Fuga a Singapore, Malesia e Thailandia

Tutto quello che c'è da sapere sugli spostamenti tra Singapore, Malesia e Thai e sulle spiagge di Langkawi e di Koh Lipe
Scritto da: daviformia
fuga a singapore, malesia e thailandia
Partenza il: 04/02/2013
Ritorno il: 18/02/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ho scritto questo diario cercando di tralasciare le emozioni che si provano visitando questi posti e cercando di mettervi a disposizione tutte le informazioni logistiche apprese studiando la vacanza, organizzata da noi in piena autonomia leggendo i diari degli altri tpc, non mancherò di darvi qualche dritta se sceglierete di visitare queste località perché in fondo è la filosofia di noi turisti per caso.

Itinerario: Singapore- Kuala Lumpur- Langkawi-Koh Lipe- Langkawi-Kuala Lumpur-Singapore

Spesa 1.150 euro circa: Roma-Singapore a/r 516 euro

Kuala Lumpur- Langkawi a/r 135 euro

Kuala Lumpur- Singapore 90 euro

Treno Singapore- Kuala Lumpur 17 euro

Speed boat Langkawi- Koh Lipe a/r 58 euro

Alberghi vari 350 euro a persona

7 febbraio da Singapore a Kuala Lumpur

Giornata di trasferimento fino a Kuala Lumpur, sono i giorni del capodanno cinese e le tariffe aeree erano un pò proibitive quindi abbiamo scelto di muoverci in treno. A questo riguardo abbiamo comprato i biglietti sul sito delle ferrovie malesi www.ktmb.com.my/ per l’intercity delle 13.45 ed arrivo alle 20:25: la stazione di Singapore è presente sotto la voce Woodlands, mentre quella di Kuala Lumpur sotto la voce Sentral… Importante… il sistema di vendita del biglietto presenta un’anomalia: se comprate il biglietto Woodlands-Sentral ad esempio in seconda classe pagherete 34 dollari di Singapore mentre se fate un biglietto andata e ritorno da Sentral a Woodlands pagherete 34 ringgit malesi quindi risparmiando anche se quel viaggio di andata non lo farete mai. Noi abbiamo fatto così!

Per arrivare alla stazione di Singapore prendiamo la metro fino a Woodlands (occhio che qualche guida riporta ancora la stazione vecchia di Singapore da dove non partono più treni), scendiamo al piano interrato recandoci al Bay 11 e prendiamo l’autobus 911 per il train checkpoint che dista 10 minuti. La stazione sembra un casermone militare circondato da filo spinato, una volta dentro passiamo i bagagli sotto gli scanner, superati i controlli di sicurezza simili a quelli di un aeroporto ci timbrano il passaporto col visto di uscita da Singapore e quello di entrata in Malesia. Prima di affrontare il viaggio avevamo fatto un rifornimento al supermercato cinese che sorge di fronte la stazione.

Avevamo un po’ timore dei treni da queste parti, ma dobbiamo dire che il viaggio è stato piacevole, il treno era dotato di aria condizionata e le carrozze erano abbastanza confortevoli, certo non sono i nostri intercity, ma il viaggio attraverso la giungla ne vale la pena. Tutto puntuale!Arriviamo a Kuala, preleviamo i nostri primi Ringgit alla stazione Sentral ed alloggiamo in un alberghetto lì vicino.

8 febbraio da Kuala Lumpur a Langkawi

Di buon mattino ci svegliamo e torniamo alla stazione Sentral, dobbiamo arrivare al Terminal Lcct dell’Air Asia dove ci aspetta un volo alle 12.30 per Langkawi ( andata e ritorno con bagaglio di 20 kg 135 euro a persona), tra le varie soluzioni la più economica e conveniente è quella del bus che al piano interrato al prezzo di 8 ringgit ti porta in un’ora all’aeroporto, non potete sbagliarvi perché sono di colore giallo ( www.aerobus.my ) e riportano una scritta Sentral-LCCT, il biglietto si può fare sul pulman.Il teminal LCCT è separato rispetto all’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur, quindi se venite da lì calcolate sempre di dovervi spostare in 20 minuti con una navetta od un taxi.

Arriviamo nel piccolo aeroporto di Langkawi alle 13:30, prendiamo un taxi che per 18 ringgit ci porta nella centralissima Pantai Cenang in 20 minuti. Abbiamo scelto questa località perché dalle recensioni risultava la più movimentata e non ci siamo sbagliati, alloggiamo nel Landcons Hotel (trovato su Agoda) per un prezzo di 30 euro a notte, nei paraggi c’è tutto: bar, ristorantini, negozietti di souvenir ed il mare è a 5 minuti. Il tempo di posare le valigie e ci riversiamo al mare nella spiaggia di Pantai Tengah che è un po’ più a sud di Pantai Cenang (quella dopo l’Underwater World per intenderci), un bagno rigenerante e mangiamo all’Oasi, uno dei ristorantini che da sul mare. Questa spiaggia è ben più tranquilla di Pantai Cenang, ideale per un bagno e passeggiata.

9 febbraio: le spiagge di Langkawi

Giornata di esplorazione dell’isola: dopo aver fatto colazione in un localino sottostante l’albergo, affittiamo un motorino da uno dei numerosi banchetti della via principale al prezzo di 35 ringgit, normalmente ci vorrebbe la patente internazionale ma loro si accontentano di vedere il passaporto e la tua patente di guida, ci forniscono 2 caschi e con la cartina alla mano ci dirigiamo verso nord alla ricerca di qualche spiaggia sperduta da non dover dividere coi motoscafi di Pantai Cenang. Le strade non sono molto trafficate e quindi si guida con molta facilità anche se ogni tanto compare qualche scimmietta in mezzo alla strada che intralcia il percorso. Arriviamo nella piccola baia dove sorge il faro del Telaga Harbour e scorgiamo la spiaggia di Pantai Kok, che è straordinariamente deserta. Facciamo qualche foto, ci bagniamo per rinfrescarci dal caldo e decidiamo di proseguire verso l’Oriental Village da dove parte la teleferica per la sommità delle montagne. Sinceramente non ce la siamo sentita di salire fino a sopra, ma si dice che da lì si possa godere del panorama di tutta l’isola, per gli amanti del trekking invece un po’ più avanti si inerpica il sentiero per le cascate di Langkawi.

Torniamo indietro e assumiamo come meta Datai beach dall’altra parte dell’isola, purtroppo non riusciamo a raggiungerla perché è ormai diventata una spiaggia privata riservata ai resort, ma poco prima notiamo una discesa al mare con alcune macchine parcheggiate: è la spiaggia di Pasir Tengkorak, sono i malesi a venire qui ed infatti l’area è attrezzata per i pic nic, numerosi sono i ragazzini che giocano sotto lo sguardo vigile delle loro mamme. Una spiaggia senza turisti con soli malesi, è quello che cercavamo: per oggi ci stabiliamo qui e non ce ne pentiamo perché l’acqua è cristallina, la sabbia bianca e dei motoscafi neanche l’ombra! (consigliatissima). Rientriamo nel tardo pomeriggio e ci dirigiamo di nuovo sulla spiaggia di Pantai Tengah per godeci il tramonto. In serata mangiamo qualcosa in un ristorante cinese ma ne rimaniamo delusi ed andiamo a sorseggiare qualcosa al Babylon che sembra essere il punto di ritrovo più in voga, è praticamente una capanna sulla spiaggia dove il tempo sembra essersi fermato allo stile Hippy, c’è una band che strimpella qualche canzone di Bob Marley e l’ambiente è molto carino.

10 febbraio: Pantai Cenang

Oggi decidiamo di abbrustolire sulla spiaggia principale di Langkawi: Pantai Cenang che sembra essere la più attrezzata di tutta l’isola. Affittiamo 2 lettini ed un ombrellone ed intervalliamo qualche bagno a passeggiate, di fronte sorgono gli isolotti di Rebak su cui è possibile fare delle escursioni: l’acqua non è proprio cristallina ma ciò è dovuto ai fondali che sono un pò melmosi, avevamo letto di qualche recensione non proprio positiva sul mare di Langkawi ma per la nostra esperienza possiamo dire che ne siamo rimasti estremamente soddisfatti e che il mare era piacevolmente pulito. Pranziamo ottimamente in una delle baracche della spiaggia con riso e frutti di mare ed assistiamo nel pomeriggio all’arrivo della bassa marea che fa ritirare il mare di circa 100 metri rendendo la spiaggia completamente diversa da quella della mattina. In serata ci facciamo cucinare del pesce in un ristorante del lungomare, lo scegli e te lo cucinano all’istante sul barbecue.

11 febbraio : trasferimento da Langkawi a Koh Lipe

Appuntamento alle 8 presso l’agenzia di viaggio che si trova di fronte all’Underwater World, qui c’è il ritrovo per l’imbarco verso Koh Lipe. Noi avevamo comprato i biglietti sul sito www.tigerlinetravel.com risparmiano il 20% dei 1200 bath necessari per la tratta di sola andata in speed boat, la traversata dura circa un’ora e mezza e le partenze non sono proprio puntuali, quindi se avete qualche coincidenza di aereo tenetelo presente. Dall’agenzia ci portano in pulmino all’ufficio immigrazione per le formalità di visto in uscita, dopodiché ci conducono al porticciolo di Awana Porto Malai. Mi viene in mente che per andare in Thailandia abbiamo bisogno di moneta locale, ma niente di grave perché il responsabile della speed boat ve li cambia in nero ad un cambio vantaggevole per lui, quindi cambiate il minimo indispensabile, gli altri soldi ve li farete cambiare dal vostro albergo sull’isola visto che non ci sono Atm. Il tizio del cambio si prenderà anche i vostri passaporti e ve li restituirà all’arrivo sull’isola con tanto di visto per la Thailandia (ricordate che il visto per la Thailandia via mare è di 15 giorni invece di 90). La traversata avviene quindi con un potente motoscafo, il mare è un po’ agitato ma teniamo duro fino a quando arriviamo sull’isola. Lo sbarco è tutto da raccontare: visto che l’isola non ha un porto, ci lasciano su una piattaforma di fronte Pattaya beach, dove trasbordiamo sulle tipiche long tail che ci conducono sulla spiaggia. Il passaggio ci costa 20 bath a testa, ma per le valigie provvederanno loro a farvele recapitare a terra. È tutto organizzatissimo!Sulla spiaggia aspettiamo una mezzora prima che il tizio dei passaporti ritorni dall’ufficio immigrazione coi visti, finalmente siamo in Thailandia!

Percorriamo la walking street piena di ristorantini e bar in stile capanna ed arriviamo al The Reef, prenotato sul sito www.KohLipeThailand.com visto che i canali tradizionali tipo booking non offrivano molte alternative. Un resort molto tranquillo al prezzo di 40 euro a notte gestito da giovani ragazzi ed a pochi passi dalle spiagge e dalla zona del passeggio (Walking Street).

12/13/14 febbraio: Koh Lipe e le sue spiagge

Memori dell’esperienza dell’anno prima avevamo paura che le spiagge di Koh Lipe fossero poco balneabili per il traffico delle long tail come a Phi Phi Island, ci siamo dovuti ricredere!

Pattaya Beach è quella dove si sbarca, noi la tralasciamo perché sempre piena di motoscafi di ogni tipo e la consideriamo poco balneabile, qui è da venirci la sera per i numerosi ristorantini che apparecchiano sulla spiaggia a lume di candela e mangiare ogni tipo di pesce possibile.

Cartina alla mano ci dirigiamo verso la spiaggetta di Sunset Beach, ottima per rilassarsi ma per fare il bagno bisogna fare attenzione ai numerosi coralli: munirsi dei cosiddetti ragnetti da spiaggia se non ci si vuole tagliare i piedi, ottima per lo snorkeling. Ma questa spiaggia dà il meglio di sé al tramonto (non a caso il nome Sunset), veramente spettacolare lo scenario del sole che posa all’orizzonte dando al cielo un colore rosa violaceo.

La spiaggia migliore in assoluto è comunque la lunghissima Sunrise beach, ma non dal lato che guarda alla Malesia, che si presenta un po agitato e occupato dai resort, ma dal lato che da di fronte all’isola di Koh Adang, qui non c’è corallo o long tail che possa fermarvi, le acque sono di un azzurro lucentissimo grazie ai fondali di sabbia bianca. La parte finale di questa spiaggia fa una specie di semicurva creando una sorta di laguna artificiale, è quello che noi definiamo il nostro punto zen, ritorneremo spesso qui, c’è anche un servizio di taxi boat nel caso voleste raggiungere qualche isolotto vicino.

Un’altra spiaggetta degna di nota è quella del Mia Luna, ben nascosta e paradiso dei campeggiatori.

Per quanto riguarda le escursioni, la più in voga è quella che fa il tour delle isole tra le quali Koh Adang, Ko Rawi, Koh Khai ed altri isolotti limitrofi, i prezzi sono uguali per tutte le agenzie della Walking Street quindi non vi resta che sceglierne una.

L’unica nota stonata sono le bottiglie e la plastica sparse un pò per tutta l’isola, peccato davvero per la scarsa cura che gli isolani hanno nei confronti del loro paradiso. Per quanto riguarda il mangiare, veramente ne avrete per tutti i gusti, sulla walking street e su Pattaya beach c’è veramente l’imbarazzo della scelta, noi abbiamo sempre prediletto Pad Thai, Fried Rice e pesce.

15 febbraio: da Koh Lipe a Kuala Lumpur

Constatato che gli orari delle speed boat erano alquanto relativi, avevamo anticipato il ritorno a Langkawi dalle 16 e 30 alle 10 e 30 per arrivare in aeroporto con un certo margine di sicurezza, il tutto senza pagare nessuna sovrattassa e con la piena disponibilità dei responsabili della Tigerline Travel. Al momento dell’imbarco ci comunicano che poiché il motoscafo aveva subìto un’avaria, il viaggio sarebbe avvenuto col ferry (motonave), meglio così! Superata la solita trafila consegna passaporti, trasferimento in piattaforma con long tail e trasbordo sulla motonave, si parte alle 11 e 15. Arriviamo a Langkawi due ore e mezza dopo (compresa un’ora di fuso tra Malesia e Thailandia) ma stavolta approdiamo alla stazione marittima di Kuah Jetty, dove c’è l’enorme statua dell’aquila simbolo di Langkawi che domina tutta la zona del porto. Qui si svolgono le solite formalità doganali ed un pulmino fuori ad attenderci è pronto a portarci alla nostra destinazione. Abbiamo il nostro volo Air Asia per Kuala Lumpur alle 20:50 e sono appena le 15, decidiamo pertanto di tornare a Pantai Cenang per concederci un ultimo bagno, chiediamo la cortesia di lasciare i bagagli ad un ristorantino dove eravamo soliti andare durante il nostro precedente soggiorno e ci fiondiamo in acqua perché fa veramente caldo. Neanche il tempo di asciugarci che scoppia un violento temporale, ci rifugiamo in un negozietto e compriamo qualche ricordino prima di ripartire per l’aeroporto. Giungiamo a Kuala verso le 22 che i nostri bagagli sono già sul nastro trasportatore (Air Asia è veramente efficiente), usciamo dal terminal e sulla sinistra ci sono i pulman dell’ Aerobus per la stazione Sentral, da lì con un taxi al Pacific Regency Hotel, un 5 stelle da 75 euro a notte per una suite proprio di fronte alla Menara Tower e a pochi passi dalle Torri Petronas. Trascorriamo infatti le ultime 2 notti a Kuala Lumpur decidendo di non farci mancare proprio niente. Ordiniamo la cena in camera assaggiando alcuni piatti tipici malesi: il Satay (spiedini di carne accompagnati da una deliziosa salsa di noccioline) ed un Nasy Goreng (riso fritto accompagnato da carne e legumi).

16 febbraio: Kuala Lumpur

Colazione abbondante al 25 esimo piano dell’albergo, oggi si va in giro per Kuala. La città sembra molto più ordinata rispetto a Bangkok ed il cielo coperto ci chiude in una cappa di calore che rende difficile anche muoversi a piedi, ci incamminiamo a piedi dietro l’angolo del Regency e prendiamo la metro alla stazione Dang Wangi della linea rossa per scendere a Masjid Jamek nella centralissima Merdeka Square, anche qui la metro è molto semplice: si paga in base alla distanza percorsa, premere la stazione di partenza e di arrivo sulla cartina e otterrete un gettone da inserire all’entrata ed alla uscita della stazione. Facciamo il giro della piazza ma sinceramente non vi troviamo niente di interessante tranne qualche edificio come quello del sultano, fa veramente troppo caldo e ci rifugiamo nel vicino Central Market, una specie di centro commerciale dove si può acquistare mercanzia di ogni tipo, noi ne approfittiamo per rifocillarci e per comprare qualche cartolina. Nel pomeriggio riprendiamo la metro e ci dirigiamo alle Petronas Tower (stazione KLCC) per scattare qualche foto di rito, noi avevamo escluso a priori di salirci perché per fare i biglietti bisogna venire presto la mattina e sinceramente dopo essere stati un anno prima sul Burj Khalifa ci sentivamo ancora sazi. Al di sotto delle torri sorge il Suria, l’immenso centro commerciale dove si addensano tutti i negozi di grandi firme.

17 febbraio : da Kuala Lumpur a Singapore

Lasciamo l’albergo intorno a mezzogiorno e con un taxi arriviamo alla stazione Sentral, riprendiamo il nostro Aerobus al piano interrato e siamo di nuovo al Terminal Air Asia dove imbarchiamo per Singapore. Due parole vanno spese anche per l’aeroporto Changi, un vero salotto a disposizione dei viaggiatori, poltrone con televisione, computer fissi con connessione gratuita, wi fi, macchine per i massaggi ai piedi, possibilità di fare doccia, bagni che luccicano ed inservienti pronti al minimo inconveniente: insomma solo per sottolineare che Singapore è sempre tecnologicamente più avanti di noi. Mestamente la nostra vacanza finisce tra le tecnologie di questo aeroporto, il viaggio di ritorno si porta un mucchio di pensieri ma anche la consapevolezza che il sud est asiatico non tradisce mai: siamo pronti a pensare alla prossima vacanza!

Per qualunque informazione potete contattarmi al davide_amato@hotmail.it

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