 ottobre
Dopo 24 sono finalmente in terra nipponica. La prima impressione ė ovviamente positiva. La tanto temuta complicanza nei cartelli all’aeroporto non si è rivelata tale. 10 min x trovare il jrp point al piano -1. 5 min x sbrigare le pratiche nonché x prenotare il narita express (x le coincidenze consigliano per esempio di non scendere a Tokyo jr ma a shinagawa. Più semplice e veloce. Vedremo se riesco a combinare macelli anche qua. Già uno l’ho fatto. Ho lasciato la fattura al Desk del jr costringendo la gentilissima addetta ad una corsa stile usain bolt per darmi il sospirato foglietto. Ora siamo fermi in attesa diel passaggio di un treno (ci hanno avvertito via interfono). Speriamo non ritardi (qui capita una vv ogni miliardo di anni) in quanto ho la coincidenza dopo 1/4 d’ora. Ma sono fiducioso ed elevo una prece al grande mazinga.
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Addenda: ce l’ho fatta alla grande a prendere il treno… Ma devo ritirare quanto detto sulle stazioni giapponesi.. Arrivato a Kyoto c’ho messo 10 min a capire come uscire (prima dalla zona shinkansen e poi dalla zona treni) e ovviamente sono uscito dallaparte opposta. Bah
Comunque il viaggio si è svoltosmoooth as Silk. Treno velocissimo e silenzioso. Bigliettai che si presentano ogni vv che entrano in un vagone e venditrici di mangiare che passano ogni 2 min. E poi il silenzio..addirittura ti chiedono di mettere il cell in silenzioso quando sei sul treno.
Scrivo dall’ostello che è fantastico, pulito e soprattutto gli addetti sono stati velocissimi nelle formalità burocratiche. Doccia pulita così come il bagno. Il k’s al momento ha superato la prova.
Silvia
22 ottobre
La notte non ė stata delle migliori: jet lag ma in ogni caso ho dormito molto.
Silvia
Oltre questo si ha la possibilità di bere dell’acqua benedetta per avere una vita più lunga e sana. Che coda!
Da tempio procediamo al tempio heian dove si concluderà nel pome lo jidai matsuri. Siamo accolti da un torii rosso in metallo enorme che fa da entrata del tempio vero e proprio. Lo stesso è una riproduzione di un antico palazzo dell’epoca heian appunto in scala 2 a3.
Da qui procediamo a mangiare nelle vicinanze (non ho il nome del ristorante dato che era solo in giapponese),veramente buono dove ho gustato del filetto di maiale con una zuppa di Tofu e patate.
Finalmente ecco il matsuri. Beh splendido 2 ore e passa di parata in costume dal Xix sec al VIII sec con almeno 2000 comparse. Musiche a tema e soprattutto una grande attenzione ai dettagli.Molto belle sono le principesse inceronate e anche i grandi guerrieri come oda nobnaga sono resi in maniera eccellente (pur con gli occhiali…o come li chiamavano gli antichi giapponesi -oculum de vitro cum capsula).
In teoria dopo il matsuri il progetto sarebbe stato quello di fare un paio d’ore di pennichella e poi via akurama x la festa dei fuochi. Peccato che già le 5 siano tardi. All’info center della stazione ci avvertono che la coda di solito a auell’ora è drammatica (sideve prende un treno per arrivarci) e quindi zero. Verificando la situazione edecidiamo (dato che i mezzi a Kyoto smettono
Il posto che abbiamo trovato era consigliato dalla lplanet ed era un locale di ramen di nome yagura ,ma essendole 9 ci hanno fatto un po’ fretta (cosa che odio). Inoltre ho ceduto ed housato una forchetta xche la zuppa di soba al curry come temperatura era vicina agli arancini di fantozzi con in più una difficoltà di uso incredibile.
Il giro successivo a gyon è stato deludente. Si belline le case caratteristiche in legno con i ristoranti fuori..Ma è anche pieno di locali di mezza tacca pseudo night club di pseudo alto livello trovabili in un qualunque città mondiale. Bah. Ci voglio tornare di giorno x vedere meglio. Il resto è un ritorno a casa ed il saluto a Silvia che torna domani a Tokyo.
23 ottobre
Silvia
Arrivato a destinazione mi ritrovo in una sorta di mercato coperto ad ampi boulevards i cui stalli (eccezion fatta x quelli del cibo – la parte più tradizionale e storica) sono chiusi in quanto qui si inizia.
Mi sembra doveroso per i miei lettori dare le prime impressioni sull’autoctono medio. Devo dire che l’idea che abbiamo del giapponese medio in occidente (si è generico ma va bene così) è discretamente distorta. È vero quanto si pensa riguardo a certi comportamenti:una volta un autista di bus a seguito di una banale domanda circa un orario è sceso e ci ha indicato con dovizia di particolari tutto lo scibile in merito.Camerieri e commessi sono gentili in maniera incredibile ma piacevole. I ragazzi sono molto timidi con gli stranieri. E così via. Nella mia ingenuità mi immaginavo una società molto molto ligia alle regole: il discorso dell’ineluttabilita delle code mi è stato fatto più volte… Certo. Peccato che se non sei a 5 cm dalla persona davanti arriva la vecchia di turno (si quella che si becca sempre all’esselunga o dal medico) che zac! Ti supera. Gli adolescenti sono molto più affini a quelli occidentali (e può esse un bene o un male) di quanto si possa pensare. Poi ovviamente sono impressioni generiche fatte dopo 2gg quindi assolutamente smentibili etc etc. Fine digressione.
Continuando nel mio giro di esplorazione subbaqua (continua a piovere) decido di recarmi al museo del manga(non ho prenotato al museo di miyazaki a Tokyo e voglio vedere qualcosa). Chedire? Bello, con un campionario di manga incredibile. Spiegazioni chiare (anchein inglese). Caro x 1000 yen. Ma ne vale la pena. Se però non frega nulla dei manga (ps non immaginatevi mega statue o racconti di daitarn III o di goldrake. La produzione giappa è sterminata ed in Italia è arrivato meno dell’1 percento.) non andateci
Finito il giro qui decido di tornare in guesthouse e fare una doccia ed ecco come direbbe pizzul “si aprono grandi squaaarci nel cielo plumbeo e fa capolino il sole”… È te pareva…
Ps una preghiera alla dea amaterasu: riesci a spiegare ai tuoi connazionali che tirare su il naso per 10000000 volte non è piacevole x chi ascolta.? Grazie
Pomeriggio del 23. Dopo essere caracollato nella guesthouse decido dopo un’oretta di recarmi al tempio fushimi inari a sud di Kyoto. In verità la terminologia tempio è abbastanza limitata x questa struttura. Si tratta di una collina a sud di Kyoto (è un po’ fuori eserve prendere il treno locale quello-che-ferma-in-tutte-le-stazioni) con dei sentieri lastricati di torii a mo di arcata. Non uno o due ma centinaia uno dopo l’altro. La descrizione è un po’ scabra ma la foto che ho messo prima semplifica tutto. I torii sono di legno trattato e penso anche di metallo,pietra etc etc messi per ricordare ognuno una persona degna di tale onore. Sostanzialmente la collina ne è costellata. È dato che il sistema di sentieri si dipana in molte direzioni è una faticaccia proseguire. Soprattutto se si fa come me che andando al tramonto, dopo una andata i salita all’acqua di rose(dopo mezz’ora di gradini sembravo fantozzi che pensava di essere il comandante nobile nell’inferno del polo nord) ho deciso di fare dietro front, trovandomi in penombra in una zona stile tumulilande (cit lotr) col rischio di scivolare sui gradini umidi (ah si aveva smesso anche di piovere). Arrivato chissà come alla stazione della jr me ne torno fieramente all’ostello in attesa di riuscire x andare a mangiare.
Dove mangiare ora? Premesso che odio mangiare da solo ma che devo mangiare decido di recarmi in stazione per vedere che c’è (o meglio so che ci sono una quarantina di ristoranti in attesa del,sottoscritto. Ma non volendo passare gli ultimi gg ad elemosinare un tozzo di pane nero forse il sushi è meglio che lo rimandi a uno sei proxx gg. Costa una cifra. Trovato il locale adatto (economico e sostanzioso – da magnamal x intenderci) mi concedo anche una birra analcolica (giuro che non me ne ero accorto): per penitenza ne ho presa una serie in ostello dove sono ora a scrivere questo simpatico sunto delle mie imprese.
24 ottobre
Ed eccoci all’ultima giornata nella splendida Kyoto. Dopo essermi svegliato con calma apprendo che c’è un bel sole estivo e decido di visitare gli ultimi hot-spot mancanti aggiungendo anche una destinazione un po’ fuori ma che sembra valere la pena:il bosco di bambù. A questo punto vi confesso una cosa che pochi sanno: con il mio particolare taglio di capelli non è auspicabile uscire sotto un sole libico senza cappello.È allora, vi chiederete voi per hè l’altro ieri sei uscito senza e anche oggi hai fatto lo stesso? Io vi risponderò di farvi gli affare ci vostri. Sembra che l’avere la testa rosso pompeiano mi dia un non so che di affascinante.
Comunque mi reco (senza cappello)in stazione dove prendo il bus per la prima tappa: il castello di Kyoto. Devo dire che all’inizio lo avevo tolto dall’itinerario dato che non è nominato nel top dei castelli giapponesi originali ma avendo esclusi quelli di matsumoto e matsuyama (troppo lontani) e essendo l’himeji, il possente airone bianco ancora in restauro fino al 2014 decido di farci un giro. È stata un’ottima idea.Infatti il castello vero e proprio non è possente e anzi è parecchio piccolo, nonostante sia stato costruito da un megalomane come ieyasu ma gli interni sono magnifici in quanto si tratta di stanze divise da pareti sottili tutte affrescate – avete in mente quelle che vedevamo nei cartoni animati medievali Giapponesi o nella serie di telefilm con toshiro mifune? Ėcco Quelli. Molto evocativo. Peccato per la fiumana di studenti che costella il posto. Inoltre ilgiardino del castello è magnifico e come tutti i giardini giapponesi ordinatissimo e con stagno e cascata.. Fra un mese i colori saranno da togliere il fiato! Finito il giro procedo per la prossima tappa. Una pietra miliare di Kyoto: il padiglione dorato. Costruito centinaia di anni fa nel 1950 è stato bruciato da un fanatico (tipo quello che ha tirato giù 3000 anni fa il tempio di Diana ad Efeso) e nel 1955 è stato ricostruito uguale con foglie dorate. Riprendo il bus e ci vado. E mi ricordo xchè mi ero detto di andare la mattina. E’ ora a pranzo! Avevo inizialmente pensato di prendersi un Bento (un contenitore apposta x il cibo) e mangiare al parco con i piccioni ma dopo altri 3km mi ritrovo in un posto che mi ricordavo la lp consigliava e cioè uno di quei ristoranti con nastro trasportatore in cui paghi quello che mangi (sento già alcuni che storceranno il naso e secondo me a torto). Ero un po’ dubbioso anche perché pensavo che fosse turistico ma mi sono detto: proviamo. Mi sono seduto al bancone, in quanto a differenza di quelli italiani qui un lato è bancone con i cuochi che affettano e compongono e dall’altro i clienti. Quasi tutti giapponesi : io ero fra un signore cinquantenne che parlava un po’ di italiano che ha evitato che bevessi dell’acqua bollente usata x il te verde (bevanda molto rinfrescante con cui fanno di tutto e che secondo me sarebbe da usare anche in Italia), e una signora sui 350 anni che ho Aiutato a prendere i piattini che scorrevano. Molto buono comunque ed economico.
Per il pomeriggio, dopo che ho fatto una pennichella in albergo e dopo essermi accorto di aver lasciato il bagno schiuma in doccia – ovviamente volatilizzatosi, decido di proseguire per arashyama (quartiere residenziale fuori Kyoto – una sorta di segrate x intenderci) dove si erge il magnifico bosco di bambù. Allora il mio consiglio è questo. Se ne avete abbastanza di tempi, castelli e giardini è una buona soluzione, ma se dovete perderci
La zona intorno è interessante ma turistica. Se ci siete fatevi un giro (io l’ho fatto mio malgrado in quanto non chiedendo a nessuno mi sono perso).
Da qui ho ripreso il treno (gratis con il jr pass) e sono tornato a casa.
Una ultima riflessione sui treni.Costano tanto ma tanto tanto tanto. MA sono puntuali. Al secondo. Anche i localacci, anche gli accelerati. È fermano in posti predeterminati. Cioè per terra c’è scritto 4a carrozza porta, e li si ferma esattamente una delle porte della 4ª carrozza. Al cm. È una cosa che mi ha colpito. Ed inoltre sembra si rompano molto raramente (fanno una cosa che si chiama manutenzione) ma costano caro. E sono sempre pieni tipo metro di milano dopo 3 passaggi di carrozze x bisceglie ed arriva molino dorino, solo che nessuno si lamenta, ti spingono senza pieta indietro. Senza un jr pass in Giappone si spende un sacco. Ora mi bevo la mia consueta tisana al karkade e rivado al sushi su nastro a rimangiare(con i polli xche sono le 7).
25 ottobre
Stavolta mi collego tardi. Ma andiamo per ordine. Oggi sveglia con calma e giro a Kyoto x vedere il tempio dei mille bodhisattva vicino alla guesthouse. Magnifico. Sono mille statue della dea kannon con 29 figure intarsiate all’interno di un tempio buddista, mille. Lungo un corridoio di circa 50 metri.. In più al centro è posta la statua più grossa datata 1200circa. Peccato nn avere fatto foto ma in ogni caso è un must.
Mestamente dopo quest’esperienza mi dirigo in stazione x prendere i due shinkansen x Hiroshima. Mi sono dimenticato di menzionare il fatto che i treni qui in Giappone hanno i sedili girabili a seconda del senso di marcia. Un’azione abbastanza semplice che può essere fatta anche da un passeggero.
Abbastanza tardi mi soo recato al parco della pace di Hiroshima: esso è composto da un parco pubblico e dalmuseo. Il parco contiene la cupola simbolo dell’olocausto nucleare e i memoriali dei bambini e di sadako, la bambina simbolo della speranza nel dopoguerra e per ultimo la fiamma della pace, che sarà spenta solo quando l’ultima bomba atomica sarà smantellata (vana speranza temo…). Il museo invece è da visitare ed è difficile… Non è descrivibile a parole. È la stessa sensazione che mi ha toccato quando visitai auschwitz anni fa.. Non farò cenno ad alcun contenuto, ma sinceramente avevo il magone appena uscito, e si che nn sono facile ad impressionarsi…
Per esorcizzare la situazione e scacciare i fantasmi del passato decido di fare un giretto fra le gallerie commerciali di Hiroshima, città che mi immaginavo piuttosto grigia e noiosa.Devo dire che mi sono in parte ricreduto, infatti è, come tutte le città giapponesi straboccante di vita e di colori, sia dei negozi con le loro mercanzie, sia della gente che la popola…. E il rumore… Sempre presente tranne che in pochi posti… Con le sale di patchinko (un loro gioco simile al flipper e le slot) che ogni vv che si aprono le parte rischi di dovere ricorrere urgentemente ad un otorinolaringoiatra a causa dei rumori assordanti..Il silenzio è difficile da trovare ma quando c’è è assoluto. Come in certi giardini zen che ho visitato.
Dopo i 3 km che mi separano dall’ostello decido di partecipare alla serata a tema (okonomiyaki) dove si riunisce parte della variegata popolazione presente. Si inizia a mangiare e bere a più non posso fra noi europei che facciamo comunella come nelle barzellette: infatti eravamo un polacco, una olandese, un germano e un malese che non è europeo ma ha fatto lo stesso gruppo (e a cui ho rovesciato una birra sulla canon). Dopo
Non vi nascondo che ho provato a spiegare a costoro che è una pizza fatta correttamente e come si cuoce la pasta ma data la mia assoluta negazione ai fornelli e non volendo essere cagione di un avvelenamento,li ho invitati tutti, in caso capitassero a Milano a casa di un amico che cucina molto bene.
Che altro dire? Una giornata importante sia dal punto vista introspettivo che da quello di svago. Spero si ripeta domani anche se dopo il giro che dovrò fare a miyajima e al trek sul monte misen (che jumpero’ usando la teleferica) Sara dura… Sono o non sono nato stanco?
26 ottobre
Ed eccoci alla tanto desiderata escursione a miyajima e al suo torii galleggiante. Di buona mattina scendo in cucina dove trovo qualche compagno di bisboccia della sera prima (ma come fanno? Forse sono solo più giovani) già pronti a partire x un giro di un sacco di chilometri in bici sul litorale del mare interno. Dopo aver loro augurato buona fortuna mi trascino a ingurgitare un caffè e ad uscire dall’ostello per prendere il treno che ci porterà alla coincidenza con il traghetto per miyajima (che è un’isola). Dico ci xche nel mentre si unisce a me guillaime, un ragazzo canadese francofono che sta effettuando una sorta di giro del globo.
In mezzo retta arriviamo al terminal dei traghetti da dove n 10 minuti ti sbarcano sull’isola e velocemente(in quanto la presenza di turisti autoctoni è bassa AL MOMENTO) caracolliamo all’entrata del complesso del torii. Da sottolineare che x la sua particolare posizione questa mega porta rossa la mattina è irraggiungibile xche c’è l’alta marea, mentre di pome rimane solo del limo su cui si può camminare fino ad arrivare sotto(e farci cosa nn so). Fatte le consuete 30000 foto di rito con e senza turisti giappi che sono improvvisamente sciamati dentro (incredibile il numero dei giapponesi che si spostano x turismo – non l’avrei mai detto)decidiamo di fare un giretto tra i templi dell’isola dove sono anche disseminati negozi di str..souvenir, negozi di cibo (ostriche soprattutto, sia fresche che seccate a mo’ di patatina) e qualche cervo che va a mangiare il cibo che le persone tengono nei propri zaini.
Da qui ho la malaugurata idea di proporre (che non ha guida) di prendere la teleferica per il monte misen, la quale con in più un’altra mezz’ora a piedi in salita porta in vetta dove c’è un osservatorio. Dico malaugurata idea in quanto sono veramente fuori allenamento ed in più lo sforzo è vano in quanto c’è foschia e si vede male il,panorama (fantastico btw xche arriva a spaziare sino ai monti dello Shikoku- e dove sono? Googlate).
Mentre ascendiamo ad un certo punto in uno scenario bucolico inframmezzato da qualche turista (più di qualche) noto una strana macchina su un piedistallo. Che sarà mai? Da un cartello informativo apprendo essere un conta persone. È chi diamine è interessato aduna cosa simile? Boh ma è in linea con il carattere nazionale. Da quando sono arrivato ho notato l’estrema precisione nel segnalare le cose e nel tenere conto. Tutto è verificato, si cerca di prevedere tutto. Quando un impiegato dell’enel lavora su un palo della luce ce ne sono 3 sotto x verificare se arriva qualcuno, se serve qualcosa, per fare passare le macchine. I biglietti sono verificati 2 vv a mano da appositi addetti (sui bus. Tutto è schedulato e meticolosamente studiato. Quando compri un dolcino (mamma mia che buoni che sono) questi ha la sua scatolina, messa dentro alla scatolina del negozio che poi lo imbusta in un sacchetto, e tu, cercando un inesistente cestino (a causa di pericolo terrorismo i cestini sono pochissimi) vai in giro con zaino valigia ,macchina fotografica e 4 scatoline aperte contenenti un biscottino al The verde e cioccolato, alzando inni al cielo non esattamente di laude e gioia.
Comunque abbiamo lasciato i nostri eroi in cima al monte misen intenzionati a scendere.. Con diverse intenzioni:lui va a piedi e io in teleferica (mi ero premunito ieri col biglietto allin).. Dopo aver gli augurato buon viaggio in quanto sono 2km e mezzo ma sono ndiscesa e non avevo voglia di tagliare la stessa inciampando in un sasso e arrivando a valle di faccia,salgo sul vagone della ropeway con una coppia coreana e inizio il giro di ritorno, non senza essermi goduto la vista della paletta per il,riso più grande del mondo! Una gemma nascosta gelosamente e tramandata di generazione in generazione dagli abitanti del villaggio che unita al negozio di Hello kitty ne fa metà turistica a 3 stelle.di visit japan… Altro che torii e osservatori.
Arrivato in ostello decido di farmi un paio d’ore di meritato riposo prima di decidere che fare a cena. Dopo cio verificò come tutta la gente sia impegnata – Veronica a fare lezione di giapponese, piotr a fare il planning x domani, tersicore ( nn si chiama così mail nome olandese è troppo difficile) ha gia mangiato e quindi solo soletto parto alla. Volta del centro x farmi un boccone. Semplice no? Peccato che qui ad Hiroshima nn ci sia una grande cultura del turista estero (quindi solo menù in kanji e numeri non Romani) nonché la presenza di okonomiyaki sia preponderante (e io dopo 2 sere mi sono anche scocciato). Dopo che mi stavo xdare fuoco finalmente trovo un posticino dove mangiare un patto di udon con le bacchette (e stavolta nn ho fatto disastri) e quei Bocconi di riso che è i cartoni anni 80 i personaggi si mangiavano a iosa.
Fatto ciò mi reco da starbucks x un caffè e mi siedo a guardare la po’ l’azione che gira… È venerdì ed è tempo divita… Così passano gruppo di ragazze vestite da topolino, skater alternativo… Tizio con la capigliatura di un super sayan di 3o livello nonché una serie di ragazze con la capigliatura di rupaul nel video con Elton john e le ciglia lunghe in maniera inversamente proporzionale alle gonne (non che sia male… Anzi) x ultimo arriva un tizio con una chitarra amplificata che si mette a fare un baccano dell’ostrega urlando brani in giapponese…
Tornato in ostello trovo tutta l’allegra brigata riunita a giocare ad un gioco con tessere con similitudine del ns macchiavelli… Mah.. Agli storici (di una sera) si sono aggiunti patty e jeff dal Canada e shu (o qualcosa di simile) dal Giappone. È qui ho la grande idea: andiamo nella izkaya (pub) vicino all’ostello? È tutti non capendo cosa intendessi per pub (pronunciato un una maniera indegna) mi hanno seguito. Così ci siamo ritrovati una olandese, un italiano, un polacco, un giappo e due canadesi all’ interno di una izkaya giapponese a tema tedesco che serviva birre originali tedesche ( io mi sono servito di una shenkerla.. Che mi è costata quanto u a cena da giannino) in un’atmosfera gioiosa alimentata dalla musica che di solito danno all’hb. Monaco. Vi prego non fatemela ricordare. Sono in psicanalisi dopo sta roba. Comunque serata piacevolissima in cui io ho ammazzato il ragazzo canadese con il racconto di tutti i miei viaggi per poipassare ad una discussione ecumenica sul rapporto fra uomo e donna….
Chiuso tutto ciò siamo tornati in albergo dove apprendo da una ragazza cilena che in Cile esiste una versione ufficiale del lolapalooza con ospiti come i faith no more e simili…. Massimo rispetto!
27 ottobre
Via, si parte anche oggi! Da Hiroshima la tappa successiva è Osaka. Cuore industriale del kansai.Siamo tutti in partenza x diverse destinazioni anche se forse con patty e jeff ci si riuscirà a vedere fra un paio di gg.
Saluto anche Veronica e tersicore evia come il vento! (Non prima di essermi magnato uno splendido dolcino di halloween in stazione).
Arrivato ad Osaka devo prendere la metro in quanto ho preso l’albergo abbastanza lontano ma nel cuore della zona dei divertimenti di dotonbori. La cosa che mi ha fatto scegliere questa struttura è la presenza di quattro faccioni di 2m x 2m rappresentanti le 4razze, oriente, occidente, arabi e africani che di solito sono clienti dell’albergo. Pur essendo tutto lindo e pulito devo dire che mi spiace nn essere più in ostello… Anche perché la sala comune di questo hotel è pieno di congressisti coreani o giappi che parlano ad alta voce…beh a Tokyo comunque torno alle origini.
Subito mi sono reso conto di come Osaka sia diametralmente opposta a Kyoto.. Quest’ultima è rilassata è abbastanza tranquilla… Osaka è proiettata al futuro. Luminarie modello Blade runner… Gente che urla.. Miliardi di persone che fanno lo struscio del sabato pomeriggio (in una galleria tipo Vittorio Emanuele) lunga 3km e che strabocca di gente x il weekend. Iniziò a vedere x la prima volta sporcizia (si ho avvistato2 cicche di sigarette ed una confezione di riso per terra). Qui apro una parentesi per trattare di igiene (argomento a me tanto caro). Ritengo che in Giappone ci sia una sorta di fanatismo x l’igiene (e devo dire che è un’ottima cosa).. È sempre tutto pulito. Pulito pulito pulito. I bagni pubblici (che fra parentesi soo ogni 100 OVUNQUE) sono puliti, perfetti, lindi curati da addetti invisibili ad ogni uso.Non c’è una carta x terra.
Anche come igiene personale e salute siam li. La famosa mascherina con cui vediamo spesso i giapponesi in giro è usata spessissimo quando si ha una sorta di influenza per nn passarla a nessuno (bah). In ogni 7eleven, lawson e Famíly mart (delle catene aperta 24hche vendono dallo stuzzica denti ai missili anticarro) la parte più ampia di prodotti sono quelli per la pulizia di persone e cose. Ma torniamo a noi.
Tanto kyoto è sommessa (x modo di dire) Osaka urla a chi passa quanto sia bello acquistare un paio diorrendi stivaletti con 1000 yen di sconto. È stato un bene metterla prima di Tokyo in maniera tale di fare un po’ di allenamento!
Faccio check in e mi metto alla ricerca di un posto dove mangiare. In dotonbori (un viale che taglia la galleria di cui sopra) sono presenti molte attività rappresentate da cartelli con figure di quello che viene venduto.. Per esempio dopo avere visto una megaporzione di sushi grossa 4 m sono entrato nell’ennesimo sushi con nastro.
Come il precedente era popolato da giapponesi (anche se penso più alla ricerca di qualcosa di economico che della qualità) e da due tedeschi ubriachi (decido comunque di sperimentare e nn mangiare solo i soliti sushi con tonno e salmone). Tra gli altri ho mangiato una sorta di pesce blu stopposo ė duro con il sapore di una suola di scarpa usata molto ed uno bianco più gustoso con salsa do soja. Spero nn fossero pesce palla in quanto è una delle specialità della zona… È se nn è tagliato da ddio si può anche morire.
Espletato questa incombenza del pranzo parto alla scoperta di Osaka… Beh devo dire che più che le sue bellezze è interessante vedere la gente.. Qui x la prima vv vedo dei ragazzi in costume andare in giro (fra cui un darth vader ed un dj x dei public enemy)oppure delle ragazze vampiro. La migliore resta una ragazza con il cappello di arale.
I negozi poi sono incredibili.penso ci siano piu ristoranti qua che in tutta la lombardia. file e file di posti ove mangiare. Dalla bettola all’extralusso. qui poi esistono strutture di9 piani solo dedicate ai ristoranti o addirittura ad un tipo di cucina.immaginatevi 60 posti vicini che fanno solo caponata.
Ma anche i grandi marchi qui sono presenti con installazioni minimal da 30 m x 30. come dior e simili. E poi caffetterie in ogni angolo. da strabucks a tutte le catene esistenti al mondo(ok scordatevi l’espresso. l’ho provato una volta e stavo per lanciarmi giu da un balcone…)
Cammina e cammina balzellon balzelloni giungo al castello di osaka che, nonostante nn sia originale ma degli anni 60, in quanto era stato distrutto, fa la sua porca figura.
È si torna in albergo…
28 ottobre
Diario del capitano. Data stellare 27 10 2012 supplemento.
Ieri sera sono uscito x mangiare un boccone e mi sono imbattuto nella festa di halloween! Devo dire che a la cosa è stata bellissima in quanto era pieno di gente ubriaca e vestita da qualunque cosa. Le ragazze prediligono i classici (beh nn proprio classici) vestiti da hostess, vampira, infermiera tipo Angela cavagna, anche se raramente con la stessa misura di pettorali, (ve la ricordate?), scolaretta etc etc mentre fra i maschi (meno present i) jack sparrow la faceva da padrone. Ma nonostante il generale conformismo dei vestiti ve ne erano alcuni veramente notevoli (le foto nn rendono mi ero scordato a casa la macchina e avevo solo il cell) fra cui Atena dei cavalieri dello zodiaco, alcuni super sayan, Alex de large, samara(eh eh chi è?) veramente una magnifica manifestazione. Se solo mi fossi portato dietro la felpa del murloc… Stamane invece il programma prevedeva un giro nel vecchio Giappone, e più precisamente a Nara. Il viaggio è celere ma nel giro che faccio per prendere il treno mi imbatto nei postumi di ieri.. Relitti umani che ciondolano x strada, gente sdraiata in metro, ragazze che tornano a casa dopoavere fatto festa nei club con il trucco stile joker (l’ultimo, non jack nicholson) e così via.
In ogni caso arrivo in perfetto orario sui miei programmi e mi permetto un bel dolcino con crema pasticcera e cioccolato – il Giappone è uno dei pochi posti che ho visitato che ha una seria tradizione dolciaria. Ritengo importata dalla Francia in quanto i negozi didolci sono tutti french oriented ma in ogni caso buoni buoni buoni in modo assurdo (quanto la cremerai vicino casa mia x intenderci).
Comunque arrivato a nara e dopo avere esclamato “yeah ha smesso” dopo 5 minuti si aprono le cataratte del cielo lasciandomi a fare sotto la pioggia tutto il percorso. Che è bello lungo.
La visita inizia con un giro alla pagoda del kofuku ji x poi passare alla costruzione principale e al tesoro.Molto interessante. Soprattutto le statue del Buddha all’interno delle costruzioni minori. Da qui procedo al l’attrazione principale della zona che è il todai ji con il suo mega Buddha. Ma prima va superata la porta con due mega guardiani lignei che ti scrutano da dietro le barriere in metallo e procedere in un viale alberato che porta al tempio vero e proprio (che se nn erro è la struttura lignea più grande del mondo) fortunatamente a causa dei rovesci temporaleschi, la popolazione dei visitatori è decisamente scarsa (in valore assoluto rispetto alla media nipponica cioè copiosa) e riesco a fare delle foto decenti senza avere davanti l’esercito persiano che passa.
Entrò nella struttura e devo dire che ne è valsa la pena. Il Buddha è magnifico nel suo elevarsi in possanza facendo il gesto della pace e tranquillità – è in grado di trasmettere quella calma che permea l’insegnamento buddista.
Faccio un giro intorno alla statua ammirando altri guardiani e esco diretto al santuario di kasuga che è il più lontano. È che succede? Incredibile! come esclamerebbe piccinini, Inizia ad aumentare la pioggia in maniera drammatica. Certo è facile ora leggerlo mentre sono docciato e al caldo. Ma è stata una situazione spiacevole.
Arrivato al tempio di kasuga apprendo che ci sono 2 matrimoni shinto in corso (i templi in Giappone sono spesso spuri: shinto e buddisti) e armato di macchina foto mi lancio tipo Fabrizio corona x fare qualche imperdibile foto. Zero. Erano all’interno e di spalle.Uff. Bah. L’unica cosa che ho appreso è che erano i coniugi kobayashi..Kobayashi… Kobayashi?? Cade la tazza: Fermate lo zoppo!
Ok la smetto di fare citazioni cinematografiche.
Mi rimetto in marcia x tornare a Osaka e che succede? Smette di piovere. Groan…
Comunque x il resto poco da dire.Arrivato ad Osaka decido di farmi un giretto ad amerika-mura, un quartiere alternativo ove i ragazzi si vestono come americheni, secondo la lp. In effetti è vero. Oltre a molti cosplay (a ben vedere vestiti come ieri) vi sono ragazzi vestiti stile crew rap di inglewood e ragazze filiformi (una mia amica le chiamerebbe roba ikea) con mini e sguardo torvo da fare cagliare il latte appena munto. Comunque affascinante anche se sono cose che da noi ci sono da unpo’.
Per stasera decido invece d itornare a mangiare del sushi ma questa vv a la carte. Gironzolando in dotonbori, fra tipe seminude e super sayan (anche se meno di ieri) mi imbatto in un buon sushi dove ne approfitto x bermi del l’ottimo sakè. Detto questo come da accordi con jeff e patty li raggiungo al 500 un pub in zona. Con loro ho passato un’ottima serata parlando in inglese di Italia e di viaggi. Dato che passeranno in Europa prox spero passìno a Milano.
29 ottobre
Finalmente eccoci. Oggi è la voltadell’ultimo spostamento lungo. Una volta arrivato volendo evitare il macello scendo la fermata prima e prendo la linea di treni ad anello che inun’altra mezz’ora mi porterà a destinazione – infatti Tokyo nn va misurata nelle distanze come una città normale ma come una sorta di grossa Londra. Infatti fra conurbi e suburbi la grande Tokyo fra 30 milioni di abitanti. Trenta. Quanto uno stato di media grandezza europeo. Di conseguenza è già un miracolo che per andare da una parte ad un’altra usando le ferrovie ci si metta solo 35minuti… Quanto a Milano ci metto x andare a lavoro. Devo dire che è tutto preciso e perfetto e arrivo a destinazione velocemente.
L’ostello è situato in na zona residenziale del nord est Tokyo (non immaginatevi casette in legno o villette a schiera ma solo palazzi di circa 10 piani) un po’ lontano dal centro nevralgico ma non troppo.
Il vero problema è che dopo aver fatto check in mi accorgo che la sala comune è VUOTA, totalmente vuota, manco il neurone di sodio c’è sta… Bah neanche questo è così male. È anche la camera che fa ben figurare una cella delle sughere (il carcere di Livorno) male nn è in quanto sono sempre fuori. Diciamo che gli scorsi ostelli erano meglio… Però alla fine è tranquillo e vicino ai vari mezzi.
Dopo essermi rassettato e aperto la valigia (per farvi capire la difficoltà vi consiglio di immaginare la casa di pozzetto in “vado a vivere da solo” TAAC)… Decido di uscire e fare un giro n no dei quartieri più caratteristici di Tokyo, shibuya (beh caratteristici è una parola grossa, diciamo famosi). Comunque armi e bagagli riprendo la famosa metro e mi dirigo cola’.
Il quartiere in oggetto lo avrete sicuramente visto in quanto è quello dove c’è il famoso incrocio con 3 miliardi di persone che attraversano… In ogni caso appena uscito dalla metro zap! 300flash di luce mi colpiscono in quanto ogni palazzone ha un dannato monitor con luci strobo e spara manco fosse dj fargetta…è anche buio e quindi la cosa è parecchio più forte. Qui in giro c’è tutto è il contrario di tutto. Uomini d’affari ventenni con completo e doppiopetto manco fossero alla scala,cinquantenni vestiti come james dean nel “il gigante”, cosplay, donatori di abbracci, turisti spersi, ragazzi di colore che ti propongono non si Sa (come odio lo Sto arrivando! di Ios) cosa, gente che festeggia halloween, gente normale ed in divisa, cani, nani e ballerine.. Detto questo Times square è a mio parere inferiore a questo girone dantesco.. Poi va a gusti.
Detto ciò confesso a dio onnipotente e a voi fratelli che ho molto peccato… Ho fato una sciocchezza…Era 1 anno e mezzo che nn ci andavo ma passando davanti ad un Mac e ai suoi odori pregni di sapidità, sono stato trasportato come per incantamento e ho ceduto al lato oscuro e ad un big Mac menù… È poi per fare ammenda sono anche andato da starbucks. Per pagare pegno ora il mio stomaco ha un drago di ottone all’interno… Giuro che nn lo farò più.. Ho anche scoperto un buon locale vicino al l’albergo dove il paron ha visto l’ultima vv un occidentale durante la battaglia del mar dei coralli e voglio provarlo.
In conclusione mesto e opaco sono tornato alle sughere (intendevo all’ostello), trovando un paio di tizi intenti a farsi un the e mi sono messo a scrivere questo raccontino.
30 ottobre
E via! Oggi si va alla scoperta diTokyo! Peccato la mia sia già una falsa partenza in quanto una mia unghia ha deciso di incarnirsi parzialmente… Che culo eh? Non avendo ovviamente un cerotto e una forbicina intraprendo il viaggio partendo dalla cella 709 del carcere di ottimistica sicurezza di asakusa alla volta di, prima un supermercato e poi delle magnificenze della città.
Beh sapete una cosa? Quale pensate sia la cosa più complicata da trovare qui in Giappone? Un missile? Uno wookie?Le porte di tannheuser? No. Una forbicina. Impossibile. Non esistono. Esistono grandi, grosse, dritte. Ma non come servono a me. Quindi devo ripiegare su un altro prodotto.
Beh amen. Comunque dopo avere espletato questo compito (immagino siate stati tutti con il fiato sospeso) mi accingo a fare i 2 km che mi separano alla zona di asakusa e al tempio senso ji. Uno dei più belli di Tokyo. Nel tragitto passò vicino anche alla nuova skytree di Tokyo (uno degli edifici più alti al mondo) dove, se ci sarà tempol’ultimo giorno, nonostante costi no stonfo, vorrei andare a vedere il panorama.
Arrivato al tempio prendo atto di come lo stesso sia molto piacevole ma che nn aggiunge nulla ai 9308:83383829292927 di templi da me gi visti. Più interessante la sequela di bancarelle inutili davanti, anche se come a Kyoto molte apriranno.
Un cenno sui mezzi di Tokyo. Nonostante essi siano una miliardo e nonostante la lp descriva il loro utilizzo adatto solo a chi sia membro del MENSA, devo dire che è spettacolare. Al netto della puntualità (anche qui ci sono i blocchi a causa di guasti o di altro), e nonostante siano 2 diverse più quelle gestite dalle fs locali e con stazioni grosse quanto un paese di 2000 abitanti, il tutto è facile ed intuitivo essendoci cartelli in inglese ovunque ed informative anche via interfono ovunque. Magnifico. Comunque arrivò a ueno che è una sorta di parco contenente una sequela di musei (che o evitato come la peste),ma molto piacevole. C’era na fila di 2h x una mostra sul buon tut ankh amon e altre facezie…
Da qui x non tediarvi ho deciso(anche per fare ammenda x ieri) di proseguire x il mercato del pesce di tsukiji che in se era già chiuso, ma le cui bancarelle esterne per pranzo preparano dei manicaretti mica da ridere. È così è stato. Esclusa la prima scelta (se avessi fatto la fila avrei mangiato per l’elezione del presidente usa), ho proseguito per una serie di negozi dove ho gustato ancora una volta un sushi buonissimo misto con zuppa di miso e una berretta a prezzo ragionevole.
Saziato uno dei miei bisogni primari ho deciso di fare un giretto a ginza che è la zona centrale degli sciuri dove vi sono tutte le boutique più famose. Ed infatti sembrava di essere in sulla 5a strada fra cartier Louis vitton etc etc ma tutto molto più grande.Sembravo davvero un paesano capitato li x caso.
Saziò anche di questa esperienza ho preso la metro e me ne sono tornato in albergo x una sana dormita…Zzz fine prime tempo… Zzz
Ok. Dopo aver ronfato e cazzeggiato un po’ in quanto mi sono gustato una tisana al karkade in na sala comune vuota,ma vuota vuota vuota ho deciso di tornare al tempio di asakusa x fare un paio di compere. È qui ho avuto l’idea geniale fra l’altro di comprare un cappello di paglia x mio padre a larga tesa con cui sono andato in giro x il resto del tempo… Proprio comodo e preciso da portare tanto che in metro me lo sono messo in testa. Mi hanno fatto anche delle foto. Mah…. Gaijin….
Comunque da qua ho preso la metro e sono andato ad akihabara famosa x due cose, il mercato di prodotti elettrici e per i maid café. Che sono i maid café? Sono quelli dove delle ragazze vestite come cameriere del 800 (ma mi pare di averlo scritto) ti servono da bere mentre ti fanno complimenti… Bah. Ero intenzionato a,provare ma arrivato li mi ha preso un po’ di tristezza per la situazione e ho lasciato perdere (forse anche essere da solo non ha giovato). Se siete curiosi Pif nel suo filmato su Tokyo ci va. È fa anche ridere.
Devo dire che la presenza (almeno qui) di figure ispirate ai manga è abbastanza ossessiva, per non dire morbosa… Anche se alcuni aspetti non sono a noi così alieni… Ricordate”non è la Rai?” Ecco vi soo su mega schermi e cartelli pubblicitari, molte pubblicità di gruppi al femminile stile Ambra etc etc. Anche le boy band ci sono ma con meno presenza…
Bah… Dopo essermi bevuto un pessimo caffè ad un sacco di soldini, decido che ho fame e vado a shinjuku (dall’altra parte della città) dove la lp dice ci siano dei vicoletti attaccati alla stazione (una delle più grosse al mondo con 3,5 milioni di persone al giorno in passaggio e dove la fauna è tipo che quella che Eco descrive nella coena cipriani sognata da adso da melk ne il nome della rosa) dove si può mangiare gli spiedini di carne (e anche altro). X una volta ha ragione. Il quartierino è magnifico. Piccoli vicoli con mille e mille bettolacce dove si può ordinare delsakè (caldo mi piace sempre di più) con degli spiedini contornato da gente croccante. Io ero fra alcuni loschi figuri ubriachi che sembravano l’allenatoredi mark lenders in Holly e benji. Domani ci tornò sicuro… È così si è conclusa la serata… Mi sono rimesso la felpa de “l’ammazzatore” esono tornato in cella…
31 ottobre
Vigilia di Ognissanti… oggi il programma a Tokyo prevede un giro abbastanza tranquillo…
In ogni caso mattinata molto easy con una serie di compere ad ueno x iniziare a prendere qualche regalino x amici e conoscenti. Una vera faticaccia… Al netto dei prezzi, qui tutto è paccottiglia.. O meglio. Molte cose lo sono. Solo i templi e i negozi che prendono dentro reni e cistifellee (x i prezzi) hanno dei prodotti interessanti… Comunque faccio incetta di The verde (il maccha è il migliore che è solubile come nescafe ma con un gusto pieno e rotondo quanto un icosaedro) e di portafortuna, dedicati soprattutto ai colleghi.
Detto questo decido di dirigere verso il porto (si sono un abitudinario e adesso un breve ritornello che non c’entra… Ok meglio di no) x mangiare ancora del l’ottimo sushi. Anche qui missione compiuta… Come faro’ in Italia? Buuuuhhhh
In ogni caso adesso sono in forze per l’impegno erculeo che mi sono dato x il pomeriggio… Ho deciso di andaresull’isola artificiale di odaiba nel porto di Tokyo. Quest’isola, costruita negli anni 80 durante la bolla economica del sol levante è una sorta di coacervo di grandi magazzini, robe kitsch (c’è anche una statua della libertà),parchi di divertimenti interattivi, palazzi del potere & stanze dei bottoni, un palazzo di kenzo tange (che in verità penso abbia costruito anche a Pessano con Bornago visto il numeri di edifici da lui progettati) ed infine lamia destinazione: l’onsen oedo. Che cosa è un onsen si chiederanno i mieipiccoli lettori? È sostanzialmente un centro termale. Si differenzia da un SEnto in quanto ha una reale fonte termale (il Giappone è un’isola vulcanica), in questo caso posta a 1500 m sotto il porto di Tokyo.
Come funziona. Beh come da noi sostanzialmente. Si entra, ti danno una chiave e uno yukata (una sorta di giacca leggera da usare nella zona relax), giacca che noi scambiamo spesso x kimono;comunque con questa e gli slip si entra nella zona relax dove c’è qualunque sciocchezza si voglia, dal ristorante al pub al negozio di paccottiglia etcetc. Poi si passa alla zona termale dove ci si toglie lo yukata e anche gli slip (si si fa il bagno nudi come romani cit u.b.) e si entra nelle terme. Ci si lava prima a fondo con acqua e bagno schiuma e poi solo dopo ci si immerge.
L’onsen nello specifico era molto piccolo, 5 vasche d’immersione interne, una gelata, e 2 vasche esterne più la sauna. È molto kitsch (la zona relax era veramente kitsch). Ma devo dire che dopo
Ormai sera mi dirigo a shibuya ancora una vv x vedere un po’ di ggente e cercare un posticino ove mangiare.Arrivato c’è una macello immane in quanto oltre all’uscita dagli uffici c’è la vera notte di halloween e tutti gli adolescenti si sono dati appuntamento li…Lo spettacolo è il solito ma ci sono anche alcuni con vestiti degli angry birds e qualche news rispetto ad Osaka.
Non saziò mi inserisco in un kaiten sushi particolare. Qui usi un pc per ordinarlo e ti arriva con una navetta..All’inizio ero un po’ impedito (forse anche per il menù in nipponico) ma poi ho dato fondo alla mia fame famelica riuscendo anche a sbagliare il resto da dare alla cassiera..
È ora di tornare in ostello… E per la prima vv assaggio la spintarella dei famosissimi spingitori di spingitori di cavalieri sui treni giapponesi. Sono inesorabili. Fanno stare chiunque dentro, CHIUNQUE. Manco il programmatore di tetris è così abile. Io che nn sono abituato e ho 3000 pacchetti i inizio una sequela di laudi che per fortuna nn vengono capite dagli autoctoni…
È così finisce un’altra giornata in spooner street. Domani si fa giretto in provincia a Nikko x vedere un santuario e un parco che si spera sia in fase autunnale.
1 novembre
Vi scrivo da asakusa nord, frazione del bronx. Quella che sembrava una zona residenziale tranquilla (vedi qualchegg fa) si è rivelata particolarmente rinomata x ubriaconi e lunatici in genere.Qualche minuto fa c’era un tipo in mezzo alla strada che urlava scrauserie ingiapponese. Tempo 10 minuti sono arrivate 3 auto della polizia modello ispettore zenigada che lo hanno preso (con delicatezza devo dire) e portato via. Certo nulla a che vedere con alcune nostre zone xo’ anche qui qualche cosa c’è.
Comunque al netto di questo almanacco del giorno prima, oggi la giornata era incentrata in una splendida escursione in treno a Nikko, santuario buddista nel nord di Tokyo dove riposano alcuni degli shogun tokugawa. Ieri sera ho scoperto che x arrivare ci volevano.
Arrivato in situ (come direbbero gli abitanti di Hokkaido) mi accorgo come fervano i lavori su un mega capannone e scopro come metà della struttura sia interessata da lavori di consolidamento. Dovete infatti sapere che quasi la totalità dei tempi giapponesi è rifatta come Nina moric, gli shinto x regola ogni 20 anni, i buddisti xche il legno dopo anni si sbriciola. La porta di Nikko in particolare lo sarà x fino al 2020 (come laA3).
Compro comunque il biglietto (1300yen, manco la cappella sistina) che da la possibilità di accedere al giardino zen di Nikko. Signori… Una cosa da mozzare il fiato. Magnifico, splendido,con tonalità dal rosso, all’arancione, al giallo… Qualcosa di incommensurabile. Le foto nn rendono niente. Una delle cose migliori dal punto di vista naturalistico da me viste..
Dopo un’estasi durata un’oretta(tempo che di solito mi serve per vedere l’intera national gallery) esco e midirigo ai templi. Molto carini, soprattutto la pagoda a 5 piani e gli internidel tempio del kirin (quello della birra) . Mezzo drago e mezza giraffa (ho comunque i miei dubbi su quest’ultima).
Poi volendo fare un ultimo giro vado a vedere lo strapiombo a 3km dai templi, da vedere secondo la lp…Ovviamente è una cosa che posso vedere con più soddisfazione sul naviglio… Mai giapponesi nn hanno mai visto il naviglio penso…
Vorrei fare una considerazione. Il paesaggio qui in Giappone è abbastanza diversificato. Ma solo una cosa è sempre presente. La manodell’uomo. Ovunque vi sono costruzioni, belle e soprattutto brutte (le città giapponesi esteticamente nella loro normalità escludendo i grattacieli e i templi sono bruttine) ringhiere, palo della luce, macchine x misurare il numero dei passanti, macchinette x le bibite (1 ogni 100 m anche in territorio agreste). In Italia ci lamentiamo sempre del terreno mangiato. Ma temo che qui il problema sia irreversibile. Chiusa parentesi.
Chiusa la parentesi di Nikko torno in città, non prima di rischiare di essere ucciso da un ciclista. Sapete come io nn ami particolarmente i ciclisti nostrani… Ma qui sono peggio… Tanto gli automobilisti sono attenti anche se rigorosi tanto i ciclisti hanno la licenza di uccidere.
In ogni caso stasera sono tornato a shibuya x l’ennesima volta x farmi un sushino e poi via in hostello a prepararsi x l’ultima giornata di domani!
2 novembre
Oggi ultimo giorno in Giappone. Ho deciso di dedicarmi ai regalini dell’ultima ora ed ad un giro nelle zone più in della città: omotesando e harajuku (fra le più in diciamo). Parto la mattina con i miei soliti 2km fino al tempio senso ji dove c’è una serie infinita dinegozi di carabattole dove si dovrebbe trovare qualche cosa di interessante nonché tipica… C’è ne sono ma devo dire che devo lottare fra la maschera dei ninja e la maglietta con scritto samurai. Poco kitsch nevvero?
Decido, anche xche è ormai mezzogiorno (ormai mangio come in Piemonte) di farmi un buon sushino (come mi mancherà) e poi riprendere la mia infruttuosa ricca di ricordini. Satollo e soddisfatto faccio rotta verso l’albergo per un meritato riposo… Nonché x cercare di fare stare tutta la roba nella valigia.. Infatti fra bottiglie,cappelli di paglia, tazze e cagate varie nn so bene come fare. Dopo avere intonato alcuni canti dei carmina buriana finalmente riesco nell’intento (inverità la cosa più difficile è stato fare tutto all’interno della camera).
Nel pomeriggio parto x il giro fashion nonché per uno stop al tempio (direte voi. Ancora? Si rispondo io)meiji. Che però chiude alle 16.30 e quindi dalle 16 nn si può entrare (sembra che il portinaio della struttura mangi presto e quindi nn voglia tornare a casa tardi. O almeno così dicono le malelingue) e quindi cicca. Beh amen… Imbocco omotesando ed iniziò a vedere alcune fra le griffe che il mondo ci invidia, beh le solite… D&g, Prada (un negozio architettonicamente magnifico) e grom.GROM??? Subito mi fondò a prendere un con che mi costa come un biglietto aereo… Alla faccia! Capisco xche era vuoto.. Comunque proseguo ed entrò anche in uno store di giocattoli dove ci sono fra gli altri guerre stellari (un darth vader che dice frasi del film) e snoopy. Peccato che costino quanto il mio corso di cinese dell’anno scorso… Un po’ scoraggiato continuo il giretto finendo lo as usual a shibuya dove faccio la foto al cane hachiko (il cane che aspetto’ invano il padrone x 10 anni dopo che fa morto), ed un giretto a Tokyo Hands, uno store che la lp definisce incredibilmente innovativo. Si come il presidente della confraternita della terra piatta. A volte mi domando dove cavolo viva chi scrive le guide. Ma diamine. Il puzzle di una pagoda a 4 piani o dei prodotti per la casa che trovo anche da brico … li si chiama innovativi? Mah.
Chiudo la giornata con una tempura in zona (buona ma nulla di che). E procedo mestamente verso l’albergo da dove domani tornerò in patria.
Volevo ringraziare chi ha letto il frutto delle mie fatiche e mandare a quel paese gli altri (che non leggendolo giustamente non ci andranno).
Dopo di che… Credo non ne sentirete più parlare (cit)