Gambia da scoprire
Il nostro viaggio inizia la mattina molto presto per lasciare le auto in uno dei tanti parcheggi intorno a Malpensa. L’agenzia con cui viaggiamo si rivela un’ottima scelta sia per l’accoglienza trovata al nostro arrivo sia per il prezzo che abbiamo pagato, davvero basso per una settimana in un (l’unico buono) albergo della capitale. Noi abbiamo deciso di fare solo camera con colazione ed essere più liberi sia il giorno che la sera, decisione questa risultata poi ottima, visto che di buoni ristoranti ce ne sono, soprattutto nella zona tra Bakau e Kotu.
Abbiamo ogni sera scelto un locale diverso spostandoci con il taxi,mangiato i piatti tradizionali della loro cucina: benachin, pollo yassa, domoda e naturalmente tanto pesce, bevuto anche bene, ottima la loro birra nazionale, e ancor meglio speso davvero poco (dai 10 ai15 euro per persona tutto compreso). In albergo le stesse portate abbiamo visto che costavano esattamente il doppio…Quindi se volete un consiglio provate.
A Banjul ci sono moltissimi taxi che girano per le strade alla ricerca di clienti. Esistono due tipi di taxi quelli verdi parcheggiati solitamente davanti agli hotel chiamati taxi turistici (e sono principalmente ad uso turistico) e quelli gialli molto più economici chiamati taxi locali che trasportano la gente del luogo. Per entrambi esiste, come del resto in tutta l’Africa, la legge della contrattazione prima di salire a bordo. Un consiglio non fermate un taxi giallo davanti all’albergo o nelle immediate vicinanze dei taxi verdi perché potreste far scoppiare una lite tra loro. Anche la scelta dell’hotel Corinthia è stata azzeccata per la sua ottima posizione, vicinissimo al centro città, una grande e lunga spiaggia, purtroppo per noi poco usata causa il forte e costante vento che per una settimana ci ha accompagnato. La posizione del Corinthia è ideale per coloro che cercano un contatto ravvicinato e diretto con la popolazione (mercato, ospedale, scuole, perfino la casa presidenziale ecc..) al contrario di altre località turisticamente più frequentate e quindi meno genuine. Una tappa obbligata è il grande mercato di Banjul molto caratteristico dove potete trovare di tutto; è diviso in settori c’è quello alimentare con i suoi profumi, quello artigianale e quello tessile con un’infinità di stoffe dai mille colori e fantasie. Se avete tempo potete fermarvi da uno dei tanti sarti e farvi confezionare in brevissimo tempo un abito su misura ad un prezzo molto basso. Le persone sono molto gentili, in alcuni casi anche insistenti, molti si offrono per accompagnarvi in giro nel mercato, ma se questo vi infastidisce dite che non parlate inglese ma solo italiano e che non è la prima volta che visitate La Gambia, vi lasceranno tranquilli. Se volete andare al mercato di Banjul l’ultimo sabato del mese rinunciate perché troverete una città deserta e tutto chiuso, perché tale giorno è dedicato alla pulizia delle strade.
Sempre in compagnia del nostro amico e taxista personale Lama a bordo di una vecchia Peugeut abbiamo girovagato per una settimana visitando i luoghi di maggior interesse. Ci sono molti parchi e riserve in Gambia che vale la pena di visitare, ma il più bello per noi è stato quello di Makasuto dove potete fare un giro anche fra le mangrovie e vedere così una vegetazione veramente lussureggiante. Altri posti caratteristici da vedere si trovano più a sud (vicino al confine con il Senegal) dove il turismo non è ancora arrivato oppure prendere il traghetto al porto di Bajul e attraversare il fiume quindi prendete un taxi e arrivate fino a Juffureh (il villaggio dove è stato catturato Kunta Kinte) è un po’ lontano ma ne vale la pena. A Brikama ci sono gli intagliatori del legno ed è interessante vederli lavorare.
L’Africa anche questa volta non ci ha delusi e il giorno della partenza siamo tutti un po’ tristi, anche il nostro amico Lama; lasciamo una terra piena di contraddizioni, con mille problemi, ma allo stesso tempo affascinante e coinvolgente. Un viaggio sicuramente da consigliare se siete amanti dell’Africa come noi.