Galapagos diventate realtà
Siamo partiti il 22 novembre per Quito che e’ una citta’ molto interessante e merita un viaggio a parte insieme alla scoperta dell’Ecuador. Ci siamo rimasti 2 giorni, appena sufficienti per abituarci all’altitudine (2850 metri) e vedere molto velocemente il centro storico abbarbicato sulle pendici delle Ande. L’altitudine mi ha portato stanchezza e mal di testa per tutto il giorno, sopportati con mate di coca a volonta’ (tipica bevanda andina molto simile al the’) . Abbiamo dormito all’Hostal de la Rabida nel quartiere di Colon; sistemazione buona, un po’ distante dal centro storico ma vicina al mercato artigianale del Mariscal, pieno di banchetti artigianali con prezzi molto piu’ convenienti dei souvenir trovati alle Galapagos. La citta’ e’ bella non solo per i monumenti, ma soprattutto per gli abitanti , vestiti con i tipici vestiti e copricapi andini. Purtroppo il traffico e’ particolarmente caotico e a quell’altezza lo smog e’ particolarmente fastidioso.
Il 24 novembre siamo partiti con Aerogal per le Galapagos con passaggio obbligato a Guayaquil . Dopo circa 4 ore di volo siamo atterrati a Baltra, l’aereoporto dell’isola di Santa Cruz. Il controllo bagagli e’ stato particolarmente severo e ci siamo subito resi conto che gli abitanti sono molto attenti a preservare la biodiversita’ dell’arcipelago e ad evitare i “disastri” del turismo! Abbiamo prenotato 3 notti al lodge Casa del Lago a Puerto Ayora, l’unico vero paesino dell’isola dove ci siamo trovati benissimo. La proprietaria, Elena, e’ una cantante folk che adora il suo paese ed e’ stata felicisima di aituarci ad organizzare i tour dell’isola. Il paese ci ha sorpreso perche’ non pensavamo di trovare una localita’ ben organizzata con piccoli supermarket, ristoranti per tutte le tasche, negozietti per turisti e anche offerte di case in affitto per l’estate; in giro per le stradine era bellissimo trovare iguane marine, pellicani e aironi, come in Italia troviamo cani e gatti.
Ci siamo resi conto che le Galapagos sono ormai una localita’ turistica dell’america Latina anche se particolarmente attenta all’ambiente e alla conservazione dell’habitat , e non piu’ uno sperduto arcipelago abitato, nel nostro immaginario, solo da animali ! Nei 4 giorni a disposizione a Santa Cruz siamo stati a Tortuga bay, partendo a piedi dal paese per vedere colonie di iguane marine; con un taxi d’acqua e poi a piedi, siamo andati a las Grietas, uno specchio d’acqua di mare turchese compreso in un crepaccio di roccia da dove i locali si tuffano ; con un taxi siamo andati, in circa un’ora, al Rancho Permiso, nel centro dell’isola, a vedere le tartarughe terrestri libere nel loro habitat; e ovviamente siamo stati alla stazione scientifica Charles Darwin sempre raggiungibile a piedi dal paese; Lonesome George, l’ultima tartaruga gigante della sua specie, che stanno cercando disperatamente ed inutilmente di far riprodurre, si e’ mostrato all’improvviso, regalandoci una lenta e commovente passeggiata che abbiamo ripreso con eccitazione. La sera abbiamo sempre trovato simpatici ristorantini dove mangiare piatti tipici ecuadoriani e pesce.
Il 27 novembre ci siamo spostati all’isola di San Cristobal, con l’unica imbarcazione che parte ogni giorno alle 14 dal porto. Dopo 2 ore di movimentata navigazione siamo arrivati a Puerto Baquerito Moreno, paesino piu’ piccolo di Puerto Ayora ma altrettanto turistico. Abbiamo prenotato una stanza deliziosa nel lodge Casablanca, gestito da Jacquilin, una pittrice amica di Elena, che ha personalizzato le camere con simpatici disegni marini. Il pontile del porto e’ praticamente occupato dai leoni marini che sonnecchiano dappertutto e non si curano di noi. Che spettacolo!! Ma il posto piu’ incantevole e’ Playa Mann, spiaggia abitata da leoni marini con i loro piccoli e frequentata anche dai locali che non disturbano affatto gli animali; ci sorprende che gli stessi bambini nuotino circondati da leoni marini senza meravigliarsi e senza importunare gli animali!!
Il 28 novembre siamo partiti per la crociera di 8 giorni con Ecoventura, una compagnia trovata in Internet e scelta per la completezza del tour che prevedeva anche l’isola Genovesa. Al porto ci aspettava Letty, la nostra imbarcazione di 20 posti, con cabine molto confortevoli, bagno privato e acqua calda. Una vera coccola!!. E’ difficile fare una sintesi del viaggio perche’ ogni isola e’ unica per la vegetazione, gli animali e il paesaggio e ancora oggi non saprei dire cosa mi ha meravigliato di piu’. In questo periodo dell’anno tutti gli animali hanno i loro piccoli ed e’ stato uno spettacolo vedere ovunque nidi con uova o pulcini e piccoli di leone marino che succhiavano il latte. Le isole sono visitabili solo con le guide, si devono seguire percorsi obbligati che permettono di vedere parte dell’isola senza danneggiare l’habitat. Gli animali sono ovunque e non hanno paura ma solo curiosita’ per noi strani bipedi; ovviamente e’ assolutamente vietato toccarli e dar loro del cibo. Abbiamo viaggiato molto, quasi sempre di notte, passando 2 volte l’equatore e spesso il movimento dell’oceano non tanto “pacifico” si e’ fatto sentire!! La nave attraccava in rada e tutti gli sbarchi avvenivano con lo zodiac che i locali chiamano “panga”.
Nell’isola Genovesa ci sono le famose sule dalle zampe rosse che vivono solo qui; in Isabela abbiamo visto i pinguini delle Galapagos, cormorani e leoni marini; Fernandina e’ l’isola piu’ giovane con vulcani ancora attivi; ci siamo fermati a Punta Espinosa: un posto da favola con uno scenario di lava solidificato che sI getta nell’oceano; qui vivono iguana marini, I coloratissimi granchi delle Galapagos, leoni marini , il falco delle Galapagos e tartarughe marine. A Saint James ci siamo fermati a Puerto Egas, una spiaggia di scogli di lava abitata da leoni marini. Saint Bartolome’ e’ una piccola isola vulcanica che abbiamo visitato la mattina molto presto perche’ di giorno e’ molto caldo. Siamo saliti sul vulcano fino alla cima da dove si ammira un panorama mozzafiato su tutte le isole. North Sejmur e’ il paradiso delle sule dalle zampe azzurre e delle fregate da gozzo rosso ed e’ l’unica isola dove si puo’ vedere l’iguana terrestre. La crociera ha previsto anche Santa Cruz ma non ci e’dispiaciuto affatto rivedere l’isola che abbiamo ammirato con occhi piu’ esperti e meno ansiosi.
Espanola e’ l’isola piu’ a sud dove si possono avvistare gli albatros. Siamo arrivati sulla bianca spiaggia di Garder bay dove si trova una colonia di leoni marini con i cuccioli che avrei avuto voglia di toccare e coccolare, ma mi e’ bastato sedermi e guardarli con la stessa curiosita’ con cui loro guardavano me! Nel pomeriggio siamo andati a Punta Suarez per vedere gli albatross che stazionano solo in quest’isola e solo nel periodo da aprile a dicembre. C’erano tantissime famigliole con i loro nidi e i loro piccoli. Non mancavano le sule dalle zampe azzurre e le sule mascherate che dopo una settimana ci erano ormai familiari.
Il 5 dicembre siamo tornati a San Cristobal; una breve passeggiata al Centro studi dell’isola e poi sul molo a salutare i leoni marini e a fare le ultime foto sperando di catturare tutta la magia del paese.
L’Aerogal e’ partito alle 12 per Guayaquil e poi per Quito. Sono rimasta con il naso spiaccicato all’oblo’ a guardare le isole dall’alto, felice che il mio sogno fosse diventato una meravigliosa realta’!!