Fuerteventura, Report

Vacanza a Fuerteventura - Report di viaggio Dopo essere stati nel 2006 a Tenerife, io, la mia fidanzata, ed altri quattro amici, decidiamo quest'anno per un'altra isola delle Canarie, Fuerteventura. E' stato un viaggio molto piacevole e divertente. Come è Fuerteventura, cosa vedere, dove andare ... A me le Canarie piacciono moltissimo, potrei,...
Scritto da: dany761
fuerteventura, report
Partenza il: 20/08/2007
Ritorno il: 27/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Vacanza a Fuerteventura – Report di viaggio Dopo essere stati nel 2006 a Tenerife, io, la mia fidanzata, ed altri quattro amici, decidiamo quest’anno per un’altra isola delle Canarie, Fuerteventura. E’ stato un viaggio molto piacevole e divertente.

Come è Fuerteventura, cosa vedere, dove andare …

A me le Canarie piacciono moltissimo, potrei, quindi, essere un po’ di parte. Fatta questa premessa posso dire che Fuerteventura e’ una bellissima isola, caratterizzata da spiagge immense (si, immense, lunghe diversi km e molto larghe) di sabbia per tutti i gusti, dalla bianca (quasi caraibica) a quella dorata, a quella nera (e’ pur sempre un’isola vulcanica!).

Abbiamo soggiornato al villaggio Blu Club Aloe Resort, che si trova nel nord dell’isola, alla periferia di Corralejo, quello che viene definito come il centro più movimentato dell’isola. Prima di iniziare il racconto spendo 2 parole sul nostro T.Operator, ovvero Teorema/Todomondo (sono la stessa cosa). Per quanto riguarda disponibilità e cortesia, sia prima di partire che sul posto, non c’è nulla da dire. I veri problemi hanno riguardato il vettore, Blue Panorama Airlines (potreste obiettare che il T.O. Non c’entra con la compagnia aerea, può darsi, ma è il T.O. Che organizza i soggiorni e gestisce i viaggi da/per l’Italia. E a me è sembrato che la parte del volo era quella peggio organizzata, anzi, NON ORGANIZZATA AFFATTO! Voli spostati di 10/12 ore, overbooking selvaggio, ritardi mostruosi e “abbandono” in aeroporto diverso da quello di destinazione! Non ci credete?). All’andata la partenza è stata posticipata dalle 7 del mattino alle 18.00, più un’ora di ritardo, arrivo a Fuerteventura alle 22 (ora locale, 4h di volo a cui togliere un’ora per il fuso!). Il volo di ritorno è stato posticipato (ma va?) dalle 12.30 alle 22.30. Volo per Bologna con scalo a Bergamo (ma dico, quale è la sciagurata compagnia aerea che fa alzare in volo un aereo da 200 posti, occupato solo per meno della metà, da Bergamo a Bologna? Nessuna, e infatti…). Ovviamente partenza con 2 h di ritardo. Siamo atterrati a Orio al Serio alle 4 di notte, abbiamo aspettato sull’aereo un’ora (doveva ripartire per Bologna appena scesa un po’ di gente) ma in realtà … non è più partito! Solita scusa del “guasto tecnico”. Ovvio, ci sono dei costi altissimi, per cui ci hanno organizzato dei pullman per tornare a Bologna. Partenza da Bergamo alle 7.30 del mattino. Due conti, siamo partiti dal villaggio alle 18.30 per arrivare a Bologna alle 9.30 del giorno dopo. Veramente scandaloso, ma soprattutto estenuante! Quindi, okkio ai voli Blue Panorama! Passiamo avanti. La struttura, aperta solo dal Gennaio 2005, non mi ha molto entusiasmato. E’ costituita da diversi edifici che circondano gli spazi aperti del villaggio, dove ci sono il ristorante, i bar, le 2 grandi piscine, il teatro per gli spettacoli degli animatori. Però in alcuni punti si vede la vernice che si scrosta, le rifiniture delle camere sono alquanto grossolane (ad esempio, nella nostra stanza sopra la porta d’ingresso avevamo un buco, fatto da chi ha montato il condizionatore ma che non si è preso poi la briga di richiuderlo!) la pulizia lascia alquanto a desiderare, sia in camera che altrove (le stesse cicche di sigaretta sono state presenti nel corridoio fuori della ns. Camera per tutta la settimana). Per il resto le camere sono tutte dotate di soggiorno con angolo cottura, frigorifero, camera matrimoniale, bagno e balcone, il tutto molto spazioso.

Avevamo la formula ALL INCLUSIVE (quindi tutto compreso, pasti, bevande e bar fino alle 24.00). La qualità del cibo direi che era mediocre e questo mi ha un po’ deluso visto che (quasi) tutto il personale del ristorante era italiano, dai cuochi ai camerieri. Altra nota dolente, le bevande. L’acqua si poteva prendere da dei distributori dotati di depuratore, ma non era affatto buona, anzi, almeno per me e’ stata causa di disturbi e bruciori di stomaco (fin quando ho iniziato a comprare le bottigliette!). I drink al bar erano di una scadente qualità, dovuta all’uso di alcolici economici (faccio presente che le Canarie sono zona “franca”, quindi non si pagano le tasse su sigarette, alcolici, carburanti ecc…). L’unica cosa bevibile era il CubaLibre, fatto con la Pepsi e una marca sconosciuta di Rhum. Da evitare assolutamente il ghiaccio! Non posso non menzionare lo staff di animazione, composto da tutti ragazzi italiani. Non sono stati invasivi, hanno tentato (inutilmente!) di coinvolgerci nelle varie attività diurne e giochi organizzati al villaggio e in spiaggia, ma noi preferivamo muoverci per vedere la maggior parte possibile dell’isola. Ogni sera c’era uno spettacolo diverso, allestito su un teatro vicino la piscina. E non c’è nulla da dire, erano davvero bravi. Inoltre alcune rappresentazioni erano molto difficili e complicate, il che denota uno sforzo ed un impegno da parte loro non indifferente. Bellissimo anche lo spettacolo con il fuoco che hanno fatto l’ultima sera per salutarci. Verso le 23 le varie attività finivano; si andava tutti in un’altra area vicino al bar (chiamata “Plaza de Espana”) dove si ballava/cantava/beveva (in una parola: ci si divertiva!) fin verso le 1.00. E gli animatori (oltre a fare i djs) erano li con noi, a fare baldoria fino a tardi (e la mattina alle 8 erano già svegli! Poverini!!!).

Giudizio finale: struttura : 7 cibo : 6.5 pulizia : 5 animazione : 10 Parliamo un attimo di Corralejo, il “centro più animato dell’isola”…

Ci siamo andati diverse volte, in tarda serata. Definirlo “animato” mi sembra un po’ una forzatura. A mezzanotte quasi tutti i locali chiudevano, rimanevano aperti solo alcuni pub e disco pub che si trovavano in un unico centro commerciale, E comunque alle 2, anche questi, chiudevano. Rimaneva solo la discoteca Waikiki (aperta mi sembra fino alle 5), dove però non siamo stati.

Di giorno, invece, c’era abbastanza movimento, molti negozi, che spaziano dai souvenir agli oggetti high-tech tipo fotocamere, videocamere, lettori mp3 (lo strano e’ che questo genere di negozi era gestito SOLO da indiani/pakistani… Non e’ strano?) Supermercati che vendono alcolici e sigarette ed agenzie immobiliari ce n’erano un casino! Volendo andare a cena sono molti i posti dove mangiare; ci hanno consigliato il “Tio Bernabe'”, ristorante in stile canario dove abbiamo preso una paella (anche se avevamo l’all inclusive). La qualità era buona (molto superiore a quella della cucina del villaggio), ma ovviamente il costo non era proprio a buon mercato (d’altronde siamo in un centro turistico). Bello anche il Cafe’ Blanco, un elegante pub dove abbiamo bevuto dei cocktail degni di questo nome.

Ora paliamo dell’isola. Appena sbarcati dall’aereo siamo rimasti colpiti dalla totale aridità del posto. Non c’è una pianta (se non quelle messe dall’uomo), il paesaggio è quasi lunare, da una parte il mare, dall’altra i monti, ma è tutto uguale, ciuffi di vegetazione bassa (e molto scarsa), rocce e terra. E’ un paesaggio molto suggestivo. Proseguendo in direzione Corralejo (verso nord, in quanto l’aeroporto è a metà dell’isola) abbiamo un altro momento di stupore quando, superata una collinetta, ci troviamo nel deserto. Dune di sabbia che si estendono a perdita d’occhio dal mare fino all’interno. Sembra proprio di trovarsi nel sahara. Siamo nel parco naturale delle dune di Corralejo. E’ uno spettacolo unico, assolutamente da vedere.

La caratteristica principale di Fuerteventura sono le spiagge. Ce ne sono di bianche, nere, o dorate, piccole baie o immense distese di sabbia (lunghe anche diversi km!), con scogli o senza, riparate dal vento o esposte ai marosi, libere o attrezzate. Insomma per tutti i gusti. Il nostro villaggio non era sulla spiaggia, quindi c’era un servizio di bus navetta per andare alla Playa Grande (il nome è parlante). E’ una enorme spiaggia di sabbia dorata, in parte attrezzata con ombrelloni, sdraio e punti ristoro e in parte assolutamente libera. E’ esposta al vento e non riparata da scogli; ci sono molte onde ma non eccessivamente grandi. Fare il bagno è piacevole, anche se il tempo era coperto e la temperatura non troppo calda. Sempre dal villaggio, non volendo prendere il bus (per essere indipendenti dagli orari) camminando circa 15/20 minuti abbiamo trovato una graziosa caletta di sabbia bianca, quasi una piscina naturale, riparata dalle onde da una serie di scogli di roccia lavica. Il contrasto tra il bianco della sabbia ed il nero degli scogli era molto bello. L’acqua di una limpidezza unica e pressocche’ piatta.

Altra spiaggia raggiungibile a piedi, a circa 2 km dal villaggio, si trova sulla strada in direzione della Playa Grande. In pratica non e’ che l’inizio di quest’ultima, in quanto e’ una distesa di sabbio ininterrotta per almeno 10 km.

Altre spiagge che abbiamo visitato si trovano nella parte Nord-Ovest dell’isola, nella zona di El Cotillo. Ce ne sono diverse, quelle piu’ vicine al paese sono piu’ frequentate (ovvio!), c’e’ vento (che sembra spirare costantemente da Nord-Ovest) e ci sono molte onde. Tuttavia, camminando un po’ si trovano delle spiaggette quasi deserte, molto spesso riparate dalle onde. Per ripararsi dal vento ci sono dei ripari costruiti con le pietre; non ne abbiamo mai trovato uno libero, erano tutti occupati e di frequente c’erano dei nudisti, che in questo modo potevano godere di un po’ più di privacy. Devo dire che il vento non è mai stato fastidioso, a differenza di quanto letto su alcuni report su internet, anzi… Il sole scottava molto e senza vento (quelle poche volte che calava) era difficile resistere.

Da El Cotillo, proseguendo in direzione Sud, ci sono tutta una serie di spiagge, una più bella dell’altra, spesso molto molto grandi e con poche persone. Bellissima la Playa Dell’Aguila, raggiungibile con una ripida scalinata, spiaggia che abbiamo trovato per caso, seguendo le jeep dei surfisti. Necessario un avvertimento, Per arrivare alle spiagge più belle bisogna percorrere delle strade sterrate, in alcuni casi diversi km di strada sterrata, dove il fondo è costituito da terra, polvere sassi e rocce. Facendo un po’ di attenzione, comunque, non si dovrebbe avere nessun problema (noi avevamo una Polo).

Da visitare senza ombra di dubbio è la spiaggia di El Cofete. Situata sulla costa occidentale, è quasi l’estrema punta a Sud. Per arrivarci, oltre ad attraversare tutta l’isola da nord a sud (ci si impiega poco più di un’ora) bisogna fare anche 20 km di sterrato (che alla velocità di 20-30 km/h significa un’altra ora). Ma il posto è finto. C’è un villaggio di poche case, un bar.Ristorante e tutto il resto è natura incontaminata. La spiaggia è lunga circa 13 km, di sabbia dorata. Tornando ci siamo fermati alla Playa de Sotavento, nella zona di Jandia, anche qui una lunghissima distesa di sabbia chiara. A differenza degli altri posti (dove il vento soffiava costantemente dal mare verso la terra), qui era in direzione contraria. Risultato: un mare perfettamente piatto, calmo. La caratteristica della spiaggia di Jandia (di cui Sotavento fa parte) è che lungo la riva, grazie alle maree, si creano delle piscine di acqua marina, limpidissima, più calda rispetto al mare, dove uno si può mettere a mollo anche per ore. L’acqua si mantiene comunque molto bassa anche a diversi metri di distanza dalla riva. Ed e’ sempre limpida e trasparente. Sembra di stare ai Caraibi.

Sotavento è l’unico posto dove il vento era fastidioso, in quanto sollevava i granelli di sabbia tirandoteli addosso. Era come essere punti da centinaia di aghi. Un lettino per sdraiarsi e prendere il sole e’ d’obbligo.

L’ultima spiaggia visitata è stata quella dove è naufragato il transatlantico americano “American Star”. Non è stato facile raggiungerla, seguendo le strade che percorrono l’interno abbiamo attraversato mezza isola, montagne comprese, passando per dei tipici villaggi (es. Betancuria, Antigua) e (giusto per gradire) una decina di km di sterrato. Inizialmente non ci ha colpito in particolar modo. Era piena di roulotte e camper dei locali (non abbiamo capito se erano lì in vacanza o se ci vivevano proprio!).

La spiaggia era costituita da diverse calette, con la sabbia scura, anche se non completamente nera. Da una parte c’è quel che resta del transatlantico (veramente poco, il mare si e’ mangiato tutto, anche se dalle foto sembrava che il relitto fosse molto più grande). Il posto tuttavia era molto suggestivo, con le scogliere di roccia che circondavano la spiaggia e la riparavano dal vento, il mare era mosso (ma l’acqua bassa), solo le onde raggiungevano (e in alcuni casi superavano) i 3/4 m. Per chi non ha paura dell’acqua fare il bagno lì … E’ proprio una figata.

A questo punto l’unico consiglio che vi posso dare è: andate a Fuerteventura, ma andateci presto. Purtroppo le Canarie soffrono di una urbanizzazione selvaggia, la zona sud di Tenerife (che abbiamo visitato l’anno scorso) è tutta un cantiere, così come ce ne sono tantissimi a Fuerteventura (questo spiega anche perché ci sono molte agenzie immobiliari!).

Se siete arrivati fin qui, bhè, complimenti, e grazie per avermi dedicato la vostra attenzione.

Non mi resta che augurarvi buon viaggio…

Daniele P.S. A breve renderò disponibile una galleria fotografica su www.Pintone.It/viaggi/fuerteventura Fateci un giro, un’immagine vale più di mille parole!



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