Futuri diplomatici nei palazzi dell’Unione europea
Siamo partiti da Napoli l’8 ottobre con un volo della Virgin, che ha fatto ritardo di un’ora. Io avevo il posto A1, in pratica il primo dell’aereo, a fianco del portellone (tutto il viaggio con la paura che si aprisse e fossi risucchiata fuori!). Comunque, a parte delle turbolenze e il volo un pò sportivo del pilota, siamo arrivati a Bruxelles. Al livello inferiore dell’aeroporto internazionale c’è la metropolitana, con un biglietto da 2,80 euro e un viaggio di circa 15 minuti siamo giunti alla Gare de nord, vicino al centro della città.
Da lì a piedi siamo arrivati al nostro hotel in boulevard Adolphe Max, l’hotel Vendome, dove il pernottamento per una notte ci era offerto dalla Commissione europea.
L’hotel è molto elegante, ciascuno di noi aveva a disposizione una doppia a uso singolo, e la mia era veramente spaziosa, con tv, divano, sala da bagno con vasca e doppio lavabo…
La mattina a colazione c’era l’imbarazzo della scelta, tra mille tipi di croissants, formaggi e salumi vari.
La sera dell’arrivo, alle 22, ci dirigiamo alla scoperta della città: il primo impatto per me non è stato positivo, Bruxelles mi è sembra tremendamente noiosa. La Grand Place che avevo tanto sentito elogiare è un rettangolo circondata da palazzi si ben decorati, ma niente di così eccezionale.
E soprattutto era deserta.
Siamo andati alla ricerca di un ristorante nelle stradine vicine, a ogni passo ci sentivamo chiamare per convincerci a mangiare da loro. La scelta è stata lunga, ma alla fine abbiamo deciso per un ristorantino, mi sembra si chiami au vieux qualcosa, gestito da uno spagnolo ma con menu tipici belgi. Un menu a prezzo fisso era sui 17 o 18 euro e comprendeva due piatti, di carne o di pesce, e il dolce. Abbiamo mangiato benissimo e il proprietario ci ha offerto anche un secondo giro di bibite. Da provare è la birra alla ciliegia, la Kriek.
Dopo, a spasso per le vie deserte di Bruxelles fino alle tre di notte (il tempo era poco e dovevamo sfruttarlo tutto!).
Il mattino dopo alle sette già in piedi perchè ci sarebbe venuti a prendere un bus per portarci nella zona UE. La mattina Bruxelles mi sembrava già un pò più piacevole…
Siamo arrivati agli uffici della Commissione europea, un edificio con un cortile interno dove si affacciavano le vetrate delle varie stanze, e abbioamo seguito seminari sull’ingresso della Turchia in Europa (se ne parlava già dagli anni ’60),la tutela dei consumatori, la politica di immigrazione…
All’ora di pranzo tutti alla mensa dei funzionari europei, dove il cibo è abbondante ma non tutto ha un buon sapore. Al Nel pomeriggio siamo stati ospiti dell’europarlamentare Catania . Il parlamento è un palazzo immenso, una vera città. Il momento più emozionante è stato quando sono entrata nella sala delle assemblee parlamentari, mi sono sentita veramente nel cuore dell’Europa.
Unica nota dolente, nel vero senso della parola, i nostri piedi. Ci eravamo messe in tiro per l’occasione e i tacchi alti si facevano sentire! L’eroparlamentare aveva appena concluso una seduta in cui si era parlato del sequestro da parte della CIA, con la complicità del SISMI, del presunto terrorista Abu Omar.
La sera io ho dovuto cambiare albergo, perchè l’ospitalità della Commissione finiva e a malincuore ho dovuto lasciare il lussuoso hotel Vendome per il Royotel, in rue Royal. A parte qualche ragnatela l’hotel è carino, ho preso una doppia a 65 euro.
La sera di nuovo in giro, cena nel nostro ristorante ormai già diventato di fiducia e vicino al Mannekin Pis a un certo punto si è fermata un’auto con la musica a palla, un ragazzo è sceso e ha improvvisato un balletto genere flash dance. Scena mitica! In giro fino a notte inoltrata, ho preso un taxi alle tre per andare dal Vendome al Royotel, circa un km, e la corsa è costata 6 euro e 80. Ah, il biglietto dell’autobus, comprato e obliterato direttamente dal conducente, costa 1 euro e 50.
La mattina io e la mia amica, visionata la scarsa offerta del nuovo hotel, abbiamo preso i bagagli e siamo andate a fare colazione al Vendome.
Il tempo era nuvoloso e piovigginava, mentre gli scorsi due giorni erano state giornate quasi estive.
Devo dire che nonostante l’ostilità iniziale Bruxelles mi è iniziata a piacere e ho pensato di fare richiesta per uno stage al Parlamento europeo dopo la laurea.
In città ho sentito parlare tantissimo lo spagnolo e l’inglese, i ristoranti verso mezzanotte già chiudevano, mentre c’erano dei minimarket aperti 24 ore.
In definitiva non consiglierei Bruxelles per una vacanza, però è indicata per chi ha particolari interessi riguardanti la politica e l’Unione europea.
Inoltre è un paradiso per chi ama la cioccolata o la birra!