FUGA DAL CALDO: Week end alle Cascate del Toce
La cascata del Toce viene definita come “la più bella e poderosa delle Alpi” con il suo salto di ben 143 metri. Sulla sommità che noi raggiungiamo in moto, si trova un fantastico punto d’osservazione costituito da un balconcino in legno proteso sopra il salto d’acqua. Proprio lì davanti, sorge anche il celebre albergo, ora solo ristorante “Cascata del Toce”, costruito nel 1923 e progettato in stile Decò dall’architetto Piero Portaluppi, uno dei massimi esponenti di questo stile architettonico.
Parcheggiamo le moto nel grande parcheggio sterrato ed abbiamo decisamente freddo. Dopotutto siamo ad oltre 1600 metri di altitudine, c’è il vento ed il sole va e viene tra le nubi. Ci affacciamo così al balconcino panoramico per ammirare il salto dell’acqua da vicino e facciamo le foto di rito.
Poi proseguiamo pe un tratto a piedi, sulla strada asfaltata e guardiamo il tranquillo corso d’acqua prima della cascata ed un grazioso laghetto lì vicino.
Abbiamo ancora freddo ed è quasi ora di pranzo. Davanti al parcheggio, accanto al bel ristorante giallo, c’è un piccolo locale tipico, Bar Souvenir DA VANNA, con tavoli in legno all’esterno ma, fortunatamente, con anche alcuni posti anche all’interno. Entriamo e ci troviamo in un ambiente familiare, tipico da rifugio di montagna. L’offerta di panini è varia ed ordiniamo così un misto di panini e focacce al lardo, al salame di capriolo, alla porchetta ed al lardo da dividerci ed assaggiare tutti insieme.
Anche la varietà di dolci non è da meno e degustiamo, strudel, torta pere e cioccolato ed un favoloso muffin ai mirtilli riempito e ricoperto di panna montata.
Salutiamo i gestori, davvero disponibili e simpatici ed andiamo a Piedilago (Premia), dove abbiamo prenotato il nostro hotel: ALBERGO RISTORANTE DEL PONTE. Si tratta di un piccolo albergo a conduzione familiare collocato in invidiabile posizione sul fiume, a 700 m. di altitudine ed a 10 minuti da Baceno. Dal balconcino della nostra ampia camera scorgiamo il ponte che fornisce il nome all’hotel ed un bel tratto del fiume che scorre tra le montagne. Lo scroscio delle acque ci accompagnerà piacevolmente per tutta la durata del soggiorno.
Prima di cena scendiamo per una passeggiata lungo il fiume e, subito dopo, un aperitivo seduti ai tavolini all’aperto dell’hotel. Durante la passeggiata notiamo accanto all’albergo, una pittoresca baita in pietra grigia. Sembra abbandonata ma ha il suo fascino e Max fantastica di trasferirsi ad abitare lì. Inotre, lì accanto, meraviglia delle meraviglie, c’è un caratteristico lavatoio di montagna. La copertura dello stesso è fatta di serizzo, la pietra locale che si ricava da queste montagne.
La cena è buonissima con ravioli alla burrata, basilico, pomodorini e pasta alla Walser (formaggio, patate e speck). Per secondo scegliamo dell’arrosto di vitello con il contorno di polenta grigliata ai funghi porcini. Dopo cena, un digestivo all’aperto e poi ci ritiriamo nelle rispettive camere. Clarissa e Davidino, dalla loro camera affacciata lato strada, assistono al curioso passaggio notturno di una simpatica mandria di mucche con i loro campanacci ed i loro muggiti.
Io e Max invece, dalla nostra camera lato fiume, ci addormentiamo con lo scroscio del fiume, lasciando le finestre aperte per ascoltarlo tutta la notte.
DOMENICA 18 LUGLIO 2020: SANTA MARIA MAGGIORE E RITORNO E’ piacevole svegliarsi con il rumore del fiume sottostante ed affacciarci presto al balcone per ammirarlo da vicino! Ci prepariamo e dopo Max inizia a caricare i bagagli nel sidecar, parcheggiato nell’adiacente piazzale, al riparo di una tettoia messa a nostra disposizione dal gentilissimo proprietario dell’albergo. La colazione è esclusivamente dolce con alcune torte casalinghe tra cui un’ottima crostata a base di ricotta e amaretti. Saldiamo il conto e verso le 9 lasciamo l’hotel.
Per oggi è prevista una tappa a Santa Maria Maggiore, centro della Valle Vigezzo. Santa Maria Maggiore è una cittadina turistica di cui abbiamo spesso sentito parlare ma mai visitata. Arriviamo e fa già parecchio caldo; dopotutto si trova a soli 840 m. di altezza e quindi non è proprio alta montagna, come piace a noi. Le vie centrali, rigorosamente pedonali, sono già popolate di turisti.
Anche la centrale piazza Risorgimento, circondata da edifici storici, è affollata di gente e fatichiamo a trovare un tavolino aperto dove prendere un caffè per ricaricarci un po’.
Dopo il coffee break, riprendiamo le moto ed iniziamo il viaggio di ritorno. Il tragitto si svolge tranquillamente fino in zona lago Maggiore dove siamo avvolti da una calura insostenibile. Per fortuna questi sono gli ultimi km. del nostro viaggio e finalmente arriviamo a casa, dove ci attendono i condizionatori ed un bagno in piscina.
DANI, MAX, CLA E DAVIDINO
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