giamaica: istruzioni per l’uso
Il periodo migliore per recarsi in Jamaica va da dicembre ad aprile, periodo durante il quale il clima, pur essendo molto caldo, ha un tasso di umidità assolutamente accettabile. Attenzione però che questo è il periodo considerato di ‘alta stagione’ e anche la ricettività alberghiera si fa più difficile. A luglio e agosto invece, quando ahimè noi italiani possiamo contare sulle meritate vacanze estive, la Jamaica ci aspetta con un caldo particolarmente umido, ma ci regala quotidianamente forti e rinfrescanti scrosci di acqua e ci premia con tariffe da ‘bassa stagione’.
Dalla metà agosto alla fine di settembre è il periodo degli uragani, il che non significa che un uragano è assicurato, ma una ‘tropical depression’ o un ‘tropical storm’ in zona caraibica è abbastanza frequente. Esiste a questo proposito un canale TV “The Weather Channel” consultabile anche via web (http://www.Weather.Com/ ) che costantemente dà le previsioni con ampissimo anticipo, avvertendo di tutti gli eventuali rischi meteorologici. Per onor di cronaca l’ultimo vero e terrificante uragano che ha sconvolto la Jamaica è stato Ivan nel 2004, poi Dean nel 2007 e Gustav nel 2008 che sfiorando l’isola hanno provocato dei danni, ma non così gravi come il primo.
Scelta della destinazione.
Dipende esclusivamente dai vostri desideri e necessità. Tenendo presente che la costa superiore della Jamaica è quella dove si snodano le principali spiagge, più turistica e divertente è la parte ovest, più selvaggia e naturale è la parte est. Per intenderci, i Jamaicani vanno in vacanza ad est (Port Antonio, Boston Bay, ecc), gli americani preferiscono la parte che va da Negril a Ocho Rios, passando per Montego Bay.
Personalmente mi sento di sconsigliare assolutamente Montego Bay, caotica, cara e con spiagge tutto sommato modeste. Ocho Rios, è carina, ma con caratteristiche tutto sommato identiche preferisco Negril. Port Antonio e tutta la zona circostante, per chi desidera una vacanza più vera, è la destinazione ideale.
La scelta del resort/hotel Acquistando un pacchetto ‘pre-confezionato’ ci si deve accontentare di ciò che ci viene proposto. Volendo invece organizzarci con la modalità del “fai-da-te” molto dipende dalla destinazione. Per brevità mi soffermerò dando consigli sulle due destinazioni sopracitate, Negril e Port Antonio.
Negril A Negril, la maggior parte dei resort si snodano lungo la famosa ‘Seven Miles Beach’ una fantastica spiaggia di sabbia bianchissima, con acqua limpidissima e calda (26°/28°). Questa spiaggia è stata devastata nel 2004 da Ivan e quindi in diversi punti si è di molto ritirata. La larghezza varia da una decina di metri in alcuni punti fino ad una quarantina di metri in altri. Dipende quindi da dove si trova il vostro resort. A Negril non esiste ‘la via di mezzo’ cioè o si sceglie il resort top class, un cinque stelle per intenderci (Riu Palace, The Caves, Couples, Sunset at the Palms, ecc) o si va in un resort di più modeste caratteristiche, un 2/3 stelle, cercando il migliore rapporto qualità/prezzo.
Tra questi mi sento di segnalare il Nirvana on The Beach, in splendida posizione con dei deliziosi cottage, oppure The Catcha Falling Star, nella zona “Cliff” di Negril, priva di spiaggia ma meravigliosamente posizionato sulle rocce a picco sul mare. Oppure ancora il Rondel Village i cui cottage sono dotati di kichenette e quindi per coloro che desiderano potersi cucinare qualcosa ogni tanto, può essere la soluzione ideale. La formula del “all inclusive” mi sento di suggerirla solo nei ‘top class’ come il Sunset. I 3 Merrills, i più frequentati da Italiani, sono francamente cheap e alla stessa cifra si può trovare molto, molto di meglio. Anche la formula del ‘all inclusive’ da loro offerta è in linea con il livello mediocre dei resort.
Port Antonio La zona intorno a Port Antonio non è affatto turistica e quindi dispone di molte meno soluzioni di alloggio rispetto a Negril. E anche la vacanza va interpretata in modo diverso. Mentre a Negril davanti al proprio resort c’è la lunga spiaggia più o meno uguale per tutte le 7 miles, a Port Antonio ci sono tante calette e spiagge e quindi diventa piacevole ogni giorno cambiare destinazione. Quindi un resort in posizione in riva al mare, non è così frequente. Per chi vuole la vacanza indimenticabile e desidera una collocazione assolutamente esclusiva, anche se molto, molto dispendiosa c’è il Geejam. Sulle colline che si affacciano sul litorale c’è l’oasi naturalistica “Mocking Hill Bird”, ma se posso consigliare, perchè provato personalmente, magnifico è il Goblin Hill. Si tratta di un resort con campi da tennis e piscina distante un paio di chilometri dal mare, su una collina che lo rende la sera più fresco rispetto ad altri, con una serie di villini affacciati in un enorme prato verde e con una magnifica vista sul mare. Ma la cosa assolutamente impagabile è avere, compreso nel prezzo (molto conveniente), una “mami” dalle 9 alle 18, una housekeeper che ti riassetta la casa, cucina per te, ti porta la colazione a letto e ti fa trovare freschi e gustosi cocktail di frutta quando torni dal mare, mentre tu ti rilassi sull’amaca di fronte a casa (se non è vacanza questa…).
Spostamenti Il primo spostamento, quello dall’aeroporto al resort consiglio di concordarlo con il resort stesso. E’ giusto sapere che spenderete un 20/30% in più della cifra corretta, ma ritengo che alla fine di un lungo volo, sia determinante avere un autista che ti aspetti e, costi quel che costi, ti porti a destinazione senza alcun sbattimento.
Una volta a destinazione potete affittare un auto (consiglio di farlo direttamente dall’Italia usufruendo di www.Autoeurope.It) tenendo però presente che in Jamaica si guida a destra e quindi non è così semplice muoversi. I costi dei ‘rent-a-car’ non sono proprio economici e quindi la cosa va valutata bene. Alternativa sono i taxi, che però sconsiglio assolutamente, in quanto cari e i cui autisti si approfittano dell’ignaro turista sparando cifre di 2 o 3 volte superiori al giusto importo. Invece suggerisco di utilizzare per gli spostamenti i “Route Taxi”, una sorta di taxi collettivi, in cui si paga in base al numero di passeggeri e alla distanza. Per dare un’idea sulla differenza dei costi a Montego Bay per lo stesso tragitto un taxi standard mi ha chiesto 20 USD e un route taxi me ne ha chiesti 2! Naturalmente le vetture sono più scalcinate e mal ridotte rispetto ai taxi tradizionali, ma fanno lo stesso servizio. Alcune avvertenze: i route taxi possono far servizio nella loro contea e per lunghi spostamenti che attraversano più contee è necessario cambiare la vettura; mai salire senza aver prima concordato il prezzo, questo per evitare spiacevoli discussioni all’arrivo; controllare sempre l’importo che viene dato al taxista per evitare discussioni sul resto (spesso fanno i furbi); mai salire su un route taxi che non abbia stampato sulla fiancata il marchio dei route taxi, in tanti fanno gli abusivi, ma sono spesso privi di assicurazione con vetture tutt’altro che affidabili.
Cibo In Jamaica in linea di massima si mangia bene. Il pesce è quello oceanico, quindi meno delicato e saporito rispetto al nostro mediterraneo, ma comunque gustoso. La carne viene servita molto piccante, con la tradizionale salsa denominata jerk. Da qui i piatti tradizionali della Jamaica sono il Jerk Chicken e il Jerk Pork. Se andate a Port Antonio, non dimenticate una visita a Boston Bay, la capitale jamaicana del jerk. I migliori posti ove si può gustare questa ricetta sono i chioschi lungo la strada che preparano il pollo e il maiale alla griglia in modo sublime! Famosa in Jamaica è la catena di ristoranti Margariteville (di proprietà del famoso cantante americano Jimmy Buffet) che però mi sento assolutamente di sconsigliare per i prezzi assolutamente sproporzionati rispetto alle normali cifre della Jamaica (sarebbero salatissimi anche in Italia!). Naturalmente non perdete di gustare la frutta e l’akee un frutto locale che se mangiato crudo è velenosissimo, ma cotto è buonissimo e ricorda molto lo scrambled egg. Il caffè è quello “all’americana” e quindi dipende dai vostri gusti. Per gli irriducibili della moka o del caffè espresso ci sono poche chance. In Jamaica si coltiva il miglior caffè del mondo, denominato “Blue Mountain”, va però considerato che quello venduto in Jamaica ha subito una tostatura misurata per il caffè all’americana e quindi se volete acquistarlo per servirlo nella moka, il risultato è molto scadente.
I Jamaicani I Jamaicani sono delle persone molto molto cordiali e cortesi. Ricordate però, che soprattutto nelle località turistiche, tutto ciò che fanno o dicono è per avere un corrispettivo economico (mancia, ecc.). Tipico il loro modo di salutare dicendo “respect”, che equivale più o meno al nostro “i miei rispetti” o “i miei omaggi”. Altra particolarità è il loro modo di dire ‘sì’, non dicono yes ma “Yah man!”.
Va segnalato come indisponente la loro insistenza nel cercare di venderti qualcosa, soprattutto nelle località turistiche. Se sei per esempio ‘spiaggiato’ sulla 7 Miles di Negril, con una frequenza esagerata vieni visitato da ambulanti che ti vogliono vendere di tutto, collanine, statuette, pesce fresco, frutta, asciugamani, braccialetti, bandane, quadri… La frase che uno ripete più spesso al giorno è “No, Thanks”. Detto ciò sono però molto ospitali ed orgogliosi della loro nazione. La Fraser, Usain Bolt e Asafa Powell sono una specie di eroi nazionali, che scatenano naturali rivalità all’interno della stessa Jamaica. Asafa Powell, di Kingston è preferito dalla Jamaica orientale e Usain Bolt di Montego Bay da quella occidentale. Se vi capita di andare in agosto, non perdete i festeggiamenti del 4 agosto, il loro ‘Indipendence Day’.
Ganja Parlando di Jamaica non ci si può esimere dall’inserire anche quest’argomento. Innanzitutto va detto che in Jamaica il consumo della Ganja è illegale, anche se la fumano tutti (i Jamaicani). Essendo illegale, difficilmente i Jamaicani la coltivano nel proprio giardino o terreno, invece è frequentissimo vederla lungo il ciglio della strada (è terreno demaniale) dove nessuno è responsabile della sua presenza. Il reddito medio di un Jamaicano è molto basso e quindi preferiscono consumare Ganja, invece della sigaretta, in quanto è gratuita, oltre a tutto il resto. La polizia, non punisce i consumatori di Ganja, in quanto dovrebbe arrestare la quasi totalità dei Jamaicani, che spesso e volentieri non dispongono nemmeno del denaro per far fronte alla multa. Ogni tanto fanno un’azione dimostrativa incendiando ampie coltivazioni. Ben diverso è il loro atteggiamento nei confronti dei turisti stranieri, dai quali è più facile farsi pagare le salate multe per consumo e detenzione di Ganja. A buon intenditor…
Da non perdere Tante sono le cose che meritano di essere viste in Jamaica. Personalmente non rinuncerei alle Dunn’s River Falls, la risalita delle cascate nei pressi di Montego Bay; a nuotare con i delfini; a un ‘Conopy Tour’ cioè a farmi scivolare, agganciato ad una carrucola, sopra la foresta tropicale di Rose Hall, tra due piattaforme aeree; all’eco-escursione sulla sommità del Blue Mountain Peak ad assistere all’affascinante alba che si gode da lì; a un aperitivo nell’ora del tramonto al Rick’s Cafè di Negril, alla suggestiva visita alla tomba di Bob Marley a Nine Miles; alla spiaggia Frenchman’s Cove a Port Antonio, una delle più belle spiagge al mondo…
Spero che questi miei suggerimenti possano essere utili a qualcuno e che vi possano consentire di fare ancor più piacevoli e facili le vostre vacanze in Jamaica.
Respect a tutti! enzo