Fuga a Levante

Dopo la ‘fuga a Ponente’ non poteva mancare una ‘fuga a Levante’!
Ed eccoci qui a scoprire le bellezze uniche di questa parte della Liguria, iniziando con un gioiello proclamato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 1997. Sto parlando di PORTO VENERE.
Prima di descrivervi il luogo è d’obbligo un appunto sui parcheggi. Sconsiglio di avventurarvi nel parking coperto alle porte del borgo in quanto costoso, 4 euro l’ora, stretto e angusto. Se ci entrate per sbaglio e, dopo averlo visto, decidete di uscire subito senza posteggiare, dovrete pagare comunque 3 euro. Meglio lasciare l’auto nei posteggi lungo la via di accesso e uscita (entrambi sensi unici) a/da Porto Venere, gratuiti in bassa stagione, oppure nell’ampio spazio alberato in località Cavo (perfetto nelle giornate di sole) e di godervi l’avvicinamento a piedi in discesa al centro storico, di circa un chilometro e mezzo.
Ora torniamo a parlare delle cose davvero importanti.
In questo parco regionale l’uomo, nel corso dei secoli, ha saputo integrare le proprie creazioni con l’amenità del promontorio roccioso, allungato sull’acqua, sopra il quale ha costruito. La porta del borgo segna l’accesso a un dedalo di scalinate ripide e viuzze che si insinuano tra le abitazioni aggrappate al fianco della montagna. Le sfumature della Palazzata a mare segna il confine della cittadella affacciandosi sul porticciolo e soddisfa le esigenze dei turisti con ristorantini, negozi e bar. Poco oltre si aprono le vere bellezze del luogo, di cui la chiesa di San Pietro è l’assoluta protagonista, essendo fra tutte la più conosciuta e fotografata.
L’edificio a strapiombo sul mare, connubio tra stile gotico e romanico, colpisce per l’alternarsi di pietre bianche e nere disposte in fasce orizzontali. Tale stile lo si ritrova pure all’interno: nell’abside, nelle cappelle, negli archi, sulle colonne e nelle volte a ogiva. All’esterno il campanile abbellito da bifore si erge come un faro davanti all’isola di Palmaria. La vista dal loggiato è strepitosa, romantica e selvaggia assieme. Spazia sulle scogliere dove si apre la grotta Byron (Arpaia), dedicata al nobile poeta e politico inglese, vissuto a cavallo del 1800, e che sfidò le onde a nuoto da Porto Venere fino a Lerici.
La visita del parco prosegue lungo la salita con la Statua di Madre Natura. Secondo lo scultore Scorzelli appare tranquilla, opulenta e con lo sguardo verso l’orizzonte.
La chiesa di San Lorenzo si mostra maestosa, in stile romanico, voluta dai genovesi che comprarono il paese nel 1116 e la vollero dedicare allo stesso santo della loro cattedrale. Poco oltre resistono i resti dei mulini a vento e sopra tutto si erge possente il castello Doria. Non appare elegante, né decorato, ma esprime appieno il carattere di fortezza difensiva, robusta e priva di fronzoli. Lo si può visitare, noi tuttavia abbiamo preferito goderci il sole e il panorama sui terrazzamenti disposti ai suoi piedi.
Dopo un intero pomeriggio trascorso a Porto Venere rientriamo a LA SPEZIA dove ci attendono i reperti del Museo Tecnico Navale. L’apertura sino alle 19:30 consente di scoprirlo con calma, senza dover rinunciare a una giornata al mare, inoltre il biglietto d’ingresso di solo 1,55 euro non scoraggia la visita.