Fuga dagli esami a Bruxelles
Ci dirigiamo subito alla Grand Place, l’attrazione principale della capitale e lo spettacolo che ci si è presentato ci ha lasciati davvero sconvolti. Meno male che l’Unesco ha il compito di tutelare questi capolavori! Il Municipio è incantevole, ma è la complessità della piazza in sé che mi ha davvero lasciata a bocca aperta. In seguito abbiamo imboccato Rue de l’Etuve per incontrare il famosissimo Manneken Pis, la statua del bambino che fa la pipì. La leggenda narra che a Bruxelles un incendio stava per divorare la città, ma questo bambino facendo la pipì sopra le fiamme ha salvato la capitale e per questo è ora omaggiato da turisti e abitanti. Non mi ha colpito molto, ma è comunque una cosa carina e curiosa da vedere.
Decidiamo in seguito di spostarci a nord della città alla scoperta delle chiesette segnate sulla cartina, ma purtroppo il tempo inizia a farsi brutto e propendiamo per la visita della Chatedrale. La cattedrale di Bruxelles ci offre un riparo mentre fuori imperversa il diluvio, così abbiamo tempo di visitare con calma l’interno, molto interessante. La chiesa è costruita in stile romanico, ma al suo interno si possono riconoscere migliaia di stili decorativi. Una volta terminato il percorso lungo le navate, decidiamo di fare un salto alla Galerie du Roi, segnata sulla cartina per via dei numerosi negozi. Peccato solo per i prezzi, troppo alti per le tasche di quattro giovani studenti squattrinati!
A forza di camminare per le vie della città, si è già fatta ora di cena e per risparmiare decidiamo di mangiare un panino da Subway. In seguito andiamo a berci una birra all’Irish Pub proprio di fronte al palazzo della Borsa. Le birre sono tante e i prezzi anche abbastanza onesti. Anche la musica è piacevole. Così dopo una bella sbronza al pub, decidiamo di tornare in ostello: domani ci aspetta una giornata lunga.
Siccome il prezzo della nostra stanza in ostello non includeva la colazione, abbiamo deciso di fare due passi alla ricerca di un bar che la offrisse. Abbiamo trovato un self service che offre qualsiasi tipo di cibo biologico. Ovviamente i prezzi non sono così abbordabili (ad esempio abbiamo pagato 3 euro per 5 fragole!), ma c’è tantissima scelta e avete la garanzia di mangiare qualcosa di sano. Dopo esserci rifocillati ci dirigiamo al museo Magritte, che include anche il museo di belle arti. Consiglio a tutti di fare una visita a questo museo, in quanto è molto interessante e gli studenti pagano solo 3 euro se vogliono vedere entrambi i musei. Per noi ne è valsa davvero la pena: le opere di Magritte sono bellissime, ma anche il Museo di Belle Arti fa la sua figura. Lì sono esposti alcuni tra i quadri più importanti della cultura europea, tra cui “La morte di Marat”. Insomma, noi ci abbiamo messo due ore buone a visitarlo tutto e poi affamati siamo scappati a mangiare.
In seguito decidiamo di andare ad esplorare il palazzo reale con i relativi giardini, entrambi posti davanti alla Nato, poi prendiamo la metro diretti al Parlamento Europeo, che purtroppo, essendo sabato era chiuso. Abbiamo in ogni caso ammirato la sua ultramoderna struttura esterna e il giardino annesso, sul quale ci siamo rilassati un attimo prima di ricominciare il tour de force e prendere il tram 51 in direzione Atomium. Al capolinea scendiamo e non possiamo fare a meno di notare il capolavoro d’architettura contemporanea quale l’Atomium, ovvero la riproduzione fedele di un atomo in versione gigantesca. All’interno delle sfere di metallo ci sono negozi e ristoranti, purtroppo troppo costosi. Ci limitiamo ad osservare questo “mostro” architettonico dall’esterno e dopo le fotografie di rito decidiamo di entrare a Mini Europa, parco adiacente all’Atomium. A Mini Europa si trovano riprodotte alcune delle più importanti costruzioni europee: il tour del parco inizia con il Nord Europa, per esattezza dalla Norvegia, poi man mano si scende verso sud fino ad arrivare all’ultima attrazione che è l’Agorà di Atene. Da buona italiana non ho potuto essere soddisfatta di ciò che è stato riprodotto per rappresentare l’Italia: nessun Colosseo, nessun Duomo di Milano, nessuna Piazza San Marco. Solo una miniatura del Campo de’ Miracoli di Pisa, la Piazza di Siena e la Cà rotonda di Vicenza, della quale ignoravo pure l’esistenza. Il prezzo d’ingresso al parco è di 13,50 euro per gli studenti e inclusa si ha la guida, che descrive in ordine di disposizione tutte le attrazioni presenti. Rimaniamo lì per circa due orette e alla fine, dopo fotografie di rito davanti ai monumenti più importanti del Vecchio Continente, riprendiamo il tram 51 in direzione opposta, che ci porta dritti in centro. Decidiamo di bere qualcosa alla Grand Place, dove assistiamo ad uno spettacolo di luci, musica e colori sulla facciata del municipio. Molto carino e curioso, peccato che nel corso della serata si ripeta per tre volte, costringendoci a cambiare posto. Stremati dalla giornata, decidiamo poco dopo di rientrare in ostello, dove ci riposiamo prima di affrontare l’ultimo giorno nella capitale belga.
L’indomani, infatti, di buon mattino, ci svegliamo con l’intenzione di andare in visita al Palazzo di Giustizia, che però, essendo domenica, è chiuso e, come se non bastasse, è in fase di ristrutturazione. Girovaghiamo comunque nella zona, dove incrociamo un curioso negozio di antiquariato, nel quale troviamo i più strampalati oggetti del passato, da frigoriferi degli anni ’70 a cartelloni pubblicitari d’epoca, fino alle insegne dei negozi… insomma, una vera chicca per gli amanti del retrò. Il negozio si chiama Stefantiek. Più tardi nel pomeriggio, dopo un’ulteriore passeggiata in centro per respirare l’aria di Bruxelles, ci fermiamo nella Gallerie du Roi, nella pasticceria principale (Mokafè), rinomata in particolare per i suoi Waffel, definiti i più buoni della capitale. Chiudiamo un occhio sul prezzo, per verificare se quanto scritto sulla guida corrisponda a verità e non possiamo che confermare! Waffel freschissimi, disponibili in tantissime varianti (alla frutta, alla crema, al cioccolato…) e che non vi deluderanno affatto. Provare per credere! Dopo questa scorpacciata di dolci, continuiamo a gironzolare per la capitale, alla ricerca di qualche souvenir da portare a casa e poi alle 15:00 ripartiamo per Gieβen. Che cosa posso dire di Bruxelles? Che sicuramente va visitata per bene, merita davvero sia come gastronomia che come offerta culturale.