Fuga d’inverno in Florida

Una settimana tra grandi città, mare cristallino, spiagge circondate da mangrovie e palme, sentieri che si snodano in mezzo a una natura rigogliosa e una fauna incredibile...
Scritto da: lima
fuga d'inverno in florida
Partenza il: 29/01/2017
Ritorno il: 05/02/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Una settimana in giro nel Sunshine State 297

Passare una settimana al caldo d’inverno, soprattutto quando si è abituati all’umidità e allo smog della pianura padana, è sempre una buona idea, a maggior ragione quando si trovano offerte vantaggiose per i voli.

E così a fine gennaio siamo partiti con volo British per Londra e poi con Virgin Atlantic alla volta di Miami, la città più famosa e frequentata del Sunshine State!

Spendo due parole, molto positive per Virgin Atlantic, compagnia aerea inglese, con la quale non avevamo mai viaggiato finora. L’aereo, un nuovissimo Boeing 787 Dreamliner, è molto confortevole e tecnologico (è presente il wifi a bordo, a pagamento -14.99 sterline per tutta la durata del viaggio). Il servizio è eccellente, vasta la scelta di film (ma nessuno in italiano) e di intrattenimento. Abbiamo viaggiato davvero comodamente, visto che i sedili sono piuttosto spaziosi… certamente la consigliamo e la utilizzeremo di nuovo per raggiungere gli Stati Uniti.

Essendo periodo di altissima stagione, abbiamo preferito procedere con le varie prenotazioni dall’Italia, anche e soprattutto per non perdere tempo sul posto, avendo una solo settimana a disposizione.

Volendo muoverci da Miami, abbiamo prenotato tramite Rentalcars.com un’auto con la compagnia Hertz. All’arrivo in aeroporto ci hanno consegnato una nuovissima Kia Soul automatica, nel cui bagagliaio sono state comodamente le nostre 2 valigie (un bagaglio a mano e uno da stiva). Consigliamo a chi invece intende restare solo in città di non noleggiare l’auto in quanto il costo del parcheggio è superiore a quello giornaliero del noleggio…le principali attrazioni si possono raggiungere a piedi/in bici se si fa base a South Beach o coi mezzi pubblici e taxi per raggiungere Downtown.

29/1

Il volo arriva puntualissimo nel primo pomeriggio, ci dirigiamo subito all’hotel che abbiamo prenotato per le prime 2 notti a South Beach, sulla Washington Ave, strada parallela della famosa Ocean Drive. Il Fashionhaus Hotel non è sicuramente una struttura lussuosa, anzi appare un po’ vecchiotta e trascurata, ma considerata la posizione centralissima e i costi alti della vita, tutto sommato si è rivelata una buona scelta (circa 120 euro/notte). Appena sistemate le valigie usciamo per la prima “imprescindibile” tappa….uno dei negozi di elettronica della catena americana Best Buy, dove si trovano spesso ottime offerte…e così Matteo ne approfitta per acquistare l’ennesimo obiettivo della fotocamera, il risparmio è notevole anche se in questo periodo euro e dollaro quasi si equivalgono.

Usciamo dal negozio che è l’ora tramonto, c’è stato un acquazzone (per fortuna sarà l’unico della vacanza!) ed il cielo ha incredibili sfumature rosa, la vista sullo skyline della città e le acque blu della baia di Biscaine è notevole…siamo già innamorati di questo posto! Rientriamo in hotel, lasciando l’auto in uno dei parcheggi pubblici (1$/l’ora fino a 15 ore, da 16 a 24 ore costo fisso di 20 $) che raggiungiamo con fatica. La zona infatti è completamente transennata, c’è stato un pauroso incidente stradale, speriamo senza gravi conseguenze, e vi sono decine di auto della polizia…sembra la scena di un film! Per cena ci spostiamo solo di pochi metri per raggiungere il ristorante Fratelli La Bufala, sempre sulla Washington Ave, di cui abbiamo sentito parlare bene. Il locale è piccolo e pur essendo presto è già pieno… ci trovano un tavolino e ordiniamo 2 pizze, una birra, l’acqua e il caffè (tot. 52$ avendo usufruito dello sconto del 15% che ci ha dato l’hotel). La pizza è buona, in stile napoletano, quindi piuttosto alta, gli ingredienti sembrano essere di qualità per cui ci riteniamo soddisfatti… certo, il conto è parecchio alto, ma abbiamo già capito che questo sarà lo standard! Anche se siamo stanchi per il lungo viaggio e il fuso orario, non rinunciamo ad una passeggiata su Ocean Drive, cuore pulsante di South Beach. La lunga strada, che si estende tra la 5th e la 15th strada, è piena di locali, a quest’ora affollati di gente, auto di lusso, insegne luminose e bellissimi palazzi art déco dai colori pastello. Siamo troppo stanchi per proseguire la serata per cui torniamo in hotel… domani ci aspetta una giornata intensa!

30/01

Ci alziamo di buon’ora, oggi splende il sole e per prima cosa decidiamo di fare un giro per gli splendidi palazzi Art Deco di Miami Beach, nell’area compresa tra la Washington Ave e Ocean drive, tra la 7th e la 14th St.

Tra gli altri ci saltano subito all’occhio le facciate dei famosi hotel Leslie, di colore giallo pastello e del Carlyle, dallo stile modernista, del Cardozo con le sue linee arrotondate, del Winter Haven Hotel con i suoi splendidi pavimenti in battuto alla veneziana. Il caldo inizia a farsi sentire per cui decidiamo di noleggiare due bici presso una delle tante stazioni di Decobike presenti in zona. Si tratta di un programma di bikesharing molto semplice da usare: basta inserire nella macchinetta la carta di credito e per 6,5$ l’ora (4 $per 30’) potete pedalare lungo oceano nelle ampie e pianeggianti piste ciclabili, per poi restituirle presso la stazione a voi più vicina. Il giro è davvero gradevole, facciamo sosta ogni tanto per dare un’occhiata alla spiaggia con le sue inconfondibili torrette di salvataggio e i grattacieli sullo sfondo… c’è già molta gente che a quest’ora corre e fa sport sul lungomare. Devo dire che un panorama del genere di certo invoglia! Arriviamo fino alla pedonale Lincoln Road, cuore di South Beach, densa di gioiellerie, boutique, ristoranti, bar, in un susseguirsi di vetrine e tavolini all’aperto. La passeggiata è davvero gradevole, non mancano fontane, aiuole e un anfiteatro d’epoca oltre al bel Colony Theater di recente restauro. Restituiamo le bici e visti i costi non proprio contenuti della zona (ma della città in generale) optiamo per fare un po’ di spesa e mangiare qualcosa nel vicino Whole Foods in Alton Rd. Rientriamo a piedi al garage, prendiamo l’auto e ci dirigiamo a Little Havana, il quartiere cubano di Miami. La sua strada principale è Calle Ocho (SW 8th St) ed è lì che si concentrano la maggior parte delle attrazioni della zona. Respiriamo l’atmosfera cubana nel parco Maximo Gomez dove gli anziani giocano al tradizionale domino, fumando un sigaro, nei suoi piccoli ristoranti e negozi di alimentari, vediamo la lavorazione delle foglie di tabacco per ricavarne i famosi sigari e i tanti colorati murales a tema della zona.

Non possiamo fermarci a lungo perché questa sera abbiamo un evento importante: una partita di basket NBA all’American Airlines Arena a Dowtown. Dobbiamo tornare in hotel a cambiarci e a lasciare la fotocamera (non sono ammesse all’interno macchine fotografiche con obiettivi professionali), ma ne approfittiamo per allungare il giro fino a Key Biscaine, un’isola lunga 11 km collegata alla terraferma da cui si gode una splendida vista sullo skyline di Miami. Lungo il tragitto facciamo una sosta nella lunghissima spiaggia all’interno del Crandon Park, una distesa di sabbia finissima orlata da palme che si affaccia su acque verdi smeraldo. E’ quasi l’ora del tramonto e la luce è davvero bella… nonostante il traffico andiamo e torniamo dall’hotel velocemente, eccoci a downtown davanti all’imponente AA Arena, una enorme struttura a forma di nave spaziale che dal 2000 ospita le partite dei Miami Heat che stasera si scontreranno con i Brooklyn Nets. Abbiamo acquistato on line i biglietti per la partita ad un prezzo irrisorio (anche se i posti sono un po’ in alto si vede davvero molto bene). Unica nota dolente il parcheggio… parcheggiare in quello dell’Arena costa 45 $, per cui rinunciamo e proviamo con il garage di fronte che per “soli” 15 $ ci fa lasciare l’auto per tutta la durata dell’evento. Dopo i vari controlli di sicurezza entriamo all’interno, saliamo e il colpo d’occhio è pazzesco: 20.000 posti per quello che sarà uno spettacolo incredibile! All’interno è pieno di posti dove comprare ogni tipo di cibo e bevanda (a prezzi folli ovviamente!), ma non avendo cenato optiamo per 2 pretzels e una bottiglia d’acqua (circa 14 $). Finalmente ci siamo…iniziano le musiche, luci, effetti speciali, dj set…insomma un vero spettacolo! Onestamente ci sembra che della partita non interessi molto ai presenti, più che altro si tratta di una grande festa, con le tante inquadrature a personaggi più o meno improbabili della kiss cam, le cheerleaders, la mascotte, i cori, i maxischermi, il tanto, tantissimo cibo spazzatura, i giochi a premi ecc. Non siamo esperti di basket, ma le azioni sono spettacolari e si susseguono canestri anche dalla metà campo!

Usciamo ancora emozionati per la bella esperienza, ma non abbiamo forza di fare altro…domani si parte per le Keys!

31/1

Anche oggi la sveglia suona presto, ci aspetta un viaggio di quasi 4 ore per raggiungere le Florida Keys ed in particolare la meta da tanto sognata: Key West! Usciti dal traffico mattutino di Miami, la strada che si snoda da Key Largo a Key West è la spettacolare Overseas Highway, un’autostrada di circa 200km che corre sull’acqua e che regala bellissime vedute sull’oceano. Facciamo alcune soste intermedie, a Islamorada per vedere Anne’s Beach, una spiaggia circondata da mangrovie e con una passerella sopraelevata di legno da cui si gode di uno splendido panorama e al Bahia Honda State Park (ingresso auto 9 dollari). In questo parco si trovano numerosi sentieri naturalistici, una bella spiaggia bianca e quel che resta del vecchio Bahia Honda Rail Bridge un ponte ferroviario da cui si possono osservare le isole circostanti. Ma abbiamo fretta di arrivare alla meta, per cui giusto il tempo di scattare un paio di foto, e ripartiamo veloci alla volta di Key West. Arriviamo finalmente vero l’ora di pranzo al Banana Bay Resort, l’hotel in assoluto più economico che abbiamo trovato (170 dollari a notte!), a pochi minuti in auto dal centro o in alternativa a 15 minuti di bici (noleggio bici 18 dollari al giorno). Se pensavamo che Miami fosse cara non avevamo ancora visto niente! La struttura è piuttosto vecchia e trascurata, ha una piccola piscina e una spiaggetta privata, ma in compenso le stanze sono molto spaziose e silenziose (ci sveglierà solo il canto del gallo).

Lasciati i bagagli e infilato il costume andiamo alla scoperta di questo piccola isola e di quella che è considerata una delle spiagge più belle: Smather’s Beach, una mezzaluna di sabbia finissima con un mare cristallino, circondata da palme! Inutile dire che ce ne innamoriamo subito e vi trascorriamo il pomeriggio. Dopo una doccia veloce e prima che cali il sole ci rechiamo nel centro del paese, nella movimentata Duval Street, la via più famosa dell’isola. Qui è tutto un susseguirsi di personaggi eccentrici, bar, ristoranti, studi di artisti e negozi, c’è una bella atmosfera, e tanta gente in giro. Uno dei must di Key West è quello di osservare il tramonto da Mallory Square, situata alla fine di Duval St, la piazza degli artisti di strada, in cui troverete acrobati, ammaestratori di gatti, mangiatori di fuoco ed ogni tipo di spettacolo. Ma noi ormai siamo rapiti da uno spettacolo più emozionante: il sole che affonda nell’oceano e che tinge il cielo color oro. Siamo affamati, oggi abbiamo pranzato solo con qualche frutto! Considerati i prezzi proibitivi del ristoranti, prima di partire ci eravamo informati trovando ottime recensioni su Garbo’s Grill, in Caroline St., un originale furgoncino in stile vintage che serve squisiti tacos e burritos di pesce (mi raccomando specificate che ve lo facciano poco piccante o resterete a bocca aperta!). Noi li abbiamo provati coi gamberi e col pescato del giorno e devo dire che erano davvero saporiti (circa 13 dollari l’uno). Si mangia all’aperto in un bel giardino illuminato. Dopo cena ci perdiamo un po’ per le strade del centro ad ammirare le splendide case di legno circondate dalla vegetazione lussureggiante a due passi dal mare e sogniamo ad occhi aperti di poterci trasferire a vivere qui, un giorno o l’altro… prima di tornare in hotel non possiamo non assaggiare la famosa Key Lime Pie, la tanto celebrata torta al lime tipica delle Keys, di colore giallo acceso, venduta un po’ ovunque. Dico solo a chi piace che forse non ha mai provato i dolci della pasticceria italiana… mah, questione di gusti!

Con la mente occupata da questi pensieri rientriamo in hotel, è stata un’altra lunga e splendida giornata e ci addormentiamo in un lampo!

01/02

Oggi purtroppo dobbiamo lasciare Key West, ma non prima di un’abbondante colazione a base di crepe al cioccolato e banana al Banana Cafè su Duval Street e di un po’ di relax sulla spiaggia di Truman Annex Beach. Passiamo davanti alla grande boa colorata che indica che ci troviamo nel punto più a sud degli Stati Uniti (c’è la fila per fare la foto ed evitiamo volentieri!). Essendo all’interno di un parco paghiamo l’entrata e ci godiamo in quasi totale solitudine quest’oasi di pace in mezzo al verde. L’acqua è trasparente e nonostante ci siano 27 gradi per noi è ancora fredda per fare il bagno, per cui restiamo all’asciutto a goderci il panorama.

E’ giunta l’ora di ripartire, facciamo due passi a piedi per vedere dall’esterno la bellissima casa in stile coloniale in cui visse Ernest Hemingway negli anni ’30 e dove si possono ancora vedere nel giardino i discendenti del suo famoso gatto a 6 zampe… bellissimi! Ripartiamo a malincuore, oggi ripercorriamo a ritroso la Overseas Hgw fino ad arrivare ad Homestead, uno degli avanposti delle Everglades. Solo qualche altra sosta fotografica lungo la strada e in circa 3 ore siamo al Royal Palm Visitor Center dove paghiamo l’ingresso al parco (25 dollari valido per una settimana). Percorriamo lo spettacolare Anhinga Trail, un sentiero ad anello lungo poco più di un km che si snoda in mezzo ad una natura rigogliosa e una fauna incredibile. Vediamo decine di alligatori stesi al sole, tartarughe, un serpente ci attraversa la strada a pochi centimetri, trampolieri appostati nei canneti e decine e decine di uccelli…è davvero uno spettacolo suggestivo. Terminato il giro raggiungiamo velocemente Homestead, dove abbiamo prenotato un airbnb per la notte. Siamo a casa di una famiglia sudamericana, Santiago e la moglie sono una coppia simpaticissima ed hanno una casa in perfetto american style, ma dal tocco latino! Tutto è curato nei minimi particolari, molto pulito e loro sono di una gentilezza unica. Si è fatta ora di cena, in questa zona di alternative alla carne ce ne sono ben poche, per cui anche se non proprio volentieri, decidiamo di provare il Shiver BBQ, già pieno soprattutto di persone locali e dove si condividono grandi tavoli in legno. Scegliamo un quarto di pollo e delle costine, con contorno di patate e fagioli e due birre. Pur non essendo amanti della carne non abbiamo mangiato male (tot. 36$). Dopo cena rientriamo da Santiago… domani tanto per cambiare ci sveglia presto.

02/02

Oggi ci spostiamo in un’altra zona del parco, la Shark Valley, lungo il Tamiani Trail, ovvero la strada che questa sera ci porterà a Naples. Parte di un parco nazionale, si estende nell’area delle Everglades dominata da cipressi, alberi tropicali e piante fluviali. Qui si snoda un sentiero asfaltato lungo circa 24 km percorribile con una navetta aperta accompagnati da un ranger o in bicicletta. Il tour in autobus costa 25 dollari a persona e impiega circa 3 ore. Scegliamo questa soluzione sia per motivi di tempo sia perché a causa del caldo e del sole a picco non ce la sentiamo proprio di pedalare. Il giro è davvero interessante, la guida è molto preparata e ci spiega nel dettaglio le caratteristiche di questo ecosistema unico. Vediamo ancora decine e decine di alligatori (anche coi cuccioli…tenerissimi), uccelli, serpenti e ci godiamo lo splendido panorama a metà percorso salendo sulla Shark Valley Observation Tower.

L’ultima imperdibile esperienza nelle Everglades non può non essere su uno degli overcraft che sfrecciano veloci sull’acqua. Lungo la strada vedrete decine di cartelli che sponsorizzano questa attività, molto spesso però abbinata a spettacoli con coccodrilli. Non volendo vedere animali in cattività, scegliamo la compagnia Buffalo Tiger che per 27,50$ a testa vi condurrà in un giro delle Everglades sulla tipica imbarcazione piatta con elica a motore. Il giro è entusiasmante, il rumore prodotto dal motore è abbastanza forte ma non insopportabile (almeno io riesco a fare tranquillamente a meno dei tappi per orecchie in dotazione). La nostra guida, nativa Miccosukee è brava a individuare gli animali e ci racconta molte cose sull’habitat e le tradizioni antiche. Facciamo una sosta in ciò che resta di un vecchio villaggio indiano tradizionale e ci godiamo ancora un po’ la natura e l’ambiente circostante. Il tempo è davvero volato, salutiamo la guida e le Everglades… abbiamo un paio di ore di macchina per arrivare alla prossima meta.

Naples è una deliziosa cittadina sul Golfo del Messico, un susseguirsi di alloggi di lusso sul litorale dove si trova una striscia lunghissima di sabbia bianca e un mare favoloso. Sicuramente un posto elegante e raffinato a giudicare dalla quantità di ville circondate da magnifici giardini, boutique, auto e ristoranti di lusso. Arriviamo a casa di Suzanne dove abbiamo prenotato tramite airbnb una stanza per la notte, giusto il tempo di appoggiare le valigie e di infilare il costume e in pochi minuti arriviamo al mare. Passeggiamo lungo lo storico molo di legno e ci sistemiamo in spiaggia ad aspettare il tramonto… addirittura vediamo i delfini, un’emozione a dir poco indescrivibile! Considerati i prezzi proibitivi dei ristoranti decidiamo di fare qualche km in auto per andare da Whole Foods dove oltre a fare un po’ di spesa ceniamo con un piatto misto di riso e verdure. E’ ora di rientrare, anche oggi siamo esausti!

03/02

Stamattina passeggiamo un po’ per le vie dello shopping a Downtown e facciamo colazione in un caffè coi tavolini all’aperto sulla 5th Ave (2 brioches e un caffè circa 10 dollari), prima di godere dello splendido sole su una delle tante spiagge della zona. Restiamo giusto il tempo di cuocerci prima di affrontare l’ultimo spostamento della vacanza, nuovamente in direzione Miami: per questa ultima notte in Florida ci siamo affidati nuovamente ad airbnb, scegliendo una stanza col bagno in un appartamento situato in un grande complesso a South Beach, il Flamingo, a pochi passi dalla Lincoln Road. Il complesso è veramente enorme (facendo due conti ci saranno almeno 2000 appartamenti), lasciamo l’auto al valet parking per 22$ al giorno e saliamo al 15esimo ed ultimo piano. Nella lobby, così come negli ascensori, incontriamo personaggi di ogni tipo: ragazze seminude, uomini in abito da sera, palestrati completamente tatuati e donne in bikini! Nel complesso c’è una bellissima piscina ornata da palme ed una zona coi lettini e la sabbia. Da qui la vista sullo skyline di Miami è davvero notevole, per cui decidiamo di rilassarci qui ad aspettare il tramonto. Dopo una doccia veloce siamo pronti per la nostra ultima sera di vacanza. Raggiungiamo a piedi Lincoln Road, i negozi sono ancora tutti aperti e la via brulica di gente. Andiamo oltre perché vogliamo provare un ristorante italiano che ha ottime recensioni, è il Pane e Vino sulla Washington Ave davanti al quale però c’è una lunga fila. Ci dicono di tornare dopo un’ora, facciamo quindi due passi su Ocean Drive, questa strada così colorata e brulicante di vita ci piace proprio! Tornati al ristorante e dopo altri 15 minuti di attesa finalmente ci sediamo: ordiniamo una bruschetta e due primi, gnocchi alla sorrentina e spaghetti con pesce. Sinceramente li abbiamo trovati nella norma, niente di eccezionale, però il servizio è stato veloce e cortese (conto 60$). Anche se siamo stanchi non abbiamo voglia di rientrare, il clima è perfetto e questa città pure…domani è l’ultimo giorno di vacanza e sappiamo già che sarà difficile partire da qui…

04/02

Il nostro volo parte alle 18.00 per cui ci rimane ancora un po’ di tempo per visitare le attrazioni di Miami. Ci rechiamo a Downtown, nei pressi della AA Arena, parcheggiamo e prendiamo il Metromover, una monorotaia elettrica sopraelevata che passa letteralmente in mezzo ai grattacieli e che permette la vista dall’alto della città. Il Mterover è gratuito, ci sono varie linee, noi consigliamo quella gialla che effettua un giro circolare e che quindi vi riporterà al punto di partenza. Una volta scesi, attraversiamo la strada e visitiamo il Bayside Market dove acquistiamo un ottimo gelato da 4d, una catena di gelaterie italiana (una coppetta 2 gusti 6$) che gustiamo nell’adiacente Bayfront Park. Il parco è in una posizione invidiabile proprio di fronte alla baia, circondato da palme e con alle spalle i grattacieli, davvero il luogo ideale per uno spuntino. Pensiamo (con un pizzico di invidia) a chi lavora negli uffici della city che può trascorrere la pausa pranzo in questo luogo incantevole… beati loro!

Riprendiamo l’auto (parcheggio per 2 ore 7$) e in pochi minuti arriviamo nel quartiere degli artisti, il design District di Wynwood. Wynwood è zeppa di gallerie d’arte, negozi di design, murales di ogni tipo e rappresenta il meglio dell’arte urbana. Vediamo i famosi Wynwood Walls, una collezione di murales d’autore a cielo aperto, ce ne sono di veramente enormi, colorati e bellissimi. In tutto il quartiere si susseguono locali e ristoranti con tavolini all’aperto, mercatini, vi sono molti giovani soprattutto studenti di cui diversi italiani…in un momento di nostalgia ricordo i miei anni londinesi e le domeniche con gli amici a Camden Town, che questo posto mi ricorda molto (clima a parte ovviamente!). Mangiamo un’insalata e un wrap con verdure in uno dei tanti localini della zona prima di andare verso l’aeroporto. Ci dispiace davvero molto lasciare questo Stato in cui abbiamo passato una splendida vacanza. Miami è davvero stupenda, ordinata, colorata, giovane e vivace ma assolutamente a misura d’uomo… con il proposito di tornare al più presto e un po’ di tristezza nel cuore si torna a casa!

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