Gaudì e Cerveza
Siamo partiti da Treviso di martedì (costa meno) con Raynair per la modica cifra di circa 50 euro A/R ciascuno prenotando, però, circa 2 mesi prima. Il viaggio è stato tranquillo e comodo. Eravamo elettrizzati all’idea di arrivare in Catalunya e quindi abbiamo passato il viaggio in aereo sfogliando la nostra indispensabile guida Lonely Planet. Arrivati a Girona, abbiamo preso il Bus Barcelona che ci ha portati all’Estacio del Nord a Barcelona (21 euro A/R cadauno). Abbiamo raggiunto a piedi la Rambla dove si trova il nostro primo ostello prenotato con un mese d’anticipo dal sito hostelworld. Si chiama Pension Bahia in C/Canuda, 2 (54€ a notte camera matrimoniale senza bagno). Non è male, ci siamo adattati, ma c’è di meglio. Per gli ostelli avevamo provveduto in ritardo, perciò ci siamo accontentati di ciò che era rimasto libero. Quindi, prenotate per tempo (ancor più se c’è la fiera delle costruzioni, la più importante della Catalunya)!!!. Dalla nostra esperienza consigliamo di non fissarsi a voler trovare un ostello vicino alla Rambla: è una zona rumorosa, non del tutto raccomandabile di notte e si può spendere molto per habitaciones modeste. Meglio spostarsi di qualche calles lontano dalla folla. Per i giorni successivi abbiamo trovato, infatti, un ostello bellissimo, Hostal Neutral in Rambla de Catalunya 42, ad un isolato da Casa Batllò (57€ a notte camera matrimoniale con bagno pulito).
Ora passiamo alla vita culturale. Per prima cosa siamo andati all’ufficio informazioni in Placa de Catalunya e abbiamo acquistato l’Art Ticket (7 musei a 20€, valida 6 mesi). Comunque molti musei fanno la riduzione studenti esibendo il badge universitario. Abbiamo cercato di seguire al meglio gli itinerari a piedi proposti dalla guida. Sono molto interessanti, ma solo per chi desidera camminare. Comunque c’è la metro ogni dieci minuti, perciò il problema non sussiste (noi eravamo in 2 perciò abbiamo fatto il T-10 con 10 corse a poco più di 6€). I primi giorni abbiamo intrapreso l’itinerario modernista che comprende molte abitazioni dalle facciate di architettura moderna come Casa Ballò, Casa Amtler e la Pedrera (Casa Milà di Gaudì). In quest’ultima ci siamo entrati: uno spettacolo meraviglioso, Gaudì era un genio! Si può salire fin sul tetto e vedere parte di Barcellona. Siamo anche entrati alla Fundaciò Antoni Tapies: pura arte contemporanea; per noi, di difficile comprensione!!! Vagando qui e là siamo arrivati anche al mercato della Boqueria, luogo affascinante e caotico. Lì vicino in Placa de la Boqueria sulla Rambla vi consigliamo di guardare a terra: c’è un mosaico di Mirò! Negli altri giorni per farla breve abbiamo visto la Sagrada Famiglia dentro e fuori, in costruzione, ovviamente. Per cogliere tutto il genio di Gaudì ho comprato un libro solo per questa (10€), il Museo Picasso con libro (10€), altrimenti non capivamo niente, il MACBA e il CCCB, musei di arte contemporanea nel Raval, la Cattedrale (per favore, fate una donazione per la ristrutturazione), la Ciutat Vella specialmente di notte è speciale e molto romantica. Verso la Barceloneta abbiamo visto l’Arc de Triumf, il Parc della Ciutadella, la chiesa di Santa Maria del Mar, il Passeig del Born e il Porto. Grazie ad un nostro amico catalano siamo potuti andare anche sul Tibidabo e il Parc Guell, che si possono anche raggiungere in bus. L’ultimo giorno siamo andati a Montjuic a visitare la Fundaciò Joan Mirò. Ma ci vuole anche un po’ di sport e da buoni italiani siamo andati al Camp Nou, pagando 8.80€ con riduzione studenti abbiamo visto dove gioca il piccolo Lionel Messi. Il Barça… mes que un club! Per quanto riguarda il ristoro/pasti la guida dava delle buone indicazioni, poco turistiche e mai banali. Abbiamo mangiato tapas in Calle dels Angels all’Extremaduro (l’edificio all’esterno porta la scritta Clinica Dental, salite le scale ed è fatta!), cucina catalana all’origen 99.9% al Born, paella e frutti di mare a menù fisso (15€) nella Barceloneta, un piatto di riso cubano e un secondo di pollo arrosto speziato a restaurante Pollo Rico nel Raval. Davanti a Casa Batllò c’è il Tapa Tapa, ve lo sconsigliamo perché è caro e si mangia davvero poco (le immagini che ci sono sul listino sono in scala 1 a 1).
E i divertimenti notturni? Beh, nemmeno i catalani li conoscono tutti e ce n’è per i tutti i gusti. Gracia è tranquilla e piena di bar dalle luci soffuse, mentre il Raval è una zona caotica e più buia, con molta gente strana, ma con dei locali fantastici, tra cui il London Bar, Bar Marseille per bere l’assenzio, l’Ambar in fondo a Rambla del Raval con musica anni ’70 e ‘80, il Bar muy Buenas in Carrer Carme se volete un ottimo mojito (6.5€) e il Kentuky per chi apprezza bere cerveza in un posto affollato e fumoso (L’orario di chiusura non è alle 3…). Per gli acquisti a buon prezzo ci sono molti negozietti con roba di seconda mano nel Raval, nelle laterali di Calle de l’Hospital.
Per mia sfortuna in vacanza mi è venuta un’allergia che non sapevo di avere. Sono andata in un ospedale pubblico, Pere Camps, in fondo alla Rambla, proprio a metà di Avenida de les Dressanes. Non costa nulla se avete con voi il tesserino sanitario europeo.
Tristi per la partenza ci siamo diretti a Girona con il nostro zaino in spalla e le gambe affaticate, ma con tanta voglia di tornare! Barcellona non si può viverla in una settimana! PS: state attenti agli scioperi dei controllori di volo, però alla fine Ryanair è riuscita a portarci a casa! Sara&Filippo