Fuga in Andalusia
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I giorni sono pochi, solamente quattro, ma sono sufficienti per un assaggio di questa fantastica terra. La guida che abbiamo acquistato per questo viaggio è quella sull’Andalusia della Rough Guide. Ci siamo trovati molto bene con questa guida, scelta in seguito ai commenti negativi letti su amazon riguardo la stessa guida della Lonely Planet.
Partiamo nella tarda mattina di giovedì 27 novembre con volo Ryanair da Bruxelles Charleroi con destinazione Malaga. Il nostro tour si apre appunto con la città di Malaga, dove passeremo solo poche ore tra giovedì pomeriggio e venerdì mattina presto. Purtroppo avendo pochi giorni qualcosa andava sacrificato e la scelta è caduta appunto su Malaga. In compenso bisogna dire che si tratta di una cittadina carina e piacevole e d’estate sicuramente più affascinante data la possibilità di andare al mare. Abbiamo alloggiato presso l’Hotel Sur (2 stelle) prenotato un mese prima della partenza tramite il sito Booking.com; per una notte abbiamo pagato 45€, un prezzo abbastanza onesto sebbene l’hotel sia davvero semplice. Personale cordiale, buona pulizia e soprattutto ottima posizione vicino al centro, raggiungibile a piedi in un batter d’occhio. La nostra visita parte con l’Alcazaba (2,40€), molto carina e giusta per iniziare ad immergersi nell’arte moresca.
Per quanto riguarda la cena, per noi esisteva solo una parola d’ordine: tapas. Ceniamo in uno dei bar da tapas consigliati dalla nostra guida, chiamato El Pimpi. Si tratta di un locale tipico molto carino, con un atmosfera tipicamente spagnola. Ordiniamo 5 tapas e due bicchieri di Vin dulce (assolutamente da provare) e paghiamo 20 euro. Consigliato.
Dopo la cena torniamo in albergo a riposare dato che l’indomani il bus da prendere per spostarci a Granda sarebbe partito alle 9.
Al mattino del 29 ci rechiamo alla stazione degli autobus di Malaga a piedi (10 minuti) e da lì prendiamo il bus per Granada. Per quanto riguarda i viaggi in bus, noi li abbiamo prenotati prima di partire tramite il sito internet della Alsa. La tratta Malaga-Granada ci è costata 11,43€ a testa e la durata del viaggio è di due ore.
Arrivati a Granada, prendiamo un taxi dalla stazione degli autobus fino all’albergo (10€); si tratta infatti dell’opzione più semplice per raggiungere il centro città. L’Hotel Inglaterra, è un hotel 3 stelle molto confortevole e carino, in un’ottima posizione tra la zona Alhambra/Albacin e il centro della città. Ci sentiamo quindi di consigliarlo dato che per una notte abbiamo speso 40€.
TOUR DI GRANADA
Iniziamo il tour di Granada con la visita alla Real Capilla de Granada, dove sono sepolti i grandi re cristiani Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia. Davvero suggestiva, merita una visita (biglietto d’ingresso 4€). Successivamente siamo andati a visitare il Real Monasterio de San Jeronimo (entrata 4€). Poco frequentato ma meritevole di visita, soprattutto per quanto riguarda la chiesa interna, davvero particolare (con un bel retablo). Ora di pranzo e ci fermiamo in uno dei locali consigliati dalla guida: la Bodegas Castaneda. Qui abbiamo consumato tre ottime tapas e bevuto tre diversi tipi di vino tipici della zona (18€).
Il pomeriggio è stato dedicato interamente alla visita della stupenda Alhambra. I biglietti li avevamo già acquistati via internet prima della partenza, dato che ogni giorno vengono emessi 6600. Bisogna scegliere l’orario in cui effettuare l’accesso (noi abbiamo scelto le 15) e attenersi a quello (non vi fanno entrare prima neanche se si tratta di 15 minuti). Il prezzo del biglietto è di 15,40€. La visita di tutta l’Alhambra e del Generalife è durata fino alle ore 18, quando ci hanno praticamente buttati fuori. Sicuramente è uno di quei monumenti da vedere una volta nella vita, e cercare di spiegare il perché a parole sarebbe riduttivo.
Alla sera ci rechiamo a cena in un ristorante marocchino situato nell’Albaicin (il quartiere più caratteristico di Granada). Abbiamo trovato questo ristorante (Restaurant Arrayanes) tramite tripadvisor, dove veniva consigliato caldamente. Abbiamo mangiato due tajine, bevuto due limonate fatte in casa (davvero ottime, anche perchè non servono alcolici) un the e un caffè arabo, spendendo 40€ in totale. Dopo una passeggiata sempre nell’Albaicin, siamo andati a dormire.
Siviglia
Il giorno seguente prendiamo il bus che ci porterà a Siviglia. Tre ore di viaggio e il costo del biglietto si aggira intorno ai 25€ (prenotato sempre anticipatamente). Arrivati a Siviglia, facciamo il check-in nel nostro hotel Casa Imperial. È un hotel 4 stelle, in stile moresco abbastanza sfarzoso. Una notte l’abbiamo pagata 79€, sempre grazie a un’offerta trovata sul sito internet Vola Gratis (le tariffe standard sono molto più alte).
Iniziamo la visita di Siviglia con la visita all’immensa Cattedrale. Si tratta infatti della chiesa più grande al mondo, al cui interno si celano numerosi tesori. L’entrata costa 8€ ma vale la pena visitarla. Siamo saliti anche sulla Giralda, l’ex minareto trasformato in campanile. Gli scalini non sono molti e si gode una stupenda vista della città. Successivamente la nostra attenzione si è focalizzata sul cibo. Come recita un detto popolare “A Siviglia non si mangia ma si tapea”, questa è stata la tappa principale dove abbiamo gustato le migliori tapas. Abbiamo consumato due piatti di pisce fritto e bevuto due tinti di verano (una variante sivigliana della sangria, davvero ottima e rinfrescante) presso Las Teresas (20€ in tutto). Successivamente, al Bar Giralda abbiamo mangiato 2 tapas (una di carne e un paté di pesce) e due sangríe per 10€.
Ultima tappa della serata è stato il Bar Enrique Becerra, assolutamente consigliato. Qua si trovano tapas davvero uniche e particolari, come quella con baby anguille e salsa aioli. Tre tapas e due tinti di vedano, 15€. Dopo un giro nel quartiere Triana al di là del fiume, siamo tornati in albergo.
L’indomani abbiamo iniziato la giornata con la visita all’Alcazar (8€), la fortezza sivigliana. Davvero molto bella, chiude il percorso sull’architettura moresca. Seconda tappa la Plaza de Toros (ingresso 8€), l’arena dove si svolgono le corride. Malgrado questa passione sivigliana sia discutibile, l’area è caratteristica e la visita guidata in spagnolo e in inglese è interessante. Pranziamo in un altro locale consigliato dalla guida, Casa Los Caracoles. Qui la specialità sono le lumache (caracoles appunto), che io adoro. Abbiamo anche mangiato una porzione di coda di toro e carne di maiale al whisky, bevendo due vini e due tinti di verano (20€ in tutto). Ultima visita a Plaza de Espana, piazza davvero molto particolare. Oltre che essere incantevole grazie alla grande quantità di piastrelle colorate, c’è un piccolo tratto di canale che la attraversa, dove è possibile andare con delle barchette a remi.
La nostra vacanza volge al termine, abbiamo il volo Siviglia-Bruxelles alle 21. Prendiamo il bus che ci porta all’aeroporto (intorno ai 4€ a testa) dalla stazione degli autobus dove eravamo arrivati precedentemente.
Questo viaggio è stato indimenticabile. L’andalusia è una tappa fondamentale in Europa, da visitare almeno una volta nella vita, per assaporare il gusto e il fascino spagnolo.