GERMANIA 2004: un’ondata di birra e entusiasmo
Sempre più caricati dalla giusta dose di entusiasmo ci spingiamo nel cuore del nostro viaggio, la Germania appunto, senza avere ancora chiare le idee rigurdo l’itinerario. Superato il confine svizzero e poi i pochi km dell’ estrema punta occidentale austriaca, giungiamo a Lindau, un’ incantevole località sulle rive del lago di Costanza che racchiude in sè le caratteristiche proprie del tipico paese mitteleuropeo. Con estrema facilità scarichiamo i bagagli nell’ ostello che fa parte dell ‘Associazione internazionale degli ostelli della gioventù(lo consiglio vivamente in quanto qui a Lindau al prezzo di 21 euro a testa abbiamo preso una quadrupla con bagno in camera molto pulita e ordinata e ad attenderci al mattino una colazione luculliana degna di Petronio). Ovviamente dato che la luce pervade ancora il cielo ci incamminiamo al centro del paese che è su un isolotto collegato alla terraferma tramite un ponte e ci dilettiamo nello scattare un copioso numero di foto nel borgo bavarese. La zona più bella è sicuramente quella del porticciolo, con i suoi caratteristici borghetti e la statua del leone, simbolo della città unitamente al faro. Veniamo colpiti in particolare da una grossa birreria che si affaccia sul lago, il Mar Mor Saal, la cui caratteristica è un tabernacolo che, come ci ha descritto in un capibilissimo italiano il proprietario, era stato prelevato da una chiesa sconsacrata! La Paulaner scorre ovviamente a litri tant’è che torniamo in ostello con la giusta dose di allegria e anche qualche strascico fastidioso(vero Lucas?). Siamo poi stati colpiti dalla grande accoglienza che una compagnia corale di Augsburg ci ha riservato: sembravamo quasi degli idoli locali tanto è stato l’entusiasmo dimostrato ma (ahimè) il fascino italiano che anche questa volta ha colpito non è stato monetizzato causa la giovanissima età delle pur belle ragazzine bavaresi. Come d’accordo al mattino con la nostra Scenic ci dirigiamo verso Monaco che raggiungiamo in un paio d’ore grazie all’ ottima rete autostradale teutonica(perlopiù gratuita). La capitale della Baviera non è una citta caotica come potrebbe sembrare anzi, potrei dire che è a misura d’uomo oltre che ricca di posti da visitare. Quelli che mi hanno più colpito sono stati sicuramente l’Olympia Park, costruito per i Giochi del ’72, il palazzo del Comune, monumentale come vuole la tradizione tedesca e l’ HB, la birreria forse più famosa del mondo in cui ondate di birra scorrono insieme ai tipici piatti della cucina bavarese, pesante ma decisamente saporita. I prezzi sono decisamente abbordabili nonostante il tenore di vita sia più alto che in Italia. Dopo un’ avventurosa gita notturna in metropolitana e una serata nel centro cittadino torniamo esausti in ostello dove avevamo lasciato un Lucas decisamente malandato. Il mattino seguente lo dedichiamo completamente alla visita del campo di concentramento di Dachau: l’atmosfera che si respira è decisamente turbante basti solo vedere le foto delle stragi commesse e le testimonianze più che evidenti e lampanti dateci dai forni e le camere a gas. Una visita è obbligatoria se siete nella zona, così come lo è una bella escursione ai castelli di Ludwig II, siti a ridosso delle Alpi Bavaresi. La fortezza di Neuschwenstein è assolutamente maestosa dato che si trova sul picco di un colle circondato da boschi da favola e torrenti che si snodano tra i monti. Alla sera dopo la spiacevole notizia che l’ostello di Lindau era al completo con la tristezza nel cuore c’accingiamo a trascorrere la nottata a Bregenz, sulla riva austriaca del lago di Costanza. L’ultimo giorno di questa breve ma esaltante vacanza lo passiamo interamente in Svizzera, tra Zurigo e Lucerna. La prima è una grossa metropoli commerciale non priva di fascino mentre Lucerna è veramente una perla incastonata nel cuore dei monti svizzeri, una città molto caratteristica immersa nel lago dei 4 cantoni con una ricca presenza di negozietti e ragazze, il che non guasta mai.
Dopo le ultime disavventure tipiche delle vacanze matte che ci contraddistinguono sempre(Marco, ovvero il sottoscritto rompe il cellulare, Lucas la macchina fotografica e Beppe un finestrino della macchina), attraversato il San Gottardo e la frontiera a Chiasso e dopo aver imboccato l’autostrada torniamo a La Spezia, a casa, con nuove idee per viaggi sempre più esaltanti.
Alla prossima MARCO